I maghetti sono cresciuti. Sono lontani i tempi in cui Harry, Ron ed Hermione scorrazzavano felicemente tra i prati di Hogwarts, passando i pomeriggi nel capanno di Hagrid o giocando a Quidditch. Momenti in cui la loro unica preoccupazione erano le lezioni di pozioni, i dispetti dei Serpeverde o il dover tornare a casa alla fine dell’anno scolastico.Ora, dopo sei anni di attesa, Piton ha finalmente ottenuto la cattedra in Difesa delle arti oscure, le lezioni di pozioni di Lumacorno grazie al libro del Principe Mezzosangue sono diventate una passeggiata e i primi amori cominciano a turbare il quieto vivere della scuola. Ma questi sono aspetti marginali, tutto l’universo magico è in subbuglio, Lord Voldemort si è finalmente rivelato, il suo marchio capeggia minaccioso nei cieli, simbolo del suo ritorno dal lungo periodo di limbo nel quale un infante Harry Potter lo ha inaspettatamente gettano. E con lui si sono fatti avanti i Mangiamorte, i suoi fedeli quanto crudeli servitori, pronti a seminare il terrore e a preparare la vendetta del loro signore, impegnato a spezzare il sodalizio tra Harry Potter, il prescelto, sua nemesi da ancora prima di nascere e Albus Silente, il suo antico e potente mentore.
The story so far Con questa introduzione vi abbiamo brevemente aggiornato sull’evoluzione della serie che, fino a qualche anno fa, era considerata come LA saga da raccontare ai giovani ed ai bambini. Ma così come i suoi protagonisti, anche le tematiche affrontate nel gioco sono diventate più adulte, la visione del mondo è più dura, oscura e molto meno ingenua che in passato. Harry Potter ne ha vissute tante, troppe, per un ragazzo della sua età e queste cose influiscono pesantemente sul suo carattere, sulla sua fama e soprattutto sulle sue abilità. Va quindi di pari passo che non avremo più a che fare con un bambino frastornato dalla scoperta di far parte di un mondo parallelo, ma con un adolescente che dopo aver affrontato di persona Tu Sai Chi di sicuro non si impressiona per il nonnismo di Tiger e Goyle, che combatte come un adulto utilizzando letali sortilegi e non ha paura di parlare apertamente del terrore che ha invaso il suo mondo. Dopo averla vissuta come un paradiso ora Hogwarts gli starà un po’ stretta. La sua priorità è quella di vendicare gli amici uccisi dai Mangiamorte, ma non può; Silente lo obbliga a restare tra le poderose e sicure mura della scuola per prepararsi allo scontro finale oltre che aiutarlo a scoprire qual è il segreto dell’immortalità di Voldemort. Quello che vivremo sarà all’apparenza un normale anno scolastico, suddiviso tra soliti scontri con i Serpeverde, i battibecchi con Piton, le partite di Quidditch, la creazione di nuove pozioni e la scoperta di nuovi amori. Il tutto riproponendo in maniera più o meno fedele le vicende della pellicola cinematografica e dunque, a grandi linee, quelle del sesto libro della Rowling.
Grand Theft HogwartsLudicamente parlando il lavoro EA Bright Light è un sandbox dalle meccaniche piuttosto intuitive e semplificate. I ragazzi di Electronic Arts sono riusciti infatti a governare tutte le azioni del giovane mago attraverso l’utilizzo di pochi pulsanti, in particolare le due leve analogiche, i grilletti dorsali e il tasto X. Questo non vuol dire che le cose che avremo da fare all’interno della scuola di magia saranno poche, ma significa che sono riusciti a mappare ottimamente le azioni disponibili, grazie a divertenti combinazioni degli analogici, una sorta di Total Control maghesco con il quale controlleremo i movimenti della bacchetta magica del protagonista e di conseguenza avremo la piena libertà di formulare gli incantesimi desiderati. Durante le fasi esplorative potremo utilizzare Reparo per rimettere a posto le cose rotte, Vingardium Leviosa per sollevare oggetti e per far cadere gli stemmi altrimenti irraggiungibili o Incendio per accendere le casse di fuochi d’artificio disseminate per il parco. Ma quando la situazione si farà critica il buon Potter saprà sfoderare i suoi incanti più micidiali: Stupeficium è l’attacco base, veloce ma debole e lo si otterrà spostando verso l’alto l’analogico destro. Sarà disponibile anche una versione potenziata capace di ribaltare o letteralmente i propri avversari. Con un veloce movimento verso il basso lanceremo Protego, una sorta di barriera per riflettere le maledizioni avversarie. Essa non sarà la vostra unica mossa difensiva, infatti coi grilletti dorsali sarete in grado di scansare i colpi nemici. Nel nostro repertorio avremo ulteriori magie d’attacco, che vi lasceremo scoprire da soli, ma che sono in grado di rendere discretamente vari i diversi duelli che vi troverete ad affrontare.Le gare di Quidditch saranno invece delle specie di racing game a bordo di una scopa, il cui obiettivo sarà quello di passare incolumi attraverso delle stelle/check point sospese in aria: inanellando un numero sufficiente di queste porte, guadagnerete la velocità necessaria per raggiungere l’agognato boccino che vi permetterà in questo modo di vincere la partita. A rendere più emozionante l’azione concorreranno i cercatori avversari, sempre pronti a mettervi i bastoni tra le ruote o degli ostacoli posizionati lungo il percorso. Data la frenesia dell’azione occorre dire come la direzione generale sia pilotata dal computer, all’interno della quale starà a noi scegliere la traiettoria da seguire.Infine vi sarà il minigioco delle pozioni, forse l’aggiunta più riuscita di questo nuovo capitolo. Grazie agli insegnamenti del Principe Mezzosangue, Harry sarà in grado di realizzare le pozioni più complesse di tutto il regno magico. Esse richiederanno molta manualità, metodo ed attenzione. Il nostro compito sarà quello di seguire le istruzioni a video, individuando l’ingrediente corretto e miscelandolo nella giusta quantità nel calderone. Non sarà sufficiente selezionare il componente richiesto, ma anche girare la mescita o portare alla giusta temperatura l’intruglio. Il tutto sarà, come detto, gestito dagli analogici, con quello sinistro deputato a spostare i diversi contenitori e quello destro a regolare la fiamma con un movimento verticale o mescolare il tutto con movimenti circolari. Un timer contribuisce a mettere ulteriore pepe a queste sfide.Nel castello saranno inoltre disseminati un gran numero di stemmi da raccogliere, utili per sbloccare nuovi contenuti di gioco. Per molti di essi occorrerà ingegnarsi un po’ per capire quale incantesimo è quello corretto per poterli raggiungere. Saranno inoltre presenti alcuni club studenteschi nei quali impratichirsi con i duelli o le pozioni. Tali luoghi saranno disseminati tra i contorti corridoi di Hogwarts, ma il simpatico Nick Senzatesta ci condurrà senza indugio ovunque vorremo.
Dark side of the MoonNonostante risulti sempre piacevole da giocare Harry Potter e il Principe Mezzosangue presenta delle inaspettate cadute qualitative che vanno ad inficiare il giudizio finale del prodotto. Per prima cosa è impossibile non notare, durante i filmati, la poca cura che è stata riversata nell’animare i volti dei protagonisti, piuttosto inespressivi, se non addirittura mal riusciti. Tali mancanze sono inoltre sottolineate da un doppiaggio poco incisivo e privo di pathos, ben lontano dagli standard a cui EA ci ha abituati, dato che non si avvale dei professionisti utilizzati nel film. Un punto nel quale avremmo gradito che il gioco seguisse meno pedissequamente la pellicola cinematografica è quello della trama, troppo spesso frammentata e poco sviluppata, che lascia indietro importanti segmenti e scambi di battute che avrebbero contribuito sia a rendere più scorrevole ed appassionante la storia, sia a prolungare l’esperienza di gioco, che andrà poco oltre le 6-7 ore, anche a causa di una difficoltà media settata verso il basso. I duelli multiplayer inoltre non risultano comunque essere un’attrattiva sufficiente a garantire la permanenza del gioco nel tray della console, oltre la fine dello stesso.
Ars TechnicaCome già accennato Harry Potter e il Principe Mezzosangue alterna alcuni elementi gradevoli, come alcuni scorci paesaggistici, le animazioni dei personaggi o alcuni effetti luce, con altri meno riusciti, come le animazioni dei volti o i colori piuttosto slavati. Va comunque sottolineato lo sforzo per rendere il gioco praticamente privo di caricamenti intermedi tra un’area e l’altra, oltre che il motore grafico inchiodato sui 30 Fps.Dal punto di vista sonoro si mettono in evidenza le splendide musiche del film, a volte utilizzate con poca cognizione di causa, troppo epiche per le sessioni di spostamento all’interno di Hogwarts o durante frivoli dialoghi. Nonostante sia completamente localizzato in italiano il Principe Mezzosangue si distingue per un doppiaggio mediocre.Ludicamente parlando il gioco è piuttosto vario e divertente, la trama si sviluppa mantenendo un buon ritmo, con divertenti cambi di protagonista che, anche per via della longevità non eccelsa, tende a non stancare mai. L’unico appunto lo si potrebbe fare alla linearità dell’azione, ma i fan probabilmente non vorranno seguire altro che le vicende del film.
– Controlli divertenti e intuitivi
– Buon ritmo
– Divertenti minigiochi
– Doppiaggio
– Volti dei personaggi
– Trama frammentata
6.5
Harry Potter e il Principe Mezzosangue è un gioco piuttosto divertente e appagante, grazie a controlli semplici e intuitivi e al fascino dell’universo della Rowling. Sfortunatamente questo quadro è offuscato da alcune lacune tecniche e da un comparto ludico che fanno supporre a come esso sia stato sviluppato con un’altra console in mente (in questo caso il Nintendo Wii e i suoi controlli), non sfruttando pienamente le peculiarità della piattaforma sulla quale è stato provato (la Ps3 con il Sixaxis e una potenza notevolmente superiore), ma che comunque riuscirà ad intrattenere i fan della saga fino alle ultime sconvolgenti battute di gioco.
Voto Recensione di Harry Potter e il Principe Mezzosangue - Recensione