La disinvoltura con cui una software house relativamente piccola come Klei Entertainment è passata da giochi a piattaforme in stile retro (N+) a survival dei più infidi (Don’t Starve), senza disdegnare una puntatina negli action bidimensionali (Mark of the Ninja), è indice di un certo coraggio, della voglia di sperimentare con più generi videoludici e battere sempre strade nuove.Fu così anche per Invisible Inc., strategico a turni molto particolare, molto ben accolto all’epoca dell’uscita su PC: oggi ci occupiamo della conversione per console, per adesso esclusiva PS4, disponibile sullo store digitale dell’ammiraglia Sony da qualche settimana.
Megacorporazioni
Il mondo steampunk in cui sono ambientate le vicende del gioco farà felici tutti gli appassionati di futuri distopici e tecnologia di alto livello: spietate megacorporazioni regolano la vita dei cittadini, e mal digeriscono qualsiasi forma di opposizione, come quella che l’agenzia segreta denominata Invisible Inc. porta avanti, nell’ombra, da diversi anni.Nel bel mezzo di una missione, però, una squadra d’assalto fa inaspettatamente irruzione nel quartier generale dell’agenzia, uccidendo la gran parte dei suoi membri, ma non riuscendo a fermare la sua brizzolata comandante, che riesce a portare con sé, durante la fuga, l’I.A. denominata Incognita, unica, vera speranza per poter debellare queste malefiche società.Le batterie di riserva dell’intelligenza artificiale, tuttavia, hanno una durata stimata di circa settantadue ore, al termine delle quali le possibilità di rispondere all’attacco e sbaragliare i nemici si ridurranno al lumicino: la fretta, si dice cattiva consigliera, diviene così un inseparabile, anche se indesiderato, compagno di viaggio.Per quanto il setting risulti generico, e le spiegazioni e le motivazioni ricadano spesso nei cliché tipici del genere (presi in prestito da decine di film e da franchise come quelli di Deus Ex), la narrativa di Invisible Inc. si lascia seguire, e, senza troppe pretese, riesce nell’intento di immergere il giocatore in un mondo disperato e altamente tecnologizzato, complici un ottimo doppiaggio (in inglese) e una colonna sonora martellante, che contribuisce ad alzare il pathos di certe situazioni.Questa versione per console offre lo stesso, sostenuto livello di sfida di quella per PC, e i controlli si dimostrano ben adattati al gamepad, sebbene, per strategici a turni come questo, l’accoppiata mouse/tastiera rimanga insuperata.Tornano quindi la generazione casuale dei livelli, il sistema di potenziamento degli agenti e la ristrettezza di un limite temporale che, pur limitando la durata della singola run a un quantitativo di ore compreso tra le sette e le dieci, rendono il titolo estremamente rigiocabile, magari selezionando uno dei livelli di difficoltà più impegnativi.
Silence is golden
La segretezza e la velocità sono le due principali protagoniste del gameplay di Invisible Inc.: se, da un lato, il prodotto Klei pesca a piene mani dai canoni classici degli strategici a turni con visuale isometrica (peraltro ruotabile a piacimento, feature particolarmente utile in certi frangenti), dall’altro se ne discosta in maniera sensibile, concentrandosi sulla velocità d’esecuzione e sulla capacità del giocatore di passare inosservati, limitando gli azzardi ed uscendo dai livelli nel più breve tempo possibile.I capisaldi sono la generazione casuale di ogni stage, l’aumento progressivo del livello di allerta della base nemica visitata, che può essere ulteriormente accelerato da azioni come uccidere una guardia nemica o fallire le operazioni di hackeraggio di un terminale, e una schiacciante inferiorità numerica: a queste condizioni, anche le prime missioni, al livello intermedio di difficoltà, possono risultare decisamente complesse, anche a causa dei limitato numero di rewind disponibili.Questi concedono di riavvolgere il tempo fino all’inizio del turno precedente a quello in cui vengono utilizzati, e rappresentano l’unica ancora di salvezza in caso di prematura morte di uno degli agenti, che, a meno di utilizzare determinati oggetti, è permanente.Se questo quadro ancora non scoraggia, bisogna aggiungere che, al raggiungimento del terzo livello di allerta, cioè già dopo quindici turni, generalmente aumenta il numero di guardie che sorvegliano le stanze, e i loro pattern si modificano in corso d’opera se dovessero rinvenire prove della nostra presenza, come il cadavere nascosto di uno dei loro colleghi o una porta aperta, che invece avrebbe dovuto essere chiusa.I proiettili costano un occhio della testa, i personaggi (con una sola eccezione) possono attaccare solo una volta per turno, e gli spari mettono sempre in allerta l’intera squadra nemica: appare evidente, insomma, come il team di sviluppo intendesse focalizzare il gameplay sullo stealth, sulla capacità, in stile Mission Impossible, di entrare ed uscire dalle strutture come fantasmi, senza fare rumore né far scattare allarmi.La soddisfazione che si prova nell’eseguire un piano ben architettato, tramortendo le guardie invece di ucciderle, oppure girando loro attorno, contando sul gioco di squadra e sulla massima discrezione, è impagabile, e colloca Invisible Inc. in quella nicchia di titoli che, come i primi Metal Gear, fanno sentire il giocatore veramente abile quando riesce a portare a termine incarichi apparentemente proibitivi.Fondamentale, per la perfetta riuscita delle missioni, anche la fase di hacking, gestita da Incognita, che è possibile integrare con chip aggiuntivi (rinvenibili sul campo o acquistabili da un apposito menu), e che rappresenta l’unico elemento di facilitazione per il giocatore, sempre spronato a usare produttivamente le sue connessioni neuronali.Tutto perfetto, allora? Non proprio.Se è impossibile non premiare il bilanciamento e il livello di sfida offerti dal prodotto Klei, bisogna anche segnalare l’estrema ripetitività degli scenari e degli obiettivi di missione, che tendono a ripetersi già dopo una manciata di ore, dei rallentamenti minimi ma fastidiosi (non presenti su PC) e, soprattutto, la disposizione casuale dei rinforzi nemici, che stona con la certosina precisione di altri elementi del gameplay.Può capitare, insomma, che riavvolgendo il tempo, si ottenga che il soldato corazzato che precedentemente era apparso due stanze più in là, si materializzi alle spalle di uno dei nostri agenti, mandando all’aria una pianificazione attenta, durata magari diverse decine di minuti.
Stile rallentato
Il comparto tecnico della produzione, virtualmente identico alla controparte PC, soffre, come detto, di inspiegabili rallentamenti, che si verificano tanto nelle situazioni di gioco (mentre si sposta un’unità, ad esempio), quanto nei menu, e in un paio di occasioni ha causato la selezione (e l’acquisto, argh!) di un potenziamento invece che di un altro, per dei micro ritardi nella ricezione dell’input dal pad: probabilmente una patch potrebbe bastare a sistemare il tutto, ma, al momento di redigere questo pezzo, è d’uopo segnalare la cosa.Molto bene, invece, il comparto artistico, che gode di uno stile minimalista ma decisamente definito nei dettagli, quello animazioni, e la colonna sonora, che pur non proponendo pezzi su licenza né granché innovativi, accompagna sempre in maniera egregia quanto avviene su schermo.Come anticipato, la durata di una singola run è abbastanza limitata per il genere di riferimento, ma, complici le routine di generazione casuale degli stage e i numerosi (e veramente impegnativi) livelli di difficoltà aggiuntivi, Invisible Inc. si fa latore di un’offerta ludica più che adeguata rispetto al prezzo richiesto.
– Simulatore di missioni impossibili
– Gameplay bilanciato in maniera certosina…
– Mappe generate casualmente…
– Impegnativo ma mai frustrante
– Qualche rallentamento qua e là
– …a parte i rinforzi nemici disposti randomicamente
– …però tutte simili tra loro
Se, dopo titoli della qualità di Don’t Starve e Mark of the Ninja, serviva un’ulteriore prova della bravura di Klei Entertainment, allora Invisible Inc. è proprio il sigillo che stavate cercando.
Profondo, punitivo, divertente, lo stealth a turni della software house canadese merita l’acquisto, anche al netto di qualche rallentamento di troppo e della ripetitività che caratterizza i prodotti che si affidano a routine di generazione casuale dei livelli.
Se avete un debole per i giochi che vi incitano a sfruttare la materia grigia, o magari per le ambientazioni a base di cyberdistopie, l’attuale catalogo PS4 non offre molto di meglio dell’ultima fatica della software house canadese.