Goetia
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a cura di Francesco Ursino
Il gioco di cui parliamo in questa recensione è il primo prodotto supportato da Square Enix Collective, l’iniziativa della casa di Tokyo che si propone l’obiettivo di affiancare sviluppatori indipendenti nel corso dell’opera di creazione dei propri titoli. Andiamo allora a scoprire se Goetia, sviluppato dalla francese Sushee grazie ai fondi raccolti su Kickstarter, è un prodotto capace di attirare l’attenzione.
La calma della campagna ingleseIn un angolo di campagna inglese vicino Coventry, una tenuta signorile è avvolta nell’ombra. L’unica cosa che sappiamo è che si tratta della dimora Blackwood, un tempo piena di vita e ora muta e spenta; in effetti, però, sappiamo anche un’altra cosa, ovvero che il pallino bianco che appare nella prima schermata di gioco rappresenterà il nostro avatar virtuale. Noi, infatti, impersoneremo il fantasma di Abigail Blackwood, appena tornata nel mondo dei vivi dopo un’assenza di 40 anni. Il nostro compito, è presto detto, è quello di scoprire cosa ne è stato della famiglia di Abigail, e quali misfatti siano accaduti nella tenuta Blackwood, ora tetra e apparentemente disabitata. In termini videoludici, il breve incipit narrativo appena descritto si traduce in un’avventura punta e clicca con alcune interessanti variazioni sul tema. Per prima cosa, il nostro essere fantasmi determinerà innegabili vantaggi, come ad esempio quello di poter passare attraverso alcune cose e pareti. Molte volte, inoltre, si potranno utilizzare degli oggetti, difatti impossessandocene. In questi momenti, il cursore che indica la nostra presenza cambierà forma, assumendo proprio le sembianze dell’oggetto posseduto. Torneremo meglio dopo su questi aspetti, mentre ora appare più interessante capire cos’è che il giocatore sarà chiamato a fare nelle ore passate in compagna di Goetia. Come il titolo può suggerire, il fulcro narrativo del gioco si basa sull’uso di magie e rituali dedicati all’invocazione di demoni. Senza entrare minimamente nei particolari narrativi più importanti, è pur giusto dire che per scoprire il mistero della tenuta Blackwood se ne dovranno esplorare i vari ambienti; all’inizio del gioco, però, non tutte le stanze saranno a nostra disposizione, proprio perché sigillate dalla presenza di vari demoni. Sarà nostro compito primario, allora, riuscire a liberare le zone dell’abitazione da queste presenze, di modo da proseguire nelle nostre indagini. Le zone da esplorare, però, non finiscono qua, visto che dopo aver risolto un certo numero di enigmi potremo allargare il nostro raggio d’azione alle zone limitrofe alla tenuta. Qui, in effetti, si apre un altro capitolo della nostra analisi, visto che pressappoco dopo le prime due ore di gioco Goetia svelerà la sua vera natura di punta e clicca per così dire “open world”, composto da cinque aree esplorabili nell’ordine in cui si vuole. Il giocatore, allora, una volta scoperte le varie aree potrà navigarvi liberamente: tutto questo, come vedremo meglio in seguito, crea qualche problema di equilibrio nel gameplay.
Un fantasma molto impegnatoRiassumendo, la sfida lanciataci da Goetia sarà fatta di enigmi dalla natura logica, investigazione delle numerose schermate di gioco, e anche una certa inventiva. La chiave del gameplay del gioco, difatti, è proprio il nostro essere fantasmi. Basandosi su questa idea, dunque, gli sviluppatori hanno potuto introdurre alcune variazioni sul tema di un titolo che, di base, rimane comunque un punta e clicca bidimensionale. Le dinamiche di gioco poggiano su un particolare della narrativa che abbiamo omesso nel primo paragrafo, ma che si rivela di grande importanza nel corso della storia: nei quarant’anni passati dalla dipartita di Abigail, il mondo è stato sconvolto dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale. Tutto ciò porta con sé ripercussioni sui luoghi d’infanzia della protagonista, che imparerà a poco a poco quale sia stata la sorte delle persone e dei luoghi a lei cari.Il quadro appena descritto va ad incastonarsi in un gameplay che non fatichiamo a definire molto coraggioso, ma anche un po’ dispersivo. Il primo fondamentale elemento da considerare è la modalità di interazione con gli oggetti: oltre a poterli osservare ed utilizzare, infatti, Abigail potrà impossessarsi di vari elementi presenti su schermo. Questo, da una parte, consente la risoluzione di enigmi di varia natura, mentre dall’altra costituisce una difficoltà in più per il giocatore, considerata l’assenza dell’inventario. In poche parole, potrebbe capitare di dimenticare dove si è lasciato un determinato oggetto nel mondo di gioco, anche perché una volta che ci si impossessa di un qualsiasi elemento fisico il vantaggio principale di essere fantasmi, ovvero il poter passare attraverso la maggioranza delle pareti, scompare. A prima vista la mancanza dell’inventario potrebbe sembrare un elemento di poco conto, ma ben presto si scoprirà come la sfida proposta da Goetia sia impegnativa proprio dal punto di vista dell’ampiezza del mondo di gioco. L’impostazione data al titolo, infatti, dà molta libertà al giocatore, che così può muoversi tra le varie macro aree di cui si compone il gioco nell’ordine preferito. Ciò significa che bisognerà risolvere una quantità di enigmi che, evidentemente, spesso possono essere affrontati nell’ordine in cui si vuole; tutto ciò da una parte rappresenta un fatto estremamente positivo, ma dall’altro porta a quella sensazione di disorientamento cui abbiamo già accennato più volte. A complicare ancora di più le cose, poi, interviene anche una sorta di sovrastruttura composta da quest principali e secondarie. L’obiettivo principe è, ovviamente, avanzare nella main quest, ma alcuni oggetti in cui ci si imbatterà durante la propria avventura potranno dare il via ad alcune linee narrative minori che, se imboccate, permetteranno di ricevere alcuni poteri ultraterreni. Si tratta di una ennesima variazione sul tema del punta e clicca classico, anche questa veramente interessante, ma potenzialmente dispersiva.Per tenere traccia di tutto il gran lavoro che bisognerà portare a termine, per fortuna, potremo contare su due alleati preziosi, costituiti dal Codex e dal diario di Abigail. Il primo, in effetti, può essere considerato l’inventario di tutti i documenti scritti in cui ci imbatteremo nel corso delle nostre esplorazioni, mentre il secondo riepilogherà tutti i nostri progressi, e spesso anche qualche suggerimento più o meno velato su cosa fare (il fatto che un fantasma possa scrivere un diario appare, mettiamola così, una licenza narrativa).
Istantanee un po’ macabreGoetia è un titolo che darà filo da torcere agli amanti degli enigmi: i puzzle basati su combinazioni da decifrare, meccanismi da sbloccare e, in misura minore, oggetti da utilizzare sapranno intrattenere e impegnare per diverse ore. Il mondo dentro al quale il giocatore è chiamato ad agire è tetro, cupo, per non dire inquietante. Il titolo mostra una realizzazione completamente bidimensionale, con fondali statici in cui per la maggior parte delle volte l’unico elemento mobile presente sarà proprio la sfera luminosa raffigurante Abigail. Più che la qualità grafica, allora, sembra utile concentrarsi brevemente sullo stile che permea il titolo in questione. L’estetica, e soprattutto il comparto sonoro, restituiscono un mondo tormentato, ma allo stesso tempo sospeso. Il fatto che Abigail non conosca alcun particolare degli ultimi quarant’anni dei suoi cari, o del villaggio vicino alla tenuta di famiglia, contribuisce a creare quel riuscito senso di mistero su cui si fonda il titolo. Le musiche di sottofondo, in particolare, riescono a creare una buona atmosfera, e assolvono al compito di segnalare in qualche modo il fatto che si sta procedendo sulla strada giusta. Da notare che, essendo privo di qualsivoglia doppiaggio, il titolo si basa su una narrazione quasi esclusivamente testuale, al momento non disponibile in italiano.
HARDWARE
Requisiti minimi:OS: Windows 7 Processor: intel core 2 DUO 2GHz +, AMD Athlon TMX2 2.2GHz + Memory: 2 GB RAM Graphics: Nvidia GeForce GT 705, AMD Radeon R7 240 Storage: 7 GB available spaceRequisiti consigliati:OS: Windows 8/10 Processor: intel core I5-4440, AMD FX 6300 Memory: 4 GB RAM Graphics: Nvidia GeForce GT 740, AMD Radeon R7 250 Storage: 7 GB available space
– Struttura aperta, con linee narrative primarie e secondarie
– Enigmi logici di buona fattura
– Storia discretamente interessante
– Potrebbe risultare eccessivamente dispersivo
7.0
Sotto la sua estetica cupa e misteriosa, Goetia nasconde una natura che non fatichiamo a definire ambiziosa. L’esperienza punta e clicca proposta da Sushee, infatti, propone numerose deviazioni dai canoni classici del genere, a partire dall’assenza dell’inventario, fino ad arrivare ad una struttura molto aperta, che include una storia principale e alcune linee narrative minori. Nel complesso, ciò che ne risulta è un’avventura impegnativa, con una storia discretamente interessante, che però corre spesso il rischio di diventare dispersiva ed eccessivamente carica di cose da fare ed enigmi da risolvere. Il titolo, in ogni caso, rimane un discreto acquisto per agli amanti dei punta e clicca capaci di deviare dalle strutture rigide del genere.
Voto Recensione di Goetia - Recensione
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