Garou - Mark of The Wolves
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a cura di Ryuken
GAROU?? CHE E’, UNA TIPICA PIETANZA GIAPPONESE?!Spiacente di deludervi, ma Garou – Mark of the Wolves è un picchiaduro, anzi, un signor picchiaduro: in assoluto il miglior beat’em up a cui abbia mai giocato, un gioco superbo che esce vincente sotto tutti i parametri di giudizio, forte di una grafica da urlo e di un gameplay estremamente preciso e vario; produzione SNK, questo splendido beat’em up si presenta come il seguito della famosissima saga di Fatal Fury e Real Bout (Terry Bogard, Andy Bogard, Joe Higashi… mai sentiti?), noti nel paese del Sol Levante col nome di Garou Densetsu.
STORIA E PERSONAGGILe vicende di Garou sono ambientate diversi anni dopo le vicende di Real Bout Fatal Fury: non ritroveremo infatti i personaggi “classici” della serie, fatta eccezione per Terry Bogard; quest’ultimo, dopo aver fatto fuori per l’ennesima volta Geese Howard, il boss di FF, ne ha adottato il figlio, Rock, e gli ha insegnato le arti marziali; il cattivone di turno è un certo Kain R. Heinlein, una specie di psicopatico-filosofo con manie di grandezza paragonabili a quelle di Geese, di cui vuole seguire le orme, che per l’occasione ha risvegliato un demone di nome Grant; vi sono poi i figli di Kim Kaph Wan: Kim Jae Hoon e Kim Dong Hwan, che come il padre sono esperti di Tae Kwon Do; Marco Rodriguez e il piccolo ninja Hokutomaru sono allievi rispettivamente di Ryo Sakazaki (da Art of Fighting) e Andy Bogard; gli altri personaggi invece sono tutte new entry: Hotaru, una bambina apparentemente innocua ma che si rivelerà un’esperta di Kung Fu; Gato, un personaggio ambiguo, anche lui esperto di Kung Fu; Kevin Rian, un poliziotto; Tizoc the Griffon, un lottatore di Wrestling (fà molto Uomo Tigre…); Freeman, una specie di Marilyn Manson assetato di sangue e infine Jenet, una piratessa.
GRAFICA E SONOROBeh se prima di cominciare a leggere questa recensione avete dato un’occhiata agli screenshots, capirete che c’è ben poco da dire: non esiste un altro picchiaduro, SNK o Capcom che sia, che abbia una realizzazione grafica superiore o pari a quella di Garou; i personaggi sono dettagliati all’inverosimile, ogni movimento è descritto con una precisione assoluta: vedremo per esempio il giubbotto di Rock sollevarsi durante l’esecuzione delle mosse, i capelli di Terry o Gato scompigliarsi durante la lotta e tante altre amenità del genere, che contribuiscono a dare maggior realismo al gioco; gli effetti di fuoco, i fulmini e le varie onde energetiche poi sono l’apoteosi, durante le super c’è davvero da rimanere a bocca aperta. I fondali non sono certo da meno, colorati e animati, alcuni molto suggestivi, come per esempio il livello ai piedi della cascata, a mio avviso il migliore.
Anche la realizzazione sonora è stata molto curata; le musiche sono assolutamente da sentire: più di una volta mi sono soffermato a vedere la presentazione per ascoltarne la bellissima musica, che ci accompagna per i diversi livelli. Stesso discorso per gli effetti sonori, soprattutto le voci dei personaggi che sono davvero l’esaltazione massima, molto coinvolgenti; una vera chicca Rock quando urla i nomi delle mosse in inglese con accento giapponese!
GIOCABILITA’ E LONGEVITA’La giocabilità è senza dubbio il punto forte di Garou: il gioco presenta un gameplay davvero vasto e ricco di mosse, con ogni personaggio che ha 4 attacchi regolari (due pugni A e C e due calci B e D), un overhead ottenibile premendo A+B, un T.O.P. attack (vedi più avanti), una media di ben 5 mosse speciali (contro le 3 dei picchiaduro Capcom) e 4 o 5 fra super e potential (le potential sono da considerare come delle super di 2° livello). Questa enorme vastità di mosse a mio avviso sopperisce a quello che molti considerano il punto debole del gioco, ovvero la ristretta rosa di personaggi selezionabili, in tutto 14 (Kain e Grant sono nascosti).Contrariamente alle precedenti edizioni di Real Bout, in Garou non abbiamo più a disposizione due life bar sovrapposte, ma una sola, al termine della quale l’incontro si concluderà; la power bar invece, situata nella parte inferiore dello schermo, si compone di due livelli sovrapposti, il primo chiamato S (super move) e il secondo P (potential power); l’esecuzione delle super è stata semplificata rispetto a Fatal Fury, con il movimento che è il medesimo per tutti i personaggi: doppio quarto di giro avanti + A per la super n° 1, + B per la super n° 2, + C per la potential n° 1 e + D per la potential n° 2; alcuni personaggi come Rock, Dong Hwan o Marco hanno però una terza potential nascosta, mentre Tizoc ha un movimento diverso per la prima super e la prima potential.Una interessante particolarità di Garou è il T.O.P. system (Tactical Offensive Position); prima di ogni incontro potremo scegliere in quale parte della life bar posizionare il nostro momento T.O.P. (che in tutto occupa un terzo della barra), durante il quale abbiamo tre vantaggi: maggiore potenza offensiva, lento recupero dell’energia e possibilità di usare un’ulteriore mossa, il già citato T.O.P. attack, premendo contemporaneamente C e D. Sempre per quanto riguarda le possibilità offensive, a mio avviso è fondamentale l’utilizzo delle combo, ovvero combinazioni di attacchi collegati.Anche nel sistema di difesa vi sono alcune particolarità degne di nota: la più importante è il cosiddetto Just Defense, che consiste nel parare gli attacchi avversari un istante prima che vadano a segno; in questo modo recupereremo un piccolo quantitativo di energia, potremo contrattaccare all’istante con un Guard Cancel e non diminuirà la resistenza della parate: infatti dopo un certo numero di parate il nostro personaggio comincerà a lampeggiare rosso e non saremo più in grado di difenderci dal colpo successivo (Guard Crash).Abbiamo inoltre la possibilità di interrompere alcune mosse per proseguire con una combo (braking) e di fingere l’esecuzione di altre (feint moves).
– Decisamente un must per gli appassionati
– Personaggi relizzare alla grande
– Gran sonoro
– Ottima giocabilità
– 688 Mega Bit di cartuccia possono bastare?
– Ve lo sconsiglio solo se non apprezzate il genere
9.0
Per quanto riguardà la longevità devo precisare che a mio avviso questo gioco dà il meglio di sé nelle sfide contro un secondo giocatore, nel qual caso non esiterei a definire infinita la longevità di questo capolavoro.
Recensione a cura di Kamesen
Voto Recensione di Garou - Mark of The Wolves - Recensione
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