Recensione

King of Fighters Maximum Impact

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a cura di OldBoy

Col passare degli anni tutti i giochi sono passati dal 2D al 3D, ma c’è stato un genere che, dopo oltre un decennio, ancor oggi sopravvive alla forza d’urto dei poligoni: il picchiaduro uno contro uno, di cui The King Of Fighters ne è uno dei maggiori portabandiera. Ma se fino a pochi mesi fa era ancora così, oggi le cose son cambiate anche per esso. Ci è crollato un mito? Non proprio…Il periodo era più o meno lo stesso credo, ma dieci e più anni fa! Stavo leggendo una vecchia rivista del settore, si trattava di CVG. Dopo essermela divorata, arrivai alle ultime pagine, queste erano dedicate ai classici Work In Progress, i lavori in fase di sviluppo. Dopo aver pubblicato Fatal Fury 1, 2 e Special, alla SNK pensarono di mettersi al lavoro su di una nuova saga parallela a questa mitica serie di picchiaduro 2D. Il nome di quel picchiaduro aveva qualcosa di imponente, roboante e francamente non avrei mai immaginato in vita mia di scrivere oggi, a più di dieci anni di distanza e dopo nove seguiti ufficiali, la recensione del primo capitolo poligonale di quella che è ormai diventata una leggendaria saga di beat’em up.

Andy dove sei?Penso che in molti abbiate avuto modo di giocare ad un certo Street Fighter Ex Plus Alpha. Questo, in teoria, è stato il primo tentativo di portare un gioco bidimensionale ampiamente affermato in un ambiente tridimensionale. Adesso anche per una grande serie come quella di The King Of Fighters è arrivato il momento di mettere le proprie radici in milioni e milioni di poligoni. Da amante di questa serie devo ammettere che il primo impatto è stato abbastanza critico: se devo essere sincero sono dell’opinione che certi classici non vadano modificati, e difatti le volte che si è provato a trasferire un gioco da un ambiente bidimensionale a quello poligonale, i risultati non sono stati sempre felici.Al giorno d’oggi sembra che sia necessario o quanto meno utile inserire uno straccio di trama all’interno di qualsiasi genere di gioco [NdOldBoy… speriamo un giorno di non trovarcela anche in PES] e allora che dire in questi casi? Ben venga anch’essa.Tutto iniziò sei mesi prima. Fate era il più forte fra tutti i capobanda di Downtown, amato e rispettato da tutti, quando all’orizzonte si affacciò la Mephistopheles, una nuova gang. Duke, il suo leader, si accorse che per avere il predominio sulla città avrebbe dovuto fare fuori Fate. Passò dunque all’azione e per eliminare Fate assoldò una misteriosa killer professionista che portò a termine l’incarico. Mentre Fate stava girando per il suo quartiere di notte, la killer lo colse di sorpresa uccidendolo a sangue freddo. Le reazioni non tardarono ad arrivare, troppo grosso era il rammarico per la perdita di Fate. Per vendicarsi i fratelli Meira studiarono un tentativo di omicidio ai danni di Duke, ma il tutto andò a farsi benedire e la Mephistopheles assunse il controllo dell’intera città. Ora, a distanza di sei masi da quei tragici eventi, la Mephistopheles ha indetto un torneo nel quale Alba potrà sfidare Duke, ma solo dopo aver affrontato altri sei pericolosi combattenti. La vendetta è un piatto che va servito freddo, Alba lo sa benissimo, proprio per questo dovrà allenarsi a fondo per battere l’odiato nemico.Storia o non storia, la cosa importante è che il gioco sia caratterizzato da una buona giocabilità e per fortuna questa vi è tutta. Il sistema di controllo è quanto di più simile poteva essere alle classiche versioni bidimensionali, con la sola aggiunta dello spostamento laterale, reso necessario dal cambio di dimensione, pienamente accettabile considerando anche che per trarre il meglio da un gioco come KoFMI bisogna per forza attaccare un bel joystick alla console. Ragazzi non sto scherzando affatto, provate ad affrontare Duke al livello Hard e capirete il significato della parola “callo”. Archiviato il fattore giocabilità passiamo rapidamente alla durata di questo gioco: considerate fin da subito il fatto che questa volta non vi troverete di fronte alla solita quarantina di personaggi selezionabili, e che i cambiamenti partono proprio da qua. Il gioco SNK permette al giocatore di selezionare un massimo di venti personaggi, di cui quattordici vecchie conoscenze e sei new entries, boss finale compreso. Oltre ai già citati fratelli Alba e Soiree abbiamo Chae Lim, allieva di Kim Kaphwan, Lien Neville, la pericolosissima killer ingaggiata da Duke, ed infine Mignon Beart una giovane ragazza con la passione per la stregoneria. A questo proposito lasciatemelo dire ma il character design di questi ultimi due personaggi sfiora il ridicolo. A proposito di Duke, per sbloccare questo burbero personaggio non dovrete scomodarvi a finire lo story mode con tutti i personaggi ma basterà sostanzialmente portare a termine lo Story mode con i due fratelli Meira. Bisogna ammettere che lo Story Mode poteva essere un tantino più lungo anche perché è possibile affrontarlo solo in single player: ebbene si ragazzi, niente incontri a squadre nella modalità principale. Oltre al pluri-citato Story Mode vi sono anche il Challenge e l’immancabile VS Mode. Fortunatamente non sono poche le cose da fare…

Tecnicamente parlandoKing Of Fighters Maximum Impact si presenta bene. Se un tempo gli sviluppatori dovevano fare i conti con un sistema poco amichevole, oggi le cose sono totalmente cambiate. Già da parecchio tempo gli sviluppatori hanno imparato a sfruttare al meglio le potenzialità dell’Emotion Engine e grazie al Renderware si possono ottenere anche dei buoni risultati come in questo caso. Pur non raggiungendo le vette grafiche ammirate in Tekken 4 o Soul Calibur 2, il gioco SNK offre uno spettacolo visivo di ragguardevole fattura ed ogni personaggio gode di un elevato numero di poligoni, presentando dei movimenti abbastanza aggraziati e ma soprattutto fedeli alle controparti bidimensionali. Le textures allo stesso modo godono di una definizione tutto sommato accettabile. Anche le arene (undici in tutto) non sono realizzate poi male, i triangoli utilizzati non saranno moltissimi, ma sono nel complesso ben disegnate e belle a vedersi. Da notare che non vi è in alcun modo l’implementazione di particolari quali cassonetti d’immondizia o amenità varie, ma forse era proprio un preciso volere degli sviluppatori. Altro punto a favore sono i vari effetti grafici presenti nel gioco che, come sempre, sono una valanga: la cosa che ho notato, però, è un esagerato uso del motion-blur nelle varie mosse, probabilmente voluto anch’esso. La cosa interessante è che il tutto si muove ad una velocità di 60 immagini al secondo, garantiti dalla presenza dell’amato selettore per i 60hrz. Dal fronte sonoro i risultati sono relativamente discreti, gli effetti sonori sono abbastanza vari e molti di loro ricordano vagamente quelli già uditi nei capitoli precedenti. Stessa cosa dicasi per i vari motivetti di sottofondo, non noiosi ma spesso ripetitivi.Ops, che sbadato! Quasi dimenticavo di dirvi del gradito dvd extra presente nel già lussuoso cofanetto del gioco: in esso troverete parecchio materiale interessante come il “Making of”, un approfondimento sui nuovi personaggi, una galleria d’immagini e la storia dei dieci capitoli precedenti. E’ bello vedere che a volte il Giappone arriva anche da queste parti.

Consigli per gli acquistiSicuramente questo picchiaduro non passerà alla storia come il migliore beat’em up per il monolite nero, tuttavia il suo acquisto è da considerarsi doveroso, almeno per tutti gli SNK Fans che finora sono dovuti ricorrere alle classiche modifiche per fare partire le versioni importate dal Giappone. Il prezzo fortunatamente è ribassato rispetto alla media (si parla di € 45 circa), giusto per venire incontro ai possibili acquirenti. In questo caso bisogna pensare unicamente ad una cosa: fino a pochi mesi fa il 95% dei giochi SNK non venivano pubblicati in Eurolandia proprio a causa della previsione di probabili introiti negativi. Fortunatamente da un paio di mesi a questa parte, grazie ad Ignition, sono arrivati dalle nostre parti giochi come Metal Slug 3, The King Of Fighters 2000/2001 ed ora questo KOF Maximum Impact, dunque l’occasione non andrebbe sprecata…

– Personaggi carismatici.

– Sistema di controllo quasi intaccato.

– Un po’ meno tecnico che in passato.

– Solo venti personaggi.

7.5

King of Fighters Maximum Impact è non è un gioco perfetto, ma fortunatamente sono pochi i difetti rispetto ai suoi pregi. Per farla in breve, l’esperimento è relativamente riuscito. Siamo onesti ragazzi, senza sconvolgere il gameplay gli sviluppatori sono riusciti a ricreare una versione poligonale di TKoF giocabile e divertente. Per ogni personaggio sono state mantenuti movimenti e mosse speciali, probabilmente alcuni puristi potrebbero anche storcere il naso e non solo, ma quello che ci rimane è un gioco degno di menzione e curato.

Voto Recensione di King of Fighters Maximum Impact - Recensione


7.5

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