Hot Pixel
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a cura di Darkzibo
Tutti sapete che il pixel, microscopica casella colorata, è stato la base per anni del mondo dei videogiochi. Il titolo in questione ripropone un viaggio nel tempo attraverso svariati giochi Atari alla maniera di Nintendo in Wario Ware.
Pixel WareUno dei primi titoli a comparire per Nintendo DS fu Wario Ware, gioco che ha visto la sua nascita su GBA e che si contraddistingueva per la veloce sequenza di minigiochi della durata di pochi secondi ciascuno. Al portatile Sony mancava un gioco del genere ed ecco Atari intervenire per arginare questa falla. Hot Pixel si propone proprio come sostituto di Wario Ware e prova a copiarne lo stile e il sottile humor. In questo titolo sono presenti 200 mini giochi semplici, intuitivi, di immediata risoluzione e variano dallo sciacquare una mano allo spiare una ragazza con il binocolo, dal saltare da un palazzo all’altro nel classico stile platform al distruggere un’auto pixellosa, dal ricomporre una faccia dopo uno schianto con lo skate al regolare lo schermo della televisione mentre si sta giocando con un Atari 2700. Sono presenti mix di grafica esasperatamente formata da pixel, elementi trash e hip hop che cercano di ripercorrere la gloriosa strada di Wario. La differenza fondamentale tra i due è rappresentata dal fatto che in Wario trovate sempre elementi trash ma muniti di uno stile unico, in Hot Pixel no. Anche in questo gioco troverete un boss che, una volta sconfitto, vi aprirà la strada verso nuove sessioni munite di altre sfide via via sempre più difficili. Peccato che, una volta esaurito il desiderio di scoperta dei giochi, ben pochi utenti saranno interessati al ripercorrere ciò che avranno da poco affrontato e, inoltre, i mini giochi non sono qualitativamente di buon livello e vi basterà meno di un’ora per completare il titolo. In questo caso si sente molto la mancanza di un touch screen che, a dire il vero, mancava anche nel primo Wario Ware per GBA (quindi senza schermo tattile) anche se una volta abituati a stare bene si ricerca sempre quel benessere. Purtroppo a inficiare ancora di più il risultato finale è la giocabilità difficoltosa che danneggia notevolmente l’esperienza: parliamoci chiaro, usare un analogico per creare cerchi o per pulirsi le mani durante un mini gioco risulta difficile e poco pratico. In Hot Pixel rimarrete colpiti dal cattivo gusto che caratterizza alcuni mini giochi: a parte lo spiare una ragazza in biancheria intima nel suo appartamento, dovrete accarezzare il tatuaggio di una donna nuda e spingere dei poliziotti durante una carica. Sicuramente elementi che non si sono mai visti nei prodotti Nintendo e, tra l’altro, neanche il protagonista di Hot Pixel riesce a rendersi simpatico anzi, a causa dei suoi eccessi, risulta antipatico quasi quanto il tipo che al bar si tiene per un’ora la Gazzetta. Il mondo in cui si svolge quanto raccontato finora, è completamente urbano e si muove tra hip hop, murales e skate.
Pixel o non pixel ?Risulta difficile giudicare il comparto visivo data la commistione di generi che lo compone. Troverete video reali con il simpaticissimo protagonista intento a praticare scenette degne della peggior puntata di Colorado Cafè. I minigiochi sono caratterizzati da una grafica semplicistica formata da pochissimi pixel inseriti in un ambiente reale mentre le varie schermate rimandano ai generi di vent’anni fa. Si alternano anche giochi in flash ma non si vedono poligoni.Il sonoro è composto soprattutto da musica hip hop ben realizzata e da musiche della bit generation remixate in maniera piuttosto decisa. Gli effetti sonori si adattano allo spirito irridente del titolo.
– Ci sono tanti giochi
– Irriverente
– Forse troppo irriverente
– Facile
– Dura molto poco
5.2
In questo caso i programmatori hanno provato a copiare un gameplay collaudato come quello prodotto da Nintendo, ma, purtroppo, sono andati oltre il confine dell’umorismo sottile di Wario e sono riusciti a cadere nel cattivo gusto. Se a questo si aggiunge una giocabilità non proprio memorabile e una breve durata, avrete un prodotto al di sotto della media che ha cercato di inserire in se elementi tipicamente di carattere urbano con il metodo di gioco di Wario Ware. I minigiochi sono spesso banali e difficilmente riuscirete a rigiocarli perché non hanno nulla di veramente profondo e, infine, i boss possono essere tranquillamente definiti come alcuni tra i peggiori con i quali un giocatore si sia mai trovato ad aver a che fare.