Recensione

Hunter: The Reckoning Redeemer

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a cura di Matty

Hunter: The Reckoning Redeemer altro non è che il seguito del primo Hunter The Reckoning, apparso su Xbox nel corso dell’estate 2002, che si presentava come un titolo alla Gauntlet: si trattava proprio di uno di quei classici giochi d’azione con visuale dall’alto nel quale era possibile trovarsi dinnanzi a orde di spietati nemici da affettare per benino. Sarà riuscita High Voltage Software ad apportare le dovute migliorie a quello che, un anno fa, era considerato un prodotto sicuramente buono?

La tramaIn quel della cittadina di Ashcroft, cinque anni dopo l’ultimo ritrovo degli Hunter (letteralmente “cacciatori”), tutto pareva andare per il meglio: una società chiamata Genefex si era occupata di riportarvi benessere e prosperità in seguito al primo attacco degli zombie (narrato proprio in Hunter The Reckoning); e, in più,la ristrutturazione della prigione abbandonata e la ricostruzione della Città Vecchia parevano poter ridare vigore e floridezza alla località. Ma improvvisamente, i cinque Cacciatori (vi si era aggiunta Kaylie Winter, che occupa pure la cover del CD) scoprirono che le strade della città sarebbero state presa nuovamente di mira dai non-morti… e infatti così fu.Certamente siamo di fronte ad una storia che possiede ben pochi elementi di originalità e che, fra l’altro, ricorda moltissimo quella (più che rinomata) di Resident Evil; al contempo, però, in un titolo simile la trama costituisce solamente un ripiego per giustificare la natura del videogioco stesso.

Caratteristiche principali e giocabilitàCome già accennato, i personaggi selezionabili sono cinque (Kaylie, Deuce, Samantha, Cassandra e Cortez), ciascuno con le proprie, ben definite caratteristiche (ripartite in Forza, Velocità e Resistenza), che li rendono complementari tra loro. Avremo infatti modo di sceglierne uno solo, ma saremo accompagnati dal nostro fido party ovunque ci capiterà di andare.L’interfaccia è piuttosto semplice ed intuitiva, e si contraddistingue per il fatto che, tramite appositi indicatori, segnala i livelli di Energia, Convinzione ed Esperienza occupando relativamente poco spazio su schermo.I comandi risultano molto immediati e di facile apprendimento: il pad è stato sfruttato egregiamente, e riusciremo comandare al meglio il personaggio dopo pochissimo tempo. I pulsanti più utilizzati saranno quelli adibiti alle funzioni di offesa (i tipi di attacco sono tre: ravvicinato, a distanza e con arma speciale, in base all’armamento prescelto); utile anche lo zoom della telecamera (comunque mai perfetta), che ci permette di allargare o restringere la visuale a seconda di quelle che sono le nostre esigenze. Ogni Hunter inizia l’avventura munito di un’arma ravvicinata di base (che può essere un’ascia, una spada o un coltello) e di un’arma utile per gli scontri a distanza (leggasi pistole, fucili e balestre); l’efficienza delle stesse migliora quando il giocatore, uccidendo nemici, acquisisce esperienza nelle abilità Attacco ravvicinato e Precisione. Esiste poi la possibilità di effettuare degli attacchi combo (undici in totale), quali ad esempio la “Raffica”, la “Mietitura” o l’”Uppercut”: la riuscita di questi ultimi dipende esclusivamente dalla bravura dell’utente nel combinare al meglio diverse, complesse sequenze di tasti, proprio come in un picchiaduro. Spesso però si verifica un senso di frustrazione, a causa dell’eccessiva difficoltà delle combo stesse, che sono ardue da attuare. Gli Hunter, poi, possono attaccare pure mentre si trovano in corsa o in volo.Un altro tipo di armi sono inoltre quelle speciali (come le carabine, le mitragliatrici o il lanciagranate, giusto per citarne alcune), che possiedono la peculiarità di avere un numero limitato di munizioni, al contrario di quelle menzionate poc’anzi. Non solo di pura potenza di fuoco si parla, comunque, perché i Cacciatori hanno pure la possibilità di sorprendere gli zombie usando i cosiddetti Vantaggi, una sorta di magie (i cui livelli di potenziamento sono tre) capaci di produrre degli effetti pressoché devastanti, visivamente bellissimi. Si citino, ad esempio, il “Respiro”, la “Vergogna”, la “Resistenza ai danni”, e così via. Da ultimo, si segnalano i power-up (denominati Simboli), che ridanno, fra gli altri, forza, munizioni e corazza ai nostri eroi; in più, l’attivazione di alcuni è necessaria per cambiare ambiente e passare di livello.La descrizione di tutte le principali caratteristiche del titolo High Voltage avrà fatto intuire come ci si trovi nuovamente dinnanzi ad un gioco che punta tutto sulle carneficine dei (numerosi) mostri che si vanno ad incontrare; pochi, pochissimi, se non nulli, sono infatti gli elementi che conferiscono profondità al gameplay di Redeemer: gli enigmi proposti sono di una linearità ed una semplicità assurde e si risolvono in brevissimi attimi. E’ lecito affermare che, di fatto, si passerà il tempo solo e soltanto ad azionare il grilletto destro del pad, in un continuo scontro con i nemici (peraltro non particolarmente intelligenti) comandati dalla CPU, che, alla resa dei conti, daranno del filo da torcere solo se in gran numero – cosa che in verità accade spesso. Differente il discorso relativo ai boss di fine livello, sicuramente un tantino più difficoltosi da superare.Dispiace infine notare come la sensazione generale sia quella di un perenne stato confusionario: data l’enorme quantità di poligoni contemporaneamente su schermo, i modelli tridimensionali si confondono l’un l’altro e più di qualche volta accade di non trovare più, almeno per pochi attimi, il proprio.

Multiplayer e Xbox LivePer quanto concerne l’opzione multigiocatore, fino a quattro utenti possono giocare contemporaneamente sulla stessa console, collaborando per cercare di portare a termine la campagna (gli scenari sono i medesimi incontrati in single player), accompagnati tuttavia dalla CPU, che va a completare il quintetto di Hunter. Insieme ai propri amici il titolo acquisisce certamente un po’ più di mordente, ma anche in questo caso è difficile lodare veramente il lavoro svolto dai programmatori. Il fattore ripetitività può difatti sopraggiungere già dopo una mezz’oretta di gioco, sempre che non si ami alla follia questo genere di videogame.Venendo all’online, gli sviluppatori hanno sfruttato Xbox Live per garantire il download di contenuti extra, ed effettivamente hanno già mantenuto la promessa, mettendo online due nuovi set di costumi, che, una volta scaricati, divengono immediatamente fruibili e contribuiscono a migliorare esteticamente i personaggi.

Grafica e sonoroDal punto di vista grafico bisogna spendere parole nel complesso decisamente positive. Anzitutto, la scelta cromatica appare piuttosto azzeccata: i colori sono vivaci e le texture ben definite, per quella che è una realizzazione degli ambienti generalmente più che buona, nonostante l’interazione con gli stessi sia pressoché nulla. Allo stesso modo, i modelli dei personaggi si dimostrano ben caratterizzati, pur con delle animazioni troppo legnose.Colpiscono positivamente gli effetti di luce creati dai Vantaggi; apprezzabile pure la fluidità dell’engine, che gestisce una notevole mole di lavoro restando quasi sempre ancorato ai 60 fps.Opposte le impressioni suscitate dall’audio, scialbo ed incapace di lasciare il segno: in particolare, i dialoghi, pur facendo il proprio dovere, evidenziano una recitazione sotto la media; più che sufficienti gli effetti ambientali e la riproduzione dei rumori delle armi.

LongevitàDi longevità, in quest’ultimo e consueto paragrafo, è forse superfluo parlare: Redeemer può considerarsi duraturo per chi sa apprezzare gli action nudi e crudi, privi di spessore, come questo, mentre non si farà che riporre sullo scaffale dopo poche ore da chiunque altro. Una nota di merito va comunque data al supporto a Xbox Live, in grado di garantire contenuti extra.

– Buona realizzazione grafica

– Discreta atmosfera

– Sistema di controllo intuitivo

– Molto ripetitivo

– Sonoro essenziale

– Interazione con gli ambienti quasi inesistente

6.5

Il più grosso limite di Hunter: The Reckoning Redeemer risiede proprio nella natura del prodotto stesso, nel fatto di essere un action alla Gauntlet, caratterizzandosi per un concept ormai ampiamente superato, che poco offre parlando in termini di profondità di gioco e che dunque difficilmente può soddisfare i videogiocatori più esigenti, in virtù soprattutto di una ripetitività che sussiste troppo presto. Viceversa, coloro i quali nutrono ancora un pizzico di nostalgia verso i titoli più vecchi, semplici ed immediati, potrebbero trovare in Redeemer un buon passatempo.

In conclusione, una produzione ludica non adatta a tutti, ma che tuttavia possiede le sue qualità, su tutte il comparto grafico. Un titolo probabilmente più conforme ad un noleggio che ad un acquisto definitivo.

Voto Recensione di Hunter: The Reckoning Redeemer - Recensione


6.5

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