Recensione

Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re

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a cura di Fabfab

L’ora è tarda, il momento drammatico: la gioia seguita alla sconfitta di Saruman e delle sue orde di Huruk-Hai ha avuto breve durata perché un nemico ben più temibile incombe! Sauron, ancora più furioso per la sconfitta del suo servitore di Isengard, sta ammassando un enorme esercito: si parla di diecimila tra orchi, troll, Esterling e Haradrim. Presto su Gondor e i suoi pochi difensori si abbatterà una tempesta di sangue e lame e se Rohan correrà in aiuto dell’antico alleato, questa volta non potranno fare affidamento sulla rabbia degli Ent, rimasti a presidiare Isengard.Ma una speranza ancora rimane: mentre il grande occhio volge il suo sguardo a ovest uno sparuto gruppetto di temerari, due hobbit, Frodo e Sam, ed una triste creatura di nome Gollum stanno aggirando la fortezza di Sauron per tentare di raggiungere il monte Fato, dove l’Anello potrà essere distrutto. Se l’impresa riesce ed il malefico artefatto verrà finalmente distrutto ci sarà ancora speranza per gli Uomini nella Terra di Mezzo…

Il ritorno di NumenorSe non avete capito un tubo di quanto scritto nell’introduzione significa semplicemente che questo gioco non fa per voi: se non avete mai visto i celebri film né, cosa ancora più imperdonabile, letto i magnifici libri di Tolkien, potete pure passare oltre e dimenticare questo titolo.Come l’anno scorso EA ha sfornato un titolo diretto non tanto a tutti gli estimatori della trilogia dell’Anello, ma piuttosto ad uso e consumo della massa di persone che è andata al cinema a vedere le pellicole di Jackson: un gioco, quindi, che deriva direttamente dai film piuttosto che dai libri.Il tutto comincia con le ultime fasi della battaglia del fosso di Helm per poi diramarsi seguendo le diverse strade intraprese dai vari protagonisti: già sapete che Frodo e Sam, una volta preso congedo dalla Compagnia, si sono diretti verso Mordor; in più anche le strade di Aragorn e di quel che rimane del gruppo sono destinate a separarsi, almeno per qualche tempo.Sul fronte del gameplay non c’è nulla di nuovo sotto il sole, ma se non altro va reso merito alla EA per essere intervenuta a correggere parte dei problemi riscontrati nel precedente “Le Due Torri”: pertanto anche questo “Il Ritorno del Re” altro non è che un picchiaduro a scorrimento con armi e limitassimi momenti di interazione.Per 14 livelli non dovrete fare altro che menare fendenti, scagliare frecce, magie o quant’altro ed affrontare i classici boss di fine livello: esistono, come detto, momenti di interazione, opportunamente evidenziati da un apposito indicatore e solitamente collocati in punti in cui non è possibile procedere oltre fino a quando non sia stata eseguita l’azione richiesta. Per il resto i fondali traboccano di elementi in movimento, ma le possibilità di interazione sono limitate a qualche cassa da distruggere…I livelli non sono disposti uno di seguito all’altro, al giocatore è infatti concesso di decidere quale strada percorrere (eventualmente è possibile portarle avanti tutte contemporaneamente) tra le tre a disposizione: a seconda della scelta potremo scegliere solo i personaggi che vivono quel pezzo di avventura tra Aragorn, Legolas, Gimli e le novità Gandalf, Frodo e Sam (e più avanti sarà possibile sbloccare anche Merry, Pipino e Faramir).Ognuno di essi dispone di un discreto numero di mosse, l’attacco veloce (A), quello Feroce (Y) e quello direzionale (C), il calcio (X), la parata (B), la mossa finale (R, serve per finire un avversario già a terra), l’attacco a distanza (L + A, per scagliare frecce, stiletti o magie) e l’abilità speciale (L + R), diversa per ogni personaggio: queste le mosse base, ma al termine di ogni livello, a seconda della nostra prestazione, riceveremo un certo ammontare di punti da spendere in nuovi potenziamenti (in genere nuovi colpi da eseguirsi mediante combo di tasti). Una prima novità riguarda proprio tali potenziamenti che possono essere acquistati sia per un singolo guerriero che, pagandoli un po’ di più, per tutti i personaggi!Un’altra novità riguarda le azioni esperibili nel corso dei vari livelli: passando sopra all’indicatore blu di forma circolare e premendo il tasto Z, il personaggio compirà l’azione prevista in quel determinato frangente, come manovrare un ingranaggio oppure raccogliere e scagliare un’arma contro i nemici. Non esattamente un esempio di libertà d’azione, ma se non altro la cosa serve a variare un minimo un gameplay asfittico.Come nel precedente capitolo i combattimenti sono spesso esaltanti e caotici, ma non proprio semplici: specie nelle situazioni più affollate, occorre avere buona padronanza di tutte le proprie mosse, attacchi e parate, per riuscire a venirne fuori indenni e la visuale spesso complica non poco le cose! D’altronde a seconda di quale tra i tre livelli di difficoltà presenti decidete di selezionare, le cose cambiano parecchio…

Il mio tesssoro…Tecnicamente il titolo EA è impressionante anche se la maestosità visiva ed uditiva che all’inizio abbaglia il giocatore lascia in seguito intravedere qualche problema.Graficamente il gioco è addirittura superiore al predecessore, con modelli dei personaggi ancora più curati e vicini a quanto visto nel film, ambienti evocativi, texture ben definite, un’ottima fluidità di gioco che non denota segni di rallentamenti ed incertezze se non un leggero, del tutto ininfluente pop-up e qualche problema di compenetrazione (essere colpiti da frecce mentre si è al riparo dietro un muro non è proprio piacevole…): per conferire spettacolarità al tutto è stata inoltre adottata una telecamera che segue l’azione con inquadrature molto cinematografiche, ma decisamente spiazzanti e confusionarie. E’ molto bello osservare gli ambienti, ma muovercisi e combattere non è propriamente agevole: nulla che infici la giocabilità globale, intendiamoci, ma un lock-on automatico sui nemici avrebbe fatto molto comodo, mentre talvolta la visuale rende scomoda anche l’esplorazione, oltre che i combattimenti. D’altronde la quasi totale linearità degli stessi farà si che non perdiate mai troppo tempo per capire cosa fare e come farlo…A livello audio c’è da levarsi tanto di cappello, la colonna sonora è quella del film (presentata in Dolby Surround Pro Logic II e certificata THX) ed il doppiaggio si avvale delle stesse voci, almeno per quanti riguarda la parte del gioco ancora riconducibile a Le Due Torri: il fatto che il titolo EA si uscito qui da noi due mesi prima del film ha comportato, con ogni probabilità, l’impossibilità di reperire la traccia audio doppiata in italiano de “Il Ritorno del Re”, costringendo il distributore ad un nuovo lavoro di doppiaggio ed adattamento che, per quanto ben fatto, stona non poco con l’audio delle primissime parti del gioco.Il vero problema del prequel, la scarsa longevità, è stato in parte risolto grazie sia all’aumento del numero dei livelli da affrontare, sia introducendo la tanto sospirata modalità multiplayer per due giocatori: si gioca a schermo intero, non diviso, con i due protagonisti che devono muoversi e combattere stando sempre abbastanza vicini l’uno all’altro perché non è permesso allontanarsi al di fuori dell’area inquadrata senza che anche l’altro ci segua, una soluzione che ricorda molto il vecchio Gauntlet. Tutto sommato un piacevole diversivo, molto divertente e appagante.Oltre alla solita marea di bonus ed extra sbloccabili man mano che si procede nel gioco (interviste, gallerie fotografiche, artworks), rimane infine da ricordare la possibilità di collegare il vostro GCN al GBA, sempre che siate provvisti di una cartuccia de “Il Ritorno del Re” per il vostro portatile. Peccato, però, che la cosa si risolva unicamente nella possibilità di trasferire i punti esperienza guadagnati…

– Tecnicamente eccellente

– Immediato ma impegnativo

– Fedele al film

– Longevità ridotta

– A tratti confusionario e frustrante

– Sistema di controllo migliorabile

7.8

Un titolo per appassionati questo Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, più della saga cinematografica che dei libri: come il predecessore è un titolo spettacolare, debordante e tremendamente esaltante. Grafica e colonna sonora riescono a rendere appieno l’atmosfera respirata al cinema, mentre la meccanica hack’n’slash del titolo lo rende fruibile da chiunque senza che occorrano particolari accorgimenti per padroneggiarlo: questo non significa che il gioco in questione sia facile: il livello di difficoltà è stato senz’altro incrementato rispetto al prequel, complice una non ottimale gestione delle inquadrature.

Difetti? La longevità rimane ancora molto bassa, il gameplay non appare ottimizzato come avrebbe dovuto essere ed alcuni passaggi sono effettivamente frustranti.

Per il resto il titolo è più che godibile, anche grazie alla possibilità di disputare una partita in cooperativa con un amico…

Voto Recensione di Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re - Recensione


7.8

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