Il Codice da Vinci
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a cura di Alex90
Tutto ebbe inizio quando un signore di nome Dan Brown pensò bene di dedicarsi a tempo pieno alla carriera di scrittore, dopo anni di insegnamento in alcune università . I suoi primi libri furono dei flop, ma quando nel 2003 pubblicò Il codice da Vinci fu l’ inizio della sua fortuna. 40 milioni di copie vendute, tradotto in 44 lingue, bestseller fin dalla prima settimana della pubblicazione, questi ed altri sono i successi inanellatati dal romanzo di Dan Brown che ancora oggi continua ad attirare tantissime persone. Tutto ciò è accaduto nonostante la disapprovazione della chiesa cattolica per i temi in esso contenuti. Infatti la chiesa, preoccupata per il numero sempre piu’ numeroso di fedeli non piu’ certi della natura divina di Gesu’ Cristo, non è rimasta a guardare diffamando il libro e definendolo anticattolico e infondato. E tutti ben sappiamo il perchè di queste critiche…. Il codice da Vinci ha infiammato, infatti, il dibattito che ormai dura da tempo sull’ obiettività e l’ attendibilità delle ‘verità’ rivelate in quei vangeli ,non presenti nel Nuovo Testamento,e detti apocrifi.Ah ma ora quasi dimentichiamo, siamo qui per raccontare il gioco e non per dilungarci sullo scontro tra chiesa e Dan Brown.. Quindi cominciamo.
Il fenomeno del momento…Beh, bisogna dire che dopo tre anni dalla pubblicazione del libro, Il codice da Vinci riesce ancora a far parlare di se. Questo grazie all’ uscita, il 17 maggio, in contemporanea, del film in tutte le sale europee e del gioco, entrambi tratti proprio dal romanzo di Dan Brown.. Il codice Da Vinci ha fatto quindi bingo. Lo troviamo paradossalmente dappertutto….se ad esempio una sera ci va di andare a vedere un bel film, troveremo esposti gli orari della visione della pellicola di Ron Howard tratta dal romanzo in questione, oppure se abbiamo voglia di spingerci nell’ avventura del divertimento su una PS2 o Xbox e perciò vogliamo comprare un nuovo gioco, indovinate che troveremo in vetrina… si proprio lui: Il Codice da Vinci.Con una premessa del genere il videogioco cosi’come il film non può e non deve deludere le aspettative. Il risultato? Bhè, per quanto riguarda il film lascio ad altri l’ incarico di criticarlo, per il gioco invece penso che esso abbia adempiuto alle richieste del pubblico per metà si e l’ altra no . E ora vi spiegherò il perché….
Si parte dal LouvreCosi come nel romanzo, il Louvre è la prima tappa di questo cammino alla ricerca del misterioso Santo Graal. La storia parte quando, in una tranquilla notte parigina, il vecchio curatore (Jacques Saunier) è ferito a morte da un colpo di pistola. In quei pochi minuti che gli rimangono ancora da vivere, Saunier si toglie i vestiti e ,disteso sul pavimento, si dispone come l’ uomo di Vitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardo Da Vinci. L’uomo è riuscito anche a scrivere alcuni numeri e un solo nome :Robert Langdon, esperto di simbologia. A questo punto è chiaro quello che volesse fare il vecchio: lasciare un messaggio,ma non alla polizia per smascherare il suo uccisore,ma per qualcosa di piu’ importante che potrebbe cambiare la storia stessa…..E qui, entra in scena anche la nostra seconda protagonista: l’ agent Sophie Neveu, esperta crittologa e nipote di Saunier. Entrambi (Neveu e Langdon) si ritrovano insieme in questa scena del crimine, per risolvere il caso o meglio l’ enigma piu’ importante della loro vita, che li avrebbe condotti vicinissimi ad una verità celata da migliaia di anni dalla chiesa e custodita da una setta nota come Priorato di Sion, che l’ Opus Dei vuole sgominare. Il resto della storia lo lascio scoprire a voi, poiché non voglio rivelarvi troppe cose, per non rovinare la lettura del libro e la visione del film.
Puzzle, misteri ed anagrammi e tutto ciò che c’è di buono…Il Codice Da Vinci è un gioco, indubbiamente, riflessivo. Non aspettatevi ,dunque, da Robert Langdon né tanto meno da Sophie Neveu, ingressi in scena alla Max Payne oppure sparatorie alla Metal Gear, rimarrete di certo delusi. Il titolo infatti si basa, per la maggior parte, nella soluzione di enigmi ( alquanto difficili, starete minuti e minuti a pensarci su, statene certi! ), il piu’ delle volte rappresentati da anagrammi da decifrare, indovinelli da risolvere e molto di piu’. Forse alcuni potranno pensare ‘Sai che noia questo gioco, non ho alcuna voglia di perderci tutto questo tempo su ’ ma una volta giocatoci cambieranno sicuramente idea. Questo grazie al fatto che, gli sviluppatori hanno consultato il geniale Charles Cecil , ideatore degli enigmi di un’altra serie ben conosciuta ( Broken Sword), il quale ha reso gli indovinelli oltre che ben congegnati anche divertenti. Altro punto a favore del titolo è dato dalla presenza di una modalità ‘esplorazione’ che vi permetterà di interagire con gli oggetti circostanti, dando al tutto un che di piu’ realistico. Inoltre quando non vi starete scervellando per decodificare un codice, o quando non sarete alla ricerca di qualche manufatto utile, dovrete stare attenti alla vostra di sicurezza. Questo a causa della presenza della polizia( che vuole arrestare a tutti i costi Langdon, accusato ingiustamente di omicidio) e di alcuni monaci, che vi vorranno pestare i piedi durante le ricerche. Ma non preoccupatevi anche voi sarete ben preparati… Infatti ne ‘Il Codice da Vinci ’ vi è anche una speciale sezione Action o Stealth che vi permetterà di combattere corpo a corpo con i nemici oppure eliminandoli in ‘furtività’ , con una forte stangata da dietro. Il combattimento frontale però possiamo distinguerlo in due fasi: nella prima, vi batterete normalmente, avvicinandovi al nemico e colpendolo, pigiando semplicemente i tasti adatti, finché il gioco non passerà automaticamente alla fase due. Qui ,similarmente a Farheneit , dovrete premere i pulsanti nella sequenza esatta, il piu’ velocemente possibile per sopraffare indenni e in breve tempo i vari nemici che vi troverete ad affrontare. Forse per i piu’ questa tecnica potrà sembrare un po’ antiquata, ma in realtà essa creerà molta piu’ suspence e incertezza sul vincitore.E’ d’ obbligo, inoltre, fare un plauso ai ragazzi di ‘The Creative’ poiché hanno avuto l’ottima idea di seguire fedelmente ,anche nel gioco, il filone ‘Browniano’, arricchendo il titolo di ambientazioni e vicende, analoghe a quelle suggestive già riscontabili nel romanzo. Però purtroppo qualcuno rimarrà anche deluso di questa scelta ( specialmente chi non ha letto il libro ma ha solo visto il film…. ) poiché mancherà, nel videogioco, la versione tridimensionale di Tom Hanks e di Audrey Toutou rispettivamente nei panni di Robert Langdon e di Sophie Neveu ( ma sicuramente a questi peserà di piu’ l’ assenza della bellissima Toutou che di Tom Hanks…. ).
…..purtroppo però c’è anche il resto.Dopo aver detto tutto ciò, non dimentichiamoci comunque che il videogioco è stato realizzato soprattutto per fini economici ( operazione commerciale potremmo definirlo) piu’ che altro, sfruttando il grande successo che stanno ottenendo il romanzo e il film. E come sempre il dio denaro porta a molti fattori negativi. In primis, impossibile non notarla, vi è la grafica…. pessima. Infatti, le animazioni dei protagonisti appaiono abbastanza legnose e i modelli poligonali elementari. Lo sguardo dei personaggi sembra assorto nel nulla, e i loro visi sono praticamente rigidi in ogni situazione. Sarà di certo brutto da vedere, un Robert Langdon che compirà missioni, risolverà indovinelli, decifrerà codici… senza battere un ciglio!Inoltre, gli sviluppatori per continuare la politica ‘ per chi riesce a rendere i personaggi piu’ scadenti’ hanno completato l’ opera assicurando un doppiaggio non di certo all’ altezza di quello cinematografico. Per quanto riguarda il comparto audio-visivo, unica nota positiva è data dalla colonna sonora che sforna dei bei ritmi adatti alle situazioni piu’ varie, ma nulla di trascendentale.
– Enigmi ben ideati
– Buona colonna sonora
– Abbastanza longevo
– Si attiene fedelmente al romanzo
– Grafica antiquata
– Doppiaggio scadente
– Modelli poligonali elementari
6.0
Un aggettivo solo per il Codice da Vinci: presuntuoso. O meglio lo sono stati gli sviluppatori…. Infatti essi hanno troppo guardato al tornaconto economico, tralasciando aspetti tecnici che potevano e dovevano essere meglio approfonditi ( vedi grafica ). Per fortuna ci ha pensato Charles Cecil, a risollevare un pò il complesso, con trucchi e indovinelli arguti e perspicaci che rendono il titolo piu’ che mediocre, tenendo anche conto di una buona longevità ( 10-15 ore ) per questa categoria ludica. In definitiva, ‘Il Codice da Vinci’ è un titolo consigliato a tutti gli amanti del genere che vogliono tenere allenati i propri neuroni e coloro che, dopo aver letto il libro e visto il film, non sono ancora stufi delle avventure di Langdon e Neveu e hanno voglia di approfondire meglio i misteri ancora celati.
Voto Recensione di Il Codice da Vinci - Recensione
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