Attenzione: la recensione contiene spoiler sull’episodio. Consigliamo quindi di leggere l’articolo dopo aver visto la puntata in questione.
Se Il Trono di Spade è la serie più mediatica e acclamata del momento un motivo c’è, e non è difficile da scovare. Bastano pochi minuti alla settima stagione di Game Of Thrones per far rizzare i peli sulle braccia a tutti: non c’è sigla, non c’è riassunto; Arya massacra i Frey come se niente fosse. Chi di Nozze Rosse ferisce di veleno perisce, potremmo dire. Ed è proprio cosi: la guerra per il Trono riparte carica di violenza e senza nessuna pietà: ma a Westeros le cose iniziano a prendere finalmente la piega che tutti aspettavamo, l’Inverno è arrivato, e nessuno deve sentirsi al sicuro. Tra le trincee della lotta per la conquista del Trono e la marcia inesorabile degli Estranei verso la Barriera riprende Il Trono Di Spade, la serie HBO che punta ancora una volta alla vetta qualitativa della serialità moderna.
Re del Nord
La famiglia Stark è da sempre centrale nelle vicende del Trono di Spade: molti degli intrecci narrativi hanno come snodo un membro del clan storico del Nord, come a suggerire che la soluzione ai problemi sia tutta -o quasi- lì. Jon Snow è il nuovo Re del Nord e dopo aver visto con i suoi occhi la minaccia delle armate guidate dal Re della Notte pensa solo a quello. Il suo obiettivo è quello di unire quanti puoi uomini possibili sotto l’araldo degli Stark per prepararsi alla Grande Guerra. Il suo modo di regnare è unico: giusto, ma non per questo poco determinato. Nel frattempo Cersei, dopo essersi seduta sul Trono di Spade, si rende conto (grazie all’aiuto di Jaime) che i Lannister hanno bisogno di alleati per sopravvivere all’imminente assalto di Daenerys Targaryen, che anche grazie all’aiuto di loro “fratello” Tyrion sta marciando su Approdo del Re. Le storie collaterali ci portano da Arya, anche lei in viaggio verso la dimora della Regina Cersei; poi c’è Bran che arriva finalmente alla Barriera e il Mastino che in compagnia di Lord Beric (il leader della Fratellanza senza Vessilli) ci racconta probabilmente quello che sarà il finale di stagione. Senza dimenticare Sam, intento a ripulire le secrezioni dei Maestri senza però rinunciare all’apprendimento: suo lo spunto per una delle chiavi di volta della stagione, che probabilmente anticipa uno dei momenti più desiderati dai fan. Insomma un episodio introduttivo che però non rinuncia a sequenze interessanti: siamo solo all’inizio, ma che inizio.
Cominciamo
Lo sbarco di Daenerys a Roccia del Drago è certamente il momento più ispirato in termini di regia e fotografia, complice la location semplicemente mozzafiato. Per il resto l’episodio si mantiene su standard qualitativi sempre altissimi, in tutti i campi, senza però forzare mai la mano in termini di virtuosismi registici o scenici. Al contrario ogni sequenza è pulita e si concentra spesso su primi piani davvero efficaci, complice l’ormai dimestichezza degli attori nel vestire i panni dei loro personaggi. La scrittura è ficcante e mai prolissa: si priva di alcuni momenti verbosi per arrivare quasi sempre al nocciolo della questione in pochi attimi. Il Trono di Spade si è evoluto nel corso di questi anni, alcuni dicono in meglio altri in peggio: è diventato più televisivo e, se vogliamo, meno autoriale, sostituendo parti principalmente dedicate al dialogo e allo svisceramento del carattere dei protagonisti per puntare al contrario su momenti più impattanti e immediati per lo spettatore. Quest’inerzia con tutta probabilità non è destinata a cambiare, visto il numero di episodi e la tanta, tantissima carne al fuoco. Se la scelta sarà stata azzeccata potrà dircelo solo il tempo, nel frattempo godiamoci un episodio ordinato ma importante, che esordisce con il botto e finisce con un altro inizio: la Guerra è appena cominciata, che sia quella per il Trono o quella -più importante- per la sopravvivenza, e ognuno dovrà rispondere alla chiamata del destino.
Inizio da brividi
Sviluppo coerente e non troppo verboso
Regia ordinata ma senza particolari guizzi
Game Of Thrones riparte in modo veloce e senza troppi preamboli: la Grande Guerra si vicina e i regnanti di Westeros saranno obbligati a unire le forze per fronteggiare l’armata degli Estranei. L’unico che sembra essersene accorto è Jon Snow, mentre gli altri sono tutti impegnati a darsi battaglia per il Trono di Spade. Una regia pulita ma senza particolari guizzi veicola il ritorno della serie HBO, che in questo suo primo capitolo della settima stagione getta le basi per un’altra cavalcata vincente.