IT, recensione del film tratto dal romanzo di Stephen King
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a cura di YP
A conti fatti non esisteva momento migliore per riproporre al grande pubblico IT, storico romanzo di Stephen King e da sempre oggetto di culto di almeno un paio di generazioni di appassionati. La voglia di riprendere in mano opere anni ottanta ha spinto Andy Muschietti a cavalcare in qualche modo l’onda e tuffarsi in un progetto che sentiva davvero il bisogno di un adattamento onorabile. Non vogliamo immaginare la paura del regista, intento a confrontarsi con problemi di budget e altre complicazioni d’ogni genere. Sarà per questo che il Pennywise interpretato da Bill Skarsgard è nato forte, terrificante e soprattutto sazio proprio di quella paura partorita dal suo regista. IT è un mostro che si nutre di terrore; non solo di quello dei Perdenti, ma anche del nostro. L’adattamento di Muschietti è un’ottima trasposizione del materiale originale: non è una mera copia carbone, bensì un elaborato che tiene ciò che poteva conservare e rimaneggia invece quello che andava per forza di cose sistemato. D’altronde lo diciamo spesso: è impossibile trasporre su schermo ciò che vive su carta, almeno al 100%. In più, i lavori di King, sono da sempre i più complicati da affrontare, tanti i buchi nell’acqua e pochi i successi. IT è sicuramente uno di questi: catturare l’emozione viscerale del racconto era molto difficile se non impossibile, ecco dunque che questa nuova incarnazione cinematografica dell’epopea dei ragazzi di Derry si pone come un horror misurato, infarcito da molti momenti action e arricchito da una messa in scena quasi perfetta che trasporta lo spettatore nell’abisso tristemente avventuroso del Club dei Perdenti.
Il coraggio dei Perdenti
Ottimo adattamento del romanzo
Messa in scena impeccabile
Cast azzeccatissimo
Più action che horror
Convincente ma non eccelle
7.5
Andare al cinema a vedere IT di Andy Muschietti è un’esperienza consigliata sia ai fan di vecchia data ma anche ai neofiti. Un’avventura infarcita di argomentazioni valide e momenti terrificanti ma mai privi d’anima. Certo, l’eccellenza è un’altra cosa, ma il lavoro del regista merita applausi per via di una capacità notevole di estrapolare dal romanzo ciò che al cinema avrebbe potuto funzionare. Infatti IT funziona, alla grande, e ci lascia molta attesa per il sequel. Derry è ancora lontana dall’essere guarita e i Perdenti dovranno presto ricordarsi chi erano e qual è la loro missione. IT li aspetterà nelle fogne, intento a recuperare le forze per tornare a cibarsi della sostanza che accompagnerà anche lo spettatore dopo aver conosciuto il putrido Clown: il terrore, cristallino nella sua sporca essenza e capace al contempo di unire anime deboli che insieme troveranno la forza per vincere le loro paure.
Voto Recensione di IT, recensione del film tratto dal romanzo di Stephen King - Recensione
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