Recensione

Guilty Gear: Dust Strykers

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a cura di Jack Right

Quando il primo Guilty Gear uscì nel 1998 non rimase relegato nell’ampia schiera dei picchiaduro ad incontri cloni di altri titoli analoghi. Poteva infatti far affidamento su di una personalità forte e su un parco di personaggi ben definito e originale. Prendete ad esempio Tao Feng: Fist of the Lotus, il picchiaduro creato nel 2003 da John Tobias, Joshua Tsui e David Michicich, autori insieme ad Ed Boon dei primi episodi di Mortal Kombat, causa del suo insuccesso fu, oltre ad una realizzazione tecnica inadeguata ed una meccanica di gioco poco ricca, una caratterizzazione dei personaggi piuttosto sommaria. Il nuovo episodio di Guilty Gear per NDS, rispetta la tradizione e si presenta con un’ampia rosa di personaggi, ben diversificati tra loro e dotati ognuno del proprio spessore. Basterà questo elemento per assicurare il successo all’ultima fatica di Majesco?

Aldilà della schermata di selezioneLa modalità principale che incontreremo è denominata “Storia” e ci permetterà di seguire le vicende di ciascun personaggio. I combattimenti saranno multipli, ossia si combatterà in due contro due. Questa possibilità è senz’altro apprezzabile poiché il sogno di ogni buon amante dei picchiaduro ad incontri di vecchia data dovrebbe essere proprio questo. Tra le altre opzioni disponibili, figura la modalità “arcade”: si sceglie uno dei 21 personaggi disponibili e si combatte con un altro. Seguono le modalità “scontro” e “sfida” che consentono il collegamento wireless multigiocatore. La seconda è in pratica l’“arcade” per due giocatori. Attraverso la divertente modalità “RK factory” sarà possibile personalizzare Robo/Ky scegliendone le tecniche. Saranno infine disponibili 7 simpatici minigiochi in cui usare lo stilo e che ci permetteranno di sbloccare contenuti segreti. Nel “gioco d’equilibrio” controllerete Jam facendo si che prenda nel suo vassoio gli oggetti che un cuoco dall’alto tira. Nel “biliardo di Venom” dovremo imbucare le 9 bilie in ordine numerico prima dell’avversario. Le bilie non sono visibilissime. In “colpiscilo” sarà nostra premura colpire con lo stilo “Faust” non appena sbucherà da botole e porte. Colpendo una porta da cui “Faust” non uscirà si commetterà un errore. In “maestro di spada” avremo a disposizione un certo numero di fendenti attraverso cui colpire i covoni di paglia prima che escano dallo schermo. “Pulisci yo yo” è il più fuori di testa. Il nostro yo yo sarà macchiato da ruggine, polvere e fango. Entro un tempo limite andrà ripulito tenendo conto che: 1) la ruggine va picchiettata con lo stilo 2) il fango va grattato e 3) la polvere si elimina scuotendo lo yo yo. In “cattura la nota” dovremo afferrare e sistemare opportunamente sullo spartito le note provenienti dal cappello di “I No”. Infine ne “Il delfinario di May” si dovrà permettere al delfino saltante di passare attraverso due anelli che potranno essere spostati convenientemente in base al salto.

GameplayMi sono dilungato sui minigiochi perchè, e lo annuncio con dispiacere, rappresentano la parte più riuscita del gioco. Il gameplay, seppur conseguenza di idee originali ed interessanti, risulta essere spesso confusionario (specie nella modalità “storia”) a causa di sprites troppo piccoli. La modalità “arcade” non risolleva più di tanto il titolo. Meno confusionaria, soffre particolarmente della suddivisione dei due schermi in tre o quattro piani. Questa innovazione rende problematiche certe tattiche tipiche dei picchiaduro ad incontri bidimensionali. Gli scontri si svolgeranno in una prospettiva inusuale e per la saga di Guilty Gear e per il genere cui appartengono. Sarà essenziale tener d’occhio il piano orizzontale e quello verticale. L’apprendimento dell’arte di saper “verticalizzare” le proprie strategie d’attacco sarà dunque centrale in Guilty Gear Dust Strikers. Purtroppo questa teoricamente intrigante possibilità si risolve e completa in un andirivieni fluviale tra i piani che compongono i due schermi di gioco. Un’intelligenza artificiale atta a favorire infatti quanto più possibile lo sfruttamento dei piani fa si che il gioco risulti un pò troppo meccanico e saltellante. Apprezzabile risulta essere poi l’introduzione di oggetti che, se raccolti, avranno sugli scontri particolari effetti. Qualcosa di simile è stato già visto, seppur in maniera differente, nella saga di Dead or alive dove in certe modalità raccogliere bonus diventava vitale. L’esecuzione delle mosse speciali è stata resa maggiormente accessibile probabilmente in virtù della natura “portable” del titolo. Gli appassionati della saga forse potranno anche apprezzare questo titolo, tuttavia, giocandolo, si ha come la sensazione che manchi qualcosa e qualcosa sia in più. Le interessanti modalità aggiuntive ne fanno un gioco teoricamente appetibile ma, in pratica, una sgradita occasione mancata.

Grafica e SonoroTecnicamente il lavoro svolto dal team Arc System Works è buono. I fondali, seppur non vivacissimi, sono come da tradizione ben disegnati. Lo stesso dicasi dei personaggi anche se, in questo caso, non possiamo non citare il bell’esempio di programmazione animativa operato attorno ai loro movimenti. Il design ed i particolari estetici assegnati a ciascuno di essi rende, come già accennato, ciascun personaggio assolutamente unico. Ovviamente ci troviamo di fronte ad un riadattamento dei classici della serie e, pertanto, la definizione globale del versante grafico non può essere paragonata alle sue controparti per console “maggiori” ma, egualmente ed almeno sotto questo punto di vista, non correrete il rischio di rimanere delusi. Similare il discorso attorno il comparto sonoro. Indubbia la qualità prettamente compositiva dei pezzi che accompagneranno il vostro allegro malmenarvi (amplificata ovviamente dall’eccellente lavoro hardware svolto da Nintendo attorno il piccolo impianto di diffusione acustica installato su NDS). Bello graficamente, belle le musiche e ben riprodotti gli effetti sonori. Senza dubbio le caratteristiche migliori di questo gioco.

– Molti personaggi disponibili

– Grafica e sonoro buoni

– Interessanti e coraggiose innovazioni….

– Scontri confusionari

– Verrà presto a noia

– …che non portano però migliorie nel gameplay. Tutt’altro.

-Meglio Jump Superstar!

5.5

Majesco tenta con scarsa fortuna di portare la serie di Guilty Gear su NDS . Innovativo il sistema di gioco e simpatica l’introduzione degli item. Divertenti i minigiochi, svariate e originali le modalità, gradevole la veste grafica e molti e differenziati i personaggi disponibili. Ma è nell’unione di tutti gli elementi che il gioco perde la sfida. Ma non è K.O. Si nota la buona volontà dei programmatori.

Voto Recensione di Guilty Gear: Dust Strykers - Recensione


5.5

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