Recensione

Grandi Invasioni 350-1066

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a cura di Rasta

Devo confessare che non ho mai amato spasmodicamente i wargame, sarà per la mia cordiale antipatia per i giochi gestionali, sarà per la mia famelica voglia di azione, questo tipo di strategici non ha mai solleticato i miei interessi. C’è da dire però che alcuni wargame hanno fatto la storia degli RTS e rappresentano certamente un prodotto di interesse per una parte dei videogiocatori, un’utenza di nicchia e dal palato fine. Ci tengo a precisare che anche se lo spirito con cui mi sono avvicinato a “Grandi Invasioni” non era dei migliori, ciò non ha compromesso l’oggettività della recensione.

Se il buongiorno si vede dal mattino…Appena installato ed avviato il gioco, ogni appassionato videoludico del 2005 non potrà non storcere il naso. Il gioco si presenta subito molto male, con un filmato in computer grafica assolutamente penoso (con un omino in armatura che spacca una vetrata di un monastero), di una qualità talmente obsoleta che per trovare un termine di paragone appropriato bisogna scomodare i videogames degli anni ’90. E pensare che l’installazione richiede DirectX aggiornate e addirittura gli ultimi codec DivX: ma per cosa? Mah! E purtroppo la situazione non migliora con la grafica di gioco, assolutamente scarna e fin troppo essenziale, sia per quanto riguarda i menù, sia per l’azione in-game. Prima di procedere all’analisi tecnica, chiariamo subito una questione: fin dalle origini, i wargame non hanno mai stupito per qualità grafica, visto che il target di questa tipologia di giochi è l’accurata simulazione di realtà storiche e della gestione di una nazione, resa nel modo più realistico ed approfondito possibile. Anche i capolavori di questo genere, infatti, non hanno mai brillato per realizzazione tecnica superiore, ma questo non autorizza una software-house del 2005 a sfornare una tale porcheria retrograda! Sorvolando sulle mappe esteticamente ridicole e la palette cromatica non adeguata, perfino le animazioni delle battaglie, l’unico momento di azione del gioco, sono penosamente ridotte e i personaggi sulla mappa sono animati malissimo. Il sonoro, purtroppo, segue la stessa politica “fly down”: effetti funzionali, troppo essenziali e scarni, musiche pacchiane e anonime: insomma, si comprende alla prima occhiata che la realizzazione tecnica non è affatto il punto forte di Grandi Invasioni. Cosa dire sull’impatto degli altri aspetti del gioco? Il tutorial non serve assolutamente a nulla, è una missione come tante altre che non spiega alcunché, e se personalmente reputo questa una mancanza gravissima per ogni titolo, nel caso dei wargame è decisamente inaccettabile, vista la complessità di questa tipologia di gioco. Un tutorial come questo, senza uno straccio di guida, senza la minima spiegazione (viene consigliato di consultare il manuale… grazie tante!), mi fa rimpiangere capolavori del mondo videoludico che hanno saputo abilmente trasformare i tutorial in memorabili introduzioni al gioco. Una volta che avrete rinunciato a capirci qualcosa col tutorial, non resta che provare a giocare, ma anche i più esperti wargamers tra voi troveranno qualche difficoltà nell’approccio al gioco. Quindi una curva di apprendimento ad ostacoli per i giocatori navigati che con un prodigio geometrico diventa un muro per tutti quelli che non hanno mai giocato a titoli del genere. Ma c’è di peggio! Dal primo momento, in fin troppe occasioni, ho sperimentato diversi problemi di instabilità, ed il fatto che la versione testata sia già la 1.0b mi lascia immaginare quanto sia scritto male il codice di questo videogame. A conferma di questo sospetto, il fatto che un gioco così povero e scarno, tecnicamente parlando, abbia caricamenti per niente rapidi e risulti “pesante” in termini di richieste di risorse (da notare il tempo che impiega il programma per ritornare a Windows). Insomma, se nella valutazione del gioco fosse presente anche la voce “Appetibilità”, per questo gioco dovremmo introdurre i numeri negativi…

GameplayDiciamo subito che la situazione del gameplay non è disastrosa quanto la realizzazione tecnica. Il gioco si propone di far rivivere gli avvenimenti storici tra il 375 e il 1066 d.C. ambientati in Europa, certamente un periodo intenso e storicamente interessante. Diversamente da altri titoli, non sceglieremo una nazione da portare al trionfo, bensì un gruppo denominato per colore (ennesima caduta di stile), che riunisce un determinato numero (fino ad un massimo di dieci) di paesi alleati o di simili attitudini, suddivisi in tre stadi progressivi, ossia barbari, regni ed imperi. Potremo poi scegliere se gestire personalmente tutte le nazioni, o una soltanto e delegare le altre al computer. Per quanto riguarda le modalità di gioco sono presenti sia la single player che quella multiplayer, ed entrambe consentono un numero massimo di quattro giocatori. Abbiamo tre categorie di gioco:– Modalità storica, in cui avremo come compito principale quello di gestire una nazione piuttosto equilibrata (e storicamente inquadrata con maggior rigore) attraverso i secoli, senza bisogno di andare necessariamente a guadagnare punti sulle altre nazioni– Modalità semi-storica, in cui avremo il controllo di più nazioni, con conseguente necessità di conquistare punti vittoria (a causa dei costi maggiori), dunque meno simulazione e rigore storico, maggiore sfida– Modalità fantasia, in cui partiremo con un’unica nazione e avremo come obiettivo la conquista del maggior numero di stati, senza i vincoli e le restrizioni storiche delle altre modalità

Purtroppo gli scenari sono veramente pochi, solo quattro storicamente puntati su particolari eventi, uno scenario generale che abbraccia l’intera durata storica del gioco ed un ultimo rappresentato dal tutorial (su cui non aggiungo altro, per non trascendere…). E veniamo al gameplay gestionale vero e proprio, che in linea di massima ricalca quello ormai classico di ogni altro titolo di questo genere, pur offrendo interessanti opzioni e qualche innovazione. Sostanzialmente, il compito a cui siamo chiamati nel gioco è quello di ogni regnante, ossia guidare la nostra nazione attraverso la storia, gestendo i vari aspetti della vita del nostro paese, dal punto di vista militare, economico, diplomatico e religioso, cercando di completare gli obiettivi caratteristici di ogni popolo e accumulando così i punti vittoria necessari per il successo sulle altre nazioni. Per gestire questi quattro aspetti, il gioco prevede quattro tipi di mappe che mettono in evidenza unità, edifici e risorse relative al campo militare, al campo amministrativo/economico, al campo diplomatico e a quello religioso. Per il resto la meccanica di gioco è praticamente identica a quella degli altri wargame, ossia dovremo cercare di tenere sotto controllo tutti i parametri col maggiore equilibrio possibile, ad esempio garantire uno sviluppo economico fiorente senza gravare troppo sul popolo con esose gabelle, oppure investire oculatamente la ricchezza della nazione per la creazione di armate ed infrastrutture militari, ed utilizzarle sapientemente in battaglia, tenendo conto del morale delle truppe, della situazione climatico-meteorologica e di ogni altra variabile in gioco. Come al solito, non va trascurata la diplomazia, chiave per la vittoria delle campagne e, soprattutto in questo particolare periodo storico, l’influenza della chiesa: ad esempio, un monarca eretico non avrà sicuramente una vita facile, rispetto ad un regnante che può contare sul favore dei credenti. I punti di forza di Grandi Invasioni vanno ricercati proprio in alcune caratteristiche del gameplay. Abbastanza buona la gestione economica con ripercussioni (forse troppo accentuate) sull’ordine pubblico. Ad esempio, appena ho aumentato la pressione fiscale del 20% per creare più armate, tutta la nazione si è sollevata provocando il “game over” per due turni! Decisamente positiva ed originale l’innovazione dei “sotterfugi” (che non avevo mai visto in un gestionale), ovvero la possibilità di giocare dei jolly una tantum, che apportano determinati effetti, come ad esempio santificare una persona per aumentare la fede religiosa e gli introiti dovuti alla visita delle sue reliquie nella regione per un determinato tempo, oppure suscitare presagi di sventura per demoralizzare le truppe avversarie… Sfortunatamente le note positive terminano qui. La principale carenza del gameplay è la totale assenza di immediatezza e semplicità, e non mi riferisco alla normale complessità che un qualsiasi wargame (per sua natura) possiede. E’ abbastanza palese la completa mancanza di sforzi dei programmatori per rendere il titolo fruibile ad una platea maggiore. Se siete intenzionati a provare il gioco, consiglio caldamente di consultare approfonditamente il grosso manuale (prolisso e per niente semplice), prima di iniziare a giocare, armati sempre di tanta pazienza. Ma personalmente credo che nè gli amanti più appassionati della storia, né i wargame-defender più accaniti sprecheranno il loro tempo con un gioco come questo, che avrebbe avuto forse qualche speranza di successo solo se fosse uscito 5 o 6 anni fa.

Per concludere…In definitiva, Grandi Invasioni mi dà l’impressione di essere un titolo realizzato in economia e molto approssimativamente, il codice sembra essere molto ridondante e presenta diversi problemi che causano instabilità e rallentamenti. E purtroppo questi difetti non sono controbilanciati da una qualità almeno decente. Forse gli appassionati dei wargame saranno anche disposti a sorvolare sulla tecnica non eccellente a favore di una maggiore profondità di gioco, ma è anche vero che siamo nell’era di Rome Total War, Doom 3, Half-Life 2 e siamo prossimi alla nuova generazione hardware. In quest’ottica, un gioco che presenta una tecnica così obsoleta è un’autentica presa per il… ehm, per i fondelli!

HARDWARE

Requisiti minimi di sistema:Intel Pentim III o AMD Athlon, 800 MHzRAM 256 MBScheda video 64 MB vRAM, compatibile con DirectX 8.1Scheda audio 16-bit, compatibile con DirectX 8.1CD-Rom 8xTastiera Microsoft compatibile e mouseWindows 98, 2000, ME o XP1 Giga di spazio libero nell’hard diskDirectX Versione 8.1 o maggiore

Requisiti di sistema raccomandati:Intel Pentium III o AMD Athlon, 1600 MHzRAM 512 MBScheda video 128 MB vRAM, compatibile con DirectX 8.1Scheda audio 16-bit, compatibile con DirectX 8.1CD-Rom 8xTastiera Microsoft compatibile e mouseWindows 98, 2000, ME o XP1 Giga di spazio libero nell’hard diskDirectX Versione 8.1 o maggiore

MULTIPLAYER

Possibilità di ingaggiare partite in multiplayer sia tramite connessione internet, sia tramite LAN, con protocollo TCP/IP, fino ad un massimo di 4 giocatori.

– Qualche innovazione al gameplay

– Realizzazione tecnica obsoleta

– Eccessiva difficoltà d’approccio

– Problemi di instabilità

4.7

Qualche piccola innovazione nel gameplay non basta a salvare il gioco dalla realizzazione tecnica vergognosa e dall’oblìo immediato che nasce, voglioso, nell’animo di ogni videogiocatore che si avvicini a Grandi Invasioni. Personalmente vi consiglio di non perdere un solo minuto con questa retrograda accozzaglia di bit e, se amate il genere, vi consiglio di tornare a giocare ad Europa Universalis 2, attendendo tempi migliori per gli strategici gestionali. Da evitare!

Voto Recensione di Grandi Invasioni 350-1066 - Recensione


4.7

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