Gotcha Force
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a cura di Fabfab
Acc…, dei robot alieni cattivoni sono arrivati sulla terra: che facciamo? Aspetta, ‘sti alieni sono alti due mele e poco più, li schiacciamo a pedate. Come? No, dalla regia mi dicono che saremo salvati da un gruppo di bambini giapponesi con i loro robot giocattolo, anche perché a quanto pare gli alieni hanno invaso un’unica cittadina dell’arcipelago del sol levante: se pensano che quella sia la terra ne hanno di strada da fare…
I robot cattivi tutti neriSe pensate che nel cappello introduttivo io abbia scherzato, ricredetevi: la storia del gioco è proprio questa! Se ora state pensando di trovarvi di fronte all’ennesima giapponesata e pensate sia meglio uscire a fare due passi piuttosto che perdere tempo a leggere, fatelo, perché Gotcha Force non è sicuramente il titolo che fa per voi. Se invece l’idea di trovarvi di fronte all’ennesima giapponesata vi esalta, forse avete trovato il gioco che fa per voi.La storia in breve.E’ una serena notte d’estate (presumo) a Safari City (no comment) quando il giovane Kou, mentre osserva le stelle cadenti, nota che una di esse è precipitata proprio nella montagna vicina alla città: il giorno dopo, dirigendosi al punto d’impatto, incontra e fa amicizia con G-Red, un robottino grande come il palmo della sua mano. G-Red è un Gotcha Borg ed è giunto sulla terra all’inseguimento dei malvagi Death Force, i nemici che gli hanno devastato il pianeta natale: ora grazie all’aiuto di Kou e dei suoi amici (ognuno dei quali ha rimediato un Gotcha Borg) dovrà affrontare gli invasori e sconfiggerli uno dopo l’altro…
Come in un cartone animatoLa modalità Story vi mette nei panni di Kou e G-Red impegnati a combattere le malefiche armate dei Death Force: l’intero gioco si svolge a Safari City ed infatti ci muoveremo attraverso una mappa 2D della cittadina, divisa per quartieri. Sulla cartina sono segnalati i quartieri nei quali è possibile andare a combattere contro i Death Force, ma anche allenarsi con i compagni di squadra oppure sfidare altri bambini con i loro Gotcha: talvolta, al termine della battaglia, verremo ricompensati con un nuovo modellino oppure un cristallo di dati (in pratica un pezzo di robot: in tal caso occorre raccogliere più cristalli per completare il Borg) da aggiungere alla nostra collezione e, eventualmente, schierare in combattimento.La storia si svolge attraverso schermate statiche che illustrano lo svolgersi degli eventi (per lo più si tratta di dialoghi tra le sagome dei personaggi) e, come potete immaginare, non è nulla di particolarmente articolato o complesso: in tutta sincerità ricorda molto alcune serie per bambini trasmesse dalle nostre televisioni in questo periodo (Bey Blade, Yu-Gi-Oh) in cui un gruppo di ragazzini salva il mondo sfidandosi in un qualche tipo di gioco. D’altronde lo stile “anime” con cui il tutto è realizzato è molto piacevole e in fondo il vero scopo del gioco non è tanto quello di vincere gli scontri, quanto piuttosto di completare la collezione dei Borg (ce ne sono ben 200).Durante gli scontri potremo utilizzare un unico Borg per volta, ma spesso potremo farci affiancare da un alleato (a volte possiamo scegliere chi, altre volte ci verrà imposto dalla trama) che ci supporti nei combattimenti: Kou, infatti, non è l’unico bambino di Safari City ad aver trovato un Gotcha Borg: ci sono anche Kakeru con l’agile ninja-Borg Sasuke, la dolce Mana e la sua Borg-infermiera Nao, Usagi e la sua Kei, Nekobe e il suo Borg-cavaliere Ulad, il misterioso Shou e il suo Borg alato Garuda, Kitsune e il Borg-macchina Isaac, solo per citarne alcuni.Alla modalità principale si aggiungono la Versus in cui da 2 a 4 giocatori possono sfidarsi contemporaneamente su schermo e la Challenge, un cui 1 o 2 giocatori possono sfidare il computer.
Sfida a Safari CityI combattimenti avvengono in arene delimitate ma sufficientemente vaste per muoversi in assoluta libertà ed anche elaborare qualche strategia; gli scontri sono in tempo reale ed il giocatore controlla direttamente il proprio Borg. I controlli sono semplici ed intuitivi: un tasto per saltare e librarsi in aria per qualche istante (A), due per l’attacco (B e X, il tipo di colpo varia a seconda della posizione, alcuni vanno caricati per qualche istante e sono disponibili attacchi in mischia e a distanza), uno per potenziare temporaneamente il Borg (Y), uno per chiedere la collaborazione del partner, se c’è (Z); per agevolare il giocatore, inoltre, esiste un sistema di lock-on (aggancio) automatico dei nemici ed è possibile scegliere quale agganciare scorrendo il mirino con L e R.Gli scontri sono piuttosto frenetici e non troppo complessi: una volta imparato a padroneggiare il proprio Borg e individuato lo schema di attacco dei nemici non sarà mai troppo difficile venire a capo della situazione. Un minimo di strategia è fornito dalla scelta del proprio partner (alcuni combattimenti sono decisamente più facili con un certo tipo di alleato: se abbiamo bisogno di supporto, il Borg Nao può curarci quando siamo in difficoltà, ma se ci serve una grande potenza di fuoco allora la scelta più adatta è Kei) oltre che dalla composizione della propria Gotcha Force: man mano che vinciamo gli scontri, verremo infatti premiati con nuovi Borg che potremo schierare in battaglia. Visto che su schermo non è possibile utilizzarne più di uno alla volta, gli altri scenderanno in campo una volta distrutto quello in azione, secondo l’ordine da noi stabilito; ogni Borg ha un costo fisso di utilizzo ed il giocatore ha a disposizione un numero prefissato di punti energia per schierare i propri lottatori: questo limita il numero di Borg inseribili in una squadra anche se, procedendo nel gioco, aumentano i punti energia a disposizione e, di conseguenza, le forze che possiamo far scendere in campo. Inoltre è possibile creare più di una Gotcha Force e scegliere quella più utile prima dello scontro.Il gioco in pratica è tutto qui: esplora la città, vinci i combattimenti, raccogli nuovi Borg e completa la collezione. Gli scontri sono veloci e divertenti ma alla lunga inevitabilmente ripetitivi visto che, in fin dei conti, si finisce pur sempre per combattere sempre nelle stesse arene ed i nemici, per quanto numerosi, non richiedono approcci particolarmente elaborati per essere sconfitti: il titolo, dunque, punta tutte le sue carte sulle manie collezionistiche del giocatore che voglia trovare e provare in combattimento tutti i Borg (ognuno accompagnato da una dettagliatissima scheda tecnica che ne illustra capacità e persino la personalità!). Naturalmente è possibile anche scambiarsi i Borg con i propri amici, ma se la cosa non vi entusiasma, il gioco vi stancherà dopo poco tempo…Peccato, poi, che non sia stata prevista alcuna possibilità di personalizzare i vostri Borg, magari vincendo oggetti da agganciare e che fornissero loro nuove abilità: la longevità ed il divertimento ne avrebbero certo beneficiato.
Catch them all!La grafica di gioco è coloratissima e molto anime-style, a partire dalla bel cartone animato che funge da introduzione per continuare con il design dei menù, dei dialoghi e dei Borg stessi, dettagliati e talvolta davvero originali, dei veri gioiellini in miniatura. D’altronde a fare da contraltare contribuiscono le mediocri arene di gioco, veramente povere di dettaglio e decisamente poco interattive: definirle “essenziali” è un complimento, ma se non altro, per quanto spoglie, hanno un non so che di giocattoloso che le rende adatte al tipo di situazione e non risultano mai veramente brutte. Il vero problema, semmai, è rappresentato dalla schizofrenica telecamera: forse per rendere più spettacolari e frenetici gli scontri, questa non sta un momento ferma e invece di seguirci fedelmente di spalle, ruota, zoomma, cambia inquadratura disorientando spesso e volentieri il giocatore. Capita di frequente di agganciare il bersaglio, caricare l’energia e poi mancare clamorosamente il colpo perchè è cambiata l’inquadratura! Decisamente i programmatori potevano e dovevano stare molto più attenti da questo punto di vista, il problema è evidente già alla prima partita: se non altro, la difficoltà non certo proibitiva del gioco non rende mai frustranti i combattimenti e, dopo un certo tempo, si finisce col fare l’abitudine alla telecamera pazza e a dare per scontata l’inevitabilità di fallire alcuni attacchi a causa sua.Niente da eccepire sul sonoro, le musiche sono simpatiche e non stancano mai, il doppiaggio inglese di buon livello anche se, inevitabilmente, dopo un certo periodo di tempo le frasi dei personaggi finiscono col risultare parecchio ripetitive: semmai, vista la particolarità del prodotto, c’è un po’ di rammarico per il fatto che non è possibile selezionare anche la lingua giapponese per i dialoghi che, nel caso, sarebbe probabilmente apparsa ben più adeguata.La longevità, infine, varia a seconda di cosa vi aspettate dal titolo: detto fra noi, se colezionare robottini non è esattamente il vostro sogno recondito, lasciate pure perdere questo titolo perchè non ha altro da offrire…
– Design e gameplay molto nipponici
– Tantissimi Borg da collezionare, tutti diversi tra loro
– Combattimenti frenetici e divertenti
– Oltre a collezionare Borg c’è poco altro da fare
– Arene poco curate e ripetitive
– Telecamera da rivedere
– Non localizzato in italiano
6.8
Gotcha Force è un titolo che, per sua natura, si rivolge sostanzialmente ad una categoria molto particolare di videogiocatore, che sia appassionato di anime giapponesi e ami un titolo dove lo scopo principale è collezionare giocattolosi robottini: io rientro in questa categoria e, tutto sommato, il titolo Capcom mi ha divertito ed impegnato per un accettabile periodo di tempo, pur con i suoi limiti ed i suoi difetti. Il problema è che, invece, il 95% degli utenti lo troverà semplicemente ripetitivo e noioso e la collezione di tutti i Borg non rappresenterà certo un incentivo sufficiente a proseguire nel gioco. Rimangono i pargoli, quelli che adorano i vari Pokémon, Yu-Gi-Oh, BeyBlade, ma quanti bambini italiani, secondo voi, dispongono di quelle minime nozioni d’inglese necessarie per giocare a questo titolo?
Voto Recensione di Gotcha Force - Recensione
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