Quando quasi tre anni fa recensii il primo capitolo della serie, mi colpì soprattutto il suo stile scanzonato e leggero, la sua voglia di riportare alla luce gli stilemi classici di titoli immortali come i vecchi Metal Slug e la sua capacità di non prendersi mai troppo sul serio. Da Guns, Gore and Cannoli 2, viste le buone premesse, era lecito aspettarsi un potenziamento totale di quella riuscita formula, in grado di offrire ai giocatori un seguito che potesse far compiere un balzo in avanti alla creatura di Crazy Monkey Studios. Il risultato è però non troppo distante rispetto al capostipite, e ciò evidenzia sostanzialmente due papabili verità: gli sviluppatori non hanno voluto rischiare; gli sviluppatori non sono in grado di proporre autentiche novità. In ognuno dei due casi, non è possibile far finta che non sia davvero un gran peccato.
Picciotto in guerra
Guns Gore and Cannoli 2 è un seguito diretto del primo capitolo, ma considerando la grande leggerezza della trama e la sua importanza tutto sommato secondaria, non è di certo un grosso problema per chi lo avesse saltato a pie’ pari.
Il primo, ambientato al culmine del periodo segnato dal Proibizionismo americano vedeva il protagonista Vinnie Cannoli (un mafioso italiano volutamente stereotipato che fa il classico gesto tramite cui tutto il mondo ci schernisce) affrontare un boss della mala; il tutto all’interno della fittizia cittadina di Thugtown, al cui interno era scoppiata, nel frattempo, una vera a propria epidemia zombie. I gas tossici che aleggiavano sulla città non sembravano tuttavia avere effetti su Vinnie, motivo per cui lo ritroviamo oggi protagonista, a distanza di una quindicina d’anni, proprio nel bel mezzo delle strambe vicende di questo sequel.
Guns, Gore and Cannoli 2 ci porta infatti agli albori della Seconda Guerra Mondiale, contro il più classico dei nemici e contro una pseudo-cospirazione che si nasconde dietro il disastro di Thugtown, in cui bisognerà ritornare ancora una volta e scoprire, infine, che un’altra brutta sorpresa e qualche vecchia conoscenza sono pronti e in agguato per mettere i bastoni tra le ruote a Vinnie.
Si consideri tuttavia che la durata è inferiore rispetto al capitolo precedente, e che la storia sembra essere più condensata e con meno momenti esplosivi (in tutti i sensi), motivo per cui in circa quattro ore potrete arrivare ai titoli di coda. Ma, badate bene, solo se giocate alla difficoltà standard. Guns, Gore and Cannoli 2 ha una difficoltà sulla falsariga del capostipite, quindi piuttosto elevata, se si sceglie di non andare troppo per il sottile. D’altra parte, anche i giochi a cui s’ispira erano poco indulgenti, quando si decideva di mettere a dura prova le proprie abilità. E in tal senso, gli amanti degli action retrò a scorrimento laterale ne usciranno certamente soddisfatti.
Baciamo le mani ancora una volta
Crazy Monkey Studio ha compiuto degli evidenti passi in avanti dal punto di vista del level design, che è ora più complesso, meno lineare del solito e anche meno scontato. Per esemplificare quanto appena dichiarato, basterebbe portare all’attenzione un paio di livelli dove i palazzi sono composti da circa quattro o cinque piani che possono essere sfondati in tutte e quattro le direzioni principali, a seconda di come è stata ideata la struttura, dando così vita a dei percorsi più labirintici e più complessi da affrontare. Le ondate nemiche, gl’imprevisti, le strutture cedevoli e la forza dirompente delle armi di alcune tipologie di nemici fanno il resto, rendendo l’avventura sempre ricca di pepe. Peccato che non si possa arrivare al game over e che i checkpoint (sempre ottimamente piazzati) vi faranno continuare dalla sezione in cui avete fallito, ma aumentando la difficoltà il discorso cambia completamente. Cambia anche se decidete di non godervi appieno il gioco e affrontare con grande spavalderia i livelli, ossia correndo all’impazzata e sparando ogni tanto. Questo, forse non era stato calcolato dagli sviluppatori, e in effetti non capiamo chi mai possa fare una cosa del genere al di fuori degli speedrunner.
Poco male, perché il campionario di armi ha ricevuto un paio di ottime aggiunte, la precisione dei conflitti a fuoco è migliorata e l’IA è più reattiva. Non al top, ma di sicuro migliorata rispetto a tre anni fa. Anche il bestiario si è arricchito e costringerà i giocatori a stare molto più attenti ai propri movimenti, perché se è vero che sono tornati i classici berserker, i nemici rapidissimi, quelli lenti ma potenti e le classiche vie di mezzo, è vero anche che alcuni di essi hanno dei pattern fastidiosi e meno prevedibili. Ciò lo si nota soprattutto nelle sezioni di sbarramento, ovvero nelle arene in cui sarete soli contro delle continue ondate nemiche. Sono di meno rispetto al passato, così come pochi sono boss e il mordente dell’intera opera, che viaggia a cavallo tra buone intenzioni e una discreta esecuzione.
– Divertente e leggero
– Diverse migliorie rispetto al capostipite
– Ad alte difficoltà sa proporre grandi sfide, senza mai barare
– Level design più articolato e complesso
– Un po’ più corto del previsto
– Meno boss e meno momenti esaltanti rispetto al primo capitolo
Guns, Gore and Cannoli 2 non è il tipico seguito “bigger, better and more badass”; è piuttosto una riconferma di quanto di buono è stato mostrato, con delle migliorie a tutto tondo. È anche più breve e con meno momenti stupefacenti, pertanto si viene a creare una sorta di bilanciamento che non permette di migliorare di molto la valutazione che ha ottenuto il primo gioco della serie.