Recensione

Hitman 2: Silent Assassin

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a cura di Eric Lindros

Ci sono giochi che alla loro uscita sollevano inevitabilmente numerose critiche: esempio lampante di questa categoria è stato di recente Mafia, che ha addirittura mobilitato dei politici in una ipocrita quanto falsamente moralista crociata allo scopo di impedirne la pubblicazione, crociata dettata più dalle necessità della campagna elettorale che dagli “alti principi” delle simpatiche canaglie in doppio petto.Ma prima del piccolo capolavoro targato Illusion Softworks, un altro titolo era stato pesantemente contestato: correva il mese di novembre 2000 e sugli scaffali fece la sua comparsa “Hitman Codename 47”, videogioco per il mercato PC dove si andava ad impersonare niente meno che un sicario professionista facente parte di una grossa organizzazione criminale, e non si doveva fare altro che il proprio lavoro, ossia uccidere le persone :)Dopo due anni e un discreto successo riscosso, gli Eidos ci riprovano con “Hitman 2: Silent Assassin”, nuova avventura del micidiale Agente 47 stavolta multipiattaforma (Pc, Ps2, Xbox). Vediamo se il nostro poco rassicurante amico pelato ha ancora lo smalto di un tempo ;)

Storia di un killer qualunqueDopo aver tolto il cellophane dalla confezione di Hitman 2 (che tiene in bella vista il bollino “vietato ai minori di 18 anni”) ed aver inserito il dvd nel tray dell’Xbox, partirà una presentazione in full motion video dove due misteriose persone analizzano dei vecchi filmati di sorveglianza che mostrano uno spietato killer compiere ogni genere di omicidio. Il primo sospettato è subito il famoso “47”, creduto già morto da tempo. 47 invece è vivo e vegeto, e dopo le sue ultime pericolosissime missioni ha trovato asilo in un monastero siciliano, e sta incredibilmente intraprendendo la via del pentimento, amareggiato di tutti i crimini commessi in passato. Il suo mentore e guida spirituale Padre Vittorio viene però rapito da alcuni mafiosi, e 47 dovrà di nuovo indossare i panni del killer e liberare il suo amico, aiutato dall’Organizzazione.Le classiche opzioni che troveremo nel menu iniziale ci permettono di attivare o disattivare la presenza del sangue, scegliere i sottotitoli, regolare i volumi e la sensibilità del joypad e riconfigurare i tasti.

La giocabilità non si nasconde nelle ombreHitman 2, come già era il suo predecessore, è un gioco molto particolare, che può essere giocato in due modi completamente diversi tra loro, non selezionabili da qualche menu ma semplicemente determinati dal comportamento del giocatore una volta che impugna il joypad. Il primo modo è quello del “Rambo” della situazione, che richiedendo comunque una certa dose di tempo e di tentativi per ogni missione, vi permette di archiviare la pratica più velocemente ricorrendo alla pura e semplice violenza. Sparate tutto a quello che si muove cercando di non farvi ammazzare, completate gli obiettivi e siete a posto. Ed è proprio questo, a mio avviso, il modo più sbagliato per fruire di questo piccolo capolavoro che è il titolo Eidos. Giocando nel secondo modo, ossia lo stealth, più remunerativo in termini di valutazione di stile, dovrete farvi notare il meno possibile e tener fede al titolo stesso del gioco (“Silent Assassin”). La longevità ne guadagna enormemente, e l’appagamento per aver completato una missione facendo numeri circensi allo scopo di non farvi notare è grande. E’ anche vero che per i giocatori meno smaliziati Hitman 2 giocato in questa maniera potrebbe risultare sin troppo difficile: l’AI dei personaggi gestiti dal computer è infatti piuttosto elevata, e farsi scoprire è una cosa all’ordine del giorno.Solitamente la visuale del gioco è in terza persona, cosa che vi permette di vedere l’agente 47 di spalle a mezzo busto. Nelle situazioni dove la telecamera si stringe troppo, o premendo l’apposito tasto, la visuale cambia in prima persona, non pregiudicando comunque la giocabilità. Ogni missione comincia nel vostro capanno all’interno del monastero siciliano che vi ha ospitato a lungo, lì sceglierete le armi (che mano a mano proseguirete nel gioco aumenteranno) e tramite il fido computer portatile verrete dettagliatamente informati sulla missione che vi attende. Dopo un piccolo tutorial iniziale, proprio come accadeva in Hitman 1, possiamo iniziare con la ricerca di Padre Vittorio, e quindi entrare nel gioco vero e proprio. Come già detto, l’anima di Hitman 2 è quella dello stealth game, e i programmatori della Io Interactive vi mettono a disposizione diverse features per agire inosservati. Innanzitutto, con la pressione di un tasto potrete entrare nello “sneak mode”, che rallenta vistosamente i vostri movimenti ma vi permette di avvicinarvi alle spalle della gente senza essere sentiti. Altro asso nella manica dell’agente 47 è il potersi travestire: uccidendo o anestetizzando qualsiasi personaggio potremo infatti rubargli i vestiti e prendere le sue sembianze. Naturalmente anche travestiti dovrete fare i conti con quello che accadrebbe nella vita reale, evitando di passare troppo vicino alle guardie e tenendo presente che i nemici della zona potrebbero anche conoscere colui del quale avete assunto l’identità. Ogni missione può essere superata in diversi modi, tanto sono vasti e complessi i livelli. Ad esempio nella prima missione potrete travestirvi da postino (gettando prima le pistole, perché all’ingresso della villa sarete perquisiti), dal fattorino che sta scaricando merce nell’altro lato della casa o da guardia. Ognuno di questi travestimenti comporta un rischio e determinati comportamenti da parte vostra, ad esempio la governante riconoscerà subito che voi non siete il fattorino, oppure le altre guardie armate saranno insospettiti da questo nuovo “collega” pelato e misterioso. A voi la scelta quindi. Ripetere una missione tante volte per trovare la giusta soluzione è una cosa all’ordine del giorno nel titolo degli Eidos, ma una volta fatto quadrare il cerchio l’appagamento è davvero elevato. Pur essendo un gioco nato per mouse e tastiera, Hitman 2 resta giocabilissimo anche con il pad dell’Xbox, grazie a una disposizione pratica dei comandi e alla precisione delle due leve analogiche. L’interazione con i fondali è abbastanza elevata, e quando ci si avvicina ad un oggetto con cui si può interagire compare un pratico menu di selezione che ci permette di scegliere l’azione da eseguire sul tale oggetto. Ad esempio avvicinandosi ad una porta il menu ci chiederà se vogliamo aprirla o spiare dal buco della serratura, avvicinandoci invece ad un corpo esanime potremmo sia trascinarlo via per nasconderlo che rubargli i vestiti. La parte d’azione del gioco, ovvero le sparatorie, le fughe e quanto altro, è realizzata davvero molto bene, e l’agente 47 risponde ad ogni nostro comando con una precisione degna di un FPS. Questo sapiente mix di stealth e azione, abbinato alla grande qualità tecnica, alla varietà delle situazioni di gioco ed al buon assortimento di locazioni (dalla Sicilia finiremo in Russia, Giappone, India etc.) fa di Hitman 2 un’esperienza di gioco davvero gratificante e longeva. Da segnalare la possibilità di salvare a piacimento durante la missione, più o meno limitata dal livello di difficoltà scelto.

La grafica è OKPur non spremendo l’XBOX fino all’osso, Hitman 2 fa una bellissima figura dal lato grafico, risultando molto simile alla versione PC anche se con una risoluzione inferiore. Gli ambienti sono complessi e molto vasti, e la loro architettura è decisamente ben realizzata; sin dai primi passi nel monastero siciliano vi renderete conto della cura che hanno usato gli Io Interactive per lo sviluppo di questo titolo.Le animazioni recitano forse la parte del leone, risultando davvero realistiche e fluide: camminare, trascinare un cadavere, aprire una porta sembreranno azioni riprese nella vita reale con una telecamera piuttosto che riprodotte mediante programmazione. Il frame rate non esita mai e resta a livelli di fluidità eccellenti anche nelle scene più affollate di poligoni. Gli effetti di luce fanno la loro figura, anche se talvolta le ombreggiature sembrano poco “convinte” e leggere. Nessuna scalettatura evidente per Hitman 2 e buone textures, ma questo in un gioco per Xbox non fa certo notizia ormai :)I filmati in full motion video, infine, sono di qualità molto alta.

Largo all’Orchestra di BudapestE’ proprio questa famosa orchestra, infatti, a curare le musiche di Hitman 2, e il risultato finale è degno della migliore produzione hollywoodiana. Le composizioni sono evocative ed ineccepibili, accompagnano il giocatore creando i giusti pathos ed atmosfera senza mai essere invadenti (la musica infatti sfuma dolcemente in prossimità di zone che richiedono l’utilizzo dell’udito da parte di 47, per sentire dialoghi etc.).Di fronte a tanta qualità musicale, gli effetti sonori riescono comunque a non sfigurare, e si rivelano anzi molto validi. Spari, pistole che si ricaricano, passi nel legno, nella neve, nella pietra…tutto è riprodotto molto fedelmente e convince appieno. Solita nota semi-dolente per quanto riguarda il parlato italiano, di qualità nettamente inferiore rispetto all’originale, stravolto ed addirittura censurato. Nell’ottimo parlato originale infatti, ogni personaggio parlava la lingua della sua terra: il siciliano parlava siciliano, l’inglese parlava inglese, i russi parlavano russo, e tutto era corredato da sottotitoli. L’edizione nostrana invece è stata completamente doppiata in italiano, con risultati poco convincenti ed alcuni elementi che rendono il tutto goffo ed a tratti ridicolo, come i russi che parlano italiano con un tristissimo accento sovietico alla Ivan Drago (ti spiezzo in due, tanto per intenderci). Mi chiedo quando il mondo videoludico italiano raggiungerà l’importanza necessaria per essere degnato dell’interesse costante di veri doppiatori professionisti, che non ci mancano assolutamente.Altra piccola nota negativa è la totale assenza di un qualsiasi supporto dolby sorround.

– grandioso se giocato nel modo adeguato

– ottime musiche

– giusta atmosfera

– longevità sopra la media

– giocando “stealth” la difficoltà per alcuni potrebbe essere troppo elevata

– poche innovazioni rispetto a Hitman 1

– parlato italiano come al solito non esente da pecche

8.5

Hitman 2 è un titolo dal grande fascino, che se affrontato nel modo giusto vi mette di fronte ad una difficoltà notevole. Forse troppo frustrante per i neofiti, il gioco garantisce un adeguato fattore di sfida e di immedesimazione e una realizzazione tecnica certamente di rilievo. Pur riproponendo a grandi linee la formula già adottata per il primo capitolo, questo sequel non annoia mai e riesce sempre a catturare l’interesse del giocatore, forte di una trama discreta e di una buona strutturazione delle missioni. L’acquisto è senza dubbio consigliato a chi cerca uno stealth game, se invece quel che si vuole è un semplice shoot-‘em-up dove sparare a tutto ciò che respira, rivolgetevi altrove: Hitman 2 sarebbe sprecato se giocato come Max Payne o simili. Buon lavoro (di killer) :)

Voto Recensione di Hitman 2: Silent Assassin - Recensione


8.5

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