Recensione

Killzone

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a cura di Chomog

Il mio posto non è quaFin dall’uscita di Wolfestein 3D della epica, ed al giorno d’oggi plurimilionaria, Id Software, il Pc è stato sempre identificato come la piattaforma videoludica ideale per gli sparatutto in prima persona (First Person Shooter, FPS per gli amici).Nel tempo sono occorsi anche coraggiosi esempi di conversione per questo genere di titoli: molti di voi ricorderanno l’epica conversione di Doom per Super Nintendo, oppure l’interpretazione di Quake 2 su Playstation (dove per girare egregiamente sull’hardware del 32bit Sony era diventato quasi un altro gioco).Con il tempo le console sono diventate sempre più postazioni per tutte le tipologie di gioco (forse gli unici che non hanno lasciato una marcata impronta sono gli strategici in tempo reale) anche grazie all’aumento di potenza verificatosi nel tentativo di percorrere la scia lasciata dai super Pc; un esempio è data dalla console Microsoft Xbox e da un titolo su tutti (originariamente concepito su Pc), il famoso Halo dei Bungie.Su Playstation 2, invece, mancava ancora qualcosa che potesse far rimanere gli utenti legati al mondo Sony affascinati da questo genere, vista la carente offerta su questa piattaforma (forse gli unici titoli discreti sono stati Time Splitters 2 e Warhammer 40.000 Firewarrior); ma arrivò poi un team olandese, i Guerrilla, che voleva mostrare al mondo, tramite un piccolo sito con foto e filmati spettacolari (e a dire il vero la cosa sapeva un po’ di Blair Witch Project), cosa realmente potesse fare questo 128bit tanto criticato.Concepito come semplice demo, il materiale confezionato da Arsen Bokhoven e compagni fu mostrato alla Sony che subito cercò di sfruttare l’hype generato grazie anche alle tante discussioni che circolavano sulla rete. Avevano trovato una nuova gallina dalle uova d’oro; ma sarà davvero oro oppure è solo un luccichio?

Il bello, la furba, lo spione ed il grossoLa storia alla base di questo titolo è una delle parti più positive di tutto il prodotto: Killzone vede, infatti, l’uomo iniziare a colonizzare lo spazio, in modo del tutto “normale” (niente visioni troppo futuristiche ed high tech), arrivando ad occupare un pianeta denominato Helgan; ma l’atmosfera di questo pianeta devierà mentalmente e fisicamente la struttura dei soldati che diverranno veri e proprio berserk, assetati di sangue e di voglia di combattere.Denominati quindi Helghast ed isolati su questo pianeta, questi umani ormai mutati cercheranno di ritornare sul pianeta terra, iniziando con la distruzione delle sue colonie minori, la prima delle quali denominata ISA sul pianeta Vekta.Qui entrano in gioco i protagonisti: il nostro alter ego digitale è il comandante Templar, soldato ben bilanciato in grado di usare un equipaggiamento standardizzato; in seguito vedremo la comparsa di Rico, un enorme ammasso di muscoli in grado di utilizzare anche le apparecchiature belliche più pesanti, nonché con la particolarità di penetrare di forza in alcune determinate parti dell’ambiente di gioco; Luger invece è l’assassina, futura fiamma di Templar ed in grado di usare accessori per l’intrusione stealth; ultimo protagonista è il mezzo Helghast Hakha che, oltre ad esser odiato da Rico, potrà entrare in tutti quei luoghi dove i nostri nemici pullulano (letteralmente) senza arrivare a scontrarsi.L’evolversi dei rapporti interpersonali nel gioco ed il susseguirsi degli avvenimenti che accadono all’esterno del gruppo dei quattro eroi, immerge il videogiocatore in una vera e propria avventura dall’elevato spessore, e se oltre a questo andiamo a considerare anche l’altissimo carisma che traspare fin dai primi secondi di caricamento, possiamo proprio dire che questo Killzone inizia proprio con il piede giusto.

Ecco cosa può offrire davvero la Ps2!Iniziamo a parlare dei pregi del lato tecnico: inserito il dvd nell’epico carrellino del vecchio modello di Ps2 (per chi ha la nuova vi è il ritorno allo sportellino) veniamo letteralmente bombardati da immagini di filmati dall’altissima qualità visiva che provocano quella bavetta per un titolo tanto atteso da chi guardava per minuti e minuti le stupende immagini diffuse sul web in tutti questi mesi; piccole perle (come l’originale menù di inserimento caratteri) si propongono piacevoli all’utente, dando un assaggino di quello che un team di alto livello può fare.Fiondati sul campo di battaglia notiamo subito come le skin dei personaggi siano, a distanza ravvicinata, di altissimo livello, specie i visi, realizzati con una cura davvero ottima; l’atmosfera che si respira poi è stupenda, aleggia un senso di oppressione e di morte che incombe che genererà scariche di adrenalina e tensione in tutto il corpo. Ottima la realizzazione delle armi, stupenda (altra chicca) la doppia cartuccia da rivoltare ogni volta che si ricarica il nostro fucile mitragliatore (la prima arma del gioco).Tra tutti quegli spari si ha la voglia di gustarsi l’enorme ampiezza di visuale di gioco, assolutamente epocale; sembra che quello sarà il nostro ultimo cielo, arrivano i proiettili, scoppi di granate e terreno che sobbalza, ritorniamo alla realtà, non dobbiamo morire, non vogliamo morire li, bisogna andare avanti, bisogna sparare, l’arma è talmente realizzata bene che si ha quasi paura di premere il tasto del joypad per simulare lo schiacciamento del grilletto, ma dobbiamo farlo, perché quelli che stanno arrivando sono cani da battaglia.I nemici sono quanto di più carismatico ci sia per uno sparatutto in prima persona, eppure la loro estetica è quanto di più semplice possa esserci, forse è proprio vero che la semplicità a volte è la soluzione migliore per stupire: gli Helghast sono scuri, con delle maschere e due tubi che entrano in esse. Il loro incedere è rabbioso, vogliono solo combattere e forse noi siamo come loro, siamo anche noi guerrieri, sarà anche vero che combattiamo per scacciarli, ma è bello vederli cadere sotto i colpi della nostra fin troppo irrealistica arma (il fucile mitragliatore è un po’ troppo preciso, problema che poi vedremo in seguito legato anche alla grafica); il bello è che più ne cadono più ne arrivano, fino a quando potremmo lasciare la zona ed andare avanti.I modelli poligonali utilizzano la tecnologia LOD (Level of Detail) la quale, per quanto semplice, crea intorno allo scheletro del personaggio ben tre livelli di poligoni, il primo composto da circa 4500 forme geometriche elementari, il secondo dalla metà ed il terzo solo da una manciata, per mantenere un ambiente grafico sempre fluido: i personaggi, infatti, da lontano utilizzano il terzo livello di dettaglio, mentre da vicino questo si trasforma nel primo (il livello intermedio serve come intermezzo nella la successione che altrimenti risulterebbe troppo marcata).Le ambientazioni di Killzone sono zone abbastanza varie, come montagne innevate, spiagge, deserti, città distrutte e zona industriale; il carisma che si respira esplorandole e/o combattendovi è qualcosa davvero di epico, da era post nucleare, e gli Helghast sono i nazisti del futuro, con le loro scie rosse in corrispondenza degli occhi.Ben realizzate le architetture sia dall’esterno che negli interni: ricche di particolari come grate, scale, tubazioni, disturbano quasi lo spettatore, un po’ come accadeva anche in Silent Hill. Il correre in esse per scappare o per eliminare i nostri nemici è sottolineato da un leggero e raffinato motion blur di pregevole fattura.Le pecche del tanto elogiato motore grafico sono purtroppo abbastanza gravi per quello che si era promesso: la prima cosa che ci ha colpiti appena iniziata la partita è stata la presenza dell’aliasing, totalmente assente nelle foto. Il LOD poi a volte tende a caricare lentamente le skin dal secondo al primo grado, capita insomma di assistere ad abbellimenti istantanei nell’avvicinarci ad un nostro compagno che d’improvviso apparirà trasformarsi dinanzi ai nostri occhi, difetto simile riscontrato anche nel caricamento delle strutture con stratificazione verso l’alto (avvicinandoci alle strutture, parti di esse compariranno come per magia; questo pop-up è in parte causato dallo streaming con il quale questi elementi vengono caricati in tempo reale).Uno dei maggiori difetti del gioco è però la sua lentezza: riferendoci al facile “aiming” del fucile mitragliatore, tendiamo a sottolineare adesso come il tutto si muova lentamente; questo se da un lato permette di mirare meglio, dall’altro distrugge la frenesia di un titolo che si muoveva in direzione di Doom 3 per Pc.La parte sonora è invece di egregia fattura: stupendo il rumore dei proiettili che entra nell’acqua, così come il rumore delle armi (realizzato mixando insieme più rumori di armi realmente esistenti), il loro caricamento e tutte le esplosioni; da giocare con le cuffie (ed a luce spenta) o con un degno impianto con supporto Pro Logic II visto che il titolo lo supporta ampiamente.

26 armi su percorsi alternativiBen ventisei sono le armi utilizzabili nel gioco, 21 trasportabili (fucili mitragliatori, lancia razzi, pistole, fucili da cecchino, granate, eccetera) e cinque fisse (come i fucili posti nelle trincee); presente una doppia modalità di fuoco per la maggior parte di esse, nonché una funzione di zooming in base all’arma utilizzata (maggiore, ad esempio, con equipaggiamento da cecchino).Buona l’idea di poter switchare all’inizio delle undici mappe da gioco (divise ognuna in tre sezioni) tra i quattro membri del team in modo da affrontare in modo differente la zona, sia per quanto riguarda la missione che il percorso da affrontare (se prenderemo Rico, ad esempio, potremo accedere ad un’area eliminando parti che ne impediscono l’accesso).Il gioco in single player è molto divertente pur presentando un impostazione da guerriglia urbana più che da terza guerra mondiale, seguendo poi uno schema lineare come strutturazione delle mappe da gioco.In questo campo i difetti del gioco possono esser visti in un ripetersi delle sezioni di combattimento-spostamento (punto A – battaglia con Helghast – punto B) e nella intelligenza artificiale (IA) davvero strampalata.Se da un lato i nemici tenderanno a prendere di mira un unico membro del team focalizzandosi su di esso (è capitato di potersi avvicinare frontalmente ad Helghast intenti a mirare agli altri tre protagonisti), quando saranno distribuiti in piccoli gruppi attaccheranno e poi scapperanno ritirandosi dietro agli elementi e cercheranno di attirarci tendendoci agguati; purtroppo, però, nei grandi attacchi in massa, sembra quasi di dover giocare ad “uccidi il gregge inerme”: in fila questi neo nazisti si mostreranno, manco stessero facendo una sfilata per un noto stilista, alla nostra mercé facendosi massacrare uno ad uno.Note negative, riguardo l’IA, e positive si sposano, come quando i nemici tenderanno ad usare come scudo un nostro alleato, prendendo di mira noi (che ovviamente esiteremo a sparare ad un nostro collega).Killzone rimane comunque divertente anche dovendo coesistere con questo difetto, merito anche della modalità multiplayer offline con split-screen e soprattutto di quella fino a 16 giocatori online, con modalità di gioco quali deathmatch (uccidi o sarai ucciso), Domination (con nodi di mappa da difendere o conquistare), Assault (distruzione dell’oggetto del team avversario), Defend and Destroy ed infine Super Drop (simile a ruba bandiera); il tutto avviene tramite Sony Central Station e necessita ovviamente del broad band adapter.

– Atmosfera stupenda

– Rigiocabile per via dei percorsi alternativi

– Tante armi e divertimento con un titolo di stampo classico

– Motore grafico in parte deludente se comparato con il materiale diffuso

– Nessuna possibilità di uso dei veicoli

– Hype denigratorio

8.0

E’ sempre la stessa storia: quando intorno ad un titolo si genera un grosso hype, una volta che il gioco viene rilasciato, ogni piccolo difetto può minarne il divertimento, almeno per la massa. Killzone dei Guerrilla è un titolo divertente, con una grande atmosfera e si merita senz’altro il titolo di miglior FPS per Playstation 2, anche se non è perfetto e sicuramente bollina la console Sony come “tecnologicamente inadatta” per far girare un degno rivale di Halo (strutturalmente parlando).

Consigliamo ai videogiocatori di abbandonare il confronto con Halo e di buttarsi, accettandone i difetti, su questo titolo, se realmente interessati al genere su questa console.

Voto Recensione di Killzone - Recensione


8

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