Recensione

Hector: Badge of Carnage - Full Series

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a cura di Ctekcop

Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Le avventure grafiche sono morte. Lo sentiamo ripetere in continuazione, al punto da costringerci quasi a crederlo veramente. Eppure in cuor nostro sappiamo benissimo che non è proprio così. Anzi, semmai è esattamente il contrario. Sono ormai anni che è letteralmente un fiorire di avventure grafiche, magari meno conosciute o pubblicizzate, spesso di qualità elevata nonostante si tratti frequentemente di progetti indipendenti creati con scarsi mezzi a disposizione.

In questo panorama, gli americani di Telltale Games hanno senza dubbio svolto la parte del leone svettando commercialmente con più o meno azzeccati tie-in cinematografici e fresche riproposizioni di vecchie proprietà intellettuali, unitamente ad altri prodotti meno ambiziosi diretti anche al mercato mobile. Proprio di questi ultimi fa parte Hector: Badge of Carnage, per il quale la stessa Telltale ha fatto da publisher, mettendo a disposizione il proprio Telltale Tool per favorirne la conversione su PC e Mac. Arriva così anche sui nostri monitor questa simpatica, semplice e divertente avventura grafica, sviluppata originariamente per iOS da Strandlooper, un dinamico duo di animatori-programmatori dell’Irlanda del Nord. Anche questa serie, proprio in virtù delle sue origini mobile, non ha potuto fare a meno di subire la ormai tradizionale release episodica. Ora è finalmente disponibile sulle maggiori piattaforme di digital delivery il pacchetto della trilogia completa ribattezzata con molta fantasia Hector: Badge of Carnage – Full Series.
Il distintivo della carneficina
Hector è il protagonista di questa tradizionale avventura grafica bidimensionale punta e clicca. Il nostro grasso e simpatico poliziotto ubriacone si rivela un personaggio accattivante dalla, sempre tagliente, battuta pronta. Sono così i dialoghi, le situazioni e i contenuti, decisamente inadatti ai più piccini, a divenire il vero zoccolo duro di questo gioco, al punto da farlo risultare tremendamente e sorprendentemente spassoso in ogni suo istante.
Hector deve innanzitutto riuscire a recarsi sul luogo dove i suoi colleghi lo stanno attendendo: un terrorista ha sequestrato diverse persone e toccherà proprio al nostro eroe adempiere alle strane richieste del malintenzionato. Nel secondo capitolo dovrà invece dare la caccia allo psicopatico, mentre nel terzo si troverà costretto a sventare una minaccia potenzialmente devastante per tutta Clappers Wreake, la variegata città che funge da sfondo alle vicende. Quest’ultima è ricca di ambientazioni sopra le righe, una chiesa adibita a bordello ne è un classico esempio, e di personaggi, con relativi dialoghi, pazzi e divertenti. La verve e il ritmo sono ottimi nei primi due episodi mentre nell’ultimo risultano essere un filo sottotono, probabilmente a causa dell’assuefazione prodotta dall’ottimo inizio.
I puzzle sono ben congegnati, strutturati ed intrecciati senza mai richiedere un’eccessiva spremitura delle meningi, sebbene in alcuni punti ci si possa effettivamente bloccare, costringendo a seguire temporaneamente un’altra pista. Talvolta si ha infatti a che fare con del backtracking, fortunatamente mai eccessivo. Molto interessanti alcune meccaniche di gioco che, in determinate situazioni, consentono di utilizzare oltre a Hector anche il suo smidollato collega Lambert, costringendo il giocatore ad alternare i due protagonisti per arrivare alla risoluzione dei casi.
Per chi non fosse pratico di avventure grafiche è integrata nel gioco una vera e propria guida. I puristi comunque non devono gridare allo scandalo: si tratta di un sistema opzionale, graduale e scalabile che, senza prendersi troppo sul serio e ricordando spesso al giocatore quanto sia incapace, indica dapprima la direzione da seguire, incentivando il giocatore a risolvere da solo gli enigmi, per poi, solo successivamente, fornire su un piatto d’argento la soluzione.
Maledette bande nere
Purtroppo Hector: Badge of Carnage non tradisce le sue economiche origini che lo vedevano destinato alle piattaforme mobili. 
Innanzitutto sono presenti, che si tratti di schermi widescreen o meno, antiestetiche bande nere ai margini, laterali o superiore e inferiore, che volendo è possibile eliminare decidendo di “stirare” letteralmente l’immagine facendo venire meno le proporzioni corrette. Un peccato veniale cui si fa il callo dopo poco. Le animazioni sono di bassa qualità, specialmente nel primo episodio. Al contrario i personaggi e sopratutto i fondali, questi ultimi in particolar modo negli ultimi due capitoli, sono veramente ben fatti ed ispirati, sempre in linea con lo stile pazzo e fuori di testa che caratterizza l’intera avventura.
La longevità, in virtù anche della difficoltà tutt’altro che esagerata, non è delle più elevate a patto di non bloccarsi in continuazione perdendo tanto tempo anche solo a consultare la guida già accennata . A conti fatti si rivela molto difficile superare la decina di ore e la rigiocabilità è ovviamente pari a zero. Il sistema di salvataggio rende impossibile il dover ripetere ampie sezioni, salvando ad ogni schermata, e si presta molto bene proprio a quelle sessioni mordi e fuggi tipiche del gaming mobile.
Molto buono il doppiaggio inglese con diversi accenti e timbri vocali decisamente azzeccati per ogni personaggio. Purtroppo i sottotitoli sono disponibili solo in inglese e ciò rappresenta senza ombra di dubbio un grosso problema per chi non mastica l’inglese: in certi dialoghi è fondamentale una quantomeno discreta conoscenza della lingua, non solo per comprenderli appieno ma anche solo per procedere senza tirare a caso in alcune occasioni.
Infine segnaliamo, ed apprezziamo, oltre la disponibilità per sistemi MAC, anche la funzionalità Steamplay, cosa che permetterà di acquistarlo una volta sola per poterlo poi giocare su entrambi i sistemi. Mancano invece altre funzionalità avanzate proposte dalla piattaforma Steam come il cloud saving o gli obbiettivi.

– Divertente e oltremodo spassoso

– Enigmi veramente ben fatti

– Sistema di aiuti graduale adatto per tutti, sia esperti che incapaci

– Bande nere o immagini “stirate” e animazioni carenti

– Longevità non al top

– Richiede una buona conoscenza dell’inglese per essere goduto appieno

7.5

Hector: Badge of Carnage è una simpatica e irriverente avventura grafica la cui somma finale è migliore delle sue parti. Poggia le sue solide basi su un tradizionale gameplay punta e clicca ed enigmi ben strutturati ma sopratutto dialoghi, personaggi e situazioni in grado di far ridere di sano gusto. Alcuni limiti tecnici e una longevità non eccezionale, fermo restando il non convenientissimo seppur relativamente basso prezzo di vendita, non intaccano quello che è senza dubbio un prodotto nel complesso riuscito anche su PC e MAC dopo il successo ottenuto sulle piattaforme iPhone e iPad.

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