Gauntlet II
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a cura di Spetz
Dall’inizio della nuova generazione di console si è avviata la consuetudine di distribuire, tramite la rete, grandi classici del passato. Oltre ai titoli PS1 si è scelto di proporre anche giochi ben più datati, oserei direi pionieristici. Gauntlet II è sicuramente appartenente a questa categoria. Pubblicato da Atari nel lontanissimo 1986, rappresenta un’epoca legata ai videogiochi ormai completamente slegata dal panorama attuale, e che può essere ricordata solo dai chi ci è passato attraverso. Personalmente ho avuto modo di toccare con mano quegli anni grazie alle tante ore di Amiga 500; ero soltanto un bambino, e rivedendo queste strutture, ormai superate, è stato immediato ripensare a quando ho iniziato ad appassionarmi ai videogiochi. Ma un attimo dopo mi sono anche reso conto di quanta acqua sotto i ponti sia passata.
Il ritorno della sana e vecchia infattibilitàL’atmosfera che si respira in avvio è quella che si aveva in sala giochi a cavallo tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta. La presentazione di apertura a quell’epoca non si sapeva cosa fosse, la colonna sonora semplice e ripetitiva fino allo sfinimento. Per non parlare della qualità grafica che ormai lascia a dir poco sconcertati. Fin dalle prime fasi riemerge tutta la difficoltà di un tempo, una difficoltà che, col senno di poi, si potrebbe senza problemi definire demenziale. Si inizia selezionando il proprio personaggio tra 4 tipologie: il mago, l’elfo, il guerriero e la valchiria. Lo scopo del gioco è attraversare i livelli di gioco massacrando decine e decine di nemici. La difficoltà sta nel numero e nella continua fuoriuscita da apposite aperture che dovrete distruggere al più presto per bloccarne il flusso. Ad esempio i guerrieri che vi attaccheranno usciranno da una specie di casa, i fantasmi invece da teschi posizionati sul pavimento. Se non vi sbrigate finirete per trovarvi centinaia di nemici che vi assalgono in contemporanea da dover gestire. Per i primi tempi il problema si pone relativamente, ma proseguendo la sfida si farà sempre più ardua. Come è ovvio sono assolutamente assenti i salvataggi ed ogni volta che si muore o si prosegue ripartendo da zero con il punteggio, oppure si torna all’inizio. I livelli per testare le proprie abilità non mancano essendo in tutto 100. All’interno di ogni ambientazione ci sono dei cancelli da sbloccare con delle chiave che si trovano sul terreno. E’ consigliato liberare dai nemici un’area alla volta per poi passare a quella successiva.Il sistema di controllo è elementare dovendoci muovere con i tasti direzionali e sparare premendo il tasto X. Inoltre spesso risulta macchinoso fare fuoco in diagonale finendo per lasciare il tempo agli avversari di venire a massacrarvi. Uccidendo nemici acquisirete un punteggio che salirà progressivamente ad ogni livello superato, permettendovi poi di entrare a far parte della classifica generale del gioco, suddivisa per personaggio. Avrete un punteggio anche per la barra della salute, che scenderà progressivamente ogni volta che verrete colpiti e potrà rigenerarsi acquisendo il cibo e le pozioni distribuite nei livelli.
OnlineOltre alla partita con gli amici davanti allo stesso schermo è stato aggiunto l’online e le classifiche con i migliori punteggi effettuati dagli utenti. Tuttavia manca la chat vocale e, nel momento in cui il vostro compagno esce dalla stanza, la partita finisce. A dire il vero comunque la presenza di persone connesse è praticamente nulla in qualsiasi momento.
– La vecchia atmosfera evoca bei ricordi
– Tanti livelli di gioco
– Struttura giurassica
– Longevità alquanto limitata
5.5
Gauntlet II è un gioco che sarà apprezzato dai nostalgici degli anni ’80, molto meno dai più giovani, ormai abituati ad un panorama completamente diverso, che offre avventure con una storia, con una complessità fatta di enigmi da risolvere e missioni da compiere.
Risulta sicuramente più stimolante giocato in compagnia degli amici, cooperando per superare il maggior numero possibile di livelli. La longevità in ogni caso è decisamente limitata. E’ bello ripensare ai fasti del passato, ma proprio per mantenerne viva la memoria sarebbe meglio che il ricordo rimanesse tale.
Voto Recensione di Gauntlet II - Recensione
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