Peter, Ray, Egon e Winston, gli acchiappafantasmi più famosi di tutti i tempi, sono ritornati a distanza di venticinque anni e questa volta hanno bisogno del nostro aiuto per rimettere ordine alla città. Prima di addentrarci nella descrizione del titolo, è necessario ricordare la problematica storia di Ghostbusters: The Videogame. Il titolo, multipiattaforma e previsto inizialmente per giugno, è stato posticipato in Europa a causa dell’intervento di Sony che di fatto ha reso il gioco un esclusiva temporanea su PS3 e PS2. A distanza di un certo tempo anche l’Europa ha accolte le altre versioni.Il titolo per DS però, pur avendo subito la stessa sorte delle versioni per Wii e X360, differisce dagli altri a causa di una struttura più originale e di uno sviluppo autonomo curato da Zen Studios.Ghostbusters su DS sfrutta in maniera corposa l’utilizzo del pennino e tenta, con alterne fortune, di sforare in generi videoludici anche molto diversi. Troveremo infatti una sorta di simulatore di guida, un action game, un gioco di ruolo ed infine un abbozzato strategico gestionale. L’insieme di idee molto varie porta ad un mix sicuramente peculiare che non sempre coglie lo spirito scanzonato dei due episodi cinematografici.
Ecto-1 rispondi al telefonoIl primo impatto con il titolo non è particolarmente positivo. Riprendendo una scena assai nota del primo capitolo cinematografico dovremo liberare un albergo da un fastidioso spettro, che si rivelerà essere poi il celebre ectoplasma gelatinoso verde di nome Slimer.La fase iniziale, di questa e delle altre missioni, è affidata ad una sezione di guida a tempo. Utilizzando una cartina della città dovremo raggiungere, grazie alla Ecto 1, un punto contrassegnato sulla mappa per iniziare la missione vera e propria. Questo primo segmento di gioco si rivela a conti fatti il meno stimolante. La mappa è poco chiara e costruita allo scopo di rendere particolarmente difficile il nostro compito; il controllo dell’auto, affidato alla croce direzionale, non è esente da fastidiose imperfezioni. In molte occasioni ci ritroveremo incastrati in qualche fermata dell’autobus o chiusi in qualche vicolo cieco mal segnalato dalla mappa di gioco.Proseguendo nel titolo ogni “viaggio” diventa una vera e propria soporifera sfida grazie alla presenza di fantasmi da eliminare in corsa.Una volta raggiunta la destinazione è necessario decidere se affrontare o meno il tutorial. Ci sentiamo di consigliare questa doverosa opzione a causa di alcune particolarità strutturali che non sarebbero chiarissime da comprendere a gioco in corso.Una volta selezionato l’equipaggiamento si muove la squadra con il pennino e si eseguono le azioni classiche viste nei film. Una volta avvistati, i fantasmi vanno bloccati, o indeboliti, con gli zaini protonici e quindi assorbiti. La meccanica generale impone l’esplorazione di scenari più o meno ispirati al film, con una visuale dall’alto, e lo sfruttamento delle personali caratteristiche di ogni acchiappafantasmi. Le azioni da svolgere richiedono talvolta l’impiego di un particolare personaggio, ad esempio il tecnologico Egon, e la ricerca di chiavi o oggetti determinanti per proseguire.Tra una missione e l’altra, all’interno della sede dei quattro eroi, si può dedicare del tempo alla ricerca ed allo studio di nuove tecnologie fondamentali nel prosieguo dell’avventura.
Quando i fantasmi mettevano pauraTecnicamente siamo di fronte ad un prodotto funzionale ma complessivamente modesto. Se alcuni effetti di luce e qualche rara animazione rendono il tutto gradevole, la struttura basilare appare assai modesta. In particolare gli spostamenti in macchina risultano piuttosto approssimativi e grigi. Le ambientazioni interne, nella media a causa di una visuale che non permette una grande cura dei dettagli, sono nel complesso funzionali. La colonna sonora si rivela orecchiabile, ma un po’ troppo ripetitiva. Il tema del film, per quanto sempre apprezzabile, risulta veramente abusato e ci spinge alla lunga ad abbassare il volume della nostra console portatile. Gli effetti appaiono un po’ troppo gracchianti, ma nel complesso discreti.Ghostbusters per Nintendo DS, a fronte di una discreta longevità, finisce per stancare presto a causa di una struttura non sempre stimolante. Tralasciando la sezione di guida, che di fatto rappresenta uno degli elementi peggiori del gioco e risulta veramente mal congegnata, non si può che rimanere perplessi di fronte a dinamiche di gioco che rischiano di non accontentare nessuno.Le fasi di esplorazione e cattura appaiono costantemente macchinose e frequentemente ripetitive. La caratterizzazione dei personaggi andava gestita al meglio. L’utilizzo dei quattro acchiappafantasmi, tramite il pennino delle icone a bordo schermo, risulta il più delle volte anch’esso macchinoso. La squadra si muove sempre in maniera poco convincente e quasi sempre necessita di continui passaggi da un personaggio all’altro.Gli scontri si riducono spesso a delle caotiche fughe da un fantasma nell’attesa di cogliere l’attimo più propizio per vincere la sfida.La gestione della ricerca e delle risorse degli acchiappafantasmi rappresenta perdipiù una sorta di aggiunta che rischia di provocare ancor più confusione.Complessivamente Ghostbusters appare pertanto come un titolo ricco di idee che non sono però state messe in pratica in maniera convincente. L’unione di tanti generi diversi ha forse fatto perdere di vista l’obiettivo principale. Fortunatamente l’atmosfera dei film originali riesce in alcune occasioni a spingerci a riprovare, a non lasciare perdere un titolo che non va oltre la sufficienza e che, con una maggiore attenzione per i dettagli, avrebbe potuto risultare certamente più godibile, riuscendo forse a far coesistere i tanti stili di gioco così differenti che lo caratterizzano.
– Struttura originale e varia…
– Livello di difficoltà ben calibrato
– …che rischia però di non accontentare nessuno
– Fasi di guida pessime
– Graficamente anonimo
Ghostbusters: The Videogame per Nintendo DS è un titolo interessante che rischia però di non trovare una propria collocazione precisa. Il tentativo di ricreare a distanza di anni le atmosfere di una delle commedie più divertenti di tutti i tempi è certamente riuscito. La versione per il portatile a doppio schermo Nintendo convince però soltanto a metà. Da un lato non si può che apprezzare la scelta di offrire qualcosa di originale e soprattutto vario. Da un altro punto di vista il tutto sembra un po’ troppo dispersivo per poter convincere in pieno. La “tentata” caratterizzazione dei personaggi e la presenza di tutte le assurde tecnologie in possesso degli acchiappafantasmi rendono affascinante un prodotto che finisce presto con lo smarrirsi tra le troppe idee ed i vari stili di gioco non sempre amalgamati alla perfezione.
Ghostbusters risulta ad esempio ben calibrato nel livello di difficoltà, ma troppo spesso ingarbugliato attorno ad un sistema di controllo preciso ma un po’ complesso. Le fasi di gioco iniziali potrebbero perciò risultare insidiose specialmente per i più giovani, senza al tempo stesso coinvolgere i più esperti.
Ghostbusters è pertanto un prodotto riuscito solo in parte che, a causa di una struttura particolare, meriterebbe almeno una piccola prova prima di un eventuale acquisto.