Kingdom Hearts
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a cura di Massimo
Paperino e Squall? Pippo e Cloud? Il sogno di un Kitase agitato o il nuovo progetto SquareSoft/Disney Interactive? L’uno e l’altro…
Final DuckKingdom Hearts rappresenta certamente, a modo suo, l’ennesimo cambiamento da parte della SquareSoft nel modo di concepire, sviluppare, diffondere i propri videogiochi. Prima dei vari spinoff e sequel annunciati per la saga FF, KH costituisce senza ombra di dubbio un valido “portale” videoludico che fonde, per la prima volta nella storia dei videogames, la “filosofia” occidentale e quella orientale in un sapiente mix di divertimento e fantasia che solo la Grande Sofcto Giapponese e la Major americana sono in grado di regalare a noi comuni mortali. L’idea di “ospitare” gli eroi disneyani nell’universo Square (o viceversa, dipende dai punti di vista), che aveva fatto storcere il naso a parecchi esperti del settore, si è rivelato, ve lo anticipo già, come una mossa tutto sommato vincente. L’esperimento, chiamiamolo così, è perfettamente riuscito, al punto che non è un azzardo aspettarsi un seguito a questo riuscitissimo lavoro. Il protagonista della nostra avventura si chiama Sora, un ragazzino di 15 anni che ha perso due compagni di gioco sull’isola natale di Destiny Island. Kairi e Riku, questi i loro nomi, sono probabilmente stati rapiti dai cosiddetti “Heartless” (Senza Cuore) con i quali il giovane eroe viene a contatto e catapultato in un mondo parallelo all’interno di una fantastica città chiamata Traverse Town. Qui il ragazzo fa la conoscenza di due impavidi guerrieri senza macchia e senza paura: Paperino e Pippo!!!! I due strambi personaggi provengono dal Castello di Disney, da dove sono partiti alla disperata ricerca di una fantomatica “chiave” in grado di salvare il loro Re, anch’esso rapito, Topolino… I nostri tre improbabili eroi decidono così di unirsi e di aiutarsi a vicenda nelle loro ricerche, specie dopo aver capito che Sora, novello Frodo (l’Hobbit protagonista de “Il Signore degli anelli”) è il prescelto, il portatore unico della chiave. Inizia così la più fantastica delle avventure mai raccontata…
Action/RpgKingdom Hearts è un Action-RPG alla Zelda ed è dunque molto diverso per impostazione tecnica dai classici giochi alla Final Fantasy. In questo titolo Square/Disney non esistono combattimenti a turni, e la fase esplorativa delle aree di gioco avviene in maniera piuttosto arcade, con il protagonista che può, proprio come in un normale Platform 3D, saltare, arrampicarsi e effettuare evoluzioni in stage strutturati in modo simile a titoli come Jak & Daxter. Gli scontri con i nemici, che approfondiremo tra poco, avvengono in tempo reale, con tanto di tasto apposito per “agganciare” l’avversario di turno e puntarlo per abbatterlo, però mantengono alcuni parametri tipici dei Giochi di Ruolo come i punti ferita o i punti magia upgradabili col proseguimento dell’avventura. Ovviamente, i combattimenti sono casuali… Una volta entrati nella schermata di combattimento sarete catapultati in una battaglia senza esclusioni di colpi. Attraverso il menù posto sulla vostra destra, potrete scegliere le varie opzioni a vostra disposizione, come utilizzare delle pozioni curative, oppure delle magie, o addirittura evocare delle Summon!!! Ma mentre nei classici Rpg i vostri nemici aspetteranno tranquillamente che voi portiate a termine le vostre scelte, in questo KH essi vi salteranno addosso! Per cui, fate attenzione. Tuttavia, per rendervi la vita un tantino più facile, la Square ha implementato un sistema di gestione che prevede l’assegnazione, da parte dell’utente, di alcuni tasti rapidi a delle funzioni specifiche, in modo da evitare di essere sopraffatti dagli avversari durante la pianificazione della battaglia. Al termine di ogni combattimento, vi verranno assegnati dei punti in rapporto al numero di nemici incontrati ed eliminati e al loro livello di potenza. Come in FF grazie a questi punti i vostri personaggi potranno evolversi ed accrescere le loro abilità (HP, MP, Armi, etc). Abbiamo accennato poco fa all’evocazione delle Summon. Vediamole nel dettaglio. Innanzitutto, non aspettatevi di incontrare Bahamut o Shiva. Queste Summon si ispirano anche loro al mondo Disney. Per cui si potranno evocare un arrabbiatissimo Re Leone o un furbissimo Genio della lampada!. Vi garantisco però che il loro effetto in battaglia è devastante quanto quello delle “Creature” di casa Square. Spettacolari come sempre (nonostante non siano realizzate in CG), le Summon potranno essere evocate ogni volta che l’apposita barra energetica lo permetterà, ed utilizzate come unico personaggio giocabile (tipo gli Eoni di FFX) nella fase di scontro in cui le avremo chiamate, fino a quando avremo vinto la sfida o il nostro amico avrà energia vitale (ricaricabile attraverso l’ausilio di pozioni speciali). Altrimenti subentreremo di nuovo noi col nostro party. Si, perchè un party ovviamente esiste, eccome.
No Rpg? No party…… Ma solo nella pubblicità. Come detto, il Party di personaggi c’è anche in questo gioco. Esso sarà sempre formato da Pippo e Paperino, più l’eroe del livello specifico che state esplorando, cioè Tarzan, Aladino, Peter Pan, ognuno dotato di propri parametri personali, dall’uso delle armi alle magie. Oltre al nostro Sora, ovviamente, controllato direttamente da noi. Ogni personaggio potrà essere equipaggiato come si vuole, attribuendogli un differente numero di scudi o armi offensive a seconda degli slot a disposizione. Attraverso il comando “Sintesi”, presso un laboratorio di Traverse Town, potrete poi modificare certi oggetti per creare armi rare e potentissime. Inoltre potrete ottenere anche delle terrificanti “Ultimate Weapons”!! Detto della fase di combattimento che presenta parecchi elementi GDR, passiamo ora ad approfondire l’aspetto esplorativo del titolo Square/Disney. Come già anticipato qualche riga sopra, essa è molto simile ai Platform 3D di nuova generazione. Muovendovi in ambientazioni e scenari tratti dai più famosi cartoni animati disneyani, da Alladin a Peter Pan, da Hercules ad Alice nel Paese delle meraviglie, fino al film di Tim Burton Nightmare Before Christmas (prodotto dalla Disney!), nel tentativo di salvare Topolino, Riku e Kairi, ed il mondo intero dai cattivoni di turno (dimenticavo, è un gruppo di nostre vecchie conoscenze: Capitan Uncino, Ade di Ercules, la regina della Bella addormentata nel bosco, Jafar, etc), dovrete correre, saltare, arrampicarvi in spuntoni alti, ma anche parlare con i personaggi che incontrate, risolvere degli enigmi, cimentarvi in alcuni Sotto-giochi. I comandi sono molto semplici da padroneggiare ed intuitivi, inoltre è possibile salvare in ogni momento del gioco ripristinando interamente ad ogni partita l’energia dei personaggi. Un ulteriore conferma dei profondi legami col mondo dei platform, evidenziato anche dal fatto che in KH dovrete cercare letteralmente la scena di intermezzo successiva per proseguire nell’avventura, la classica “cut scene”. Per spostarvi poi da un livello all’altro dovrete utilizzare le cosiddette “Gummi Ship”, delle particolari navicelle spaziali controllate da Cip e Ciop (!), editabili addirittura da zero tramite apposito “Constructor Set” con pezzi recuperabili durante i trasferimenti, in un atipico Mini-gioco che ricorda molto gli shooter in 3D. Almeno fino a quando non sbloccherete degli Warp spazio temporali.
Cartone Animato o Videogames?Ancora una volta la Square si distingue nell’ottima qualità estetica dei suoi prodotti. La realizzazione grafica di Kingdom Hearts, completamente in 3D, è ottima, forse leggermente inferiore rispetto a Final Fantasy X, ma comunque bella, con animazioni (specie quella dei volti) semplicemente fantastiche. I fondali, realizzati con la tecnica del Guraud Shading, che permette la creazione di fondali in stile cartone animato, hanno un elevatissima qualità di dettaglio, così come gli effetti di luce, specie quelli inerenti le magie. Durante le fasi più caotiche, nonostante la presenza di un così vasto livello qualitativo (luci, esplosioni, texture) non ho mai assistito al benchè minimo rallentamento! E questo, lo ribadisco, grazie ad un signor engine grafico. Di gran livello infine i filmati, non tanti a dire il vero, però si dice “pochi ma buoni”. Unica nota stonata in cotanto splendore, ancora una volta, l’assenza del tanto agognato connettore 50/60 Hrz, che, francamente, non si capisce perchè non venga mai inserito come opzione dalla Square… Per il resto, bande nere a parte, e dunque immagine un tantino schiacciata, Kingdom Hearts vanta anche un comparto audio di notevole spessore. In ogni stage, le vostre azioni verranno accompagnate da un brano a tema tratto dalla colonna sonora omonima del luogo (ad esempio, nello stage di Aladino, ci sarà la musica del film, e cos’ via). Ma il punto di forza del gioco sotto il profilo audio è sicuramente lo splendido doppiaggio (che anche nella versione nostrana è rimasto in lingua Inglese) realizzato in collaborazione con note Stars hollywoodiane, come il giovanissimo Haley Joel Osment (Sora), l’attore protagonista di “A.I.” di “Mago” Spielberg o, insieme a Bruce Willis, de “Il sesto senso”.
In sintesiElementi Rpg: Combattimenti casuali, Evoluzione dei personaggi, Summon, Party. Elementi Action: Fasi di Esplorazione, Combattimenti in tempo reale, Mini giochi.
Buona realizzazione tecnica.
Originale e divertente.
Ottimo connubio Square-Disney.
Personaggi affascinanti e simpatici.
Ottimo mix di elementi diversi fra loro.
Forse a tratti ripetitivo.
Difficoltà poco calibrata.
Musiche belle ma talvolta monotone.
9
Commento
L’insolito connubio Square/Disney ha partorito un autentico gioiellino, non ci sono più dubbi. Kingdom Hearts è una delle migliori produzioni videoludiche della SquareSoft di sempre, ed è stata forse la molla che ha spinto la Sofcto nipponica a lanciarsi in nuovissimi progetti atipici per lei, come lo spinoff di FFX che, sulla base di questo KH, avrà un’impostazione Action rispetto ai suoi canonici Rpg. Nonostante il livello di difficoltà medio ed una longevità buona, ma non al livello di altri prodotti del genere, il fascino dei personaggi Disney unito all’inconfondibile “Square Style” fanno di Kingdom Hearts un gioco dallo “charme” particolare, da avere a tutti i costi nella propria collezione di videogiochi e dunque un acquisto obbligato per tutti.
Voto Recensione di Kingdom Hearts - Recensione
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