Recensione

Jumper

Avatar

a cura di Star Platinum

La tradizione dei tie-in, sostenuta da un livello qualitativo più che mai in calo, non accinge a fermarsi e così sulla scia del film Jumper ecco arrivare su PS2 l’immancabile versione digitale, pronta a far trascorrere notte insonni a tutti coloro che incautamente si avvicineranno a questo prodotto. Non è certo nostra intenzione quella di diffondere critiche severe oltre il dovuto, tuttavia quando si esagera è giusto porre dei limiti al peggio…

Il tempo senza confiniJumper sostiene una dinamica molto vicino al lungometraggio a livello di struttura narrativa, tuttavia fin dalle prime battute è possibile notare alcune scelte differenti in relazione allo sviluppo dei personaggi. Il vostro alter ego virtuale, tale Griffin, nel film era infatti un personaggio che non rivestiva un ruolo completamente fondamentale, mentre invece adesso è addirittura il protagonista della storia e toccherà a voi il compito di prenderne le difese, costi quel che costi. Egli appartiene ad un gruppo di esseri geneticamente mutati denominati appunto Jumper per via del fatto che essi sono in grado di spostarsi all’interno dello spazio attraverso il teletrasporto. L’esistenza di questi esseri umani “evoluti” è sempre stata avvolta nel mistero fino a quando ebbe inizio lo sterminio da parte di un’organizzazione occulta chiamata I Paladini. Il giovane protagonista partirà quindi verso un viaggio pieno di pericoli, ma fortemente intenzionato a vendicare la tragica morte dei genitori, scomparsi a causa dei nemici di sempre, ora ricomparsi. Analizzando la meccanica di gioco è impossibile non scorgere numerose analogie al film, per certi versi discretamente riprodotto, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni visitabili, che toccheranno luoghi ben noti quali ad esempio il Colosseo, il Deserto di Griffin, il Nepal, Tokyo e l’inquietante Laboratorio Sperimentale. La possibilità di viaggiare all’interno delle diverse zone del pianeta, per quanto infinitamente limitata rispetto alle facoltà che potenzialmente dovrebbe possedere il protagonista, si rivela in minima parte utile alla meccanica di gioco, in quanto a conti fatti ci si trova ad aver a che fare con un picchiaduro abbinato ad alcune componenti d’azione e spostando il luogo del combattimento in alcune aree apparentemente vantaggiose si dovrebbe ottenere quel minimo sbilanciamento delle sorti di un duello in favore della vittoria. In realtà, come avremo modo di analizzare a breve, i motivi per rallegrarsi di queste piccole note positive verrano presto a svenire lasciando spazio ad una superficialità senza precedenti.

Un passo indietro nel tempoDefinire questo titolo come un prodotto in grado di sfruttare le potenzialità della macchina Sony sarebbe un insulto piuttosto pesante, soprattutto quando si sposta l’attenzione sul gameplay. Nonostante le discrete possibilità offerte dal combattimento e la numerosa serie di combo effettuabili da Griffin, l’azione si rivela molto presto ripetitiva all’inverosimile e aggravata da uno scarso feeling con l’atmosfera del gioco. Continuare a spostarsi avanti e indietro colpendo quasi a casaccio non appare infatti come la migliore scelta possibile e a livello di difficoltà sarebbe addirittura ridicolo parlare di equilibrio, in quanto la sfida offerta al giocatore è decisamente sottotono e per completare l’intera vicenda basteranno meno di tre ore, sempre che la noia non vi assalga prima. Come se tutto ciò non fosse sufficiente a decretare le sorti di questo prodotto, gli sviluppatori hanno ben pensato che non fosse necessario l’inserimento di alcuna modalità aggiuntiva pensata per il multiplayer e così ecco che l’esperienza in singolo si rivelerà decisamente difficile da sopportare, con il risultato di una longevità ai minimi storici ed una rigiocabilità impossibile da immaginare.Anche per quanto riguarda la realizzazione tecnica il risultato è disastroso. Probabilmente gli sviluppatori hanno pensato che sfruttare il nome del film potesse bastare a far vendere il gioco, tuttavia era da molto tempo che non ci capitava di vedere su PS2 giochi tantoo scadenti a livello grafico, non tanto per qualità generali ma proprio per mancanza di elementi tecnici dovuti alle scarse capacità dei programmatori. La grafica, realizzata con un mediocre cell shading, si compone di modelli poligonali in fotocopia, animazioni legnose all’inverosimile ed una palette di colori decisamente povera di alternative.Nemmeno il comparto sonoro riesce a dare quella svolta tanto attesa, pur dimostrandosi comunque quasi sufficiente se giudicato con attenzione. Come accennato in precedenza, l’unica vera possibilità di salvezza per questo titolo sarebbe stata la presenza di una modalità multiplayer degna di questo nome o comunque in grado di fornire qualche spunto interessante, ma a conti fatti sarebbe stato uno sforzo troppo grande viste le enormi lacune di cui questo prodotto soffre. Resta come al solito l’amaro in bocca per le tante (troppe!) idee bgettate al vento, senza un briciolo di convinzione e con motivazioni esclusivamente commerciali, ma a questo punto emerge in noi anche la consapevolezza (e rasseganzione) del fatto che dificilmente in questa generazione di console potremo assistere alla pubblicazione di un tie-in ben riuscito, in quanto non basta un nome a rendere universale un prodotto ma ci vuole tanto impegno affinché sia sostenuto da qualità autentiche e meritevoli di attenzione.

– Spin-off interessante

– Combattimenti discretamente divertenti

– Realizzazione tecnica scadente

– Longevità ridicola

– Gameplay limitato

4.5

Per l’ennesima volta ci troviamo a dover commentare un titolo prodotto con estrema sufficienza e, senza voler essere poco obiettivi, decisamente mal programmato dagli sviluppatori. Nonostante il discreto livello qualitativo della pellicola originale e l’interessante possibilità fornita al giocatore di addentrarsi in modo più approfondito all’interno della trama, questo tie-in risulta piatto all’inverosimile e appesantito da una realizzazione tecnica enormemente al di sotto degli standard ormai raggiunti da una PS2 in piena maturità tecnica. Se a questi aspetti negativi assolutamente non trascurabili aggiungete la mancanza di una modalità alternativa a quella principale in grado di consentire il gioco in cooperativa, nonché la longevità ridotta a solo una manciata di ore, capirete come questo prodotto sia assolutamente da evitare a tutti i costi. Un altro esperimento fallito, stranamente proveniente dall’ennesima licenza mal sfruttata. Forse un giorno le cose cambieranno. Forse…

Voto Recensione di Jumper - Recensione


4.5

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