Recensione

Il Padrino

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a cura di Mindead

Avere a che fare con trasposizioni che vedono un film riadattato a videogioco è sempre maggiormente piacevole di vedere un film ispirato da una saga di videogames. Sicuramente perche’ spesso i programmatori, i grafici e gli sviluppatori di un gioco, son gente più seria di un “volto noto” spiaccicato ad interpretare ruoli precedentemente appartenuti a personaggi virtuali, inseriti in un contesto di bit e byte che nulla ha a che vedere con la realtà. Ciò non togliè che quando solitamente un gioco viene venduto parallelamente al relativo film, esso presenta più che altro la forma di un gadget di mercato che quella di un’ opera a se stante.Ovviamente, per quante critiche si muovano alle trasposizioni Film-Videogames (sull’ Amiga ci campammo per anni con Robocop, Batman e quant’ altro, non ce lo scordiamo), quelle Videogame-Film sono molto peggiori! Ricordo ancora quando, per puro caso, finii a vedere “The house of dead” al cinema… Ricordo che ad un certo punto un tizio si alzò durante la proiezione scaraventando il biglietto sul pavimento della sala e calpestandolo ripetutamente con rabbia, inveendo… contro se stesso probabilmente, per l’errato acquisto. Cosa che avrei davvero voluto fare anche io, sinceramente.Ma non siamo qui per parlare di “The house of dead”, tantomeno di “Alone in the Dark” (caro Carby, ti avremo sempre nei nostri cuori, qui molti credono di aver scoperto tutto con Resident Evil, ma noi lo sappiamo Carby, che il nostro Padre sei tu, perdona Christian Slater. R.I.P.). Siamo qui per parlare di “The Godfather”, Il Padrino.

Luca Blasi…Questo film ha rappresentato la massima espressione del cinema di SEMPRE, a detta di molti, ed a ragione, perche lo è. Coloro che lo interpretano, sono fra i più noti attori – aihmè non tutti in vita – della scena mondiale, ed hanno interpretato ruoli nella loro carriera talmente noti e belli da avergli conferito Vita Eterna. Egregio è lo sforzo che trent’anni dopo vede qualcuno intento a ricavarne un videogame tentando di attenersi al tempo che fù e a rappresentare l’irrappresentabile. Si signori, irrappresentabile, perchè una certa opera rappresentata in una certa maniera, da che mondo è mondo perde di efficacia nell’ essere adattata ad un ruolo completamente diverso, “The Godfather” non si salva da questo naturale processo ma probabilmente è un prodotto che mira comunque ad un pubblico che certi tipi di accortezze non ne avrà, per il quale questo gioco sarà fruibile ed appagante, come giusto che sia.Detto questo, il gioco si apre con un colpo di scena: un uomo viene assassinato di fronte alla propria famiglia, la sua attività viene bruciata davanti ai suoi morenti occhi, suo figlio vede tutto, sua moglie assiste e Don Vito Corleone vi promette vendetta a tempo debito.Anni dopo, Tu, orfano di padre, ti sei ficcato in un bel casino, frequenti gentaglia, ti sei messo nei guai. Tua Madre ti vuole bene (e chi non te ne vorrebbe…) e va a chiedere aiuto a Don Vito Corleone, durante la famosa scena cinematografica del matrimonio di sua figlia, ricordandogli quella vecchia promessa, supplicandolo di mantenere la parola data. Don Vito è un uomo forgiato nel rispetto, un uomo d’ Onore, mantiene le promesse, rassicura la donna ed invia uno dei suoi uomini più in gamba, Luca Blasi, a raccattare il figliuolo che nel frattempo veniva saggiamente pestato da 3 ceffi che tuttavia, per quanto infieriscano su di voi, nulla possano contro il Signor Blasi, che armato di un pratico tubo di ferro li dispensa di legnate come fosse bestiame.Però tu sei in salvo e soprattutto avrai un volto ed un aspetto fisico del tutto personalizzato, sì perchè grazie ad un Editor accuratamente costruito, puoi personalizzare il tuo personaggio, adattandolo alle caratteristiche anche dei piu esigenti i quali vogliano specchiarsi durante il ritmo della storia.

E qui comincia il gioco vero e proprio!Catapultati in un mondo molto simile a quello di GTA come impostazioni e punti di riferimento, con la differenza dell ‘epoca in cui ci troviamo, grazie al supporto di Luca Blasi muoviamo i primi passi nella criminalità risquotendo il pizzo come tutorial, ossia impaurendo o, se si preferisce, picchiando un poveraccio gestore di una macelleria, stanco delle continue richieste di questa o quella famiglia Mafiosa, costringendolo cosi a cacciare di nuovo quattrini per la sua sicurezza. Non che il macellaio fosse uno buono eh, infatti, dietro la bottega, costui detiene illegalmente una bisca, ma siccome tu sei li in rappresentanza di DON VITO CORLEONE… rilevi la bisca e ci svolti più danaro, piu controllo, piu potere. Il tuo punteggio sale, c’è un pratico menù appositamente collocato nel gioco che lo testimonia nei dettagli. Ogni tua scelta, ogni tuo gesto, ottengono in questo videogame un risolvolto da un punto di vista pratico e simulativo. Assicuro personalmente tra l’altro che di negozietti a cui far pagare il pizzo ce ne son tanti, quindi preparatevi ad alzare la voce e menar le mani piu di qualche volta, o perchè no, passare direttamente alle maniere forti: con una mazza, una bella pistola o il pratico fucile, ottimo in certe occasioni particolarmente ostili…

Una trama non all’altezza della pellicola…La storia principale, per quanto tende a girare intorno a quella del film, avendo ripescato da esso determinate scene salienti, non è abbastanza ricca da poter competere né con la pellicola, mi pare ovvio, né con le aspettative di un videogiocatore con appetito verso le narrazioni piu coinvolgenti. Insomma, ogni tanto ci sono dei cali nella storia e questi cali sono accompagnati dal fatto che chi non ha tenuto conto che sul PC si gioca con la tastiera, ha fatto un grave errore. Per quanto GTA fosse nel 90% del suo aspetto giocabilissimo con Mouse e Tastiera, “The Godfather” è un’impresa senza l’ausilio di un Joypad, io mi sento di sconsigliarlo a chi non ne disponesse, il gioco ha troppi comandi. Con un sistema di controllo analogico il gioco risulta comunque non del tutto preciso, soprattutto negli scontri, dove troppi comandi complicano la reattività del giocatore cosa che a lungo andare stanca. Molto meglio su Console dove il gioco è già plasmato sul Joypad.

Giudizio tecnico…Ammesso e concesso quindi che il tutto non sia perfetto, anzi, presenta degli errori comprensibili ma che potevano esser curati maggiormente, “The Godfather” è un titolo che presenta la sua buona dose di divertimento, che richiede una certa attenzione e che non pretende poi chissà quanto tempo, grazie a svariate locazioni di salvataggio in cui interrompere o proseguire l’avventura. Se poi si vuol seguire la storia e conseguire missioni principali o secondarie senza pregiudizio alcuno, son sicuro che il gioco verrà sicuramente apprezzato. La grafica è di un buon livello, per quanto non equiparabile al suo predecessore Mafia, il quale tra l’ altro con GTA aveva molto di meno a che fare; ed il sonoro, per quanto apra in bellezza con la storica melodia, in seguito prende il ruolo di accompagnatore risultando spesso inconscio nelle fasi del gioco, mentre i doppiaggi, consiglio la versione originale per i piu esigenti, sono ben curati, davvero, ci sarebbe da complimentarsi. Non ci sarebbe da complimentarsi con Al Pacino, il quale personaggio assume un aspetto differente in quanto l’attore non ha voluto concedere i diritti né per la sua voce, né tantomeno per il suo volto (vai a capire… probabile perchè si sia stufato di rivestire uno stereotipo, quello mafioso, non molto gradito agli italoamericani, considerando anche la sua origine sicula).Ritengo che questo gioco sia una buona esperienza sulla piattaforma PC, tuttavia, mi appello alla sensibilità di chi comprende che se un PC è un PC, ed una Console è una Console, bisogna tenere conto dell ‘approccio differente che si ha col mezzo su cui ci si trova, anche modificando le basi di un progetto come avveniva con cura tempo addietro su Console e HomeComputers, di certo meno avanzati di quelli odierni. “The Godfather” è un titolo che dà una boccata di aria fresca ad un mercato che vede molto apprezzati i pochi giochi di questa specie, appassiona e coinvolge il giocatore in modo comunque nuovo, se non si hanno alle spalle quei 3 titoli simili già sopracitati; quindi, a differenza dell’ultra blastato FPS, presenta un nuovo modo, se pur non originale, di rapportarsi al videogame grazie alla semipersonalizzazione del corso degli eventi, del fattore estetico del personaggio ai nostri gusti.

– Un mondo interagibile

– Dettagli buoni e caratteristici

– Ottimi molti aspetti del doppiaggio

– Scomoda Giocabilità

– Grafica non sempre degna rivale dei predecessori virtuali

– La storia ha piu di qualche calo.

7.5

Il gioco merita senz’altro di essere provato, è un buon titolo che ha dovuto affrontare dure aspettative. Diverte ed è longevo, talvolta scomodo, tuttavia affascinante.

Voto Recensione di Il Padrino - Recensione


7.5

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