Recensione

Guitar Hero On Tour Decades

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a cura di AP

E’ passato solo qualche mese da quando il marchio di Guitar Hero è approdato sul portatile a due schermi di Nintendo, godendo della sua incredibile versatilità. Ora, mentre la versione casalinga si amplia portando nei nostri salotti batterie e microfoni, su Ds sembra essere giunta l’ora di fare un salto nel passato grazie a questo nuovo capitolo comprendente una scaletta musicale proveniente dal decennio in corso e dai quattro precedenti. Grazie all’alloggiamento per le ormai vetuste cartucce del Game Boy Advance, viene ancora usato il metodo di controllo della precedente uscita, che sulla carta non avrebbe dovuto far rimpiangere la chitarra delle versioni casalinghe grazie ad un accessorio venduto in bundle e chiamato Guitar Grip. Purtroppo occorre evidenziare subito che tutto non funzionò alla perfezione e sebbene il gioco divertisse, l’accessorio non si dimostrò né troppo affidabile a causa di facili disconnessioni, né comodo, procurando dolori alle mani e obbligando chiunque a cercare una posizione personalizzata. Detto ciò, siete pronti a rivivere le favolose decadi passate?

Novità e ritorniAppena si inserisce il Guitar Grip e si impugna il Ds tenendolo con l’apertura tipica di un libro, ci si accorge che nonostante le critiche rivolte a questo accessorio non fossero poche o banali, questo non è cambiato di una virgola. Per questo motivo, chi già dispone dell’accessorio venduto con GHoT, può acquistare tranquillamente l’edizione standard senza ricomprarsi il bundle. La posizione da assumere non è delle più comode e dopo qualche canzone sentirete il bisogno di prendervi una pausa a causa dell’indolenzimento della mano con la quale opererete sui tasti. Anche su di essi è impossibile non muovere qualche critica: le loro dimensioni risultano particolarmente piccole per un maschio adulto, risultando perfette solo per chi ha delle mani piuttosto minute. Ciò impedisce di maneggiare con la giusta rapidità e in perfetto confort l’esecuzioni di brani che richiedono movimenti rapidissimi e combinazioni di accordi al limite dell’umano, impossibilitando di fatto l’esecuzioni delle canzoni in scaletta al livello di difficoltà più alto. Dopo una tale e preliminare descrizione il gioco potrebbe sembrare un disastro totale, ma per fortuna basta cominciare a suonare per accorgersi che, nonostante qualche intoppo, l’essenza di Guitar Hero è rimasta intatta e anche in questo caso diverte. Lo stile di gioco è identico alle controparti da salotto e dovrete, pertanto, dare le pennate sul touch screen al momento giusto dopo aver premuto il tasto relativo alla nota che sta scendendo sul fondo dello schermo. Tanto per cominciare potrete decidere se prendere lezioni nel tutorial, gettarvi nella mischia nella modalità carriera o scegliere di intraprendere una partita veloce. La carriera sarà sicuramente la modalità in cui passerete più tempo poiché sarà quella che vi permetterà di sbloccare le canzoni che andrete a suonare e che vi faranno rivivere alcuni dei sound più caratteristici delle varie decadi proposte. Tra l’altro la carriera potrà essere intrapresa in tre diversi modi: potrete strimpellare come chitarra solista, come basso o chitarra ritmica e, infine, competere contro altri chitarristi gestiti dalla CPU attraverso la battaglia nata sul terzo episodio e sviluppata già nel primo capitolo portatile. La carriera potrà essere affrontata a qualsiasi livello di difficoltà, ma questa volta giocare ad un livello maggiore del facile vi farà guadagnare i soldi anche delle difficoltà minori, evitandovi così di dover affrontare i pezzi più semplici e noiosi per chi già sa districarsi tra note, assoli e accordi. Per venire incontro a chi dovesse riscontrare delle difficoltà nell’esecuzione dei brani più complessi, è stata inserita una modalità di pratica che vi permetterà di affrontare singolarmente i pezzi della canzone in corso, aiutandovi a farvi ripetere quella sezione fino ad averla assimilata.

Il mondo ha bisogno di musicaUn gioco musicale non può non avere una tracklist degna di questo nome. La serie di Guitar Hero non ha mai fatto eccezione e nonostante il primo capitolo fosse composto da moltissime cover, queste erano realizzate con cura e dovizia. Ormai le cover hanno lasciato spazio a versioni originali e questo ha permesso di godere ancor di più delle performance canore e musicali dei veri gruppi. GHoT Decades amplia leggermente la breve tracklist del primo On Tour garantendo 25 brani (più tre segreti) da sbloccare finendo le diverse carriere. Tra questi brani si fanno subito notare pezzi storici come Sweet Home Alabama e successi contemporanei come “Diventerai una star” degli italianissimi Finley, affiancati da Bad Name di Bon Jovi e dal mitico tema di Rocky 3 “Eye of the Tiger” dei Survivors. Come detto in precedenza ogni brano potrà essere affrontato con uno spartito da chitarra principale e uno da basso, raddoppiando in realtà la longevità di un titolo che purtroppo amplia solo leggermente il numero di pezzi disponibili ma rimane ancora molto in svantaggio rispetto alle edizioni casalinghe a causa di un supporto meno capiente. Se la quantità dei brani non è elevatissima, qualitativamente le tracce si difendono molto bene proponendo un audio pulito e limpido, soprattutto utilizzando un paio di auricolari di discreta fattura. In questo caso il coinvolgimento aumenta ancora grazie alla possibilità di poter ascoltare il proprio operato ad un volume un po’ più sostenuto.Non mancano le modalità multiplayer a due giocatori in cui si potranno affrontare brani in cooperativa o sfidare amici nella battaglia tra chitarre. Molto utile e ben fatto il lavoro svolto per condividere le canzoni di Decades con il primo On Tour che, permettendo a due giocatori aventi due differenti versioni di “prestare” le proprie canzoni all’altro, raddoppia di fatto la tracklist eseguibile.Se tecnicamente la parte audio è davvero ben fatta, quella visiva risulta come sempre piuttosto minimalista e semplice. I modelli poligonali e le animazioni sono piuttosto povere di dettagli ma, per fortuna, non ci farete molto caso presi come sarete a suonare le migliaia di note che vi pioveranno addosso, anche se una maggiore cura sarebbe stata comunque gradita.

– Comparto sonoro notevole

– Buona Track list

– Carriera ampliata con l’introduzione del basso

– Multiplayer condivisibile con il primo GHOn Tour

– Guitar Grip ancora piuttosto scomodo

– Livello di difficoltà maggiore ed oltre il limite dell’umano

– Graficamente povero

7.2

Nonostante i problemi che il Guitar Grip continua a dare, la realizzazione complessiva di Decades rispetto al primo On Tour ha goduto di un processo di affinamento che gli permette un maggiore appeal, sia per quanto riguarda la scaletta dei brani scelti, sia per quanto riguarda una modalità carriera più solida e longeva. Anche il multiplayer ha subito un netto miglioramento grazie alla possibilità di condividere i brani di entrambe le versioni. Dato che sono già in programma altri capitoli, si spera che il prossimo porti con se un Guitar Grip capace di ancorarsi allo slot e, magari, con i tasti un po’ più grandi. Se siete appassionati della serie in questione e siete passati sopra ai difetti divertendovi con il primo On Tour, questo Decades non vi deluderà.

Voto Recensione di Guitar Hero On Tour Decades - Recensione


7.2

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