Il Rosso e il Nero
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a cura di Maxduro
Nel momento in cui mi sono trovato questo gioco tra le mani non posso negare di avere provato una certa emozione mista ad una buona dose di campanilistico orgoglio. Si trattava infatti di un occasione abbastanza rara, prima di tutto poiché si parla di un prodotto totalmente italiano e secondo perché ambientato in un periodo storico altamente affascinante ed evocativo. Il background di questo FPS a squadre “multiplayer oriented” è infatti la guerra civile che insaguinò’ il nostro paese dal 1943 al 1946 e che vide contrapposte le milizie fasciste a quelle partigiane, variamente organizzate, in uno scontro senza quartiere che dilanio’ le nostre regioni e le cui conseguenze sociali e politiche si avvertono ancora oggi. Il gioco si prefigge dunque, oltre allo scopo ovvio di risultare divertente e giocabile, anche quello non facile di “aiutarci a ricordare….a non dimenticare”.Comprenderete la responsabilità, benché si tratti comunque di un gioco, di cui mi sono sentito investito, ed il motivo che mi ha spinto ad affrontare questa recensione con un approccio decisamente analitico, dissezionando la produzione BlackSheep fin nei minimi dettagli senza trascurare nessun aspetto, nella speranza di fornire un quadro il più possibile completo e distaccato.
Multiplaying e bugIl Rosso e il Nero (IREIN), distribuito anche con il nome di “The Italian Civil War”, si presenta, come accennavo, come un FPS dall’ambientazione storica estremamente originale e da una spiccata ricerca del realismo sia nelle ambientazioni che nella riproduzione delle armi di quel periodo; il gioco è distribuito ad un prezzo decisamente aggressivo, ed è giocabile unicamente in modalità multiplayer fino a 16 giocatori contemporaneamente sia in LAN che attraverso connessione TCP/IP. Non è presente una vera modalità singleplayer a meno di un livello di addestramento che comunque non definirei tale, visto che si tratta di un’area molto ristretta in cui è possibile solo provare le varie armi a disposizione. Mi premeva sottolineare questo particolare poiché mi pare estremamente importante per caratterizzare il target di IREIN. Non c’è assolutamente la possibilità di giocare da soli o contro BOT gestiti dall’ intelligenza artificiale come accade invece in molti giochi “multiplayer oriented” coevi (Unreal Tournament, Battelfield Vietnam). Personalmente ritengo questa una scelta azzardata che intacca l’appeal del gioco nei confronti di giocatori più occasionali. Costituita dunque una LAN con almeno due giocatori o connessisi alla rete si può in teoria cominciare a giocare. Ho detto in teoria, perché, ahimè IREIN è costellato di bug fastidiosissimi che evidenziano una scarsa cura in fase di testing. Uno dei più odiosi è ad esempio il fatto che il gioco si pianta, sistematicamente, una volta si e una no ogni qual volta si seleziona la modalità di gioco in LAN o in Internet; oppure, ogni volta che scegliamo la mappa su cui giocare compare una schermata di opzioni nella quale un menù scorrevole dovrebbe spiegarci i retroscena storici di quella particolare locazione. Purtroppo il menù scorrevole, opponendosi testardamente al suo etimo, non scorre, impedendoci di fatto di accedere alle significative informazioni. Considerando che queste schermate rappresentano l’unico momento di gioco in cui ci vengono fornite le tanto decantate spiegazioni storiche che dovrebbero consentirci di non dimenticare…..
Verosiglianza storicistica e bugCon un po’ di pazienza, comunque, si accede finalmente alla fase di gioco. Personalmente mi sono dapprima lanciato nel livello di addestramento per familiarizzare con i comandi e prendere confidenza con le armi a disposizione. Potremo armarci a seconda della fazione che sceglieremo, con 13 tipi di armi diverse, leggere come la Beretta 34 o il fucile leggero Beretta 38A, pesanti come l’MIG34 o il celeberrimo Thompson 45, due tipi di granate, la granata M36 e la più potente Steilhandgranate 24, un fucile di precisione dotato di ottica fissa, il G43, e due tipi di arma bianca costituite dal manganello, divenuto l’emblema delle squadre fasciste, od un pugnale. Tutte le armi sono riprodotte abbastanza fedelmente così come l’acustica degli spari. Meno convincente il rinculo, soprattutto per i fucili di precisione, troppo regolare e monocorde. Già in questa brevissima sezione di addestramento, purtroppo, si possono avvertire alcuni dei problemi che affliggono la produzione.La grafica appare immediatamente essenziale difettando non tanto nella qualità delle texture (con il livello massimo di dettaglio) che al contrario sono gradevoli e spesso ben disegnate, ma nella quantità di poligoni e dettagli. Tutte le strutture sono risolte con mesh estremamente semplificate costituite da semplici poligoni o parallelepipedi, prive di qualsiasi forma arrotondata, tappezzate come dicevo con texture ad alta risoluzione ma che nel complesso trasmettono una sensazione piuttosto stridente di incongruità. Esempi ne sono le texture iperrealistiche di rocce o mattoni su superfici completamente lisce e senza l’ombra di bump mapping.Appena mi metto in movimento però le mie perplessità si tramutano in disappunto notando che anche con un livello di dettaglio così basso ed in circostanze insospettabili, il motore, creato ex novo dagli sviluppatori della BlackSheep, mostra il fianco a rallentamenti inspiegabili. (Tengo a precisare che ho provato il gioco su due computer piuttosto spinti, ben al di sopra dei requisiti minimi richiesti dal gioco, uno con Windows XP e l’altro con Windows 2000 e ho riscontrato gli stessi problemi). Ulteriori note dolenti non tardano a farsi sentire non appena si cominci ad analizzare come è stata implementata la fisica nel motore di IREIN. Bombe e granate scagliate dalle nostre mani virtuali, rimbalzano sulle diverse superfici, in maniera del tutto identica, come se fossero di gomma anziché di ghisa, la qual cosa oltre a causare un sicuro fastidio, influisce certamente sul gameplay visto che è molto difficile prevederne la traiettoria ed eseguire lanci precisi. Il nostro alter ego digitale è dotato di capacità essenziali, può compiere degli scatti prolungati, senza avere la possibilità di usare un arma, ma non può assolutamente saltare e mi pare che anche la gestione della gravità e delle collisioni con l’ambiente esterno siano piuttosto grossolane. È possibile infatti che vi vediate decurtati di una buona dose della vostra energia vitale per una caduta di un metro; non potrete salire su bassi gradini e in certe mappe vi ritroverete immobilizzati perché state collidendo con un mattone od una maceria che spunta pochi centimetri dal terreno.
Mappe ItalianeVeniamo ora all’analisi delle mappe e del gameplay effettivo. IREIN ci da la possibilità di creare server personalizzati da giocare in LAN o internet. Al momento dell’ingresso nella mappa selezionata possiamo scegliere a quale fazione appartenere, Rossi o Neri, e a quale gruppo affiliarci. Per i Rossi potremo scegliere il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), il GDD (Gruppo di Difesa delle Donne), Partito d’azione GL (Giustizia e Libertà), le BG (Brigate Garibaldine), i GAP (Gruppi di Azione Partigiana) e le FV (Fiamme Verdi). Per i Neri la nostra scelta potrà spaziare tra BN (Brigate Nere), Decima Flottiglia MAS, il Servizio Ausiliario Femminile della Decima Flottiglia MAS, la 29° Divisione delle SS Italiane, il SAF (Servizio Ausiliario Femminile) e la GNR (Guardia d’azione Repubblicana). Di fatto ad ognuno di questi gruppi corrisponderà un alter ego dalle fattezze differenti, quindi sei possibilità per ogni fazione. Scelto il nostro avatar dovremo scegliere che ruolo impersoneremo fra quelli disponibili: fante pesante o leggero, supporto pesante o leggero, granatiere o tiratore scelto, ognuno armato con una diversa arma primaria, una secondaria più un’arma bianca. Le modalità disponibili in teoria sono sei: Rossi contro Neri, tutti contro tutti, dominazione, dominazione a tempo, dominazione percentuale o sabotaggio; Le modalità dominazione sono le più interessanti tatticamente. Infatti bisognerà di volta in volta prendere il controllo di una o più aree definite della mappa e mantenerne il controllo per vincere la partita. Nella dominazione a tempo vince chi totalizza il tempo globale di permanenza nelle aree prestabilite maggiore mentre nella dominazione percentuale predomina chi riesce alla fine della partita a dominare il maggior numero di aree. Nella modalità sabotaggio, infine, i rossi devono armare un ordigno esplosivo posto in una certa zona della mappa e i neri dovranno evitarlo entro il tempo di gioco prestabilito.Di fatto però ad ogni mappa sono associate in maniera fissa solo alcune di queste modalità impossibilitandoci a giocarle tutte su tutte le mappe. Non si potrà giocare nella modalità dominazione nella mappa del Monastero ad esempio, mentre la modalità di gioco sabotaggio è giocabile solo in due mappe, il Deposito e Istria.Anche a questo livello devo dire che trovo non condivisibile pienamente questa scelta; sono convinto che una maggiore libertà di scelta avrebbe contribuito ad aumentare la longevità del titolo visto il nomero non elevatissimo di mappe che ammonta a 11 in tutto..Anche l’analisi della costruzione delle mappe rivela una certa approssimazione da parte degli sviluppatori. Oltre ai problemi del motore sopra citati c’è da rilevare una scarsa varietà generale nell’architettura delle mappe stesse con dei picchi di pochezza sconcertanti ad esempio nella mappa del Monastero (praticamente un’area pianeggiante su un unico livello senza nessun particolare appeal estetico). Alcune mappe risultano invece piacevolmente giocabili ed anche graficamente interessanti, fermo restante la scarsezza di particolari e poligoni, vedasi ad esempio la mappa dell’università e quella ambientata sul Ponte Vecchio a Firenze.Anche le diverse modalità di gioco, in definitiva, non offrono niente di più di un gameplay già ben collaudato e visto in altri titoli e poco o nulla aggiungono di realmente originale o memorabile che possa risollevare le sorti del titolo. Interessante la possibilità di scegliere fra due diversi livelli di difficoltà, arcade e realismo; In quest’ ultima infatti, scorre certamente un po’ più di adrenalina e il gameplay può’ risultare accattivante per hard core gamers amanti della filosofia “one shot one kill”.Un ultima considerazione è d’obbligo per quanto riguarda il gioco online. Certamente a causa della recentissima data di rilascio del gioco non sono stato in grado di trovare server attivi nè clan o associazioni di player dedicate a IREIN. Chi avesse dunque in mente di provare il gioco deve tener presente questo dettaglio benché gli sviluppatori stessi abbiano assicurato che esisteranno numerosi server ufficiali. I server dovrebbero essere aperti su alcuni tra i più importanti provider mondiali, tra cui “Videogame.it” (del Gruppo Leader), N.G.I. e Game Spy.
HARDWARE
Requisiti hardware: Processore Intel PentiumIII o AMD Athlon a 800 Mhz, 256MB Ram, Lettore CD/DVD Ro 4x o superiore, 800 MB di spazio libero su disco, DirectX 8.1, connessione a internet Modem 56K.Sistema di prova:Processore AMD Athlon xp 1800+, 1Ghz Ram, Lettore DVD 48x, 30GB spazio libero su disco, Scheda video ATI Radeon 8500 128, Direct X9, Connessione internet 56K
MULTIPLAYER
– Affascinante caratterizzazione storica
– Gameplay collaudato
– Scarsa cura in fase di testing
– Grafica datata
– Motore insufficente
– Mappe poco curate
5.8
Fermo restando l’originalità del titolo derivante dall’indubbio fascino che scaturisce da una ambientazione così originale e così toccante per la nostra coscienza storica, IREIN è allo stato dei fatti un gioco incompleto. Insufficiente fase di testing, grafica inadeguata agli standard attuali, motore grafico a dir poco essenziale, esperienza di gioco decisamente sotto la media, relegano questa coraggiosa produzione ad un mercato di assoluti collezionisti o maniaci degli FPS online, non presentando di fatto nessun vero valore aggiunto rispetto alle produzione concorrenti.
Voto Recensione di Il Rosso e il Nero - Recensione
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