La recensione che state leggendo contiene spoiler, vi consigliamo quindi di tornare solo dopo aver visto la puntata in questione.
Quinto e terzultimo episodio di questa settima stagione di Game of Thrones. Ormai i personaggi vanno e vengono, coprono lunghe distanza e il tempo scorre quasi alla velocità della luce. Chiaramente, se siete fan delle tre regole aristoteliche, GOT non fa per voi. In ogni caso, questa quinta punta è ricchissima di situazioni esplosive.
Tutti insieme
L’azione di Eastwatch si apre con Jamie e Bronn che sono riusciti a scampare alla furia del drago e con Daenerys che accende Randyll e Dickon Tarly come cerini. Giustamente, la Madre dei Draghi non accetta di lasciar andare i nemici e, così come con NedStark, anche il capo della famiglia Tarly muore per orgoglio. Intanto, Tyrion e Davos tornano ad Approdo del Re per convincere Jamie a concedere un incontro a Daenerys e recuperare il malcapitato Gendry. A Grande Inverno, invece, Bran vede l’esercito dei morti e decide di chiedere aiuto mentre Arya e Ditocorto giocano una partita a scacchi che vede al centro della contesa Sansa.
Niente azione
Dopo l’esplosiva e pirotecnica battaglia dello scorso episodio, GOT decide di tornare a concentrarsi sulla pura e semplice narrazione, giocando con i fan e sganciando anche una bomba tra le righe.
Sì, perché alla Cittadella, Gilly sembra leggere una cosa di poco conto, quasi un’inezia, tra i resoconti del vecchio Maestro di Approdo del Re: l’annullamento del matrimonio di un certo Raggerr (probabilmente mal letto dalla ragazza) e il successivo e contestuale nuovo matrimonio con una donna del sud. Questo, forse, potrebbe essere l’indizio che Jon Snow non solo è il figlio di Rhaegar Targaryen, fratello di Daenerys e primo in linea di successione dopo il Re Folle, ma potrebbe anche portare il nome della famiglia valyriana a tutti gli effetti. Certo, è passato un po’ in sordina, potrebbero essere folli elucubrazioni, o forse no.
A Roccia del Drago, invece, Varys comincia a preoccuparsi dell’intransigenza di Daenerys e della sua indole poco misericordiosa. Il fatto di bruciare vivi i suoi nemici non depone affatto a favore della madre dei draghi.
Curiosamente, abbiamo il ritorno di Gendry, che molti fan ironicamente pensavano fosse ancora intento a remare nei pressi di Dragonstone. Il ragazzo, da vero figlio qual è di Robert Baratheon, ha scelto brandire un martello e di fregiarsi dell’emblema di famiglia, un cervo. Inoltre, visti i poteri dei re, potrebbe essere riconosciuto erede legittimo di Capo Tempesta vista la dipartita dei tre Baratheon precedenti. Inoltre, il ragazzo, decide di imbarcarsi nella spedizione che sarà in grado di convincere tutti i lord del sud: catturare un Estraneo. Con lui, inoltre ci saranno anche Jon, Thormund e i tre sopravvissuti della Fratellanza senza vessilli: Thoros, Beric e il Mastino.
Ad Approdo del Re, dopo il colloquio tra Tyrion e Jamie, Cersei tenta il colpo gobbo. Prima pensa di fregare alla prima occasione Daenerys e poi dà il colpo di grazia al povero Jamie, accennando alla sua gravidanza e alla possibilità di riconoscerlo come figlio legittimo a tutti gli effetti. Persiste, almeno personalmente, che sarà lo stesso Jamie a mettere fine, presto o tardi, alla vita di Cersei sebbene la ami.
Ma la parte più curiosa dell’intero episodio è sicuramente quella ambientata a Grande Inverno. Sì, perché Jon Snow non ha pensato a due variabili fondamentali nello scacchiere del nord: la presenza di Ditocorto e l’arroganza dei lord. Il Re del Nord avrebbe ormai dovuto capire che non ci si può fidare di Petyr Baelish e che, soprattutto, i signori del nord sono persone orgogliose e testarde. Sansa sembra a suo agio come lady di Grande Inverno ma Ditocorto non la pensa ugualmente: lui vuole vedere la maggiore delle Stark sul trono del nord a discapito degli altri tre fratelli. Per l’ennesima volta, Jon Snow perde di vista la microscala per dedicarsi alla macrosituazione. Sta tentando in tutti i modi di salvare il Nord da quello che verrà, dimenticandosi che, forse, potrebbe non esserci più il SUO popolo ad attenderlo ma quello di Sansa e Petyr Baelish. Anche se Arya ha capito che qualcosa non va e pensa di essere in vantaggio sul reggente della Valle, dimenticando anche lei, che il viscido uomo, è vissuto tanti anni alla corte di Approdo del Re, dopo sotterfugi e inganni sono all’ordine del giorno.
Sottotrame che proseguono senza sosta, ottimo sviluppo dei personaggi secondari, ritorni a sorpresa
Euron che appare quasi come personaggio di contorno e nemmeno in tutte le puntate
Indubbiamente, GOT si conferma la serie con gli standard qualitativi più alti nell’intero panorama delle serie TV. La quinta puntata apre nuovi scenari interessantissimi e, così come le altre puntate, lascia briciole di pane per la strada, pronte ad essere raccolte all’occasione giusta. Eastwatch non fa che tirare la volata alle ultime due puntate della, ahinoi, brevissima settima stagione. Se seguissero il canovaccio delle precedenti stagioni, la prossima puntata sarà quella coi colpi di scena maggiori e quest’ultima non ha fatto altro che aumentare l’hype all’inverosimile.