Recensione

Gladiator: Sword of Vengeance

Avatar

a cura di Fabfab

In un impero romano ormai avviato sulla strada della decadenza, l’amato imperatore Traiano viene ucciso dal subdolo e crudele senatore Arruntius che, una volta assiso sul trono, si abbandona al vizio ed agli eccessi, mandando in malora quanto ancora rimaneva della gloria di Roma: il nuovo dittatore odia e distrugge una ad una le vestigia del precedente imperatore e tra queste spicca il prode Invictus Thrax, gladiatore invincibile e campione di Traiano. Purtroppo per Arruntius nessun altro combattente pare essere all’altezza di Thrax, ma per raggiungere il suo scopo il folle monarca non esita a ricorrere a forze oscure e misteriose…

Risveglio nell’AdeI primi momenti di gioco sono davvero fantastici: il nostro eroe, mascherato con un elmo che ricorda molto quello di Russel Crowe in “Il Gladiatore” e con delle lame ad artiglio che fanno molto “Wolverine” (il più “bestiale” degli X-Men) percorre una serie di passerelle affrontando gruppi di gladiatori mentre il pubblico lo acclama. Alla fine entra nel Colosseo dove la folla in delirio lo acclama mentre l’odioso Arruntius, dal palco, lo minaccia di morte: Thrax si trova circondato da decine e decine di avversari ma, grazie alla sua forza ed al suo coraggio li stermina tutti. La strada verso Arruntius sembra aperta, ma proprio in quel momento un’ombra lo sovrasta e subito dopo il bianco avvolge il gladiatore…Thrax si risveglia nei Campi Elisi, l’aldilà degli eroi, dove le due divinità Romulus e Remus (sic!) gli spiegano che Arruntius si è alleato con i malvagi Phobos e Deimos, figli di Marte dio della guerra, ed occorre intervenire subito altrimenti Roma ed il mondo cadranno nel caos: serve un’eroe che si carichi sulle spalle il peso di una tale impresa, provate un po’ ad indovinare di chi stiamo parlando…

Con le cattive maniere si ottiene tuttoL’ultima fatica dell’Acclaim è un action con netta predominanza dei combattimenti su tutto il resto: si potrebbe quasi definire un vero e proprio picchiaduro a scorrimento con armi visti i pochi, elementari “enigmi” (mi vergogno a definirli tali, solitamente per aprire una porta sbarrata l’unica cosa da fare è uccidere il nemico con la chiave che ci aspetta subito dietro l’angolo…) disseminati lungo il gioco.I livelli sono assolutamente lineari ed anche quando ci si trova di fronte ad un bivio semplicemente significa che c’è da fare qualcosa a destra prima di andare a sinistra (o viceversa): il nostro procedere indisturbato viene vivacizzato da quattro diversi tipi di elementi, i nemici che ci ostacolano, gli enigmi da risolvere, gli oggetti da distruggere, le sfide da superare.Cominciamo dagli avversari, che spaziano da altri gladiatori a mostri come ciclopi e scheletri, tutti più o meno grossi e temibili ma invariabilmente arrabbiati con noi! Questi si differenziano tra loro per stazza e tipo di attacco, ma certo non per l’IA visto che si limitano ad attaccare fino all’ultimo respiro: fate molta attenzione in caso di combattimento contro più nemici contemporaneamente, perché Thrax sarà in grado di impegnarsi (col lock-on) contro non più di due o tre alla volta, restando in balia dei colpi di tutti gli altri.Gli enigmi sono quanto di più basilare possibile: se una strada è bloccata solitamente basta sterminare tutti i nemici dell’area per proseguire, oppure abbassare una leva dall’altra parte della stanza…in pratica sono un semplice corollario all’azione, niente di più!Lungo i livelli, nascosti dentro determinati oggetti (casse, botti) oppure addosso agli avversari, potremo raccogliere diversi pick-up (o power-up, se preferite) che possono avere gli effetti più svariati, curare o incrementare la nostra salute oppure raddoppiare l’armatura di Thrax o il suo bonus di danno.Resta da parlare delle sfide: disseminati lungo il percorso troveremo diversi altarini, facendoci inginocchiare Thrax sopra verremo trasportati in un altro luogo dove la sfida avrà luogo. In genere si tratta di sconfiggere un certo numero di avversari o distruggere alcuni oggetti entro un tempo massimo, dopodiché si viene premiati con un potenziamento: per lo più le sfide non sono obbligatorie (pur rimanendo sempre caldamente consigliato affrontarle per potenziare il personaggio), ma a volte è necessario affrontarle e superarle per poter proseguire.

Il campione di TraianoI comandi di gioco sono pochi e ben distribuiti: Quadrato e X sono deputati ai colpi, con il Cerchio si effettuano mosse di evasione contestuali (in sostanza il nostro Thrax compie azioni diverse a seconda della situazione in cui si trova), il Triangolo attiva uno dei nostri poteri mentre i grilletti laterali servono per agganciare i bersagli.I combattimenti in Gladiator – Sword of Vengeance sono veloci e frenetici e non particolarmente tattici: Thrax può utilizzare tre tipi di armi differenti, la spada, l’ascia ed i guanti da battaglia (con annesse lame) e può schivare ma non parare. Durante il combattimento potremo usufruire di un sistema di lock-on automatico in grado di agganciare e seguire due avversari alla volta: questo ci permette di non voltare mai la schiena all’avversario ma ci lascia indifesi nei confronti dei nemici non “locati”. Ogni arma ha un certo numero di attacchi, da eseguirsi mediante combinazioni tra i due tasti d’attacco e gli altri a disposizione: più colpi sferriamo, più si riempie la barra del Dispositivo di Combattimento, che ci conferisce temporaneamente alcuni poteri speciali come armatura e danno doppi, la possibilità di infrangere le difese avversarie oppure di riflettere i loro colpi. Durante i combattimenti contro i campioni nemici (una sorta di boss di metà livello), quando questi sono in punto di morte è concesso eseguire una spettacolare esecuzione finale!Nel suo viaggio attraverso l’aldilà, infine, a Thrax è stato fatto dono di speciali poteri come quello di Ercole (velocità e potenza aumentati), quello di Plutone (evocare i morti in proprio ausilio) e quello di Giove: una volta attivato, il potere dura solo pochi istanti poi, per potervi fare nuovamente ricorso, è necessario riempire l’apposita barra combattendo con i nemici.

Dall’oltretombaIl comparto grafico di “Gladiator” appare fin da subito di ottimo livello: le ambientazioni sono eccellenti e straordinariamente evocative grazie ad un sapiente uso del blur, ad ottimi effetti luce in tempo reale, a textures colorate e dettagliate. Peccato solo per alcune evitabili trascuratezze che emergono nel design di alcuni, meno ispirati, livelli ed in alcuni dettagli come il fatto che Thrax si muova e combatta sulla sabbia senza lasciare nemmeno un’impronta; inoltre nelle situazioni di battaglia più complesse le incertezze del frame rate sono evidenti, specie nella versione per PS2.Niente da dire, invece, sulla modellazione di Thrax e dei vari avversari, tutti ottimamente realizzati, belli a vedersi e ricchi di dettagli e di riflessi (di armi e armature): si avverte giusto un minimo di legnosità nei movimenti, ma è quasi naturale per personaggi così massicci. Da segnalare anche la profusione di sangue che costella il gioco, imbrattando duellanti ed arena ad ogni colpo andato a segno.Tanta magnificenza grafica, d’altronde, si paga con l’inclusione di una telecamera fissa che se segue agilmente le vari peregrinazioni del nostro eroe e ci delizia con inquadrature molto cinematiche, non appare troppo pratica nelle situazioni di battaglia più affollate…Epica e molto bella la colonna sonora, con temi possenti che bene si accompagnano all’azione, molto buoni anche gli effetti sonori mentre non convince del tutto il doppiaggio italiano che manca un po’ di mordente.La longevità è garantita da un alto livello di sfida, derivante dalla necessità di padroneggiare al meglio i comandi per venir fuori dalle situazioni più complesse, specie nei livelli avanzati: inoltre il fatto che il sistema salvi automaticamente solo in punti prefissati fa si che, in caso di morte, spesso occorra ripetere un intero stage per ritornare al punto dove siamo dipartiti, con conseguente frustrazione crescente. Peccato solo per l’assenza di una qualsiasi modalità in multiplayer che avrebbe sicuramente giovato al titolo…

– Graficamente evocativo

– Toni epici e combattimenti sanguinari

– Interamente localizzato in italiano

– Lineare e alla lunga ripetitivo

– Enigmi ridicoli

– Qualche incertezza nel comparto grafico

7

Gladiator: Sword of Vengeance è stata per molti versi una sorpresa, un titolo uscito senza troppi proclami e rivelatosi, alla fine, un buon prodotto, visivamente appagante e piacevole da giocare: ben presto, però, l’elevato livello di sfida assorbirà completamente ogni vostra energia nel tentativo di padroneggiare al meglio Thrax per far fronte e sopravvivere alle orde di nemici che ci ostacolano in questo action molto picchiaduro e poco adventure. D’altronde, alla lunga, proprio l’assenza di altri obiettivi oltre al combattimento (gli enigmi presenti nel gioco non meritano nemmeno tale appellativo da quanto sono elementari) e la linearità dei livelli rendono l’esperienza di gioco fin troppo ripetitiva e, venuto meno l’entusiasmo iniziale, cominciano a calare anche gli stimoli ad arrivare in fondo, vista anche l’assenza di una trama all’altezza…

Voto Recensione di Gladiator: Sword of Vengeance - Recensione


7

Leggi altri articoli