Recensione

Jumpman

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a cura di Melkor

Nonostante oggi i videogames siano un mercato ricco e fiorente che raccoglie investimenti quasi alla pare di quello cinematografico, quando ci si guarda indietro inevitabilmente i ricordi di molti di noi vanno a cadere su piccoli titoli dai pixel elementari e dalle strutture che definire semplici sarebbe un eufemismo. Uno dei primi giochi le nuove generazioni sicuramente non ricorderanno ma che hanno catturato l’attenzione (e le ore) di migliaia di persone è sicuramente Jumpman, pubblicato inizialmente per Atari e successivamente per il C64. Proprio quest’ultima versione non poteva sicuramente mancare all’enciclopedia che il Wii mette a disposizione di chiunque voglia fare un vero e proprio salto nel tempo.

L’originale uomo salterinoLa trama di Jumpmen è semplice e vi vedrà impersonare un esperto nel disinnescare bombe, il quale viene chiamato per salvare il quartiere generale di Giove dopo un attacco da parte degli Alienators, i quali hanno disseminato la zona con delle cariche esplosive. Il vostro compito sarà quindi di esplorare trenta livelli cercando di toccare tutte le bombe ed allo stesso tempo evitando ogni sorta di attacco. Il nome di questo gioco nel corso del tempo ha creato qualche piccola confusione in quanto un anno prima della sua uscita, ossia nel 1981, un piccolo personaggio formato di pixel aveva fatto la sua comparsa nel celebre Donkey Kong ed inizialmente venne chiamato proprio con il nome di Jumper. Solo qualche anno dopo gli venne attribuito il nome di Super Mario che oggi ben conosciamo e questa strana coincidenza ha destato molti dubbi sul processo di produzione del titolo Epyx. Tornando alla descrizione del gioco, ogni livello sarà composto da una serie di scale e di corde che potranno venire usate per evitare i nemici ed allo stesso tempo per raggiungere piattaforme altrimenti inaccessibili. L’interfaccia dello schermo vi mostrerà in basso a sinistra le vostre vite nonché il punteggio. Subito a destra troverete il livello ed il giocatore selezionato mentre sulla estremità avrete la velocità del gioco ed il valore di bonus che andrà a diminuire col trascorrere del tempo. Un’attenzione particolare merita il parametro velocità, che non è in questa versione settabile e che rappresenterà la differenza tra un livello tranquillo ed uno in cui rimpiangerete di aver deciso di giocare… Quando infatti vedrete tale parametro settarsi su uno o due allora avrete tutto il tempo di girovagare per il livello evitando i vari ostacoli ma andando ad incrementarsi il valore inizierete a notare un notevole aumento della difficoltà ed i nemici in pochi secondi vi si fionderanno contro in maniera inevitabile. Come se non bastasse la struttura di piattaforme che forma il livello è variabile e potrete in ogni momento vedere la terra sparirvi letteralmente da sotto i piedi. Il nome Jumpman tuttavia non è stato assegnato a caso ed infatti avrete in pratica dei piccoli propulsori sotto le vostre scarpe (non li vedrete mai ma provate ad immaginarli usando la fantasia) i quali vi permetteranno di effettuare dei salti oltremodo lunghi e vi aiuteranno notevolmente nel corso dei livelli. Dovrete tuttavia stare attenti in quanto un salto troppo alto porterà alla morte immediata del vostro alter ego digitale ed alla conseguente perdita di una vita.

La potenza dei tempi andatiC’è poco da aspettarsi graficamente da un titolo di quasi trenta anni fa e infatti i livelli di Jumpman sono formati da una serie di piccoli pixel quasi monocromatici che evidenziano una programmazione che definire preistorica è dir poco. Anche lo stesso protagonista presenta dei tratti appena identificabili e le bombe non sono altro che puntini marroni sospesi in aria. Analizzando il tutto sotto questo aspetto però si perde molto della magia che racchiude questo gioco e ben presto vi accorgerete quanto sia ipnotico cercare di raggiungere l’obiettivo finale. Gli effetti sonori sono semplici ma una nota positiva vera e propria spetta al jingle che udirete ogni qualvolta il vostro eroe passerà a miglior vita. Probabilmente infatti l’80% di noi la conosce e la considera orecchiabile non sapendo che l’origine sia proprio questo videogioco. Aspetto divertente è anche la possibilità di giocare in modalità multiplayer assieme ad altri tre amici in modo da alternarvi alla fine di ogni livello. Il controllo è quello classico dei gioco per Commodore 64 e viene fedelmente riprodotto su Wii mediante il Wii Remote, il Classic Controller o il joypad del GameCube. Non mi resta che concludere con il prezzo oramai ben conosciuto di 500 Wii Points, che sinceraemente sembra fin troppo salato per un titolo del genere. Si tratta infatti di un prodotto decisamente datato, che potrebbe attrarre solo veri appassionati di rerogames.

– Si tratta di un classico…

– Modalità fino a quattro giocatori

– Effetti sonori storici

– …oramai anacronistico

– A volte frustrante

– 500 Wii Points sono ingiustificati

6.5

Jumpam rappresenta uno dei primi esperimenti riusciti del mondo dei videogiochi e sicuramente è un titolo che già da tempo è entrato nella storia. Dopo trent’anni tuttavia provare a rivivere quelle emozioni è molto difficile in quanto la distanza sembra abissale rispetto a quanto vediamo ai nostri giorni. Il prezzo di 500 Wii Points non facilita sicuramente la decisione anche se il sorriso che vi porterà sentire la musichetta classica della morte del personaggio avrà su di voi un effetto migliore di mille viaggi nel tempo. Consigliato soprattutto a chi ama la storia dei videogiochi.

Voto Recensione di Jumpman - Recensione


6.5

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