È un periodo davvero florido per i TCG online. Su SpazioGames abbiamo già avuto modo nelle precedenti settimane di parlare di due titoli carichi di grandi aspettative per il futuro; The Elder Scrolls: Legends è appena entrato in fase di closed beta mentre l’ormai acclamatissimo Hearthstone di casa Blizzard si prepara a proiettarsi su un più alto livello qualitativo e competitivo grazie all’espansione di recente uscita Sussurri degli dei Antichi. Un momento davvero importante per la storia videoludica del genere dei giochi di carte collezionabili che vede anche l’approdo su Steam, dopo un lungo periodo di sviluppo, della versione definitiva di Hex: Shards of Fate, progetto nato nel lontano 2011 su Kickstarter ad opera dei ragazzi di Hex Entertainment.
Ma non era Magic?
Caratteristica principale di Hex: Shards of Fate, sin dal suo esordio, è stata sicuramente l’enorme vicinanza con il celebre gioco di carte collezionabili di Wizards of the Coast, Magic The Gathering. In effetti il titolo di Hex Entertainment presenta non poche somiglianze con la ben più famosa controparte cartacea, riprendendone, spesso neppur troppo velatamente, gli stilemi e le meccaniche di gioco fondamentali. Fattore questo che, come molti sapranno, ha condotto persino ad una battaglia legale nei confronti degli sviluppatori, accusati ovviamente di plagio. Pur riprendendo le linee guida generali del gioco creato da Richard Garfield, Hex: Shards of Fate presenta però alcune variabili rispetto ad esso, innanzitutto per quanto riguarda la gestione delle risorse che saranno rappresentate, così come accade d’altro canto in Hearthstone, da cristalli di mana di diverso colore spendibili ad ogni turno. I cristalli costituiranno in un certo senso il motore di ogni partita alla stregua delle terre di Magic. Non sono infatti permanenti ma potranno essere giocati, uno per turno, aggiungendo automaticamente mana al turno successivo. Per il resto le somiglianza continuano ad essere fin troppo evidenti: il numero di carte, i punti vita, le diverse sottofasi in cui è suddiviso ogni singolo turno sono tutti elementi che, se non fanno urlare al plagio, di sicuro rivelano nel gioco Wizard una onnipresente fonte di ispirazione.
Alla maniera degli RPG
Quello in cui Hex:Shards of Fate spicca è sicuramente il ricco comparto di modalità di gioco unito ad una formula di sviluppo del proprio personaggio che strizza fortemente l’occhio alle meccaniche base degli RPG. Una volta scelta la tipologia di eroe che vorremo utilizzare, la quale ovviamente determinerà il nostro particolare mazzo iniziale, potremo affrontare, anche grazie alla nuova modalità PvE da poco introdotta, tutta una serie di dungeon attraverso il quale far livellare il nostro eroe e sbloccare tutta una serie di potenziamenti da inserire all’interno di uno skill tree apposito per ogni tipologia di eroe, che gli consentirà di acquisire abilità in grado di influire sul corso stesso del gioco. Ovviamente nel corso della nostra avventura all’interno della mappa offerta dal gioco potremo anche accumulare carte ed altri oggetti di gioco. Le stesse carte avranno ulteriori potenzialità sbloccabili grazie all’inserimento di di rune al loro interno e lo stesso eroe selezionato, proprio come accade in un RPG, sarà dotato di slot all’interno dei quali inserire ulteriori equipaggiamenti i cui effetti andranno ad applicarsi direttamente alle carte del proprio deck. Hex: Shards of Fate presenta insomma tutta una serie di caratteristiche che faranno la gioia dei giocatori maggiormente interessati al deck-building vista la possibilità di dar vita a mazzi sempre nuovi tramite un gran numero di variabili da tenere sott’occhio. Di sicuro si tratta di gradevoli aggiunte che vanno a spezzare quella che altrimenti sarebbe la linearità, se non la monotonia, generata dalla tipologia specifica di gioco. Un bel po’ di contenuti extra quindi che, grazie a modalità come il draft e le arene, focalizzano l’attenzione soprattutto sul PvP senza dimenticare di intrattenere i giocatori grazie ad un universo particolarmente studiato ed accurato, capace di regalare una buona immersione sin dalle prime ore di gioco. La modalità Campagna in particolare presenterà la tipica struttura di un RPG con con una storia da seguire e le relativa quest da completare.
Stilisticamente il titolo presenta buoni spunti e riesce a creare un feeling particolare grazie alla qualità delle illustrazioni presenti. Al di là delle meccaniche che sanno molto di già visto quindi, almeno dal punto di vista del design il gioco dimostra una certa personalità
Chiaro che, nonostante la natura improntata al free-to-play, come oramai di solito accade, per risultare davvero competitivi sarà sicuramente necessario ad un certo punto mettere mano al denaro reale. Il problema risiede nel fatto che tramite le monete accumulabili negli scontri sarà possibile acquistare solo carte singole all’interno della casa d’aste mentre per il resto, bustine in particolare, sarà necessario comprare la risorsa platino tramite i propri soldi. L’acquisto di alcune carte inoltre risulterà davvero difficoltoso e quindi la spesa, nel lungo periodo, potrebbe essere davvero considerevole.
Al di là delle pecche nella traduzione, dell’interfaccia a volte poco pulita e di alcuni sporadici bug, è chiaro però che Hex: Shards of Fate possa sicuramente rappresentare una valida alternativa per spezzare la monotonia di chi è appassionato anche ad altri titoli simili. Il gioco, nonostante la scarsa originalità di fondo, restituisce un’ottima atmosfera grazie soprattutto alle trovate RPG che ben si mescolano al sistema di deck building, dando vita ad un ecosistema abbastanza complesso ma piacevole da esplorare.