Il Verdetto di SpazioGames
Un nuovo gioco sull’agente più segreto al mondo, tanti motivi di contatto con il vecchio titolo che furoreggiò su Nintendo 64. Bastano queste due sole considerazioni per far ben sperare in Agent Under Fire, tenendo conto che l’avversario è un certo Halo?.
Il personaggio di James Bond è sempre stato uno dei più adatti alla trasposizione videoludica per un action game ma, stranamente, ha incontrato qualche difficoltà di troppo a sfondare fino a quel Goldeneye su Nintendo 64 che, sicuramente, è stato uno dei migliori FPS mai apparsi su una console. Forse i motivi sono da ricercare nella non immediata riconoscibilità, da parte dei giovani giocatori, di un personaggio che, tutto sommato, ha alle spalle una trentina d’anni di carriera o alla sua mancanza di vera e propria cattiveria, sempre dotato del suo particolare aplomb inglese. Ad ogni modo, in passato tale gioco è stato uno dei motivi per cui avere un Nintendo 64 grazie all’ottimo design dei livelli, alla varietà di armi ed oggetti utilizzabili e soprattutto per la sua licenza ufficiale. Dopo la positiva esperienza gli sviluppatori, i Rare, abbandonarono i costosi diritti sull’agente britannico e perfezionarono il motore grafico nell’altro loro titolo, dal nome di Perfect Dark. La licenza ufficiale fu quindi acquistata da EA, che cerca di riportare in auge il nome di James Bond dopo il non esaltante The World Is Not Enough con quest’ultima fatica.La prima novità consiste nell’adozione di uno storyline originale e non nell’affidarsi ad una trama già vista al cinema: AUF, come già suggerisce il titolo, non è un tie-in ma mette il famoso personaggio contro una strana organizzazione che, ovviamente, vuol dominare il mondo sostituendo, però, i leader planetari con cloni asserviti al suo volere.
LE SOLITE MODALITA’Queste comprendono lo story mode, nel quale potremo affrontare numerose missioni nel classico stile della spia britannica: locazioni esotiche, belle donne, e azioni spericolate. Il multiplayer invece consente di sfidare ben 4 giocatori simultaneamente nel corso di un comune deathmatch, scegliendo il nostro alter ego virtuale tra un vasto assortimento di agenti.Fin qui il gioco non presenta difetti di sorta, ma non appena entrati nel vivo dell’azione ci si accorge dell’estrema difficoltà nella gestione dei controllo, ciò influisce negativamente sulla giocabilità. D’accordo gli FPS su console hanno sempre sofferto di complessi d’inferiorità nei confronti dell’eccellente accoppiata tastiera-muose, la quale gli utenti PC ben conoscono, ma mi pare che le cose nel capolavoro Bungie funzionassero molto meglio.Non è da escludere che giocandoci per più tempo e abituandosi alla scomodità di tali impostazioni, il tutto non diventi improvvisamente semplice e veloce. Nel prodotto, una levetta analogica ha il compito di spostare il personaggio lungo l’asse Y e il puntatore lungo quello X, mentre la seconda levetta di effettuare il movimento opposto.Escludendo il problema del controllo (da non sottovalutare), il resto del titolo si presenta in modo divertente e dinamico, garantendoci un sufficiente livello di coinvolgimento: saranno frequenti azioni nelle quali dovremo adoperare i diversi gadget tecnologici (come un telefonino in grado di bypassare le serrature elettromagnetiche) e tutte le diavolerie che ogni buon agente segreto deve avere con sé. AUF non mancherà l’appuntamento con il laboratorio di Q e offrirà strumenti per ogni evenienza: dal jet pack per trarsi elegantemente fuori d’impaccio ai vari mini laser nascosti nei modi più impensabili e altri oggetti per portare a termine la missione.Sul lato dell’armamentario non mi risulta che 007 sia mai stato molto fornito, almeno non quanto Arnold in Commando, perciò anche in questo caso non aspettatevi molto a parte le armi basilari che devono essere inserite in uno sparatutto per renderlo tale (la classica beretta, mitragliatori vari, i già citati laser, fucile e bombe).L’aspetto multigiocatore è davvero ben fatto e garantisce un divertimento elevato sia in due che in quattro giocatori, anche perchè abbiamo a disposizione gran parte dell’arsenale bellico, e non, presente nel gioco.
MA LA POTENZA DI XBOX SE LA SONO DIMENTICATA?Arriviamo alla fattura tecnica del tutto che presenta un livello grafico nella media, senza eccessi di splendore, ma allo stesso tempo senza gravi mancanze in termini di dettaglio. Le animazioni dei personaggi sono invece, per nostra fortuna, realizzate più che discretamente: un rapido esempio è la reazione dei nemici nei confronti del protagonista, essi non perderanno occasione di ribaltare tavoli e oggetti per proteggersi durante le sparatorie, per altro ben monitorate da un sistema di telecamere che pare all’altezza. Infine, vastità degli ambienti è discreta e dona una buona dose di “ampiezza” al gioco che, dal mio punto di vista, sarebbe potuto diventare un piccolo capolavoro grafico se si fosse spremuto un poco di più il potentissimo hardware messo a disposizione dei programmatori. Peccato.L’audio non è male, però rimane sottotono, non distinguendosi per particolare qualità: la colonna ricorda vagamente le musiche ascoltate nei film più recenti del longevo Bond e gli effetti sonori, mirati a riprodurre spari ed esplosioni, non mi sono parsi incisivi ed esaltanti al punto giusto.
12 LIVELLI POSSON BASTARE…..Direi di sì, tenendo in considerazione la lunga gavetta da fare per padroneggiare il protagonista, le numerose missioni intermedie da portare a termine durante uno stesso livello e la buona IA applicata ai nemici, non paragonabile a quella vista in Halo, ma sufficientemente realistica.Quindi va da se che i punti di forza del prodotto siano da ricercare nella longevità e nella divertente ed appagante opzione multiplayer.Tutto ciò non toglie (e lo ribadisco) che EA ha bruciato un’ottima occasione per riportare questo personaggio ai fasti vissuti in Goldeneye.
– Buona giocabilità in generale.
– Divertente opzione multiplayer.
– Controlli ostici.
– Grafica sottotono per un Xbox.
– Colonna implementata anonima.
7
Un FPS sostanzialmente divertente, dotato di una discreta realizzazione tecnica (ma non all’altezza delle potenzialità della macchina Microsoft), da un sistema di controllo ostico e da una giocabilità (nello story mode), a volte, occasionale.
Se avete Xbox e volete uno sparatutto di classe vi consiglio caldamente il bellissimo Halo, del quale AUF rappresenta solamente un’alternativa.