Recensione

Indiana Jones e il Bastone dei Re

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a cura di Darkzibo

Dopo il ritorno sul grande schermo avvenuto un anno fa con Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, l’archeologo più famoso del mondo approda su PSP con un’inedita avventura: Indiana Jones e il Bastone dei Re. In questa occasione vedremo Indy impegnato nel recupero di un prezioso manufatto, il Bastone dei Re ovvero quello stesso bastone con cui Mosè aveva separato le acque per far fuggire il popolo ebraico dall’oppressione egizia. Vediamo insieme se LucasArts è riuscita a riproporre le atmosfere della leggendaria quadrilogia cinematografica.

Alla ricerca del Bastone dei ReNella sua prima apparizione “ufficiale” (escludendo dunque Lego Indiana Jones) su PSP, Indy sarà impegnato ad evitare che il Bastone dei Re cada nelle mani dei Nazisti, molto attivi nella ricerca degli antichi manufatti che pare abbiano poteri mistici. Il famoso avventuriero dovrà quindi intraprendere molti viaggi attraverso diverse località del mondo: dal Sudan alla Chinatown di San Francisco sino a giungere a Panama, da Instanbul ai tortuosi monti del Nepal . Il tutto condito della consueta salsa cui l’archeologo, ideato da George Lucas, ci ha abituato. Il genere cui si appoggia il gioco è un action condito con qualche enigma di facile risoluzione, ma soprattutto ci si trova ad avanzare nelle diverse aree presenti, ripulirle dai nemici, godersi il filmato e giungere al livello successivo. All’inizio di ogni missione sarete chiamati a portare a termine alcuni compiti primari e secondari: per i primi dovrete garantire, ad esempio, per il proseguo della storia, la salvaguardia di un determinato personaggio; per i secondi sarete chiamati a sconfiggere i nemici o a risolvere gli enigmi in un determinato periodo di tempo. La risoluzione di questi compiti vi porterà a guadagnare punti fama, che vi permetteranno di upgradare il buon Indiana: i suoi pugni potranno divenire più letali, la sua frusta più efficace, i suoi colpi con la pistola più precisi e la sua salute più resistente. Per combattere, oltre al vostro esiguo arsenale, avrete a disposizione determinati oggetti presenti nell’area di gioco come sedie, bottiglie, pietre, badili e quant’altro ancora. Nei casi di maggior impiego delle forze nemiche, l’ambiente circostante vi aiuterà e, per esempio, facendo crollare un balcone con la forza traente della vostra frusta vi consentirà di liberare facilmente l’area. Il titolo si rifà numerose volte a questo espediente per liberarvi dei nemici e, alla lunga, la cosa potrebbe risultare addirittura frustrante. I comandi sono di facile apprendimento: con X e quadrato sferrerete pugni e montanti, con triangolo afferrerete i nemici (per magari gettarli da un’altitudine o schiacciare le loro teste su un tavolo), con cerchio scanserete i colpi, con L aggancerete il nemico (sul quale comparirà una barra di energia), e tenendo premuto R con X impiegherete le famosa frusta e con quadrato la pistola. Tutto alquanto semplice, anche se saranno le combo a farla da padrone durante gli scontri fisici. Queste vi permetteranno di fiaccare in maniera significativa il nemico o addirittura di sconfiggerlo con pochi colpi. Di difficile o complicato c’è ben poco, anche se a volte la giocabilità è inficiata da colpi poco precisi e tante volte faticherete nel vano tentativo di offendere fisicamente il vostro avversario. Non tutte le missioni saranno però uguali, perché oltre alle varie scazzottate e ai facili enigmi, dovrete affrontare corse su strada dove impedire ai vostri nemici di raggiungervi con vari escamotage: ad esempio, per le vie di San Francisco potrete far crollare insegne dei negozi e far rotolare barili per far letteralmente ‘volare’ i vostri oppositori.Nella schermata principale vi sarà altresì la possibilità di visionare alcuni contenuti speciali sbloccati, come gli artworks del gioco e dei personaggi oppure vi sarà concesso di ripetere i livelli già percorsi nella modalità storia per completarli al 100 %. Purtroppo tutto dipenderà dalla vostra voglia di affrontare ancora una volta la storia principale che, nel giro di tre ore, può essere tranquillamente completata.

Città e templiDal punto di vista grafico, Indiana Jones e il Bastone dei Re riesce a far tornare alle mente quanto visto nei film, grazie alle ambientazioni che vanno dall’ambiente urbano a quello esotico fino a quello esoterico. Purtroppo ogni area è sin troppo limitata, ed il numero di nemici per ogni zona è decisamente esiguo. Il percorso è completamente guidato e le scelte paiono sempre obbligate. Le strutture sono grandiose in alcune sezioni con riproposizioni di templi maestosi, ma sin troppo semplicistiche in altre. Le textures sono appena accennate e soffrono di palette di colori molto limitate: in sostanza il titolo non riesce nell’intento di coinvolgere visivamente il giocatore. Neppure i nemici sono molto vari e le loro movenze sono troppo meccaniche, mentre una buona cura è stata proposta nella creazione del protagonista, con un Harrison Ford facilmente riconoscibile anche nelle espressioni adottate durante lo svolgimento della trama.Il comparto audio, come da tradizione, gode della famosa colonna sonora che tutti conoscete, anche se durante la modalità storia qualche scelta nel proponimento dei brani non è stata azzeccata e il famoso motivetto durante le fasi più concitate non viene quasi mai impiegato. Le casse del portatile Sony restano comunque ben sfruttate, anche se per assaporare l’atmosfera da film è sempre meglio usare le cuffie. I dialoghi sono completamente in italiano e, anche se il doppiatore di Indy non è quello ufficiale dei film, la resa è piuttosto buona.

– C’è Indiana Jones!

– Comandi intuitivi

– Dura troppo poco

– Tecnicamente da sistemare

– Trama molto lineare

– Aree di azione molto limitate

6.3

Indiana Jones e il Bastone dei Re è il classico titolo da cui ci si aspetta molto: forse perché l’archeologo ha già una certa esperienza nel mondo videoludico (si tratta di uno dei brand più utilizzati da 25 anni) e forse perché le attuali tecnologie dovrebbero garantire un minimo di professionalità. Purtroppo la scarsa giocabilità, la lentezza generale dell’azione e una costruzione tecnica poco profonda ne fanno un titolo mediocre, che potrebbe entrare nelle case dei soli appassionati di Indy. A tutto questo si aggiunge una longevità sottotono, che vi farà rimanere con la console in mano per non più di tre ore. Certo vi sarà concesso ripetere i livelli per completarli al 100%, ma siamo certi che la delusione potrebbe farvi abbandonare il titolo una volta completato. La triste conclusione è che Indiana Jones e il Bastone dei Re può essere acquistato solo dai fans più affezionati di Indy.

Voto Recensione di Indiana Jones e il Bastone dei Re - Recensione


6.3

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