Recensione

Il Signore degli Anelli: Tactics

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a cura di Darkzibo

Da quando la trilogia cinematografica ha fatto il suo debutto nelle sale, il franchise de Il Signore degli Anelli ha invaso ogni settore del mercato: dalle action figures alle armi, dalle tazze per il caffèlatte al settore vestiario con magliette alla bigiotteria con la riproduzione dei monili più importanti apparsi nei film. Per chi non lo sapesse (sarebbe alquanto strano) la trilogia è nata come libro, o meglio, come il secondo libro più letto del secolo scorso (il novecento) dopo la Sacra Bibbia.Le vicende narrate da Tolkien vedono il piccolo hobbit Frodo che, entrato in possesso di un anello malvagio appartenuto allo zio Bilbo, dovrà attraversare i meravigliosi e a volte temibili luoghi della Terra di Mezzo per salire sul monte fato, dove fu creato da Sauron, per distruggerlo nella lava da dove fu forgiato. Durante il suo percorso sarà accompagnato da un amico coraggioso, Sam, e da altri personaggi carismatici che se, come il sottoscritto, avete letto e riletto il libro e visto molte volte la longeva trilogia cinematografica, vi saranno entrati nel cuore, come portatori di valori come l’onore, l’amicizia e il sentimento incondizionato di libertà.

“Il mondo è cambiato” – GaladrielLa storia de Il Signore degli Anelli Tactics, titolo in esclusiva per PSP, ripercorre l’intera trilogia soffermandosi soprattutto sulle vicende più importanti. Per esempio, della compagnia sarà ripreso lo scontro di Aragorn con i Nazgul su Collevento, oppure le vicende di Moria con la feroce battaglia con il Balrog. Per non parlare degli avvenimenti che più sono rimasti incisi nel cuore dei lettori/spettatori: la battaglia del fosso di Helm, Minas Tirith e la battaglia finale di fronte al nero cancello. Che dire non manca nulla, anzi, a ben vedere c’è qualcosa in più. Si tratta della campagna malvagia, nella quale sarete chiamati a sabotare il percorso della Compagnia con tanto di Nazgul, Witch King, Saruman e Vermilinguo. Sicuramente, almeno dal mio punto di vista, la migliore resta la campagna del bene. Il gioco si struttura, in controtendenza rispetto ai primi tie–in per PC e console casalinghe basati sulla sola azione, come uno strategico a turni. La saga non è nuova a questa modalità con scontri a tempo, visto che già l’anno scorso con la Terza Era per Game Boy Advance, EA aveva testato il terreno. Secondo la stessa software house, dunque, il genere a turni ben si adatta alle console portatili. Cosa con la quale non sono d’accordo, considerato il fatto che una partita si prolunga per molto tempo e, in alcuni casi, sarete costretti a abbandonare la console magari a poche mosse dalla fine. Parlo di “mosse” perché il gioco si basa proprio sulle principali caratteristiche degli strategici, anche se, per alcune componenti, ricorda un gdr. Alla fine di ogni missione ad ogni personaggio, verranno assegnati punti esperienza, che andranno a incrementare il loro livello di potenza. Con le vittorie, e quindi con i punti, si potranno comprare i potenziamenti differenti per ogni protagonista. Questi andranno a influire per la maggiore sulla rendita di attacco di ognuno dei rappresentati della compagnia o delle forze del male, visto che molte volte i potenziamenti acquistabili corrispondono a mosse speciali atte all’offesa degli oppositori. Non solo, con i punti potrete comprare oggetti impiegabili durante le sfide come la foglia di atleas, o il pane elfico che vi faranno recuperare le forze. Non guiderete eserciti come in Advance Wars ma singoli personaggi. A tal proposito, avrete a disposizione quasi tutti i protagonisti del bene come Gandalf nelle due versioni, grigio o bianco, Frodo, il prode Aragorn, Legolas, il nano Gimli, Boromir, Sam e del male come il giù citato stregone Saruman, Vermilinguo e lo stesso Sauron. Ognuno con le proprie abilità sfruttabili nei momenti che riterrete più opportuni, anche perché più un colpo è potente, più porta via Hp all’avversario ma anche mp a voi. Le abilità si basano sulle caratteristiche peculiari dei più noti abitanti della Terra di Mezzo: Aragorn è abile con la spada, anche se, per gli attacchi a distanza non disdegna di scoccare dardi, Legolas è un cecchino con l’arco mentre Gimli è devastante con l’ascia.Oltre agli eroi sopraccitati, esistono i soldati di Gondor e Rohan, i cavalieri, gli elfi arcieri, ovviamente più deboli, che lotteranno per la vostra causa.

“Certezza di morte, scarse possibilità di successo: che cosa aspettiamo ?”- GimliLe fasi di gioco sono sostanzialmente due: movimento e attacco. Nella prima sarete chiamati a disporre nell’area di gioco i vostri personaggi, mentre nella seconda dovrete selezionare i vostri obbiettivi da colpire. In quest’ultima fase potrete altresì decidere di rinvigorire quel personaggio rimasto a corto di Hp o MP. Quindi diviene indispensabile economizzare al massimo i propri movimenti, anche seguendo quanto chiesto dalla missione. Per esempio se vi viene richiesta la salvaguardia di Frodo, essendo questi un eroe molto debole, dovrete nasconderlo alla vista degli orchi, in modo da portare a termine il vostro compito senza rischi di vedervi sconfitti a causa di una banale distrazione. Le aree di azione risultano limitate, forse troppo, anche se vengono sfruttate al meglio le caratteristiche di ogni locazione (gli arcieri in postazioni sopraelevate sono più letali). Il tutto vi porterà a ragionare, scrutare l’ambiente che vi circonda e osservare i movimenti degli avversari. Alla fine di ogni missione sarete riportati sulla mappa della Terra di Mezzo per selezionare la successiva tappa del vostro viaggio.Ora, però, possiamo riprendere la piccola critica mossa qualche riga più in su: questo è un gioco adatto a una console portatile? Seguendo quel criterio di immediatezza che dovrebbe essere caratteristica fondamentale del genere travel, Il Signore degli Anelli: Tactics perde decisamente. Le partite sono piuttosto durature, e il fatto di poter salvare in qualsiasi momento non salva questa poca portabilità. Se in un Gta Liberty City Stories le missioni sono state accorciate in modo da venire incontro alle esigenze del videogiocatore in viaggio, in questo titolo di EA viene tutto ribaltato.

“Posso vedere la ruota di fuoco con i miei occhi da sveglio” – FrodoTecnicamente, come gli altri tie–in riguardanti la saga tolkieniana, ci troviamo di fronte a un buon prodotto. I protagonisti, così come le unità secondarie, sono ben caratterizzati e composti da poligoni ben texturizzati, con veli grafici di buon livello e qualche effetto luce, tanto da somigliare a quanto visto negli episodi delle console maggiori. Oltre all’estetica, anche gli stili e le movenze ricordano molto da vicino quanto visto nei vecchi episodi. Inoltre, gli abiti di ogni protagonista cambiano in base alla situazione (questo è notabile soprattutto per i componenti della Compagnia). Troverete, per esempio, un Aragorn che indosserà le insegne del re di Gondor nella battaglia di fronte al nero Cancello. Naturalmente avrete modo di vivere battaglie più o meno spettacolari. Interessante è vedere il Balrog con le sue movenze e le fiamme, recanti un alto grado di realismo, che lo avvolgono: davvero uno sforzo notevole per il motore grafico che, pur muovendo molti poligoni, anche se non in maniera imprevedibile come potrebbe avvenire in un titolo con maggiore libertà di deambulazione, si comporta eccellentemente. Le ambientazioni, anche per ovvi problemi che avrebbero incrementato la lentezza già presente nel gioco, sono limitate e si alternano tra rappresentazioni grandiose, come Minas Tirith, e altre meno evocative come quelle che contornano le battaglie nelle pianure di Rohan. Anche nei vari livelli, troviamo textures di degna qualità e sfondi pre-renderizzati poco definiti (i cieli non varieranno quasi mai differenziandosi solo per un uniforme colore). un problema si riscontra con la telecamera che vi permetterà di roteare solo intorno ai personaggi e non di visionare l’intera zona: per rimediare i programmatori hanno inserito un mappa sempre presente in basso a destra dello schermo.La chicca è che sarete introdotti tra una missione e l’altra attraverso i lunghi filmati in ottima qualità tratti direttamente dai tre film e completamente in italiano.

La colonna sonora, manco a dirlo per gli intenditori, si avvale di quella magnifica tratta dai film, quindi un vero punto di forza di cui si avvale sempre ciascun gioco tratto da Il Signore degli Anelli. Si tratta di musiche evocative che vanno dal malinconico al grandioso e, soprattutto per quelli che hanno apprezzato i film, sarà un vero piacere riascoltarle. Gli effetti sonori per la maggiore, sono buoni, anche se le voci dei personaggi sono poco sottolineate, riducendosi a suoni quasi impercettibili. Al contrario, oltre ai grugniti degli orchi, l’urlo stridente dei nazgul, se ascoltato ad alto volume, o meglio alle cuffie, vi farà sobbalzare sulla sedia.

“Addio, miei coraggiosi hobbit, la mia opera è terminata, infine, sulle rive del mare si scioglie la nostra compagnia” – Gandalf La longevità, considerata anche la lentezza con cui si sviluppano le missioni, è di difficile classificazione. Se lo volete giocare “per vedere la fine”, ci impiegherete di media 15 ore per entrambe le campagne; se invece vorrete giocarlo bene affrontando al meglio anche i livelli facoltativi, ci impiegherete di più, considerato anche che il grado di difficoltà è competitivo anche a livello normale. Il multiplayer altro non fa se non incrementare la longevità del titolo inserendo la possibilità a quattro giocatori, di sfidarsi tra di loro, sullo sfondo di un unico livello. Alla lungaggine delle missioni, che, come detto precedentemente, non si adatta alla spirito dei giochi portatili, si contrappone la soluzione proposta dai comandi, davvero semplici e intuitivi, capaci di far compiere qualsiasi attacco o mossa ai vostri alter ego virtuali, tramite l’impiego di veloci colpi di dito.

– Tutta la trilogia

– Tutti i personaggi

– Buon comparto tecnico

– Colonna sonora da brividi

– Dura parecchio

– Lunghi filmati tratti dalla trilogia

– Campagna del bene e del male

– Missioni lente rispetto allo spirito della serie

– Per appassionati

– Alcune incerteze grafiche

– Telecamera poco mobile

– Multiplayer poco curato

7.0

Il primo titolo per PSP che riporta le vicende di Gandalf e co. si rivela un buon gioco, divertente sotto alcuni punti di vista, ma noioso sotto altri. Non impiegherete molto a imparare i comandi così come non lo farete nell’adottare le tecniche strategiche di combattimento. Esistono difetti, imputabili solamente alla portabilità: le missioni potrebbero rivelarsi troppo lunghe, anche se, in diverse occasioni, vi sarà possibile risolverle uccidendo il capogruppo dei vostri oppositori.

La colonna sonora, i lunghi filmati tratti dai film e la possibilità di giocare con i vostri eroi ovunque siate, potrebbero farvi sorvolare su alcuni difetti, come l’evidente inefficacia della telecamera e alcuni fondali non proprio dignitosi.

Il Signore degli Anelli: Tactics è consigliato a un’utenza appassionata, quella folta schiera di persone che, camminando per le strade delle grandi città, non possono fare a meno di ricercare un candido volto elfico tra la folla, di vedere imprese eroiche in mezzo alla gente comune e di immaginarsi, guardando fuori dalle mura cittadine un’alta montagna innevata, le imprese che hanno costellato i romanzi tolkieniani. Per gli altri sarà invece solo un titolo come tanti.

Voto Recensione di Il Signore degli Anelli: Tactics - Recensione


7

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