Recensione

J-League Winning Eleven 6

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a cura di Massimo

I 28 Teams della J-League più gli 11 migliori Club europei nel nuovo titolo Konami TYO vi aspettano per regalarvi ancora una volta il calcio vero sulla vostra Tv!

Il Campionato Nippo-BrasilianoJ-League Winning Eleven 6 é il consueto appuntamento annuale della serie Winning Eleven dedicato al simpaticissimo Campionato di calcio Giapponese, che tra l’atro proprio quest’anno compie dieci anni dalla sua nascita. La oramai famosa J-League, sempre più quasi una filiale del Campionato Brasiliano, vista l’elevata presenza di giocatori carioca nelle squadre, si ripresenta in versione videoludica con tutte le squadre delle due serie al via della competizione, con le favorite Kashima Antlers del tecnico Toninho Cerezo, che ha già esordito con una vittoria in trasferta sul campo del Sendai Vegalta (nell’ultima giornata appena trascorsa, la 6a, ha sconfitto lo Jef United per 3-2 con Yanagisawa ancora in goal), lo Jubilo Iwata e il Gamba Osaka, e segna l’esordio nel torneo di amatissimi campioni del calibro di Marcelinho Carioca e Edmundo, o’ animal!!!! Per il resto poco da segnalare per chi non segue la “temporada” nipponica. Per chi invece ama il colorito “J-Tournament”, invece, sarà un piacere ritrovare tutti i simpatici team che di solito si danno battaglia per la vittoria finale, e leggere queste poche righe informative sulla competizione. La J-League è stata fondata nel 1993, ed era composta inizialmente da soli 10 teams. L’adesione di altri club, però, crebbe subito durante la prima stagione, grazie al grande successo di pubblico e alla forte spinta popolare per l’ampliamento della competizione. Nel 1998 si arriva così a 18 teams all’inizio del torneo. Tuttavia, al termine del girone di andata, chiamiamolo così, di quella stagione, il pubblico sembra un pò stancarsi e distaccarsi dal calcio: troppe partite, troppo “soccer” finiscono per far perdere nell’appassionato nipponico il gusto del match. La J-League decide così di porre rimedio alla cosa, e pensa bene di ridurre le squadre in Prima Divisone a 16, e di creare una Seconda Divisione per accogliere i due team esclusi e le altre squadre che premevano per entrare a far parte di un campionato professionistico, uscendo così da quei tornei meno appetibili dal grande pubblico. Nel 1999, il campionato è così diviso definitivamente in due Divisioni, J1 e J2, che, come dalle nostre parti, prevede retrocessioni per le ultime del torneo di “A” e promozioni per le prime del torneo di “B”. Ed ora… Sigla!

11 Vincente?Certo! Un altro 11 vincente (nel senso che il gioco è grande!) per la Sofcto di Solid Snake, non c’è che dire. In concomitanza con il Decimo Anniversario della creazione della J-League, la Konami ha scelto per la grafica delle schermate di presentazione uno stile futuristico, con tanto di auguri messi in bella mostra nella “home” post presentazione, come sempre incentrata su delle azioni spettacolari tratte dalle partite vere di campionato. Mi sono sempre chiesto, ogni volta che esce un “episodio” della serie Winning Eleven, cosa si sarebbero potuti inventare di nuovo i programmatori per rendere più completo e realistico un gioco che già di per se mi appariva il massimo. Ebbene, ogni volta la Konami riesce a stupirmi e a trovare sempre quel qualcosa in più che a noi comuni mortali fans della saga sfugge, e che di volta in volta viene implementato in quella base solidissima che è la struttura del gameplay del titolo, per completare il quadro di una simulazione calcistica sempre più complessa e vera. Per cui mi ripeto: WE ha raggiunto oramai la perfezione videoludica assoluta. Nemmeno con un autentico volo di fantasia posso immaginare cos’altro dovranno inventarsi i programmatori KTYO per migliorare un prodotto perfetto (ma qualcosa al solito, come detto, la troveranno!). L’intelligenza artificiale di compagni e avversari ha subito ancora dei ritocchi qua e la in modo da migliorarne i movimenti e la capacità di creare o gestire le azioni. Si assiste così ad un ulteriore miglioria nel gioco di squadra degli avversari che costruiscono azioni ancora più credibili e variegate, creando manovre più articolate e complesse. Applicano più schemi sulle palle inattive ed è facile vedere certi calciatori calciare una punizione all’apparenza innocua dalla trequarti di campo verso un compagno appostato al limite dell’area che poi smista la palla di testa a un altro suo collega piazzato, libero, nell’area piccola! Tocchi di classe per la IA quindi, tocchi che si riscontrano ovviamente anche in fase difensiva, dove ad esempio l’eccessiva trattenuta del pallone nei pressi della propria area di rigore da parte di alcuni difensori, già quasi del tutto sparita in WE6, non esiste più! Anche la IA dei portieri, che presentano un ulteriore numero di nuove animazioni (ma che fa se le inventano?!?), si rivela decisamente superiore al precedente capitolo della serie J-League, più rifinita e realistica, come realistici appaiono sempre più i parametri tecnici individuali dei calciatori, calcolati in centesimi, che permettono davvero una certa distinzione in campo fra un brocco ed un campione attraverso i consueti parametri come il controllo di palla, la capacità nel dribbling, tiro, etc. Finalino dedicato al cosidetto “ritmo di gioco”: l’azione risulta ancora più credibile rispetto al passato, ed occorre sempre più cervello per creare azioni effettivamente pericolose, e la possibilità di fare delle finte in modo più semplice rispetto a WE6 non ha una valenza prettamente estetica, ma anche tattica, visto che saltare l’uomo significa creare la superiorità numerica, magari sulle fasce, per portarsi ad esempio al cross. Il sistema di gestione dei passaggi è stato migliorato ulteriolmente, con la possibilità di effettuare lanci completamente manuali tramite la leva analogica sinistra, mentre con lo stick destro si effettuano invece i passaggi rasoterra a 360°, anche se la cosa risulta particolarmente complessa per i neofiti, come, ripeto, complessa appare la giocabilità in generale, visto che sono totalmente assenti i cosidetti binari, soprattutto nella fase difensiva, che rendono JLWE6 un esperienza incredibile per chi ama totalmente il calcio vero.

Serie A con gli occhi a mandorlaEd eccovi, nel loro splendore, tutti i team della J-League, e quelli europei che si sbloccheranno, come sempre, vincendo la Master Cup. I team sono abbastanza aggiornati, anche se c’è qualche errorino negli organici, cosa insolita per la Konami, come la presenza di Marcelinho Carioca o l’assenza di Edílson.

J-League Divisione 1CONSADOLE SAPPORO, KASHIMA ANTLERS, VEGALTA SENDAI, URAWA RED DIAMONDS, JEF UNITED CHIHARA, KASHIWA REYSOL, FC TOKYO, VERDY TOKYO, YOKOHAMA MARINOS, SHIMIZU S-PULSE, JUBILO IWATA, NAGOYA GRAMPUS, GAMBA OSAKA, CEREZO OSAKA, VISSEL KOBE, SANFRECCE HIROSHIMA, AVISPA FUKUOKA.

J-League Divisione 2MONTEDIO YAMAGATA, MITO HOLLYHOCK, OMIYA ARDIJA, KAWASAKI FRONTALE, FC YOKOHAMA BELLMARE, SHONAN VENTFORET, KOFU ALBIREX, NIIGATA KYOTO, PUPLE SANGA, SAGAN TOSU, OITA TRINTA.

Team Segreti (MASTER CUP)MANCHESTER UNITED, ARSENAL, LIVERPOOL, BARCELLONA, REAL MADRID, JUVENTUS, MILAN, ROMA, INTER, BAYERN MONACO, BORUSSIA DORTMUND (come si vede sono stati eliminati i Team sudamericani in favore di Liverpool e Inter, mentre il Borussia Dortmund prende il posto del Valencia).

Team Speciali J1 ALL STAR WEST, J1 ALL STAR EST, J2 ALL STAR WEST, J2 ALL STAR EST, JAPAN DREAM TEAM, WORLD DREAM TEAM.

Grafica & AudioKonami TYO ce l’ha fatta ancora una volta! E’ riuscita ad intervenire su un titolo già ottimo migliorandone l’aspetto grafico grazie ad un incremento del numero di poligoni per la “costruzione” dei modelli dei calciatori e degli stadi, nonchè alle licenze ufficiali del campionato nipponico, che rendono esteticamente migliori le divise, migliorando la dove sembrava impossibile. Il buon vecchio engine grafico, il Renderware 3, che in pratica è lo stesso di sempre, fa ancora una volta il proprio dovere alla grande, ed è stato spremuto come e più di un limone, tant’è vero che il gioco presenta una migliore qualità visiva. Ciò si traduce in una maggiore qualità estetica generale, con le maglie dei vari club splendidamente realizzate dai programmatori e identiche alle loro controparti reali, curate ormai come quelle della serie Fifa, come identici agli “originali” appaiono i giocatori, il cui look ora è ancora più caratterizzato, con espressioni facciali sempre più realistiche e varie anche durante le fasi di gioco, grazie anche al sapiente utilizzo delle texture. Inoltre sono stati implementati nuovi look come il taglio di capelli in stile pubico di Ronaldo!!!! Gli stadi e tutti i modelli poligonali in generale, sono a dir poco splendidi e fedelissimi agli originali, così come la gestione delle sorgenti luminose, ed i cori personalizzati per ogni squadra fanno poi il resto, dando al videogiocatore sempre più la sensazione di giocare una partita vera in casa o trasferta. Konami TYO ha confermato poi l’impronta televisiva all’evento partita data oramai alla serie dallo scorso J-League, con il pre-partita, o il finale, simile alle produzioni TV di Tokyo, con i consueti highlights delle fasi salienti del match commentati dal telecronista alla fine del primo e del secondo tempo. Nota dolente invece per il sonoro, almeno in parte. Mentre il comparto audio inerente agli effetti del pubblico e ai cori personalizzati per ogni squadra, si conferma a grandi livelli, con l’opzione per la differenzazione per il tipo di tifo (casa, trasferta, derby), la cronaca del match segna un passo indietro. Il telecronista, infatti, quest’anno è purtroppo cambiato e non sarà più Jon Kabira… La Konami ha deciso infatti di sostituirlo all’ultimo momento con un altro commentatore… Ma no, scherzo! Pensare ad un gioco della serie WE senza il buon Jon è come immaginare Roma senza il Colosseo! Il simpaticissimo telecronista è come sempre al suo posto, scatenato come non mai, folle come sempre, per continuare la sua insana cronaca dei fatti che si svolgono in campo, anche se talvolta da l’impressione di descrivere quanto avviene solo nella sua mente! L’esilarante telecronista giapponese esibisce ancora una volta il meglio del suo repertorio, battute in multilingue, canti, lamenti e mugugni assolutamente incredibili! Come detto lo scorso anno in occasione della recensione di J-League Winning Eleven 5, ripongo la domanda a voi tutti: che beva prima di campionare la telecronaca? Non lo sapremo mai. Il gioco, così come i suoi predecessori più recenti, supporta l’utilizzo dell’Hard Disk della PS2, in modo da consentire quasi l’azzeramento dei tempi di caricamento dei dati e la memorizzazione di alcuni files.

Migliorati IA di portieri e avversari

Giocabilità ancora più evoluta e dribbling più immediati

Animazioni ancora più realistiche

Rispetto a Winning Eleven 6 risulta meglio bilanciato

Il vecchio Renderware svolge ancora bene il proprio dovere

E’ basato sulla J-League e può non attrarre la massa

I cambiamenti sostanziali sono pochi

8.5

Ci risiamo! Ancora una volta J-League si rivela il miglior titolo della serie. Tralasciando, come sempre, il fatto che il gioco è incentrato su un torneo forse poco intrigante per noi occidentali, J-League Winning Eleven 6 è semplicemente favoloso! La giocabilità stellare, difficile si, ma appagante per l’appassionato di giochi di calcio, il realismo della fisica del pallone e degli impatti, dei parametri tecnici dei singoli calciatori oltre che dei vari team, fanno di questo nuovo capitolo della saga di Winning Eleven un autentico gioiellino. Come l’anno scorso, in occasione della recensione di J-League Winning Eleven 5, ancora una volta speriamo che alla Konami si decidano a regalarci una versione analoga del gioco dedicato ai nostri club, per colmare, insieme alla serie WE internazionale (quella con le Nazionali), la nostra fame di calcio videoludico! J-League Winning Eleven 6 è da considerarsi una sorta di up-grade di Winning Eleven 6 e la palestra ideale di allenamento per i programmatori Konami in vista del prossimo Winning Eleven 6 – Final Evolution che come sempre vedrà la luce alla fine dell’anno in Giappone.

Voto Recensione di J-League Winning Eleven 6 - Recensione


8.5

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