Recensione

Jeremy McGrath's Offroad

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a cura di jewel

Il Verdetto di SpazioGames

5.5

Il californiano Jeremy McGrath è uno dei più celebri campioni di Supercross e Motocross di sempre, tanto acclamato da essere stato definito il “Re del Supercross” quando era all’apice del suo successo negli anni novanta. Beh, questo è il motivo principale per cui, fin dall’inizio, la scelta dei ragazzi di 2XL Games di mettere il nome di McGrath su un titolo incentrato su tutt’altra disciplina, ci è sembrata alquanto bislacca. Quello delle gare offroad su truck, buggy e compagni, è infatti un ambiente che il campione in questione bazzica da molto meno tempo e, apparentemente, con risultati un po’ meno eclatanti. Tuttavia il background del “tizio in copertina” non è quello che ci preme analizzare in questa sede. Quello che vogliamo fare è invece parlarvi di Jeremy McGrath’s Offroad, un titolo a base di fango e pneumatici che, nonostante le buone premesse, ha rivelato una cura piuttosto approssimativa in ogni suo aspetto. Vediamo perché.

Ma dentro la botte piccola non c’era il vino buono?Ben lontano da qualsiasi aspirazione simulativa, il nuovo prodotto creato da 2XL è un racing-game dal sapore arcade ed estremamente accessibile, al punto che bastano pochi secondi in gara per vantare completa familiarità con il sistema di guida e con il layout dei controlli. I veicoli che il gioco mette a disposizione sono di cinque classi differenti: pro-buggy, sportsman buggy, trophy truck, pro-lite truck e auto da rally. Per ciascuna classe ci sono poi otto setup differenziati per look e forme tra cui poter scegliere, con la possibilità di effettuare upgrade di ciascun mezzo guadagnando punti esperienza su pista. Questi ultimi potranno essere accumulati portando a termine semplici “task” durante le gare, come ad esempio superare un avversario, effettuare un salto discretamente alto o, nel più classico dei modi, arrivare primi al traguardo. Scegliendo un livello di difficoltà più elevato, automaticamente il giocatore riceverà ricompense più generose in quanto a XP, ottenendo così la possibilità di aumentare più celermente le proprie skill, qualora lo ritenga necessario. Il sistema appena descritto, purtroppo, si è rivelato tanto semplice e lineare in teoria quanto poco utile nella pratica, dal momento che la scelta degli upgrade, così come quella dei veicoli, influisce veramente poco sulle effettive prestazioni in gara. Aggiungere un punto in manovrabilità, piuttosto che nel campo “velocità” o “freni”, comporterà modifiche talmente blande da risultare, a volte, quasi impercettibili. Ad aggravare la situazione c’è poi il fatto che Jeremy McGrath’s Offroad è un titolo veramente molto semplice, con un livello di sfida che rasenta praticamente lo zero. Anche settando la difficoltà a manetta e sbandando a qualche curva di proposito, arrivare primi continuerà infatti a essere incredibilmente facile, quasi un gioco da ragazzi. E’ probabilmente questo il maggior difetto dell’intera produzione. Nel giro di tre ore è possibile concludere l’intera carriera a difficoltà massima, farsi qualche gara online e accaparrarsi così la quasi totalità dei trofei/achievements previsti per il gioco (tutti tranne uno). Vista la buona resa grafica messa in piedi dagli sviluppatori, sarebbe poi stato bello vedere una certa varietà di ambientazioni o, quantomeno, pur mantenendo gli stessi environment, sarebbe stato opportuno diversificare l’andamento dei tracciati con maggiore frequenza. Invece no: quello che il giocatore è costretto a beccarsi sono sei tracciati che si ripetono nello stesso pattern fino alla fine della carriera. La presenza di qualche sporadica gara a tempo o il progressivo incremento dei giri da effettuare sullo stesso circuito ogni volta che viene ripresentato, sono espedienti veramente troppo poveri che, a conti fatti, non riescono a salvare il gioco da una certa monotonia. Perfino il fattore imprevisto, costituito dalla caduta di massi o palle di neve sul tracciato in piena gara, che inizialmente ci era sembrato simpatico e utile per tenere alta l’attenzione, nelle battute finali è risultato essere prevedibile, pur non considerando il fatto che impatto o meno saremmo arrivati primi.Il comparto online, così come le sfide della modalità arcade, vantano la possibilità di confrontarsi in gare da due a otto partecipanti, così da poter migliorare i propri tempi e le proprie prestazioni. Sicuramente giocare in multiplayer potrà esorcizzare, almeno in parte, la quasi assenza di un qualsiasi livello di sfida nelle altre modalità, ma d’altro canto la scarsa varietà di elementi e la difficoltà a trovare gare online sono elementi di cui non si può non tenere conto. Nonostante tutto, siamo certi che il gioco avrà un certo appeal per molti consumatori attirati dal prezzo budget. A questo proposito, ci sentiamo quindi di consigliare l’acquisto ai soli amanti del genere offroad, ma proprio i più sfegatati. Per tutti gli altri: siamo sicuri che cercando meglio troverete molti titoli più interessanti, ancora al prezzo di dieci euro, che non avete ancora avuto occasione di provare.

Vi dirò, lo avrei preferito bello dentro.Nonostante la povertà di contenuti di cui vi abbiamo parlato finora, bisogna ammettere che per quanto riguarda il comparto tecnico Jeremy McGrath’s Offroad non delude. Il gioco gira a 1080p e non si schioda dai 60fps nemmeno per un istante, presentando tra l’altro fondali spesso veramente ispirati e una linea dell’orizzonte notevole. Per mantenere cotanta fluidità il gioco sacrifica qualche dettaglio: se da una parte i veicoli sono realizzati ottimamente e curati al dettaglio, noterete texture spalmate o povere in molti altri frangenti. Non si notano pop-up, ma all’occorrenza risaltano compenetrazioni poligonali con elementi dell’ambiente quali piante, alberi o più raramente massi. A livello di fisica il gioco si divide tra alti e bassi, mostrando conseguenze a volte troppo esagerate (oppure troppo riduttive) per la collisione avvenuta. Niente da eccepire per quanto riguarda il sonoro, con sottofondi musicali per niente invadenti nel menu e la totale assenza di accompagnamento in gara, a meno di intervenire di propria iniziativa per ravvivare le cose. Tra rampe e dossi, mentre un aereo varcava il cielo azzurro sopra la nostra testa, dobbiamo ammetere che per un momento ci siamo sentiti in pace con noi stessi e felici di giocare questo arcade. Poi, lo stesso scenario ci è stato riproposto altre dodicimila volte di fila. Quel dannato aereo passava sempre nello stesso esatto momento.

– Buono dal punto di vista grafico

– Prezzo quasi ragionevole

– Livello di sfida quasi inesistente

– Breve e ripetitivo

5.5

Jeremy McGrath’s Offroad è un titolo fin troppo accessibile e dannatamente facile: il giocatore medio riuscirà a prendere piena familiarità con i comandi e con le meccaniche di gioco nel giro di un paio di curve, e da quel momento vincere sarà un gioco da ragazzi, per sempre. Il racing-game di 2XL offre pochi tracciati, ripetuti in loop lungo tutto l’arco di una modalità carriera che non vi terrà impegnati per più di due ore. Fortunatamente il comparto online e la modalità arcade potranno aiutare ad allungare il brodo e, sopratutto nel caso del multiplayer, a trovare un po’ di pane per i vostri denti. Nulla da criticare per quanto riguarda il comparto tecnico, che nonostante qualche difetto su cui possiamo sorvolare, offre alcune splendide vedute e una fluidità notevole. Purtroppo però, per quanto ci riguarda, essere a 1080p non è un requisito sufficiente per guadagnarsi la sufficienza.

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