Recensione

Imperial Glory

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a cura di Rasta

La storia degli strategici in tempo reale ha incontrato un fondamentale punto di svolta con la serie Total War della Creative Assembly, che ha conquistato gli amanti degli RTS di tutto il mondo con una nuova impostazione del gameplay, che si discosta da quella classica (stile Age Of Empires, per intenderci), infondendo nuovi elementi di gestione e una conduzione delle battaglie innovativa. Nel commentare Imperial Glory occorre tenere presente in particolar modo il capolavoro Rome Total War (RTW), di cui ricalca il vincente gameplay, ma arricchendolo di nuovi ed intriganti elementi.

Pyro Studios’ GloryE’ indubbio che l’etichetta Pyro Studios sia ormai garanzia di qualità. Tra i capolavori sfornati sotto questa egida è d’obbligo menzionare la serie di Commandos, splendido ed innovativo RTS dedicato alla seconda guerra mondiale, e Praetorians, ideale predecessore di Imperial Glory e, già a suo tempo, dimostrazione dell’assoluta competenza del team nell’ambito di questo genere. Era lecito aspettarsi tanto da questo nuovo titolo, in particolare la riconferma dei punti di forza dei prodotti made in Pyro Studios: gameplay di grande spessore, tecnica superiore e cura dei dettagli. Ebbene, diciamo subito che Imperial Glory è l’ennesimo centro di questo grande team di sviluppatori. Cominciamo con la suggestiva ambientazione, storicamente collocata tra il 1789 e il 1830. Protagonisti del gioco tutte le nazioni europee, dall’assolato Portogallo fino al cuore della fredda Russia, dall’impero Ottomano ad alcune nazioni nordafricane (praticamente tutti gli stati in cui le principali vicende storiche di quel periodo si sono svolte). Per cominciare un breve commento sul tutorial, in cui lo Zar di tutte le Russie ci guiderà nell’apprendimento delle tre differenti esperienze di gioco di Imperial Glory: Gestione, Battaglia Terrestre e Battaglia Navale. Personalmente ho trovato il tutorial breve ma molto efficace (anche più di quello di RTW), riesce rapidamente ad istruire e ad illustrare tutti i rudimenti essenziali anche al giocatore più inesperto. E fin dal tutorial si può apprezzare il sistema di controllo, decisamente intuitivo ed efficace. Andiamo ora a dare uno sguardo alle modalità di gioco.

Campagne ImperialiSelezionando la modalità Campagna, ci sarà chiesto di impostarla scegliendo tra Vittoria a Punti (vince chi riesce a totalizzare il maggior numero di punti – dipendenti dallo sviluppo e dalle conquiste – tra il 1789 e il 1830) oppure Vittoria Assoluta (vince chi riesce a conquistare tutti i territori della mappa, senza limiti di tempo). Potremo poi scegliere quale di cinque grandi imperi dell’epoca impersonare: Gran Bretagna, Francia, Austria, Prussia o Russia. La semplice scelta dell’impero, però, non è una mera opzione estetica, ma condizionerà la nostra tattica di gioco. Ad esempio, scegliere la Gran Bretagna comporta un vantaggio difensivo dovuto alla conformazione della nazione, ma comporterà la necessità impellente di sviluppare infrastrutture portuali e una flotta navale per poter compiere qualsiasi mossa. La Francia ha un minor potenziale navale, ma può comandare eserciti più potenti, grazie alla possibilità di addestrare unità d’elite a costi minori. L’Austria, per la sua collocazione geografica, può facilmente attaccare (ed essere attaccata), ma soffre dell’handicap di non aver sbocchi sul mare (quindi nessun porto), ma le unità base sono economiche. La Prussia ha solo tre province, dunque è molto vulnerabile, ma le truppe d’elite sono più economiche. Infine la Russia per la sua grande estensione territoriale, fornirà una popolazione numerosa, che comporterà la possibilità di addestrare più velocemente grandi eserciti, ma confinando con due sole nazioni, ha una scelta inizialmente limitata di nemici. Oltre agli imperi che si sfidano, ci sono inoltre numerose nazioni neutrali, con cui potremo commerciare, muovere guerra per la conquista e tanto altro. Una volta avviata la campagna, verremo catapultati sulla mappa strategica. Ricorderete certamente la mappa animata di RTW, in cui gli eserciti erano rappresentati da soldati che si muovevano tra foreste, montagne, fiumi. La mappa di Imperial Glory, invece, è nel tipico “Risiko” style: un pergamena spiegata su uno scrittoio (scorrendo con il mouse è possibile anche ammirare un calamaio, una bussola e altri oggetti posti a fermarne gli angoli), in cui le armate e le flotte sono rappresentate da miniature su basi ottonate e vengono spostate come pedine. La mappa è politica (ricorda molto la mappa di “Risiko Più”), non ci sono dettagli morfologici, le nazioni non confinanti con il nostro impero (con le quali non è possibile alcuna interazione, fino alla conquista dei territori intermedi) sono nascoste da una leggera foschia (semplificando così la situazione da tenere sotto controllo), le capitali sono abbellite con i propri monumenti. Il tutto è realizzato con stile, grande raffinatezza e tutta la cura dei dettagli che solo il team dei Pyro Studios può regalare. Fin dalla mappa si nota subito uno degli aspetti più interessanti di Imperial Glory: una gestione strategica molto più complessa e completa. Esistono infatti tre tipi di visualizzazioni mappa: quella militare, in cui possiamo gestire le armate del nostro impero, costruire edifici e addestrare truppe, quella commerciale, che permette di visualizzare le rotte con le altre nazioni e gestire le imbarcazioni commerciali, e quella statistica, che permette di conoscere attraverso la lettura di grafici, non solo l’ammontare delle quattro principali risorse (oro, materie prime, popolazione e cibo) di ogni stato, ma di ogni altro parametro coinvolto nel gioco. Ma lo spessore strategico in questa fase (e che si riflette inevitabilmente sugli altri momenti) è dato da tre elementi fondamentali che andiamo a vedere da vicino.Diplomazia – se già in RTW questo elemento di gioco aveva acquisito una maggior rilevanza strategica, in Imperial Glory le possibili azioni diplomatiche sono ancor più importanti, e comprendono, tra l’altro, coalizioni, alleanze difensive, matrimoni, diritto di transito, dichiarazioni di guerra, miglioramento delle relazioni, annessione pacifica e così via. Dovremo avere molta cura del favore diplomatico degli altri stati, che influenzerà anche le nostre azioni. Ad esempio, invadere una nazione senza prima dichiarare guerra, causerà l’ostilità degli altri imperi. Gestire bene la diplomazia è una delle chiavi fondamentali per raggiungere la vittoria!Missioni – mentre giochiamo una campagna possiamo anche tentare di compiere una serie di missioni, obiettivi secondari che, se raggiunti, ci forniranno preziosi bonus (costruzione gratuita di edifici, punti simpatia aggiuntivi, incremento della produzione di punti ricerca e tanto altro). Queste missioni però possono essere terminate anche dagli imperi nemici, quindi per poter usufruire di tali bonus dovremo trovare una distribuzione equilibrata delle risorse tra addestramento/costruzioni e obiettivi di missione. Da notare che le missioni non sono subito disponibili, ma possono essere sbloccate singolarmente grazie allo sviluppo, gestibile attraverso l’albero della ricerca. Albero della ricerca – ognuna delle epoche in cui le vicende storiche del gioco sono ambientate è contraddistinto da una serie di sviluppi (civili, militari, politici e scientifici), che possono essere raggiunti con la ricerca. Sono fondamentali per ogni area, ad esempio nel campo militare, per poter addestrare nuove truppe, nel campo diplomatico, per poter aprire consolati e migliorare i rapporti con le potenze straniere, nel campo culturale, per aumentare il favore degli altri stati e l’ifluenza del nostro impero… Ogni fase ha un costo in punti di ricerca e in numero di turni (che in Imperial Glory durano un mese) necessari al suo completamento. Al termine di un’epoca, prima di passare alla successiva (e al relativo albero), ci sarà chiesta la forma di governo che si vuole adottare, (democrazia, autocrazia, dittatura, monarchia assoluta…) e in accordo alle nostre scelte cambierà l’albero della ricerca e la simpatia degli altri stati nei nostri confronti. Le varie aree dell’albero, inoltre, permettono di sbloccare le missioni secondarie, dunque è fin troppo chiara la fondamentale importanza di tenere sotto controllo la ricerca, che qui assume un ruolo cardine nella strategia di gioco. Un’ultima osservazione per la fase di gestione: quando spostiamo le nostre armate in uno stato estero, possiamo anche scegliere di non combattere la battaglia, ma risolverla in modo automatico. In pratica è possibile giocare l’intera campagna senza mai scendere sul campo di battaglia, in perfetto stile “Risiko” (ma con molte possibilità in più!).

Caricate, puntate, fuoco!Per quanto riguarda le battaglie terrestri, il gameplay ricalca esattamente quello di RTW e questo non è certamente un lato negativo, vista l’eccezionalità del riferimento, ma riesce comunque ad introdurre alcune innovazioni. Innanzitutto il periodo storico in cui si svolge il gioco comporta l’uso della polvere da sparo, quindi al posto di lance e catapulte, troviamo fucili e cannoni da gestire nel miglior modo possibile. Una sensibile innovazione è la possibilità per le truppe di occupare gli edifici presenti sul terreno di gioco, incrementando così la visuale e la propria difesa. Per il resto, la strategia si basa, come gli altri titoli del genere, sul giusto utilizzo delle proprie truppe contro quelle nemiche, sull’organizzazione delle formazioni e quant’altro. E’ però d’obbligo una precisazione: se la mappa strategica risulta nettamente più complessa e completa, la strategia in battaglia perde un po’ il confronto con RTW, in cui, ad esempio, contava anche il fattore emotivo dei soldati, la condizione fisica era più condizionante (occorreva fare attenzione a non stancare inutilmente le truppe), mentre qui è leggermente più semplicistica. Un punto nettamente a favore di Imperial Glory sono sicuramente le battaglie navali, vera innovazione di questo titolo. Gli scontri in mare si impostano sulla mappa strategica esattamente come quelli terrestri, mentre il controllo della battaglia vera e propria è sostanzialmente differente. Prima di tutto abbiamo tre tipi di munizioni: palle di cannone standard, a mitraglia e a catena. Il primo tipo serve ad affondare i nemici, il secondo ad indebolire i vascelli (preparandoli all’abbordaggio, effettuato automaticamente con un apposito comando) e il terzo tipo permette di lacerare le vele nemiche, bloccando le loro imbarcazioni. Per colpire una nave abbiamo a disposizione i cannoni laterali dei nostri vascelli, da cui si diramano coni visuali che ci indicano la direzione di fuoco. Occorre dirigere la nave (possibilmente sfruttando la direzione in cui spirano i venti, indicata sulla bussola) in modo che il bersaglio si trovi all’interno della direzione di fuoco, impostare la gittata e dar fuoco alle polveri! Tra i vari comandi si segnala il fondamentale Segui Nave, che si rivela utilissimo quando la nostra flotta è numerosa e non vogliamo perdere il controllo di qualche vascello. L’impatto strategico non è certamente quello delle battaglie terrestri, certamente più frenetiche e avventurose, ma il tutto è realizzato con cura ed estremo realismo, fornendo un’ottima innovazione e una significativa aggiunta rispetto a RTW.

Altre modalità di giocoLa modalità Battaglie Storiche offre cinque stupendi scenari (speriamo che il numero possa crescere, magari con qualche adds-on) di grande impatto grafico e strategico (nonché di significativo valore storico) dedicati alle campagne napoleoniche, in cui potremo scegliere se impersonare l’armata francese dell’Imperatore o i suoi nemici.

Battaglia di Waterloo – Napoleone affronta gli eserciti di Wellington e quello olandeseLa Battaglia delle Piramidi – Napoleone contro i Mammalucchi di Murad BeyBattaglia di Friedland – Napoleone contro l’esercito russo in PoloniaRitirata da Austerlitz – Napoleone e la Grand Armèe contro Austria e RussiaBattaglia di Salamanca – Il maresciallo Marmont contro Wellington in Spagna

Non siamo ai livelli di coinvolgimento emotivo delle battaglie storiche di RTW (che come numero erano precisamente il doppio…), manca l’intensa narrazione degli eventi storici (con un rigore tale che una rete tv americana ha adoperato RTW in un documentario sull’antica Roma…), ma globalmente regalano ottime esperienze di gioco.

Invece scegliendo Partita Rapida potremo selezionare prima di tutto uno degli stati presenti sulla mappa in cui ambientare la battaglia e il ruolo che vogliamo giocare (Attaccante o Difensore), l’impero con cui giocare e quello nemico, e configuriamo il nostro esercito (operazione che può anche essere effettuata in modo automatico – opzione ideale per i giocatori meno esperti o più impazienti). Che la guerra abbia inizio!

Una tecnica gloriosa!Se Imperial Glory è un capolavoro destinato a ritagliarsi uno spazio nel cuore degli amanti degli RTS, è anche grazie ad una realizzazione tecnica praticamente perfetta. La grafica è realistica ed estremamente dettagliata in ogni fase del gioco. Nella gestione, come detto, sebbene abbastanza statica, si contraddistingue per la cura dei dettagli e la raffinatezza. Il massimo, però, si può ammirare durante l’azione delle battaglie terrestri, in cui non si può non rimanere sbalorditi: scenari mozzafiato e dettagliatissimi (a mio avviso superiori anche a quelli di RTW), paletta cromatica convincente e realistica, animazioni di qualità, il tutto è realizzato con un equilibrio e una cura notevole. Bellissimi tutti gli effetti grafici, dalla polvere del deserto che si alza dietro il galoppo dei cavalli, a quella da sparo, che si sprigiona dai fucili delle truppe dopo aver fatto fuoco, dagli effetti ambientali a quelli di luce. Incredibile vedere le cariche dei soldati a cavallo contro la fanteria, che ne rimane travolta, tenta di reagire, gli scontri feroci e il terreno che s’impregna di sangue. Emozionanti le file di fucilieri che dopo aver fatto fuoco ricaricano le armi, eseguendo gli ordini del capitano, e i nemici che crollano di fronte alle linee di fuoco. Molto bella anche la realizzazione grafica delle battaglie navali, gli effetti post-cannonate (principi di incendio, vele lacerate…) e in particolare il movimento delle acque è estremamente realistico. Insomma, grafica di altissimo livello, che perde il confronto con RTW solo nel numero di poligoni dei personaggi, nettamente superiore nel titolo della Creative Assembly, in cui si arrivava a vedere un generale a cavallo quasi a pieno schermo, mentre qui i personaggi, nel ravvicinamento massimo, soffrono di un aspetto leggermente “angoloso”. Ma è voler proprio cercare il pelo nell’uovo, perché il risultato globale è estremamente realistico e notevole. Analogo ottimo lavoro per quanto riguarda il sonoro. Musiche convincenti e molto adatte al contesto ci accompagnano durante ogni fase del gioco: d’atmosfera e mai tediose quelle della mappa strategica, incalzanti e trionfali quelle delle battaglie. Cura estrema anche per il parlato, sia il doppiato italiano (riconoscibile qualche doppiatore della serie Commandos), sia quello in lingua originale per i soldati dei vari Imperi, che si esprimono nel loro idioma. Infine di altissima qualità anche gli effetti sonori, sia quelli nelle fasi di azione che in quelle di gestione. Un piccolo esempio: se cominciamo a compilare un trattato diplomatico, sentiamo lo scribacchiare di un pennino sulla carta, ma nel caso in cui annulliamo l’operazione, sentiamo il foglio che viene strappato. E’ un piccolo dettaglio, che però dimostra quanta cura ci sia dietro questo titolo, e quanto contribuiscano i piccoli dettagli a fare di un ottimo gioco un capolavoro. I controlli, come accennato, sono immediati per ogni giocatore di RTS e facilmente apprendibili per tutti gli altri, sono evidenti gli sforzi degli sviluppatori per rendere questo titolo appetibile a tutti, anche ai meno esperti. Anche il sistema di telecamere è ben realizzato, gestibile in modo immediato e intuitivo. Cosa dire del gameplay? A suo tempo, RTW ha sorpreso tutti per la sua meccanica di gioco. Imperial Glory ricalca i passi di quel fortunato titolo, riprendendo tutte le sue qualità, ma aggiungendo un notevole spessore strategico/gestionale, e la possibilità di affrontare scontri anche via mare.

HARDWARE

Requisiti minimi di sistema:– Processore Pentium a 1300Mhz– 256 MB di ram– scheda acceleratrice 3D 32Mb richiesta (Geforce 2 GTS o Ati Radeon 7500)– sistema operativo Windows 98/ME/2000/XP– 3500 MB di spazio libero su Hard-Disk– lettore DVD-ROM 8X– DirectX 9.0c (comunque presenti sul CD)– modem richiesto per partite su internet

MULTIPLAYER

Non poteva mancare la modalità per il multiplayer, che permette di giocare on-line in LAN (TCP/IP) o in internet e prevede un numero massimo di quattro giocatori, facendo tendere praticamente all’infinto la longevità di questo splendido titolo.

– Realizzazione tecnica eccellente

– Gameplay solidissimo

– Originalità delle battaglie navali

– Nulla di rilevante

9.1

I ragazzi dei Pyros Studios con Imperial Glory hanno centrato di nuovo l’obiettivo. Tecnica superiore e sopraffina, gameplay ancor più vario dello standard degli RTS, grazie anche alle battaglie strategiche in mare, giocabilità e longevità che si assestano su livelli assoluti… un capolavoro di stile ed equilibrio! Quello che probabilmente non gli permette di scavalcare RTW è la mancanza di quel carisma che ha reso unico il masterpiece della Creative Assembly, ma rimane un prodotto validissimo e consigliato a tutti!

Voto Recensione di Imperial Glory - Recensione


9.1

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