Killer 7
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a cura di Antonello Buzzi
Senior Staff Writer
Killer 7 è un gioco di cui si è sentito parlare per molto tempo. Facente parte dei Fabolous 5, i 5 giochi di Capcom esclusivi per Gamecube, ma dei quali alla fine solo uno (Dead Phoenix) è stato cancellato mentre gli altri, ad eccezione di P.N. 03, sono passati multipiattaforma e sono diventati disponibili anche per PS2, Killer 7 è un titolo di cui si è sempre saputo poco e la stessa Capcom ha ritenuto un certo riserbo sul gioco, centellinando le informazioni di mese in mese. Eccoci qui, dopo l’uscita anche nel vecchio continente del titolo, a dare un nostro giudizio sull’ultima, particolare, fatica di Capcom.
Sette killer in unoKiller 7 segue le vicende di un gruppo di sette killer, facenti capo a Harman Smith, un vecchio assassino ormai costretto sulla sedia a rotelle: la cosa più strana di tutte è proprio il particolare fatto che gli altri non sono altro che personalità dissociate dello stesso Harman, ognuno con un aspetto e delle caratteristiche diverse. Questo gruppo di micidiali killer è formato da: Dan Smith, il personaggio più equilibrato del gruppo, dotato di una buona potenza di attacco è in grado di caricare un colpo speciale per annientare i nemici più agguerriti; Kaede Smith, la donzella della situazione, è in grado di distruggere le barriere ed è dotata di una pistola con mirino in grado di colpire anche i nemici più lontani in punti precisi; Con Smith, molto veloce e dalla corporatura minuta riesce a passare dove gli altri non potrebbero ed è inoltre munito di 2 pistole con le quali riesce a sparare con grande velocità; Mask de Smith riesce a frantumare i muri già danneggiati grazie ai suoi 2 lanciagranate ed inoltre, data la sua possenza fisica, solleva anche oggetti molto pesanti che ostruiscono la nostra strada; Coyote Smith, armato di una semplice pistola, ha la caratteristica unica di scassinare le serrature, abilità che tornerà più volte utile nel corso della nostra avventura, così come la sua capacità di saltare incredibilmente in alto per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili; Kevin Smith, l’unico armato di coltello, ha la possibilità straordinaria di diventare invisibile in modo da non far scattare i sistemi di allarme; infine abbiamo, dotato di pistola con il silenziatore, Garcian Smith,personaggio indispensabile per resuscitare i compagni uccisi; proprio per questa peculiarità, la sua morte porterà inevitabilmente alla schermata di “Game Over”: non ci resterà quindi che proseguire ricaricando l’ultimo salvataggio.I nostri “eroi” dovranno vedersela con un gruppo di terroristi, chiamati Heaven Smile (sorriso paradisiaco), capeggiati dal malvagio Kun Lan. In ogni caso durante la nostra avventura dovremo svolgere altre missioni che ci allontaneranno dalla trama principale ma che sveleranno vari retroscena sul passato dei nostri protagonisti.
Un gameplay piuttosto limitatoContrariamente alla maggior parte dei giochi attuali che permette all’utente di avere una grande libertà di movimento nel mondo in cui sono ambientate le nostre avventure, Killer 7 propone invece un gameplay piuttosto limitato e, se vogliamo, “retrò”. Infatti, durante l’esplorazione delle varie locazioni, ci muoveremo lungo percorsi prefissati, e la nostra unica scelta si limiterà al proseguire o al tornare indietro (premendo l’apposito pulsante). Ovviamente ci saranno dei bivi in cui dovremo scegliere in che direzione proseguire successivamente, ma resteremo sempre incollati al binario già disegnato dai programmatori. Lungo il nostro percorso incontreremo diversi nemici, i sopraccitati Heaven Smile: in questo caso verremo avvertiti della loro presenza da una inequivocabile risata malsana. A questo punto non dovremo fare altro che passare alla visuale in prima persona e sparare ai nostri assalitori, esattamente come se stessimo giocando ad uno sparatutto con light gun utilizzando un joypad. Inizialmente invisibili, sarà necessario effettuare prima uno scan della visuale con il tasto apposito per renderli materiali: un punto giallo sul loro corpo, selezionato in modo assolutamente casuale, identifica il punto debole del nemico e, se colpito, ucciderà all’istante il nostro avversario mentre in caso contrario dovremo impiegare molti più colpi per stenderlo. Nel caso in cui non riuscirete ad eliminarli prima che si avvicinino troppo, essi esploderanno non appena vi toccheranno, facendovi perdere energia. Ovviamente nel gioco saranno presenti più tipi di “Heaven Smile” e il punto debole non sarà sempre facile da individuare. Uccidendo le varie creature otterremo del sangue che svolge praticamente la stessa funzione dei red orb di Devil May Cry, permettendoci di potenziare i nuovi personaggi in modo da diventare sempre più potenti e acquisire nuove abilità oppure di recuperare l’energia perduta durante gli scontri. Da menzionare il fatto che possiamo scegliere quale personaggio usare in qualsiasi momento del gioco e, in caso di morte, possiamo sempre contare sull’aiuto di Garcian che riporterà in vita il nostro compagno caduto.Durante la nostra avventura dovremo anche risolvere dei semplici enigmi, sia con l’aiuto di oggetti che troveremo lungo il nostro cammino, sia grazie alle abilità dei vari Smith.
Quando il videogioco diventa artePassando alla parte tecnica del titolo, non possiamo che rimanere un po’ interdetti alla vista della grafica. In casi come questo non bisogna affidarci sul mero polycount dei poligoni che compongono le scene visualizzate o le textures ad alta risoluzione che ricoprono le superfici. Infatti la tecnica utilizzata è quella del cel-shading unita ad ambientazioni piuttosto spoglie e spesso prive di texture (flat shading), ma allo stesso tempo il tutto esprime un look ricercato a artistico, piuttosto stilizzato e adatto ad un fumetto “dark”. Era questa l’idea dei programmatori: rendere l’aspetto grafico così particolare in modo da rendere il tutto artistico e “stiloso” ed in effetti hanno centrato in pieno l’obiettivo.Il sonoro del gioco è molto buono, con ottime musiche di sottofondo, atmosferiche e adatte allo scenario in cui ci troviamo. Ottimi anche gli effetti sonori e il doppiaggio in inglese.La longevità del titolo è anch’essa soddisfacente, con una durata dell’avventura che si attesta sulle 15 ore con la possibilità, una volta terminato il gioco, di sbloccare modalità aggiuntive che vi allungheranno l’esperienza.La trama, complessa ed articolata, sprona il giocatore a proseguire nell’evolversi degli eventi soprattutto grazie al particolare modo di raccontarla, in cui si viene a conoscenza ogni volta di piccole informazioni, come pezzettini di un puzzle che, una volta incasellati al posto giusto, danno una completa visione dell’insieme.Per quanto riguarda la localizzazione, il titolo presenta i sottotitoli solo in inglese, francese e tedesco quindi niente italiano tra le lingue selezionabili.Questa scelta potrebbe portare coloro che non hanno una discreta conoscenza di una delle tre lingue sopraccitate a non considerare l’acquisto del titolo, visto anche che la trama è la componente fondamentale di Killer 7. Fortunatamente però è stato inserito il selettore 50/60Hz per avere il gioco privo di bande nere e funzionante alla stessa velocità delle controparti NTSC.Le differenze tra le 2 versioni si riconducono agli aspetti prettamente tecnici. La versione GameCube infatti presenta una maggiore pulizia grafica rispetto a quella Ps2, meno rallentamenti e tempi di caricamento decisamente molto più brevi rispetto alla controparte Sony. Inoltre il controller della console Nintendo è decisamente più adatto al gioco, soprattutto per la maggiore precisione dello stick analogico. Avendo a propria disposizione le 2 console, consiglio quindi di scegliere senza alcun dubbio la versione per il Cubetto.
– Molto originale
– Grafica Stilosa
– Ottimo sonoro
– Trama complessa e avvincente
– Mancata localizzazione in italiano
– Gameplay limitato
– Caricamenti eccessivi
7.7
Killer 7 è un titolo piuttosto atipico, un esperimento “artistico” coraggioso da parte di Capcom che purtroppo, come tutti gli altri giochi “alternativi”, non riuscirà ad essere apprezzato da tutti. Dotato in ogni caso di una storia particolarmente intrigante e un impianto audiovisivo di sicuro impatto, Killer 7 purtroppo pecca nel gameplay, limitato e ripetitivo. Consiglio quindi di provare il titolo prima di acquistarlo ad occhi chiusi, dato che è il tipico esempio di gioco che “o si ama o si odia”.
Voto Recensione di Killer 7 - Recensione
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