Recensione

Impossible Creatures

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a cura di Stefo

Per creare un RTS di un certo livello, Microsoft questa volta si è affidata ai ragazzi della Relic Enterteinment, già autori dell’ottimo Homeworld. Dopo circa 3 anni di lavoro, Impossible Creatures è finalmente fra noi. Alla Relic hanno pensato di integrare un RTS standard, con una trama da grande classico (che è facilmente riconducibile ad opere come “The Island of Doctor Moreau”) ed il solito pizzico di delirio di onnipotenza, mediante il quale questa volta saremo addirittura in grado di creare la vita come più ci aggrada, grazie alla manipolazione genetica! Sarà valsa la pena di aspettare così a lungo? La risposta, come sempre, la lasciamo all’articolo.

Stati Uniti, circa 40 anni fa…Rex Chance è un reporter come tanti altri…e come tanti altri ha vagato per il mondo alla ricerca di immagini, notizie ed eventi al di sopra delle righe. Una vita dal tale ritmo può essere turbata solo da un evento davvero “pesante”. E’ il 1937 quando suo padre, lo scienziato Eric Chanikov , dato per disperso da anni e da anni al lavoro per il ricco Upton Julius, ha appena spedito una lettera che invita Rex ad un incontro presso Isla Variatas, nel Sud del Pacifico. Ovviamente l’accoglienza non è delle migliori; il cattivo di turno ha rubato parte degli studi del padre di Rex per scopi non propriamente da Boyscout. Qual è il risultato? Semplice; appena atterrato il nostro eroe si trova attaccato da alcune creature davvero spaventose, orribili, mai viste prima nemmeno da un reporter di grande esperienza come Rex. Esse sono il risultato dell’utilizzo della tecnologia SIGMA, un procedimento tramite il quale è possibile miscelare il DNA di 2 creature, in quantità variabili, per ottenere un nuovo animale…è facile pensare che qualcuno possa utilizzare tutto questo per brame di potere. Fortunatamente la bella e valorosa Lucy Willing salverà Rex e lo porterà al sicuro con il suo laboratorio volante. Ha inizio da qui la battaglia dei 2 contro l’abuso della tecnologia SIGMA, senza trascurare la ricerca del padre di Rex, che da qualche parte deve pur essere.Tutto ciò è quanto ci verrà narrato dalla presentazione del gioco: una serie di immagine statiche in bianco e nero in puro stile fumetto anni 50.Queste sezioni sono integrate, poi, da qualche cutscene realizzata direttamente con il motore del gioco, cosa che ci permette “in anteprima” di valutare il motore grafico del titolo…e devo anticipare che ci troviamo di fronte ad una realizzazione grafica molto buona. Ma lasciamo l’analisi tecnica alla fine (come è giusto che sia), e passiamo in rassegna le features di questo nuovo RTS.

SIGMA, il passaporto verso l’onnipotenzaParliamoci chiaro: se esistesse una tecnologia di questo tipo, potremmo davvero essere dei semi-dei! Eh già, perché la buon vecchio metodo SIGMA permette di miscelare il DNA di 2 animali, per ottenere una terza creatura potenzialmente imbattibile. Chiaramente l’esito della “mutazione” dipende molto dalle 2 creature di partenza, ma il principio è lo stesso, indipendentemente dagli animali che useremo. Il padre di Rex ha lavorato per anni allo studio di questa tecnologia genetica, probabilmente a scopi “benefici”. Ora, grazie alle spiegazioni di Lucy, anche Rex è in grado di capire qualcosa di questa SIGMA. Il fatto è semplice: per riuscire a ritrovare il padre e sconfiggere le armate di “animali particolari” del nemico, anche il nostro eroico due deve utilizzare la tecnologia SIGMA e costruire un esercito di “mutanti”. Gran parte del gioco si basa proprio sulla “progettazione” di animali da guerra sempre più evoluti. Grazie alla camera di costruzione, sarà possibile analizzare il DNA delle 2 specie da miscelare, e plasmare una creatura a piacere. Questa creatura avrà le caratteristiche delle 2 scelte per creare l’ibrido; queste comprendono però sia pregi che difetti; starà a noi equilibrare la situazione per ottenere un buon mix. Avremo a disposizione 50 creature, suddivise in 5 step evolutivi. Ogni creatura, poi, è suddivisa in diverse parti, che comprendono la testa, gli arti anteriori e posteriori, il corpo centrale, la coda e le eventuali ali. Di ogni animale potremo scegliere cosa usare. Questo permette di creare più di 40000 combinazioni differenti!!! In più un analizzatore automatico ci segnalerà i punti di forza e debolezza di ogni “ibrido”, ed in seguito di tutta l’armata, in moda da poter apportare i correttivi necessari. L’operazione di progettazione è divertente, semplice da gestire e regala parecchie soddisfazioni. Purtroppo all’inizio avremo a disposizione pochi animali e quindi poche varianti. Per migliorare la situazione, sarà possibile eseguire uno miglioramento della tecnologia. Come vi dicevo ci sono 5 livelli di evoluzione disponibili, ed ogni livello ci permetterà di eseguire incroci con animali più “forti”. Come è ovvio pensare, l’evoluzione non è gratuita, ma costerà delle risorse. Per esempio potremo generare leoni alati, cobra che nuotano sott’acqua…armi davvero letali! Con l’aumentare del livello di evoluzione sarà necessario costruire nuove camere di sviluppo, specifiche per ogni categoria di animali. Dovremo quindi munirci di una camera acquatica per gli anfibi e di una sorta di “voliera” per gli animali volanti. Abbiamo detto che per creare un nuovo animale serve il DNA di 2 altre bestie…per catturare il DNA di un animale Rex dovrà stordirlo con un fucile progettato ad hoc: in questo modo potrà prelevare un campione di DNA da utilizzare in seguito nella “stanza dei bottoni”.

Elementi StrategiciAvrete capito che la novità più importante di IC è la possibilità di utilizzare la tecnologia SIGMA…il resto del gioco è un RTS classico; vediamo cosa comprende.Come ogni RTS esistente, tutta la produzione di creature ed armate, si basa sull’ accumulo di risorse. In questo caso si tratta solo di 2 materiali: energia elettrica e carbone. Per raccogliere carbone bisognerà indirizzare i lavoratori della nostra squadra presso un giacimento, mentre per quanto riguarda l’elettricità, ci basterà piazzare un generatore abbastanza vicino al laboratorio, in modo da poterlo alimentare a dovere. Le strutture non sono però invincibili, e gli attacchi dei nemici possono danneggiarle a volte irreparabilmente. Quando perderemo il laboratorio (distrutto) o entrambi i protagonisti la partita avrà termine. Nulla di eclatante, quindi: come in tutti gli RTS dovremo accumulare abbastanza risorse per costruire la nostra armata, ed eseguire i passaggi di livello evolutivo, in moda da avere le bestie più forti. L’interfaccia di gioco è chiara, semplice e permette di visualizzare comodamente tutto ciò di cui abbiamo bisogno. La gestione è chiaramente affidata al metodo punta e clicca, con la possibilità di utilizzare in contemporanea mouse e tastiera. Il nostro “accumulare per costruire…costruire per combattere” si estenderà per 15 missioni su altrettante isole del Sud Pacifico. Ogni missione ha diversi obiettivi; potremo essere chiamata a recuperare determinati campioni di DNA, piuttosto che recuperare rifornimenti per il laboratorio. Non mancano missioni dove usare solo la forza bruta, devastando un po’ tutto ciò che capita a tiro. Ogni livello presenta, oltre all’obiettivo principale, una serie di obiettivi secondari, da non raggiungere obbligatoriamente, ma che se raggiunti ci porteranno qualche vantaggio; parliamo di risorse bonus o popolazioni locali alleate.

E il combattimento?Abbiamo fatto tanta fatica per accumulare risorse, studiare animali e creare un esercito imbattibile con una varietà impressionate di belve…riusciremo a farle sfogare? Oggettivamente parlando direi di no! Purtroppo il sistema di gestione degli scontri, non mi sembra all’altezza di altre produzioni. Tutto lo studio che sta dietro alle armate non viene sfruttato: in fin dei conti gli scontri si risolvono sempre a favore dell’armata più numerosa, e non di quella “qualitativamente” migliore. Questo ricorda molto quanto avveniva in strategici “old style”, e permettetemi di dirvi che non c’è assolutamente paragone con kolossal tipo Warcraft III o Age of Mythology (che gestiscono in maniera differente ed ottimizzata gli scontri). C’è di bello che vedere in movimento le varie battagli è una vera gioia: le fiere si muovono in maniera realistica (per quanto possa farlo una tigre con le chele di granchio…) ed interagiscono perfettamente fra di loro. Diciamo quindi che il riscontro sul campo di battaglia non è così entusiasmante, visto la pochezza tattica dell’esperienza.

Il comparto tecnicoCome è mia tradizione vado ad analizzare brevemente le voci che compongono la pagella finale, cominciando con la Grafica. Indubbiamente alla Relic hanno fatto un lavoro molto buono: il motore grafico del gioco sembra ottimizzato bene, e sono riuscito a mandarlo lievemente in crisi solo con circa 40 unità su schermo, in mezzo a 2 montagne e con attivato l’AA 4X! Il bello è che, pur avendo un motore snello, il livello di dettaglio si mantiene su buonissimi livelli. Menzione speciale per le protagoniste incontrastate del titolo: le belve feroci! Si muovono in maniera spettacolare, si integrano alla perfezione con l’ambiente, e soprattutto sono rappresentate in maniera fantastica! Nemmeno l’unire animali tanto diversi come un coccodrillo ed un pipistrello riuscirà a mettere in crisi il motore del gioco, che è sempre stato in grado di integrare bene le diverse componenti dei vari animali. Niente calettature, niente salti di texture: tutto perfettamente arrotondato, livellato e pronto da gustare. Discreti i paesaggi, anche se non a livello, per esempio, di Age of Mythology, forse a causa anche di scelte cromatiche a volte un po’ troppo “forti”. Qualche appunto sarebbe da fare, invece, sui modelli degli umani, che risultano un po’ troppo scarni. A livello Sonoro non posso nascondere una certa delusione. A parte i ruggiti ed i vari “rumori della natura” c’è veramente poco. La colonna sonora è praticamente inesistente, e tende ad essere ripetitiva. Fortunatamente i suoni ambientali sono ben realizzati e “verosimili”.

Giocabilità e LongevitàVi basterà prendere un po’ la mano con la creazione delle belve, ed avrete in mano tutto il possibile. La gestione della sezione strategica è quanto di più classico esista; per di più le risorse da raccogliere sono poche e facili da usare. Sul campo di battaglia non vi servirà un acume tattico da “Gladiatore”, anzi…tutto risiede nella fantomatica Camera di costruzione! Gran parte del tempo lo passeremo qui, a provare esperimenti funambolici. E’ questa quindi la sezione principale del gioco, ed anche la più importante da imparare a gestire. Questa operazione, comunque, non vi porterà via troppo tempo, ed il gioco risulterà godibile fin da subito.La voglia di avanzare, comunque, non svanisce dopo 10 minuti! Avremo a disposizione 15 isole per dimostrare la nostra forza, e moltissime combinazioni genetiche possibili…Se la sezione single player non basta, possiamo sempre cimentarci nel gioco via Internet, o meglio ancora utilizzare l’editor di missioni e scenari incluso nel gioco! Questo è uno strumento estremamente potente, ma anche parecchio ostico da padroneggiare, soprattutto per chi è alle prime armi in fatto di editing.Certo che la pochezza strategica, la semplicità nel reperire le risorse e la gestione abbastanza approssimativa dei combattimenti potrebbero scoraggiare qualcuno…

HARDWARE

Ecco i requisiti minimi per giocare:Processore 500Mhz, 128Mb Ram, Scheda Video da 16Mb, Scheda Audio DirectX Compatibile, 1,5Gb su HD.

MULTIPLAYER

Il comparto Multiplayer di IC ci permetterà di sfidarci la massimo in 6 contemporaneamente. E’ supportato solo il gioco via Internet, grazie ad un server Microsoft dedicato, che ci permetteròà anche di registrare i punteggi e le statistiche delle partite tramite la funzione IC Stats

– Grafica pulita e veloce

– Trama e narrazione convincenti

– Immediatamente giocabile

– Sonoro non all’altezza dei migliori RTS

– Quantità di risorse da raccogliere limitate

– I risultati degli scontri dipendono da QUANTE unità abbiamo e non da QUALI!

7.5

L’ultima fatica di Relic è sicuramente un bel gioco, che tuttavia non risulta in grado di ripetere l’exploit del buon vecchio Homeworld. La caratteristica principale di IC consiste nel fatto che è ORIGINALE! Miscelare strategia in tempo reale, con una gestione molto più ragionata della creazione delle armate è già un punto a favore di IC; se a questo aggiungiamo la carismatica presenza di animali mutanti, creati proprio dalle nostre menti malate, al posto di normali eserciti umani, il verdetto è presto fatto: il concept è quanto di più originale mi sia capitato di vedere ultimamente. Purtroppo alcune lacune (che ho menzionato più volte) ne limitano il punteggio, facendo categorizzare IC fra i grandi incompiuti! Insomma un titolo interessante, originale, tecnicamente molto buono, ma che manca leggermente di profondità laddove ce ne era più necessità: ovvero durante la sessione di gioco in tempo reale… sul campo di battaglia!

Voto Recensione di Impossible Creatures - Recensione


7.5

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