Recensione

Half-Life 2 Episode 2

Avatar

a cura di SAH

L’affermazione delle serie televisive come vero e proprio fenomeno della società di massa è da attribuire alla loro trama articolata, divise in serie composte a loro volta da diversi episodi ciascuna che puntata dopo puntata svelano dettagli e introducono nuovi elementi che riescono a catalizzare l’attenzione dello spettatore davanti schermo. Valve dopo aver fatto trapelare dettagli su un più che probabile Half Life 3, anche in virtù di un finale che lasciava molti misteri ancora irrisolti, ha deciso di spezzare questo fantomatico terzo capitolo in vari episodi che sarebbero dovuti uscire con cadenza semestrale e che avrebbero accompagnato il giocatore fino alla conclusione dell’avventura del dottor Freeman. Dopo un deludente primo episodio, che non introduceva alcuna novità di rilievo e allungava il gioco di poco meno di quattro ore, Doug Lombardi e gli altri sviluppatori Valve si sono presi tempo per elaborare l’episodio successivo che riuscisse a soddisfare le esigenze dei fan.

Addio City 17Prima di avviare per la prima volta l’eseguibile di Episodio 2, ci siamo presi una pausa per riprendere mentalmente il filo narrativo lasciato in sospeso oltre un anno fa: in compagnia di Alyx eravamo riusciti a debellare la minaccia Combine da City 17 innescando nostro malgrado un countdown che avrebbe portato alla distruzione della città, gli ultimi secondi erano caratterizzati da un viaggio in treno alla ricerca di una salvezza insperata. In ogni caso, prima di iniziare a giocare un breve filmato ripercorrerà con flashback quanto anticipato poco fa, in modo tale che i nuovi giocatori non si trovino spaesati nel muovere i primi passi nei malcapitati panni del dottor Freeman. Rispetto ad Episodio 1, le prime fasi di gioco mostrano un ritmo di gioco molto più compassato, focalizzato più sull’immedesimazione del giocatore che sull’azione. Nella prima mezzora non sarà possibile utilizzare alcuna arma al di fuori della gravity gun e i pochi nemici presenti andranno eliminati utilizzando oggetti dell’ambiente circostante o lasciando ad Alyx l’ingrato compito di attaccare per prima. Come nella versione originale di Half Life 2 la fisica riveste un ruolo di primaria importanza. Alla Valve vanno molto fieri del loro sistema di gestione dei corpi e non fanno niente per nasconderlo proponendo alcuni semplici puzzle che prevedono l’impiego della gravity gun. Tuttavia i nostalgici della furiosa battaglia dell’ascensore di Episodio 1 non devono temere; una volta scesi nella tana degli Ant Lion il ritmo si farà sempre più incalzante man mano che aumenteranno il numero di nemici e di contro diminuiranno le munizioni. Oltre ad una buona mira sarà pertanto necessario affidarsi ad alcuni piccoli stratagemmi: l’ambiente circostante si rivelerà un’arma micidiale per gli insettoni, insofferenti all’acqua, la gravity gun invece potrà provocare improvvise cadute di massi e così via. L’eccellente intelligenza artificiale che gestisce i nemici renderà impegnativo anche lo scontro all’apparenza più semplice: l’introduzione nel bestiario di un secondo tipo di Ant Lion, che non attacca direttamente, ma sputa un liquido tossico da distanza notevole ad esempio comporta un approccio diverso rispetto al recente passato.

Prede e cacciatoriIl bestiario di Episode 2 ripropone oltre agli immancabili zombie e i soldati combine un nuovo e temibile nemico: l’ Hunter. Evoluzione degli Strider questi giganteschi mostri si dimostreranno una minaccia costante fin dalle prime fasi di gioco e non vi abbandoneranno fino alla fine del, non lunghissimo, episodio. Ucciderli con il solo ausilio di pistole e fucili si rivelerà un’impresa titanica. Ecco dunque comparire sulla scena una nuova e micidiale arma. Il Magnusson Device è all’apparenza una normalissima bomba che però è in grado di distruggere in un sol colpo un Hunter. A differenza delle armi comuni i Magnusson non possono essere raccolti ma solo trasportati con la gravity gun per poi essere lanciati contro l’obbiettivo indicato. Se il bersaglio si trova a notevole distanza è possibile caricare la bomba sul retro della vettura. Proprio la reintroduzione di veicoli, dopo l’inspiegabile assenza in Episode 1, è la novità più gradita dell’intero episodio. Guidare un’ auto dotato di poca carrozzatura, priva di qualunque armamentario e con un motore alquanto instabile è un’esperienza imperdibile soprattutto quando orde di nemici si preparano ad attaccare. Nel corso di queste spericolate sezioni emerge l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori nel tentativo di ricreare una vera foresta, alternando spazi ampi, ricchi di vegetazione, ad ambienti più limitati. Tuttavia non si corre mai il rischio di perdersi, dato che è stato creato un percorso invisibile(anche quando si è a bordo della vettura) per cui si finisca sempre sulla strada tracciata dagli sviluppatori. Da questo punto di vista alla Valve avrebbero potuto osare di più, prendendo ispirazione da un grande classico come Far Cry, con il suo sistema di zone a bolle.

Il motore grafico è l’ormai famosissimo Source, ottimizzato al meglio per cercare di stare al passo con i tempi, ma a distanza di appena un mese dall’uscita di Bioshock non possiamo altro che considerare il confronto impietoso. Gran parte delle ambientazioni e delle strutture utilizzano modelli vecchi, gli effetti di fumo e le esplosioni non convincono appieno così come i modelli di Alyx e degli altri personaggi principali che potevano, anzi dovevano essere curati maggiormente. Anche in termini di longevità non sono stati compiuti grandi passi in avanti: siamo passati dalle 3-4 ore di Episode 1 alle 5-6 di questo secondo episodio. Inoltre una volta completato, non viene offerta al giocatore grande margine di rigiocabilità se non per completare quei pochi obiettivi lasciati in sospeso. Proprio come nella versione per Xbox 360 infatti sono stati introdotti una serie di Achievements che verranno sbloccati nel corso del gioco e registrati nel profilo di Steam. Alcuni sono veramente spassosi (lancia un nano da giardino nello spazio) altri invece sono inerenti alla trama principale (uccidi un Ant Lion velenoso)..

– Giocabilità solida

– Ottima IA

– Sezioni di guida divertenti

– Graficamente sorpassato

– Troppo corto

– Acquistato singolarmente non vale quello che offre

8.0

Dopo oltre un’anno di sviluppo era lecito attendersi qualcosa di più da Half Life 2 – Episode 2. La trama non offre grandi colpi di scena e le cinque, sei ore che compongono l’intero episodio non offrono novità rilevanti alla giocabilità e si concludono con l’ennesimo finale ricco di misteri insoluti. In compenso chi ha amato l’episodio originale ritroverà tutte le peculiarità che lo hanno reso uno dei migliori sparatutto degli ultimi anni. Il nostro consiglio è di acquistarlo nell’intero pacchetto dell’ Orange Box (Half Life 2 + Episode 1 + Episode 2 + Portal + Team Fortress 2) a poco più di 50€. Da solo non vale i 30$ richiesti da Steam per il download.

Voto Recensione di Half-Life 2 Episode 2 - Recensione


8

Leggi altri articoli