Recensione

Heatseeker

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a cura di Krauron

Con tutta franchezza e sincerità è facile dipingere l’ampio parco giochi PS2 avaro di titoli più o meno simulativi di volo. Il sovrano indiscusso è Ace Combat, da sempre capace di far uscire quell’ idea dal cilindro che non ti aspettavi. Appare dunque lecito una nostra calda accoglienza ad un altro esponente del genere, che magari riesce nell’arduo compito di tenera testa alla (ristretta) concorrenza, permettendoci qualche volata pindarica in meno riguardo la qualità del titolo in questione e qualche soddisfacente certezza in più.3,2,1 GO!

Nel blu dipinto di bluSenza troppi giri di parole è meglio che chiariamo subito una cosa: in Heatseeker volare è divertente. Tralasciando infatti i vari livelli di difficoltà proposti e la possibilità di optare per un volo simulativo o arcade (dove la differenza è irrisoria) solcare i cieli in “sella” al vostro bolide ha un dolce gusto. Oddio, i fissati del realismo lo disprezzeranno maledettamente: al massimo potrebbero godere dei fantastici modelli da guerra dei loro gingilli, con aerei dal calibro di F16, F117 (non vi dico di più per alimentarvi la curiosità).D’altronde pad alla mano i suddetti pignoli (o,semplicemente, amanti del realismo) storceranno non di rado il naso ammirando con una vena di disdegno l’estrema creanza degli sviluppatori nel risolvere buona parte dei problemi che un giocatore potrebbe trovare di fronte a titoli di questo genere. Ad esempio credo che ad alcuni di voi sarà capitato almeno una volta di rimanere a secco di missili usando dunque tutta la vostra abilità per terminare la missione nonostante questo handicap.Ebbene qui fruirete di una quantità infinita di missili, ed ecco che il problema è risolto.Oppure chi non ha mai odiato quei nemici bastardi bastardi che vi beccano con i loro armamenti pesanti mentre svolazzate in totale incuranza?In Heatseeker basta premere con il giusto tempismo il/i tasto/i che appaiono sullo schermo, et voilà ammirerete con quanta grazia il vostro mezzo si esibirà in movimenti mozzafiato per evitare il colpo.Tuttavia non crediate di avere vita facile lassù, tra le nuvole: per quanto il titolo vi possa venire incontro, i brutti ceffi non saranno semplici ed innocui bersagli ma si adopereranno attivamente per abbattervi; e quando parlo di nemici mica intendo solo ferraglia volante: saranno soprattutto le navi e le torrette a darvi filo da torcere potendovi ridurre in groviera se non prestate attenzione.La chiave di lettura per comprendere a pieno il frutto del lavoro dei Ir Gurus (quelli di Heroes of the Pacific, quindi non i primi arrivati) è insito nell’irrefrenabile stile di distruzione con il quale il gioco è stato confezionato. Uno stile a dirla tutta poco di classe ma molto sborone. Infatti mai come questa volta la trama appare come un forzatissimo pretesto per giustificare l’estrema “carneficina metallica” a cui sarete tenuti a rispondere. Non solo. Si terrà il conteggio di ogni vostro avversario abbattuto, e la cifra non sarà relegata in qualche sezione da scovare ma vi verrà schiaffata in faccia dopo ogni aggiornamento.E non crediate sia finita qui. La maggior parte dei colpi che manderete a segno sarà sottolineata dall’ Impact Cam, una particolare visuale rallentata che evidenzia il preciso istante in cui il vostro missile deflagra il nemico, e la successiva scomposizione in mille pezzi di quest’ultimo.Se il vostro ego ha ancora bisogno di sentirsi soddisfatto, provate a tenere premuto il tasto di sparo del vostro siluro, e vedrete come la regia seguirà da vicino tutta la sua traiettoria abbandonando temporaneamente la ripresa del vostro aereo.Che dire, è stata fatta la volontà degli insicuri.

Felice io stavo lassùLe missioni saranno più di una ventina ed anche abbastanza longeve. Peccato che la loro varietà non sia all’altezza. Non si discosteranno molto dal semplice “ Scorta Tizio fino a qui” o “Proteggi la flotta alleata” oppure più comunemente “ Sgombra il cielo dai nemici”.In vostro soccorso è quasi sempre posto almeno un alleato, ma non brilla in acume né in volontà; infatti sarete sempre voi ad impartirgli o l’ordine di coprirvi le spalle o di attaccare lo stesso bersaglio mirato. Spesso interloquirà con voi con battute semi-dementi, così come la base che vi impartisce le missioni. Permettetemi di spendere in tal caso due righe sul doppiaggio: raramente si è visto qualcosa di più osceno, anche se sfiorando così da vicino il ridicolo vi farà sorridere di gusto in più di una occasione.In linea generale tutto il sonoro non convince appieno, dimostrandosi efficace solo nelle molteplici esplosioni. Ma i veri problemi emergono a galla sotto il profilo grafico: le ambientazioni sono di una banalità e povertà di dettaglio sconfortante, trattati come se la loro presenza fosse solo un obbligo da rispettare con la logicità del titolo.Misere anche le modalità, dove oltre alla campagna principale è presente al massimo la possibilità di riaffrontare determinate missioni con i vari mezzi sbloccati tramite le vostre vittorie. Manca l’impegno, spero non un Mea Culpa degli sviluppatori.

– Giocabilità immediata e (talvolta) appagante

– Buona varietà di velivoli

– Ambientazioni piatte

– Privo di carisma

– Poche modalità di gioco

– Il Doppiaggio!!!

6.7

La filosofia di Heatseeker, volutamente pacchiana e tamarra, ha più di qualche cosa in comune con quella di Burnout, mostrandosi tuttavia con molta meno classe rispetto al titolo Criterion.

Indubbiamente il gioco può solo annoiare nel finale, dopo il millesimo abbattimento avversario, ma per tutta la sua durata offre vari spunti di interesse che alla fine convergono nella sempre piacevole devastazione più pura.

Chi cerca un titolo simulativo ne stia lontano come la peste, chi preferisce l’impronta arcade è ben accetto nonostante dovrà fare i conti con missioni un po’ simili l’una dall’altra. Si raccomanda il gioco soprattutto a tutti quelli che si lamentano della mancanza del doppiaggio in lingua nostrana di alcuni titoli: una volta ascoltato cambiereste repentinamente opinione.

Voto Recensione di Heatseeker - Recensione


6.7

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