GrimGrimoire

Intrighi e misteri nella Silver Star TowerPer ciò che concerne la trama, i punti di contatto tra il titolo Vanillaware e le avventure del maghetto Harry Potter sono assolutamente lampanti, almeno nell’impostazione generale della storia, visto che lo sviluppo della trama del gioco in questione differisce notevolmente dalle vicende narrate da J.K. Rowling, nonostante la storyline non brilli per particolari qualità narrative. La storia ruota intorno a Lillet Blan una giovane promessa appena giunta nella Silver Star Tower per dedicarsi agli studi delle diverse arti magiche. In questa misteriosa scuola per maghi, presidenziata dall’anziano Gammel Dore, dopo solo 5 giorni dal suo arrivo Lillet si ritrova catapultata in una vicenda misteriosa e intrigante, che la vedrà protagonista di eventi davvero intricati. Qui farà la conoscenza dei principali comprimari della storia, come la dolce Margarita Surprise, il fiero Bartido Ballentyne, la misteriosa maestra Opalneria Rain, e ovviamente il perfido Advocat, il personaggio sicuramente più affascinante, merito soprattutto del bizzarro Character Design e del riuscitissimo doppiaggio. Il cast di GrimGrimoire, ci regala quindi alcune figure che difficilmente riusciremo a dimenticare una volta conclusa la sessione di gioco. In questo senso, il lavoro svolto è sicuramente di buon livello e la trama fa da degno corollario alla struttura di gioco.

Real Time Magic StrategyIl gameplay del gioco è vicinissimo a quello di uno strategico in tempo reale, interessante e profondo, impreziosito da uno stile tipicamente fantasy che lo rende una sorta di strategico travestito da GDR. L’azione di gioco si svolge su mappe 2D, simili a quelle dei platform anni 80 – peccato che lo scenario sia sempre lo stesso – in cui dovremo svolgere tutte le azioni principali; qui entrano in gioco i Grimoire, testi divisi per categoria (Necromancy, Sorcery, Glamour, Alchemy) attraverso i quali è possibile creare diverse Rune, utili per evocare i nostri fedeli alleati di battaglia, come efli, fate, fantasmi e dragoni. Ogni tipologia di invocazione ha ovviamente le proprie peculiarità, motivo per cui non sarà possibile eseguire le medesime azioni con qualsiasi creatura. L’elemento tattico, è dato proprio dalla necessità di amministrare al meglio le nostre risorse, di decidere quali utilizzare in un preciso momento, quante unità mandare in avanscoperta, quali e quante invece lasciare a difesa dei cristalli (i siti attraverso i quali otterremo punti Mana per evocare e creare nuove creature e Rune). E’ necessaria un pò di pratica per prendere confidenza con il sistema di gioco, ma una volta entrati in sintonia con le meccaniche e il sistema di controllo, GrimGrimoire si rivela un’esperienza molto ben bilanciata, sicuramente impegnativa, che grazie a utili espedienti impiegati dagli sviluppatori, non scade mai nella frustrazione. Le sfide che il gioco propone ci mettono davanti a differenti obiettivi, come resistere per per un determinato lasso di tempo all’attacco nemico, oppure distruggere le Rune dell’avversario. La possibilità di rigiocare ogni singola missione, incrementa notevolmente la rigiocabilità e quindi la longevità, che si assesta su un minimo di 20-25 ore per completare la sotry-line principale.

GrimGraphics & SoundDal punto di vista tecnico, il gioco rispetta gli standard a cui Vanillaware ha abituato i propri fan. La grafica bidimensionale dai colori vivacissimi, nonostante il buon impatto generale, non brilla a causa della sporadica legnosità delle animazioni e per scarse qualità tecniche. GrimGrimoire è uno di quei titoli che riesce a farsi apprezzare più per il design fantasy grazioso e al tempo stesso particolare e bizzarro, che per le qualità tecniche. Nel suo ultimo periodo vitale, un’affaticata PS2 ci ha regalato meraviglie visive decisamente superiori al titolo Vanillaware, le cui doti artistiche, come un Character/Environment Design assai ispirato e le pregevoli le sequenze dialogate, sovrastano di gran lunga quelle tecniche. Il comparto sonoro si mantiene nella media di titoli dello stesso genere, con motivi orecchiabili a dall’impostazione tipica dei giochi fantasy nipponici; stesso dicasi per gli effetti sonori, magie e versi delle numerose creature inclusi, di buon livello. Ad ogni modo, il doppiaggio nella lingua della perfida Albione, è senza dubbio l’elemento che regala le maggiori soddisfazioni; caratterizzato da una recitazione varia e convincente, contribuisce a dare, insieme all’affascinante Character Design, un discreto spessore alle personalità dei diversi personaggi, tra i quali spicca il malvagio Advocat.