Recensione

Gun

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a cura di OldBoy

Circa un anno e mezzo fa, veniva rilasciato sul territorio europeo un gioco tanto interessante quanto divertente; il suo nome era Red Dead Revolver. Il gioco ebbe una storia travagliata e dopo un breve periodo di sviluppo iniziato da Capcom, il progetto fu gettato alle ortiche per poi essere ripreso, cosa strana, da Rockstar San Diego. Quello che ne uscì alla fine ha dell’incredibile, la nota soft co. di GTA riuscì nell’impresa di confezionare un gioco gradevole, piacevole e di successo. Ora che Neversoft ha realizzato questo Gun, in molti potrebbero gridare al plagio, io preferisco considerarlo un quanto meno giustificato seguito “non ufficiale”.

Ehi Gringo, la mia pistola è più lunga della tua!Già, perché se è vero che il sistema di gioco è molto simile, riprendendone la maggior parte degli elementi nella formula di gioco, il gioco di Neversoft promette di ampliare tutte le idee viste in RDR.Nato da un progetto di collaborazione tra la software house statunitense ed uno sceneggiatore di successo come Randall Jahnson (La Maschera di Zorro, The Doors), Gun è la storia del giovane Colton White. Ci troviamo nell’anno 1880; il giovane Colton non era abituato ad una vita molto movimentata e le sue giornate in genere trascorrevano tranquille col padre Ned a caccia di selvaggina da vendere sui battelli a vapore per il Missouri. Finita l’ennesima sessione di caccia, Ned e Colton si avviano verso la riva del fiume, un battello si accinge a fare tappa in zona. Qua Ned avrebbe dovuto consegnare la selvaggina ed incontrarsi col responsabile per il saldo della retribuzione. Una volta sul battello, Colton incrocia sulla sua strada Reed, uno strambo predicatore salito sull’ imbarcazione con ignote intenzioni. Presto detto, dopo aver minacciato una donna Reed fa scattare una vera e propria imboscata ed in quattro e quattro otto, la barca a vapore subisce un vero e proprio assalto. A quanto pare Reed sta cercando un misterioso oggetto e non avrà pace finché non l’avrà recuperato. Lo scontro a fuoco è duro, i nemici sembrano sbucare da qualsiasi punto ma alla fine, Colton ed il padre riescono a fronteggiare e respingere l’attacco. Purtroppo però il vecchio Ned non sembra farcela e dopo aver confessato a Colton di non essere il suo vero padre, gli consegna un gettone da portare all’Alhambra e lo butta nel fiume nel tentativo di salvarlo. Quel che succede poi è storia; il battello prende fuoco in seguito agli ingenti danni alle caldaie e tutti i passeggeri muoiono (cosa ridicola se si pensa che sarebbe stato sufficiente buttarsi in acqua). Con quel gettone pertanto, il giovane Colton decide di realizzare i voleri del “padre” e si reca alla città di Dodge City per incontrarsi con Jenny. Ma cosa ne è stato di Reed? E quest’ultimo a muovere i fili oppure c’è qualcuno di più potente dietro quel micidiale attacco? Ma soprattutto, qual è questo misterioso oggetto che il predicatore va cercando? Le risposte le avrete giocando a Gun, un gioco divertente, intrigante, dotato di una giusta dose di “sana” violenza e dove i colpi di scena non mancheranno di certo.

Furia cavallo del West, che beve solo caffè…Una volta presa la mano, vi assicuro che il gioco inizierà a prendervi di brutto, le missioni sono piuttosto numerose e se devo essere sincero ne ho anche perso il conto, ad occhio e croce il tutto dovrebbe tenervi occupati per circa una decina di ore, forse non moltissime ma sempre più che sufficienti quando si parla di un gioco d’azione, sempre le missioni sono di difficoltà crescente e nonostante ciò fanno si che il gioco non segua necessariamente una certa linearità tipica di giochi di questo tipo. C’è da dire che non sempre le missioni da completare potranno essere affrontate a piedi, spesso e volentieri le zone da perlustrare si dimostreranno ben ampie e per affrontare un regolare coast to coast sarà necessario fare affidamento sui vari puledri che affollano il far west, state tranquilli perché nessuno vi denuncerà per furto di cavalli ;-) . Lungo il nostro peregrinare poi, sarà possibile affrontare anche una selezione di missioni secondarie, utilissime al fine di far accrescere le abilità di Colton, nonché le sue esigue finanze. Di tanto in tanto potrebbe capitare di scovare qualche furfante sul quale capo penderà una bella taglia, mutevole in base allo stato di consegna del bandito… in genere si fa sempre meglio a consegnare i ricercati vivi. Come se tutto non fosse abbastanza, il più delle volte si potranno subire attacchi, non solo da pericolosi fuorilegge ma anche da temibili indiani apache, i quali dimostreranno tutto il loro leggendario coraggio con violenti scontri a fuoco e corpo a corpo. A parte lo story mode, non ci sono ulteriori modalità… pertanto finito il gioco, finisce anche il divertimento.La giocabiltà del titolo Neversoft si assesta su buoni livelli, anche se devo ammettere di aver giocato a giochi con un’interfaccia di gioco più elementare, il movimento del personaggio è il classico 8 way system col personaggio libero di spostarsi liberamente e con la telecamera fissa sul nemico di turno durante gli scontri a fuoco, personalmente proprio in quest’ultima evenienza (dato che il sistema di controllo varia), avrei preferito un sistema di puntamento più intuitivo (tipo quello dei classici FPS), con tanto di visuale in prima persona in fase di puntamento. E’ interessante notare che, come in RDR, anche in Gun è presente una sorta di bullet time, qua ribattezzato “Estrazione Rapida”.

Tecnicamente parlando Avendo avuto la possibilità di testare le versioni PS2, GC ed XBox [ndOldBoy – Fortunato eh?], posso affermare senza smentita che il gioco rende onore un po’ a tutte e tre le consoles. Una notevole fluidità la si nota unicamente sulla versione XBox, ma sempre a patto che settiate il selettore di frequenza interno. Il motore di gioco si muove piuttosto bene senza affanni e rallentamenti di sorta, la cosmesi grafica peraltro non ne risente presentando modelli poligonali discretamente fluidi nei movimenti e ben definiti per quanto concerne la pulizia delle textures. Le varie locations sono state realizzate con buona cura per i dettagli, peccato solo per una minore qualità delle textures “dipinte” sulle ampie strutture montagnose; esse rispetto alle quelle ammirate sui personaggi in generale e su case e locali denotano textures un po’ slavate e poco filtrate (ahimè, anche su XBox). Il pacchetto sonoro allo stesso modo si contraddistingue per una elevata varietà di contenuti ed ogni minimo effetto è stato campionato in maniera esemplare; nessun elemento è fuori luogo e tutto è in puro stile western, così come l’indovinato tema musicale: a dir poco perfetto. Niente localizzazione dei dialoghi purtroppo, ma per le voci dei protagonisti sono stati “assoldati” dei doppiatori d’eccezione, si parla di Thomas Jane (The Punisher, L’Acchiappasogni, Original Sin) per la voce di Colton e Kris Kristoferson per quella del vecchio Ned.

Consigli per gli acquistiSe siete rimasti affascinati tempo fa da un gioco come Red Dead Revolver, sicuramente resterete deliziati dal quest’ultimo lavoro Neversoft; pensiamoci bene d’altronde… di giochi come questo non ce ne sono poi molti in giro per cui se siamo appassionati di queste amibentazioni la scelta è abbastanza obbligata.

Nota: in omaggio, per lettori di SpazioGames, il sottoscritto allegherà da adesso e per le sue future recensioni, alcuni splendidi wallpapers per la vostra adorata PSP (le ultime 4 foto). Le suddette per l’occasione non saranno “marchiate” col classico logo del sito e richiedono solo di essere copiate sulla vostra memory stick nella cartella PSPPhoto. Buona customizzazione!

– Tecnicamente discreto

– Sceneggiatura d’eccezione

– Il gioco ha vita breve

7.3

Gun è il classico gioco senza infamia e senza lode. Certamente non uno di quei giochi per il quale vale la pena comprare una console considerando che è in uscita per tutte le piattaforme esistenti (anche PC ed XBox 360), però per quello che ha da offrire, può anche essere preso in considerazione, ma non aspettatevi un capolavoro indiscusso.

Di pregi ne ha e con essi anche qualche difetto, il vero rammarico resta comunque quello di doverci trovare per l’ennesima volta a parlare di un buon gioco, che avrebbe potuto ambire ad un voto più alto se solo l’intelligenza artificiale dei nemici fosse stata superiore, ma soprattutto se fosse stata implementata qualche modalità in più, magari in multiplayer.

Voto Recensione di Gun - Recensione


7.3

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