Recensione

Hitman: Blood Money

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a cura di rspecial1

Dopo essersi riposato abbastanza, il nostro fidato killer Agente 47 è pronto a tornare in missione, la quarta da quando i ragazzi della IO Interactive nel lontano 2000 gli hanno dato vita. Come tutti sapranno, Hitman è uno stealth puro, uno di quei giochi che va assaporato con pazienza e senza fretta di usare la pistola, ma che ha pochi margini di miglioramento per la sua struttura; ecco quindi che il colpo di genio è quello di non evolvere il gameplay del terzo titolo ma di riprendere quello del secondo cambiando strada. Questa scelta avrà funzionato per fare di questo Blood Money un titolo degno della serie? Scopriamolo.

Come ti ammazzo il tuo nemico?Ovviamente con una telefonatina al miglior assassino in circolazione e con un bel po’ di soldi da dare a questi come ricompensa per il lavoretto svolto. Questa è la filosofia del nostro “eroe”, che inizierà la sua nuova avventura con un livello che si presenterà subito come un allenamento nel quale ci verrà spiegato per bene il funzionamento del gameplay, con i tre tasti d’azione a cui affidare un’arma o items piuttosto che determinate azioni. Nel corso dei livelli, poi, sarà possibile imbattersi in situazioni in cui arrampicarsi su determinati punti o saltare per raggiungere delle zone altrimenti inaccessibili, il tutto dando una maggiore varietà al gioco dato che sarà sempre necessario studiare gli stages e la loro conformazione per evitare di bloccarsi. Come nei precedenti capitoli, potrete settare il livello di difficoltà, ed oltre ai soldi avrete anche una fama da guadagnarvi al termine delle missioni, in base al vostro comportamento, per aumentare la vostra bravura e cercare di diventare dei Silent Assassin. I soldi però non saranno una feature fine a sé stessa, ma vi permetteranno di upgradare le armi, che potrete portare da un livello all’altro, aggiungendovi dei silenziatori, caricatori con maggior capienza, mirini di vario genere ecc. Questa possibilità serve per portare a termine alcuni obiettivi che vi metteranno in seria difficoltà in mancanza dell’arma adeguatamente migliorata, quindi cercate sempre di avere il meglio con voi. Diversamente dai passati episodi, i ragazzi della IO hanno deciso che ciò che farete in una missione si rispecchierà nella seguente: a seconda di come porterete a termine un livello, il successivo sarà più o meno difficile, quindi per cercare di agire nel migliore dei modi è necessario lasciare alle proprie spalle il minor numero di cadaveri possibile, usando i camuffamenti o i nascondigli per evitare le sparatorie. Come avrete capito il nostro Agente 47 non è un Rambo e di conseguenza dovrà avere molta pazienza.

Segui la retta viaL’energia vitale è segnata da una barra posta in basso a sinistra, mentre quella a fianco indicherà la situazione di stealth in cui vi trovate (verde = “tutto ok”, giallo = “attenzione”, rosso = “spara a più non posso”): in questo modo avrete sempre la situazione sotto controllo. Anche l’IA dei nemici è stata migliorata: in alcuni casi ad esempio non sarà necessario camuffarsi per entrare liberamente in certe zone evitando che vi si facciano controlli per cercare delle armi, quindi è sempre consigliabile usare la strategia migliore per evitare di arrivare allo scontro diretto. Purtroppo bisogna dire che i nemici reagiscono in modo realistico solo ai livelli di difficoltà elevati, mentre già a quello normale il tutto assume delle connotazioni ridicole, con personaggi che prima di prendere la pistola e sparavi vi daranno tutto il tempo di prendere un caffè. C’è anche da sottolineare come non sempre le situazioni nel gioco sono “impostate”: alcune volte ad esempio potrete decidere di non uccidere un personaggio insignificante – come le varie prostitute (che poi non si capisce perché siano delle donne in bikini a raffinare la droga… quelli della IO, che guasconi!) – il quale per ringraziarvi cercherà di rifilarvi una pallottola. Per il resto il titolo della IO non è molto dissimile dai suoi predecessori, con una longevità non altissima (le missioni non sono molte) che si attesta sulle 10 ore per completare il tutto; come spesso accade per questo genere di titoli la rigiocabilità è indicata solo dalla voglia del giocatore di avere un punteggio sempre maggiore, per arrivare quindi ad essere Silet Assassin, e non per altro (quindi sarà difficile che vogliate provare un modo diverso per terminare un livello). Per chi ha una Xbox 360 ci saranno ovviamente obiettivi supplementari che renderanno il gioco più interessante e longevo, come ad esempio completare uno stage usando una sola arma, uccidendo meno persone possibili ecc. Tutto per aumentare lo score del giocatore.

Rosso SanguePer Playstation 2 ed Xbox il nuovo titolo della IO raggiunge graficamente buoni livelli, grazie ad animazioni fluide e veritiere, livelli ben dettagliati e ricchi di particolari arricchiti da texture di buona fattura. Il tutto è stato ben studiato, anche se gli elementi con cui interagire sono molto pochi, ancora meno di quelli distruttibili con le vostre armi. Per Xbox 360 e PC invece, ci troviamo di fronte a qualcosa di modesto, in primo luogo per una realizzazione che oltre all’aumento di definizione rispetto a quella per Xbox non presenta nulla di più (e su una console della nuova generazione o su un PC particolarmente performante non è il massimo), e per una visione globale che dà la sensazione di avere un titolo old-gen in tutto e per tutto. La qualità delle texture e della definizione degli oggetti decade non appena zoomerete troppo su un particolare, vedendone la pixellazione. Insomma non ci siamo proprio, ma questo è solo l’inizio. Il parlato del gioco è completamente in italiano, realizzato peraltro molto bene e con i giusti toni a seconda della situazione, mentre sono nella norma sia le musiche (che accentueranno le varie situazioni rendendo l’atmosfera adrenalinica) che gli effetti sonori. La versione Xbox 360 è invece completamente in inglese, non si capisce perché non sia stata localizzata anche la versione per la nuova console Microsoft – tra l’altro anche quella più costosa. Una cosa inamissibile.

– Armi Upgradabili

– Poche missioni

– Solo inglese per Xbox 360

7.2

Questo Hitman: Blood Money è uno stealth che non riesce a bissare la qualità dei prequel ma che comunque risulta interessante ed avvincente per chi ama il genere. Di certo l’azione di gioco lenta e con pochi momenti in cui bisogna sparare e basta, ancora più che in passato, si adatta solo a pochi giocatori, allontanando quindi tutti coloro che sperano di poter portare a termine il titolo utilizzando anche una tattica più “aggressiva”. I miglioramenti rispetto al passato ci sono e la possibilità di upgradare le armi insieme alle nuove azioni che può compiere l’Agente 47 faranno piacere ai fan, ma rimane comunque troppo ancorato al passato e dà la sensazione di essere un add-on invece che un vero sequel. Per la versione Xbox 360 potete togliere anche un punto dal globale.

Voto Recensione di Hitman: Blood Money - Recensione


7.2

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