Recensione

Hero of Many

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Il silenzio profondo e pacifico delle profondità sottomarine non potrà mai essere rotto dall’impertinenza delle parole. In Hero of Many non accade mai, nemmeno tramite dei superflui sottotitoli. Muto come i suoi essenziali menù screziati da simboli criptici che sostituiscono le lettere, e quieto come un eroe che ha tutto da dimostrare a se stesso senza che nessuno possa mai ascoltare la sua voce, il nucleo che controllerete nell’opera di Trickster Arts è un martire unicellulare che si improvvisa condottiero.

A difesa delle specie
in Hero of Many non avrete mai nessuna indicazione palese, nessuna guida e nessuna spiegazione sul mondo di gioco, né su ciò che accade e sui motivi del vostro incedere a tentoni. Avrete subito modo di muovere quell’insignificante forma di vita lungo dei budelli cavernosi simili a villi intestinali, quasi rimbalzando da un punto all’altro, in attesa che accada qualcosa. Mentre l’acqua gorgoglia e i flussi marini vi trascineranno via con decisione, non potrete fare altro che assecondare il vostro istinto, come un’anima in pena che ha smarrito per sempre la sua via. Non passerà molto tempo prima che cominciate a cogliere i segnali che il gioco vi disseminerà lungo il cammino, avendo così una facilitazione all’interpretazione dell’ecosistema in cui muoverete. Ecco dunque che alcuni elementi verranno in soccorso del giocatore smarrito, con cristalli marini che si rivelano dei checkpoint, e punti luce che si accendono al vostro passaggio, segnalando una strada già percorsa. Gran parte delle dinamiche di gioco, delle situazioni più delicate e dei pericoli, sono accompagnati e spesso sottolineati da musiche sempre adatte al contesto. I brani orchestrali sono ottimamente realizzati e l’audio avvolgente riesce a essere un valore aggiunto non da poco al titolo, che andrebbe goduto usando delle buone cuffie. Il lato artistico è ulteriormente arricchito da soluzioni visive che ricordano con decisione quelle già viste e adottate in Insanely Twisted Shadow Planet, con saturazioni del colore che si alternano alle tinte ora crepuscolari e fioche, ora più brillanti e luminose. A parte questi punti in comune, Hero of Many non condivide nessun altra caratteristica di spicco con altre opere, rimanendo anzi nelle retrovie dal punto di visto del sistema di gioco, che si presenta riflessivo ed esplorativo per tutti i ventisei livelli messi a disposizione. D’altra parte, non potrebbe fare diversamente, e questo per il semplice fatto che oltre a muovervi non potrete fare praticamente nient’altro.

Yin e Yang 
Il gameplay minimalista di Hero of Many è un retaggio proveniente dalle piattaforme mobile su cui è originariamente uscito. Su PC non avrete i comandi touch, ma la sostanza è praticamente la stessa, perché il vostro “personaggio” potrà solo attrarre a sé dei minuscoli girini bianchi, misteriosamente rapiti dalla sua ammaliante presenza. Ma c’è un nemico, nelle profondità marine, rappresentato dalla stessa specie che è solita orbitarvi intorno, ma dal colore nero come la pece. È il male; sono le unità da cui dovrete fuggire… o che dovrete far fuori nel momento in cui la superiorità numerica lo permette. 
Hero of Many è in effetti tutto qui, perché non esistono elementi tattici in grado di fare la differenza. Esiste solo la necessità di esplorare con attenzione gli anfratti naturali e le vie meno ovvie, al fine di reclutare tra le vostre fila altre unità capaci di avere il sopravvento sui banchi di girini aggressivi e sempre pronti all’attacco. Non dovrete fare nulla di particolare col pad, perché avviene tutto in automatico mentre vi sposterete lungo gli scenari asfittici e ombrosi; ma ben presto acquisirete la possibilità di poter eseguire degli sprint utili per la fuga, e dei poteri che aiutano tanto durante le scorribande, quanto nella risoluzione dei puzzle. Niente di troppo complesso, per la verità, visto che solitamente si tratta di semplici enigmi ambientali in cui bisogna spostare grossi massi che bloccano la strada. E ad esseri sinceri, è proprio la mancanza di profondità del sistema di controllo a essere uno dei problemi principali di Hero of Many. Funziona molto bene come gioco destinato al mercato mobile, arrivando addirittura a essere una vera perla, se confrontata con l’immondizia che gli store propinano tutti i giorni; su PC, però, nonostante possa essere accettato come un indie di nicchia che bada molto più all’atmosfera che alla sostanza, c’era la primaria necessità di arricchirlo con ulteriori elementi di spicco. Questa considerazione è stata maturata dopo aver compreso la sostanziale ripetitività di gioco, colpevole di ospitare scenari che spesso cambiano solo il loro sfondo e poco altro, per un’offerta globale ricca di inezie anche per quanto riguarda il senso di progressione. Aumentano gli ostacoli, i nemici crescono in numero e i livelli diventano più complessi, ma il titolo perde di mordente abbastanza presto, facendosi soggiogare a tratti da un senso di noia che prevale su ogni voglia di scoperta. Peccato davvero, perché Hero of Many ha un concept semplice e capace di trainare la curiosità dell’utente senza esibirsi in superflue moine da incantatore, ma quando si comprende che oltre a questo e alle ottime musiche c’è poca sostanza, non si può fare a meno di considerarla un’opera che pretende un po’ troppo poco da se stessa.

– Esplorazione e riflessività, dosate coi giusti ritmi

– Buona colonna sonora, coerente con le situazioni di gioco e coinvolgente

– Narrazione muta, ma efficace

– Tende alla ripetitività

– Molto limitato sul piano del gameplay

– Non c’è alcun senso di sfida

7.0

Hero of Many sa come rendersi interessante e misterioso: mette fin da subito una certa curiosità e accompagna la crescita dell’essere unicellulare attraverso dei momenti ben orchestrati. Tuttavia, l’avventura di Trickster Arts è carente sotto diversi punti di vista, e cade vittima di una ripetitività dovuta all’eccessiva semplicità del gameplay e al suo senso di sfida inesistente.

Voto Recensione di Hero of Many - Recensione


7

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