Recensione

Goldeneye 007

Avatar

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Nonostante le consistenti limitazioni hardware e lo scetticismo generale, negli ultimi anni N-Space si è dedicata al genere degli sparatutto in prima persona su Nintendo DS con risultati lusinghieri seppure mai eccellenti, riuscendo nell’intento di dimostrare che, a prezzo di qualche rinuncia, anche sulla piccola di casa Nintendo questo genere può regalare ore di divertimento. Con l’eccezione dei ragazzi di Renegade, responsabili dei due ottimi episodi di Dementium e di Moon, tutti i titoli di un certo rilievo in questa categoria portano la succitata firma, ed era quindi normale l’attesa creatasi attorno all’avvicinarsi di grande nome caduto nel dimenticatoio come Goldeneye 007.

Da Pierce Brosnan a Daniel CraigIl titolo che prendiamo in esame si ispira ad un FPS tra i più celebrati della storia, un titolo che mostrò al mondo intero le capacità di calcolo (e non solo) dello sfortunato Nintendo 64, di cui rappresentò una delle poche, vere killer application. La versione Nintendo DS arriva a rimorchio di quella Wii e presenta lo stesso, esile, arco narrativo e le medesime ambientazioni, con un paio di tagli (il livello del night club su tutti), una definizione molto bassa, ma tante idee interessanti che cercano di ovviare alle restrizioni grafico/sonore. Ovviamente vestiremo i panni dell’agente Bond, James Bond, che avrà le sembianze di Daniel Craig come nelle ultime uscite cinematografiche della saga. In questi panni dovremo sgominare un’organizzazione dagli intenti poco nobili, chiamata Janus, la quale rappresenta l’ennesima minaccia terroristica per il mondo civilizzato. Un’altra one man mission, quindi, composta da una quindicina di livelli di durata abbastanza breve che ben si prestano alla fruizione portatile del titolo. Nell’attraversarli, oltre a mettere al tappeto un’infinità di nemici, scopriremo degli interessanti retroscena su alcuni dei nostri collaboratori e assisteremo, in alcuni casi, a situazioni in cui i cattivi non saranno poi così malvagi e i buoni non così pacifici. Va comunque detto che la saga dell’agente segreto più famoso del pianeta non ha mai puntato più di tanto sulle trame neanche al cinema (non ce ne voglia il buon vecchio Fleming) quanto, invece, sulla spettacolarità delle situazioni, sulla grande disponibilità di gadget ultratecnologici e sull’intramontabile e testosteronico connubio tra auto fiammanti e belle donne, e il gioco (anche nella sua versione casalinga, in fondo) non fa molto per discostarsi dal sentiero tracciato.

Controlli da chiamata alle armiQuanti tra voi avranno avuto modo di cimentarsi con uno qualsiasi dei prodotti di N-Space per Nintendo DS, ultimo il recentissimo Call of Duty: Black Ops, si troveranno subito a proprio agio con il sistema di controllo che prevede la collaudata accoppiata pennino/croce direzionale per gestire, rispettivamente, la visuale, il sistema di mira e il movimento, con il tasto dorsale sinistro adibito al fuoco: nonostante questa scelta, ormai consolidata, offra un certo bilanciamento e una discreta precisione, la prolungata pressione cui il polso e alcuni muscoli della mano sono sottoposti in caso di sessioni di gioco durature la rende un’arma a doppio taglio, che potrebbe costringervi a pause indesiderate a causa dei piccoli crampi. Sul campo, però, il compromesso raggiunto tra risposta ai comandi e libertà di movimento è più che buono e, fatta l’abitudine, ci si dimenticherà di stare fruendo di un FPS su una console che, per sua stessa natura, non sembrerebbe troppo adatta ad ospitarne. Qualche dubbio, piuttosto, ci viene dall’efficienza del sistema di collisioni, del tutto casuale: mentre, in alcune circostanze, basteranno un paio di colpi per avere ragione della guardia che ci sbarra la strada, in altre un nemico dello stesso tipo necessiterà di mezzo caricatore per andare a tappeto. Ci è invece piaciuta la possibilità di risparmiare munizioni negli scontri a corto raggio, quando un coltello e una serie di mosse da buon karateka faranno capolino, arricchendo l’arsenale di offesa. Mentre il sistema di controllo sembra perfettamente riuscito, ci spiace invece osservare come il gioco non consenta, nè incoraggi, alcun tipo di esplorazione, rivelandosi delle volte quasi più uno sparatutto su binari che un FPS. I livelli non presentano infatti né strade alternative, né scorciatoie, né luoghi difficili da raggiungere e questo non giova alla durata finale dell’avventura, che, giocata con il solo obiettivo di ripulire le aree dai nemici e visualizzare i titoli di coda, non arriva nemmeno a 8 ore. D’altro canto, con il supporto al multiplayer sia locale sia online fino a 6 giocatori, e diverse modalità dedicate perlopiù riprese dalla controparte Wii, sulla carta Goldeneye 007 si pone come un ottimo sparatutto multigiocatore. Non a caso abbiamo scritto “sulla carta”, perché tutte le volte che abbiamo provato a giocare online abbiamo trovato una paurosa scarsità di altri concorrenti e, riusciti nella titanica impresa di raggrupparne 4, abbiamo constatato come il buon motore poligonale messo in piedi da N-Space mostri delle notevoli incertezze, ed il netcode ceda talvolta ad un po’ di lag. Se al problema dell’assenza di utenti le settimane potranno porre rimedio, difficilmente la situazione dei rallentamenti potrà migliorare, rendendo la situazione comunque godibile ma peggiore del previsto.

Come al cinema…ma compressoIl comparto tecnico di Goldeneye 007, che pure non vincerà nessun premio della critica e non vi lascerà senza mascella, non ci è affatto dispiaciuto: almeno finché si gioca da soli, il motore tridimensionale di cui è dotato il titolo è solido e raramente presta il fianco a critiche, sebbene si potesse evitare l’eccessivo riutilizzo di texture ambientali, in alcuni casi davvero eccessivo. L’altro difetto è che le ondate di nemici che affronteremo sono composte per la maggiore da cloni, e la stessa N-Space ha dimostrato di saper far meglio su questa stessa console in passato. Le buone notizie arrivano dal modello del nostro protagonista, discretamente riconoscibile, dall’assenza di compenetrazione dei poligoni (non infrequente negli sparatutto in prima persona su Nintendo DS), e da una colonna sonora che, pur molto compressa, non rinuncia a (quasi) nulla rispetto a quella della sorella maggiore da salotto, con tutti i temi più famosi della saga discretamente riprodotti e un doppiaggio apprezzabile, peraltro in un ottimo italiano.La missione principale, come detto, non vi terrà impegnati per molto, ma le numerose modalità multigiocatore riescono a far raggiungere almeno la sufficienza al fattore longevità del titolo.

– Motore grafico solido

– Multiplayer promettente…

– Buon comparto sonoro

– Una certa mancanza di personalità

– …ma per il momento semi deserto

– Fastidioso riciclo di texture

– Poca libertà di esplorazione

6.9

A parte una generale debolezza del comparto narrativo, un riutilizzo eccessivo di texture e una modalità online ben implementata ma comunque non pienamente soddisfacente, non c’è niente di particolare che non vada in Goldeneye 007, che strappa una sufficienza nemmeno troppo risicata grazie ad un motore poligonale fluido, alla semplicità con cui si lascia giocare e ad un versante sonoro di ottimo livello, impreziosito da un buon doppiaggio. Una valida alternativa nella line up di sparatutto in prima persona su Nintendo DS, ma se proprio siete degli inguaribili cecchini e volete cimentarvi con qualcosa di un certo livello sulla piccola di casa Nintendo, le nostre preferenze continuano ad andare ai due Dementium (soprattutto il secondo) e i vari Call of Duty, peraltro figli dello stesso team di sviluppo.

Voto Recensione di Goldeneye 007 - Recensione


6.9

Leggi altri articoli