Recensione

Galactic Civilizations II: Dread Lords

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a cura di Rasta

Strategia SpazialeNon sono molti gli strategici a sfondo fantascientifico di cui la platea videoludica può usufruire. La serie maggiormente giocata e conosciuta è probabilmente “Master Of Orion”, sviluppata in 3 capitoli, che ha riscosso un buon successo tra i cultori del genere. Ma va ricordato anche un titolo di nicchia, “Galactic Civilizations”, che pur non avendo suscitato clamori particolari, è stato molto apprezzato da una buona fetta di amanti della strategia turn-based. Ed eccoci qui a recensire il secondo, promettente capitolo della serie.

Anno 2225Il concept del gioco è sostanzialmente lo stesso di ogni altro strategico gestionale, ma riveduto e “tradotto” in ambito spaziale. Infatti, dopo aver scelto tra una rosa di dieci (quella terrestre e nove aliene) civiltà disponibili (oppure dopo averne “customizzata” una nostra), dovremo condurne le redini dello sviluppo sociale, militare e tecnologico, puntando in particolare all’esplorazione e alla conquista di altri pianeti, alla sopraffazione di imperi nemici e alla costituzione di alleanze intergalattiche. Come sempre, sarà fondamentale tenere sotto controllo la ricerca, impiegando fruttuosamente i fondi disponibili nei vari campi, scegliendo l’indirizzo tecnologico che reputiamo più opportuno in base alle nostre mire strategiche, scelta che influenzerà l’andamento del gioco e il tipo di esperienza. Poiché l’albero tecnologico è qui molto complesso e fitto, sarà fondamentale sfruttare la possibilità prevista dello scambio di tecnologie con le altre civiltà del gioco. Inoltre, in base al nostro grado di sviluppo, avremo un corrispondente set di edifici che potremo costruire sui pianeti del nostro dominio per sfruttarne le risorse, costituire colonie militari e molto altro. Gli scontri rivestono un ruolo marginale (come del resto nella maggioranza dei giochi del genere). Personalmente ho trovato il sistema di combattimento (tanto decantato dai produttori) un po’ troppo aleatorio, ma la possibilità di personalizzare le proprie astronavi (sia dal punto di vista estetico che funzionale) consente di vivacizzare situazioni belliche altrimenti troppo insipide. Le modalità di gioco sono stand-alone, potremo scegliere tra galassie generate casualmente, scenari predefiniti o campagne a missioni che sviluppano la trama alla base di questo secondo capitolo.

TecnicaRispetto al precedente capitolo, la realizzazione tecnica di Galactic Civilizations II ha compiuto grandi passi avanti e, anche rispetto ai titoli più blasonati, il risultato finale regge bene il confronto. Il comparto grafico è molto curato, a partire dall’impostazione dei tanti menù (cruciali in uno strategico-gestionale a turni), sobriamente semplici, ma comunque accattivanti e futuristici quanto basta per non stancare l’occhio (anche se in alcuni aspetti avrebbero potuto essere organizzati meglio). La grafica del gioco è ora in 3D, gestita da un engine nuovo di zecca e appositamente concepito, e, pur ricordando che in questo tipo di giochi il fattore grafico in-game non è preponderante, non possiamo non apprezzare la cura del rendering dei modelli delle numerose tipologie di veicoli spaziali (e non) di cui potremo usufruire e di ogni altro elemento grafico di gioco. Più che sufficiente, invece, l’audio: accanto ad una collezione di suoni ed effetti (un po’ stereotipati, per la verità), troviamo una colonna sonora mai invasiva ma purtroppo poco varia, e, dato il lungo protrarsi delle partite, a lungo termine tende a stancare.

L’acerrimo nemico StarForceNel recensire questo titolo, non possiamo non citare lo scontro avvenuto tra i produttori del gioco e la compagnia del noto sistema anti-pirateria StarForce. Alla base, la scelta coraggiosa della Stardock di non appesantire il proprio prodotto col famigerato sistema di protezione dalla copia, e addirittura di rendere facoltativo l’inserimento del serial. Una scelta che ha pagato bene in termine di vendite, dato che il titolo è schizzato al vertice delle classifiche di vendite appena uscito, dimostrando che le strade da percorrere per contrastare la pirateria sono altre (qualità del prodotto e prezzi più accessibili). Dal canto suo, la StarForce, per dimostrare la vulnerabilità del gioco, ha linkato dal suo forum il download del gioco, compiendo un palese atto di pirateria, dimostrazione della malafede e dell’unico interesse che la lega ai prodotti videoludici: il vile denaro. Tralasciando a voi le amare considerazioni, personalmente ribadisco che i sistemi di protezione non sono la risposta adatta al problema della pirateria, anche perchè puntualmente arrivano soluzioni “hackerate” che aggirano gli ostacoli, lasciando unicamente agli acquirenti dei giochi originali il fastidio dell’inserimento di codici, delle attese di verifiche delle protezioni, e, molto spesso, di frequenti problemi di fruizione del prodotto. In tal senso, la scelta dei produttori di “Galactic Civilizations II” profuma di rispetto per la platea videoludica.

InconvenienteAccidentalmente, per la versione italiana di “Galactic Civilizations II” sono stati forniti seriali di soli 25 caratteri, anziché i 28 previsti. Per ovviare al problema basta aprire la pagina http://www.sonyvfactory.com/galciv2/ e digitare il proprio codice da 25 caratteri, per ricevere il codice corretto da 28 caratteri on-line oppure via e-mail.

Tirando le sommeI lati positivi di questa release sono numerosi. Innanzitutto la varietà (dieci civiltà principali dalle diverse caratteristiche, più venticinque civiltà minori che si possono incontrare nel corso del gioco), incrementata da un’alta personalizzabilità (oltre alle civiltà custom e alle numerosissime opzioni di gioco, la possibilità di costruirsi da soli la propria astronave solleticherà le fantasie di molti appassionati). Inoltre, il gameplay offre le migliori idee consolidate dai maggiori esponenti del genere unitamente ad un’intelligenza artificiale di tutto rispetto che si rivela a volte sorprendente, specie nei rapporti diplomatici. Quello che delude è, oltre allo scarso tutorial testuale con filmati (che difficilmente permetterà ai neofiti di approcciarsi rapidamente con il gioco) e alla mancata localizzazione in italiano, la sostanziale assenza di idee veramente nuove. Il titolo degli Stardock insegue e prende in prestito molto dal masterpiece della Firaxis, ma non aggiunge sostanzialmente nulla a quanto già detto in questo campo.

HARDWARE

Vantaggio di un gioco come Galactic Civilizations II è la richiesta hardware, decisamente alla portata di tutti. Ecco i requisiti minimi:Pentium 3 800 MHz256 Mb di RAMScheda video 32 MB con supporto DirectX 9.0C Windows 98, ME, 2000, XP

MULTIPLAYER

Purtroppo la vera pecca di questo gioco è l’assenza del multiplayer, fattore che penalizza non poco la valutazione finale, in particolare minando la longevità. A poco serve l’annuncio degli sviluppatori di un eventuale futuro add-on (nel caso il gioco riscuota un successo di vendite ragguardevole), che doterà il titolo di questa ormai fondamentale caratteristica. E anche in questo caso non si può evitare il confronto con il top della categoria: Sid Meier, ricordiamolo, ha dotato il suo capolavoro di diverse modalità multiplayer, definendo quasi un nuovo standard.

– Profondo e assai vario

– Buon grado di personalizzazione

– IA molto interessante

– Assenza del multiplayer

– Niente di veramente nuovo

– Civilization IV

7.8

Galactic Civilizations II è un buon prodotto, nel suo genere rappresenta uno dei pochi a vantare un concept fantascientifico. Curato soddisfacentemente in ogni aspetto (o quasi), rappresenterà motivo di gioia per tutti gli appassionati del genere. Il confronto col leader della categoria è però d’obbligo ed il risultato è oggettivamente scontato. Il capolavoro di Sid Meier Civilization IV ha molte marce in più rispetto al prodotto degli Stardock, sia in termini di qualità tecnica sia in termini di complessità strategica. Precisiamo che questo Galactic Civilizations II si difende bene e non mancherà di divertire gli appassionati, anche se probabilmente i palati fini, dopo averlo provato, torneranno ad attendere speranzosi che il buon Sid riprenda in mano il suo vecchio “Alpha Centauri”…

Voto Recensione di Galactic Civilizations II: Dread Lords - Recensione


7.8

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