Recensione

Kim Possible: Kimmunicator

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a cura di Alex64

La serie televisiva di “Kim Possible”, vuoi perché andata in onda su RaiDue solo in 12 episodi (contro i 65 totali), vuoi perché etichettata dal pubblico Italiano come “da bambini”, non ha mai avuto successo qui da noi; un pò l’esatto contrario di quanto accaduto in USA, dove l’eroina dai capelli rossi creata da Bob Schooley e Mark McCorkle rappresenta una sorta di fenomeno mediatico rivolto tanto ai giovanissimi quanto ai più grandi, come accade ad esempio con “Futurama” o “I Griffin” (Family Guy), che tra una risata e l’altra ci fanno anche riflettere. Proprio come la serie, peraltro targata Disney, anche i rispettivi giochi ad essa ispirati qui da noi sono passati del tutto inosservati – in verità, neanche io, da anni fan di Kim, ero al corrente del 3° titolo uscito su GBA, in pratica ero rimasto al “Drakken’s Demise” – tanto che alla notizia di un imminente episodio su DS mi sono trovato dapprima sorpreso, poi felice, ed infine preoccupato; preoccupato ovvio, per quello che poteva venirne fuori. Morale della favola, non ho voluto aspettare che Kim Possible: Kimmunicator venisse distribuito, chissà come e chissà quando, anche in Italia, così me lo sono procurato di importazione… ne sarà valsa la pena?

Rescue Wade? No Big!In Kim Possible: Kimmunicator vestiremo i panni di un genio informatico che, tramite il “kimmunicator” appunto, dovrà consigliare la ragazza sul da farsi e avvertirla in tempo reale dei pericoli cui andrà in contro, suggerendole magari anche il come superarli. Il “kimmunicator” altro non è che il palmare che Kim abitualmente usa per comunicare con Wade, ed infatti, in condizioni normali, sarebbe stato lo stesso Wade ad occuparsi dell’arduo compito di tirare fuori Kim dai guai, ma si dà il caso che Wade sia stato rapito, e scopo del gioco sarà proprio quello di ritrovarlo… vediamo come.

Let’s do the save-the-world thing!Kim Possible: Kimmunicator è fondamentalmente un action/platform che alterna combattimenti corpo a corpo a fasi di gioco in cui salti di precisione ed evoluzioni a mezz’aria la faranno decisamente da padrone; delle volte sarete addirittura chiamati a compiere improbabili slanci da una parete all’altra in pieno stile “Prince Of Persia”. A ciò si aggiunge anche una sporadica componente stealth tutte le volte in cui dovrete infiltrarvi furtivamente nella basi nemiche, evitando sentinelle, telecamere e quant’altro. Il secondo schermo del DS funge da inventario e menù di gioco, dal quale sarà possibile accedere al negozio OnLine e comprare items via via indispensabili nel prosieguo dell’avventura, come il “grappling hook” (che ci permetterà di superare burroni e scalare strutture altrimenti inaccessibili), gli occhiali per la visione notturna (senza i quali non potremo entrare nelle stanza buie) o le varie tipologie di granate (stordenti, immobilizzanti ed esplosive). Sempre grazie al touch screen ci sarà possibile scassinare, manco fossimo Sam Fisher, le serrature elettroniche delle porte di sicurezza, solo che al posto del grimaldello, useremo il nostro fido pennino. Il design dei vari quadri, del tutto credibili sia per quanto riguarda sviluppo verticale che ambientazioni, si attesta su livelli più che discreti, imparare ad usare gli attrezzi del mestiere in funzione dello stesso si è rivelato divertente e mai frustrante. La bella Kim gode anche di numerose mosse a disposizione (anche se, mi rendo conto, non tutte sono essenziali) e le diverse combinazioni di tasti atte ad eseguirle sono facili da imparare, grazie anche ad una lungimirante disposizione di alcune funzioni sul D Pad. Un consiglio, quando vi troverete davanti ad una zona apparentemente off limits, prestate attenzione alla vicinanza o meno di grate di ventilazione alle porte che di volta in volta vi sbarreranno la strada, in tal caso Rufus, la talpa senza pelo di Ron (il “not just friend” di Kim), sarà felice di venirvi in aiuto intrufolandosi negli impianti di aria condizionata alla ricerca di fili elettrici da rosicchiare. Come si può vedere da questo rapido quadro che vi ho tracciato, le idee di fondo ci sono e sono buone, anche la realizzazione delle stesse è in parte da lodare (ad esempio trovo molto carina la trovata di scendere in parapendio dentro il cratere di un vulcano soffiando come matti nel microfono per non cadere nella lava), tuttavia, un gameplay validamente strutturato non è valso a Kim Possible: Kimmunicator la sufficienza nel ranking, ed in seguito vi spiegherò ovviamente anche il perché.

So (not) the drama…Graficamente il titolo tiene banco, cosa che ha sorpreso anche me devo dire. Da un punto di vista prettamente poligonale, gli ambienti sono vasti e ben dettagliati, e anche se non si può parlare di un vero e proprio 3D, perché l’azione segue comunque dei binari prefissati, il colpo d’occhio è di sicuro notevole. Buoni i modelli poligonali, fluidi nelle animazioni e ben caratterizzati. Giusta anche la scelta di implementare il Cel Shading in un titolo così, in modo tale da mantenere il feeling cartoon della serie animata. Il fill rate si dimostra stabile sui 30 fps, rallentamenti non ne ho notati lungo il corso di tutta l’avventura. Le textures sono nel complesso belle e colorate, ma al solito non filtrate, anche se, proprio grazie alla tecnica grafica utilizzata che non fa uso di sfumature, i pixel non si notano. Non entusiasmano invece gli effetti di contorno, alcuni dei quali anzi sono proprio da dimenticare, ma nel complesso ripeto, il comparto grafico regge anche se confrontato ad altri titoli degni di nota su DS. Se la cava discretamente anche il comparto audio, con campionamenti interessanti ed una colonna sonora tutto sommato varia e gradevole, anche se non adeguatamente ispirata al cartone animato, di cui mi pare manchi addirittura il tema principale (“Call me, beep me!”), un vero peccato. Assente il doppiaggio.

This is *so* the drama…In virtù di quanto detto finora, non si spiega la parziale bocciatura del gioco in questione, facilmente desumibile invece dal voto della recensione. Qual è allora il problema con Kim Possible: Kimmunicator? Beh, quello che manca al gioco prima di tutto è una trama, o meglio, una “motivazione”. Un accenno di storyline ci sarebbe pure, ma è talmente pallido e stupido (scusate il termine) da far crollare sotto i colpi dell’ambiguità tutto quanto di buono visto finora, un vero peccato, perché se la storia fosse stata curata da Steve Loter, regista della serie, l’esito sarebbe stato sicuramente diverso. In secondo luogo, lascia perplessi la longevità stessa del titolo, cui si affianca un grado di rigiocabilità prossimo allo zero. Se non vi interessa sbloccare tutte le outfits di Kim infatti, in 4 ore (massimo 5) sarà già tempo di cambiare cartuccia, cosa inaccettabile, alla luce anche del fatto che da noi – se e quando verrà distribuita la versione PAL – sarà presumibilmente venduta a prezzo pieno, senza contare le spese di spedizione se vorrete ricorrere, come il sottoscritto, all’import. Tra gli aspetti negativi ci sarebbe anche da porre l’indice sull’assenza di Ron come personaggio giocabile, ma è una dimenticanza che gli A2M si portano dietro dal primo titolo su GBA, e che solo nel “Team Possible” pare abbiano eliminato.

– Kim Possible su DS!

– Discreto comparto tecnico

– Buona l’idea di fondo

– Utilizzo del microfono

– Trama inconsistente

– Brevissimo

– Difficilmente rigiocabile

– Al solito si sono dimenticati Ron

5.0

Il gioco mi ha divertito fin quando non sono arrivato allo scontro finale, alché, il quadro generale, mi si è rivelato per quello che era, di una pochezza più unica che rara. Già la mancanza di un vero e proprio scontro con Shego mi aveva fatto storcere il naso e non poco (vista e considerata la presenza di cattivi semi sconosciuti come “Frugal Lucre” dello Smarty Mart, comparso in un solo episodio della serie) ma quando il boss finale si è rivelato essere un improbabile “Robo Drakken” costruito da non si sa chi… vabbeh, meglio calare un velo pietoso sull’argomento e concentrarsi sulla mole di ottimi titoli che di questi tempi imperversano su DS. Sconsigliato anche ai fans della serie, ai quali non resta che consolarsi con la 4° stagione in arrivo entro fine 2006 (ovviamente in USA).

Voto Recensione di Kim Possible: Kimmunicator - Recensione


5

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