Recensione

Helldivers

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a cura di FireZdragon

Il mercato dei titoli digital ha messo radici profonde e assunto un’importanza enorme nel panorama videoludico, tanto che ormai anche la guerra delle esclusive viene combattuta su quel campo. Sony non ne ha certamente fatto segreto e ad ogni conferenza sbandiera vistosamente nuovi studi di sviluppo pronti a portare IP inedite sulle piattaforme Playstation. Helldivers è l’ultimo prodotto in ordine temporale a seguire questa filosofia, uno sparatutto arcade capace però di divertire in pochissimi istanti, con meccaniche di gioco immediate e funzioni social particolarmente marcate. Abbiamo avuto occasione di giocarlo e recensirlo prima del lancio ufficiale, e ora siamo pronti a dirvi se vale o meno la pena di arruolarsi nell’esercito della Super Terra!

Armi in braccio e saluto al generaleCi troviamo in un futuro distopico, più precisamente nel 234. Il pianeta terra è stato messo sotto assedio da tre razze aliene e gli Helldivers, un esercito di soldati specializzati, si ergono a difesa per respingere la minaccia. Esportare la sana democrazia di casa nostra nel resto della galassia diventa quindi una priorità e, imbracciate le armi più potenti e pericolose che l’umanità sia stata in grado di costruire, i prodi e valorosi soldati partiranno alla volta delle galassie circostanti per distruggere qualsiasi cosa si metterà sul loro cammino, in una campagna interplanetaria che accoglierà a braccia aperte tutti i giocatori che vorranno prenderne parte.Helldivers, infatti, è prima di ogni altra cosa un gioco improntato fortemente sulla cooperativa e non a caso il titolo supporta nativamente partite per quattro giocatori, siano essi nello stesso salotto o connessi ai server dalle più remote parti del globo terracqueo. I server di gioco sono inoltre condivisi tra tutte e tre le piattaforme disponibili e il titolo prevede funzionalità crossplay e cross save tra Playstation 4, Playstation 3 e Playstation Vita, per un’esperienza globale assolutamente meritevole. Una volta in orbita e a bordo della propria astronave, ogni Helldiver avrà l’opzione di scegliere una zona tra le galassie in guerra e dirigersi verso uno dei pianeti al suo interno, completare tutta una serie di missioni sulla superficie e ottenere le eventuali ricompense. Raggiunto l’obiettivo finale, si ritornerà in orbita e si potrà passerà al pianeta successivo senza soluzione di continuità in un ciclo praticamente infinito, atto a far crescere di livello ed esperienza il nostro soldato, spostando contemporaneamente il confine della guerra sempre più lontano dalla terra.Il sistema messo in piedi dai ragazzi di Arrowhead prevede però che, nel malaugurato caso in cui la community di giocatori sia troppo lenta a conquistare pianeti, i nemici possano riprendere il controllo dei settori e avvicinarsi pericolosamente al nostro quartier generale. Quando una delle quattro fazioni riuscirà a spingere il confine al limite estremo della galassia partirà infine un countdown per un evento speciale, che richiederà l’impegno di tutti i soldati per essere portato a termine. Nel caso in cui i giocatori riuscissero nell’impresa la razza nemica verrà annientata o, al contrario si verrà respinti indietro al settore precedente in un continua tira e molla virtualmente infinito in cicli di tempo variabili tra le quattro e le sei settimane, per poi riprendere dal principio con minime variazioni. Manca quindi un evento degno di questo nome che metta fine alla guerra o un assalto all’ultimo baluardo alieno in grande stile, cosa che avrebbe sicuramente alzato la valutazione della produzione.

Tempo di imbracciare il fucileA una struttura di gioco ciclica e piuttosto ripetitiva, inficiata purtroppo da una varietà di missioni non troppo esaltante, fa eco un gameplay semplice ma che funziona egregiamente. Approdati sul pianeta con il nostro Hellpod, ci troveremo da subito assediati dai nemici. Come nei più classici twin stick shooter una levetta analogica è dedicata al movimento mentre l’altra alla mira, per uno schema di controlli elementare e intuitivo, indispensabile per essere pronti da subito ad affrontare il caos a schermo. Le meccaniche di gioco non vanno poi molto in profondità e uno dei difetti di Helldivers è proprio da ricercarsi nella superficialità del sistema di combattimento, dove una ricarica attiva o un semplicistico modello di coperture avrebbero davvero potuto dare una spinta in più al titolo. Ci si trova così a correre come forsennati per lo schermo sparando a qualsiasi cosa si muova, tentando di completare i compiti assegnati. Questi possono andare dalla difesa di una postazione missilistica alla riattivazione di convogli o missioni di scorta, ripetuti tuttavia sistematicamente in tutte le galassie a nostra disposizione. Nonostante la generazione completamente randomica dei pianeti, il senso di deja vù dettato dalla poca varietà di ambientazioni e di cose da fare si paleserà davvero troppo in fretta.

A tentare di dare un pizzico di strategia in più ci pensano gli stratagemmi, oggetti di supporto richiamabili con un lancio orbitale attraverso combinazioni complesse da effettuare tramite il dpad e che, effettivamente, riescono ad aggiungere un po’ di sapore alla zuppa. Inizierete potendo richiedere principalmente munizioni, indispensabili visto che i caricatori a disposizione saranno contati, e armi secondarie, ma è proseguendo nel gioco e portando a termine i pianeti di difficoltà avanzata che otterrete le ricompense più goduriose.Le torrette automatiche fisse e i lanciarazzi sono solo il primo scalino di equipaggiamenti esaltanti da utilizzare, con l’apoteosi raggiunta quando otterrete mezzi di supporto pilotabili o esoscheletri corazzati con tanto di minigun e lanciarazzi anticarro. Se il gameplay quindi non riesce a regalare davvero nulla di diverso da quanto già visto in passato sono il sistema di evoluzione del proprio personaggio, e di evoluzione delle abilità tramite campioni da raccogliere, e per l’appunto la meccanica di richiamo degli stratagemmi a metterci una pezza, rendendo il tutto decisamente più accattivante. Ottenendo esperienza e salendo di livello si potranno poi via via affrontare pianeti sempre più ostili, con nemici di buona varietà che andranno dai classici mostri insettoidi ad androidi corazzati e alieni simil Protoss dotati di scudi energetici e capacità di cloaking.

Ambientazione e varietà, le grosse lacuneAbbiamo amato alla follia Starship Troopers ed Helldivers lo ricorda da vicino, soprattutto per il forte umorismo e cinismo che lo contraddistingue, oltre che ovviamente per le sue ambientazioni. Arrowhead ha aggiunto quanto di buono aveva creato con Magicka, inserendo nel mix di elementi da shooter piuttosto classici il fuoco amico, che amplifica il divertimento, la strategia ed ovviamente la confusione. Helldivers può essere quindi giocato in solo ma è proprio in quattro che riesce a dare il meglio di sé con proiettili che volano per lo schermo in ogni dove e ondate praticamente inarrestabili di nemici pronti a farci a pezzi. In solitaria il gioco risulta comunque godibile e fruibile, grazie anche ai dodici differenti livelli di difficoltà dei pianeti, ma perde sicuramente buona parte del suo appeal. Ottimi gli effetti audio e grandiosa la colonna sonora e ci sentiamo di elogiare anche l’effettiva influenza dei terreni sconnessi sulle mappe di gioco capaci di rallentare i movimenti dei nostri soldati, pronte ad aggiunger e un ulteriore livello di profondità. Un gioco quindi che saprà tenervi impegnati a lungo, a patto che riusciate a chiudere un occhio sulla fortissima ripetitività delle sue meccaniche. Chiudiamo infine elogiando il buon sistema di report dei giocatori fastidiosi ideato da Arrowhead che, grazie ad un sistema semplice di elogi e denunce in partita permetterà di scremare i giocatori peggiori della community, relegandoli in partite con giocatori dal pari o superiore numero di denunce ricevute, una buona trovata per non minare il divertimento di chi cerca un po’ di sana tattica e divertimento online senza essere accompagnato da amici di cui può fidarsi.

– Divertentissimo in 4

– Buon numero di armi e stratagemmi sbloccabili

– Virtualmente infinito

– Cross Play e Cross Buy su tutte le piattaforme Playstation

– Le missioni mancano di varietà

– Manca una vera e propria conclusione epica alla campagna

– Poca varietà nelle ambientazioni

– Razze aliene davvero stereotipate e prive di spunti originali

– La ripetitività e il farming sono di casa

7.5

Arrowhead, dopo il grande successo di Magicka e il passabile Gauntlet, torna sui nostri schermi con una esclusiva di valore per le console Playstation. Helldivers è divertente ed esaltante, e a dispetto dell’immediato sistema di controllo riesce a mettere in mostra una buona profondità nelle meccaniche, grazie a elementi inediti per il genere e a una struttura completamente legata alla community per la progressione della campagna. È un esperimento indubbiamente riuscito, con ampi margini di miglioramento, ma che con eventuali aggiornamenti futuri potrebbe mostrare ancora qualche asso nella manica. Visto il costo ridotto noi comunque ve lo consigliamo, per le serate con gli amici è davvero raccomandato.

Voto Recensione di Helldivers - Recensione


7.5

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