Recensione

Hydroventure Spin Cycle

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

In un periodo di relativa calma dopo i fuochi d’artificio autunnali, e dopo averci proposto due ottimi titoli come The Denpa Men e Crimson Shroud, lo shop digitale di Nintendo torna alla ribalta con l’accoppiata Fractured Souls – Hydroventure Spin Cycle, rimpolpando ulteriormente un’offerta ludica più che soddisfacente negli ultimi mesi.I possessori di Wii saranno familiari con questo titolo, che fece il suo debutto sul servizio WiiWare, e che adesso, con un’aggiustatina al trucco, si propone all’utenza portatile di mamma Nintendo. Vediamo con quali risultati.

Due gocce d’acquaL’intro del gioco ci ha colpito tanto in positivo, grazie all’ottima e capillare traduzione italiana dei testi a schermo, quanto in negativo per la banalità e la pochezza del plot, che anche solo definire tale richiede uno sforzo di immaginazione: quando un mago decide di dare vita alle pagine del più bello dei suoi libri, scatena involontariamente la gelosia della Malamelma, una sorta di inchiostro nero che in risposta imprigiona le sorelle della luce di Fluvio, il nostro acquatico protagonista.Siccome non c’è eroe che pensi solo a se stesso in alcuna delle avventure pubblicate su console della grande N (Mario, stiamo guardando te…), ci toccherà liberare le innocenti Gocce dell’Arcobaleno dalla loro prigionia, lungo una sessantina di livelli complessivi a forti tinte puzzle.Non fate quella faccia: ve l’avevamo detto che la trama era pressoché inesistente, ma va anche detto che in un puzzle platformer come questola cosa è pregiudizievole solo fino ad un certo punto.Ciò che cercavamo al momento del download erano un buon level design, enigmi stuzzicanti e una buona dose di piattaforme: non possiamo dirci del tutto soddisfatti, ma non manca nulla.

Su e giùLe meccaniche di gioco prendono pesantemente in prestito quelle già apprezzate su Wii, dove i controlli motion erano al centro di un’esperienza di gioco all’apparenza casual, mirata a coinvolgere grandi e piccini in puzzle ambientali e sfide divertenti ed immediate, ma in realtà fin troppo hardcore nella parte finale del gioco, dove erano richiesti precisione e colpo d’occhio per portare a termine gli enigmi più impegnativi.Qui l’accelerometro di 3DS la fa da padrone, direzionando il flusso d’acqua che controlleremo su schermo con sufficiente precisione al ruotare della console, e accoppiando un utilizzo frequente dello schermo tattile per l’apertura di porte e l’attivazione di interruttori di varia natura: dopo pochi minuti di pratica, il sistema di controllo mostrerà i suoi punti di forza, permettendoci di interfacciarci al gioco senza grosse difficoltà, se non quella di ruotare continuamente la console, gesto non dei più comodi se non si fruisce del titolo nella comodità delle mura domestiche.Questo è un difetto legato all’uso che fate della vostra console portatile più che al gioco in sé, ma gli sviluppatori avrebbero dovuto inventarsi qualcosa che rendesse i controlli meno arzigogolati per quanti si danno al “gaming on the go” nei posti più impensabili.Apprezzabili le variazioni sul tema, come quando impareremo l’abilità di richiamare le goccioline d’acqua disperse o quella di modificare la nostra essenza, saltando dallo stato gassoso a quello solido e viceversa a seconda delle circostanze e della conformazione dei livelli più avanzati, graziati da un level design mai banale, che saprà dare del filo da torcere tanto all’appassionato quanto al neofita, senza mai sfociare nella frustrazione.

Disegnato e colorato da un bambinoIn un prodotto di questo genere, il comparto tecnico assume un ruolo marginale, laddove le meccaniche e la precisione dei controlli sono invece il vero punto focale: ciononostante, Hydroventure Spin Cycle non lesina un discreto colpo d’occhio, grazie soprattutto ad una palette di colori assai brillanti e vividi, ben restituiti dallo schermo di 3DS (soprattutto XL), ad una gamma di animazioni convincenti e ad una rappresentazione dei fluidi quantomeno credibile, se pure lontana dalla perfezione. Quanto basta, insomma, per non etichettare il gioco come sgradevole all’occhio né all’orecchio, visto anche le musichette di accompagnamento non disturbano l’azione di gioco e la accompagnano dolcemente.Ciò che invece non può passare indenne sotto la nostra lente d’ingrandimento è il prezzo richiesto (9.99 euro), decisamente alto: la quantità di contenuti proposti è più che accettabile e anche ai più portati per questo genere di giochi serviranno quantomeno un paio di pomeriggi per portare a termine il titolo, ma se si confronta il prezzo con la media della produzioni di un certo livello sullo store digitale di 3DS, ormai attestatasi sui 7.99, si capisce che forse ballano un paio di euro di troppo.

– Sistema di controllo reattivo…

– Ottima curva di apprendimento

– Colorato e scanzonato

– …ma non perfetto

– Costoso

7.5

Sebbene costi un po’ troppo per quello che offre, Hydroventure Spin Cycle è un prodotto nel complesso riuscito che, nella sua semplicità e nelle pretese limitate, riesce ad offrire un’esperienza di gioco divertente e adatta a un pubblico di tutte le età, dai più svegli tra i piccoli possessori di 3DS agli adulti amanti dei puzzle e della fisica, accoppiata definitivamente sdoganata anni fa dai pennuti arrabbiati di Rovio.

In definitiva, il titolo è sconsigliato solo a quanti abbiano avuto modo di provare il precedente capitolo su Wii senza rimanerne affascinati o a chi si è appena affacciato all’ eshop, perché di certo vi sono altri titoli più meritevoli sulla piattaforma digitale Nintendo.

Ben vengano, comunque, i diversivi di questa qualità in periodi in cui il calendario delle uscite si fa meno fitto.

Voto Recensione di Hydroventure Spin Cycle - Recensione


7.5

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