Recensione

GUN

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a cura di Laboz

Gun è sviluppato dalla software house Neversoft, nota ai più come la creatrice della serie Tony Hawk. Stufi di un solo franchise ed alla ricerca di nuove opportunità da sfruttare, ci propongono uno shooter dalla struttura “libera” in cui vestiremo i panni di un uomo alle prese con gli stereotipi del selvaggio west. Il compito diventa arduo pensando a quanto inflazionato sia questo genere e considerando il fatto che si esordisce su una nuova piattaforma (oltre che su quelle già in commercio) avendo così delle aspettative piuttosto alte.

Risveglio col bottoLa storia inizia con un bel calcione atto a farci svegliare dallo stato di sonno in cui versavamo, ci troviamo nei panni di tale Colton White, uomo pacifico e benevolo ma che ha una certa affinità con pistole e fucili prinicipalmente usati da lui e suo padre Ned per cacciare prede nelle terre del Montana e rivenderle al miglior offerente. Le giornate scorrono tranquille tra le montagne e le foreste alla ricerca di alci, lupi e qualche orso in modo da racimolare qualche soldo. Come ogni settimana ecco arrivare il battello che solitamente ci conduce a riscuotere il nostro compenso, è da qui che partono le vicende che fanno da sfondo a tutta l’avventura. Sul battello, in un rapido susseguirsi di eventi, verremo a sapere che Ned non è nostro padre, che possiede qualcosa di molto prezioso e che c’è un gruppo di persone poco raccomandabili pronte a tutto per trovare il misterioso oggetto. La sequenza si conclude vedendoci sbalzati in acqua con l’ultimo monito di Ned: “Vai a Dodge City e incontra…”

Libertà di sceltaLa struttura del gameplay è di tipo “aperto”, ovvero avremo la possibilità di decidere se continuare con la storia principale oppure se dedicarci alle missioni secondarie offerte dal titolo. Portando a compimento quest’ultime avremo la possibilità di aumentare i valori delle caratteristiche del personaggio in modo da vedere facilitato il compito nelle missioni principali. Pare ovvio che la struttura è mutuata da Grand Theft Auto e tutti i suoi cloni, a differenza però del masterpiece Rockstar l’offerta di missioni secondarie non è così cospicua ed anche quelle prpposte, seppur molto divertenti e godibili, scorrono via un pò troppo facilmente, lasciando la sensazione di servire solo ed esclusivamente a far aumentare le caratteristiche del personaggio ed allungare l’esperienza proposta. Seppur non brillino per innovatività risultano comunque abbastanza diversificate: si passa dal fare il “corriere” a cavallo alle partite di poker, passando per la raccolta d’oro ed altri compiti che di volta in volta la popolazione locale ci richiede. Questo aspetto non è che sia poi così negativo, è solo che in genere ci si aspetta sempre qualcosa di nuovo in ambito di gameplay e quindi veder ricalcare pedissequamente le orme lasciate da altri dispiace un po’. In ogni caso il dipanarsi della storia e le missioni secondarie porteranno Colton attraverso una serie di paesaggi che sorprende per varietà considerando il fatto che si tratta di uno shooter ambientato nel west. Passeremo attraverso molti villaggi, deserti, fiumi e montagne.Una volta preso in mano il joypad si nota comunque che è stata riposta molta cura nello sviluppo delle sessioni shooter, il personaggio si governa con precisione tramite una visuale in terza persona che è possibile, come nella più classica delle tradizioni, ruotare attraverso l’utilizzo dell’analogico destro, cosa che risulta molto utile quando si è attorniati dai nemici e durante le sessioni a cavallo di cui parleremo meglio dopo.Le sparatorie risultano piacevoli grazie alla possibilità di entrare in una specie di “bullet time” in cui la visuale passa in prima persona e il tempo ed i nemici rallentano, ma non la nostra capacità di mira e fuoco, in aggiunta a ciò, durante questa modalità, è possibile switchare da un bersaglio all’altro in maniera molto rapida così da dare l’impressione di eseguire la classica mossa del pistolero che estrae la pistola e ne “secca” una mezza dozzina. Sviluppata in maniera molto interessante la possibilità di andare a cavallo, i comandi sono intuitivi e tolleranti al punto giusto da non far risultatre frustrante o macchinosa la sessione ed infatti le sparatorie a cavallo sono un vero spasso. Con l’acquisizione di un po’ di pratica sarà possibile cavalcare ed al contempo prendere la mira attraverso la visuale in prima persona, con tanto di oscillazioni dovute al movimento dell’animale, ovviamente massima la soddisfazione di effettuare un “headshot” da un cavallo in piena corsa.L’intelligenza artificiale dei nemici è altalenante, se da un lato sono molto reattivi per quel che concerne l’uso dello scenario per ripararsi dai nostri colpi, dall’altro sono pressochè immobili. In termini di gameplay si traduce in una mera memorizzazione della posizione dei nemici, una volta appurata la posizione basta attendere che si sporgano dal loro riparo per fare fuoco e colpirli. Se da un lato questa caratteristica abbassa un po’ il livello di sfida proposto, dall’altro aumenta a dismisura la spettacolarizzazione delle sparatorie poichè una volta capito da dove arrivano i colpi, grazie all’uso della modalità “bullet time” si possono inanellare delle combo veramente degne di nota. Insomma ignoranza e spettacolarità al posto di realismo e tatticismo.

L’affascinante far WestTecnicamente non siamo assolutamente di fronte ad un titolo Next Gen, se non fosse per l’introduzione dell’HD direi tranquillamente che per l’hardware su cui gira è una vera delusione. Non è che ci siano difetti in assoluto, è che il titolo risente palesemente della sua natura multipiattaforma: i modelli poligonali sono spigolosi, le ambientazioni spoglie e gli effetti visivi appena sufficenti, detto ciò va segnalato che le texture sono ben fatte, specialmente quelle dei volti dei protagonisti. Sicuramente degni di nota sono invece i tramonti che, complice l’orizzonte visivo molto vasto e le calde tinte restituite, riescono ad appagare l’occhio. Io ho testato il gioco su un Samsung HD Ready e la dashboard del 360 settata su 720p e qui il gioco ne giova sopratutto in termini di pulizia dell’immagine che è pressochè perfetta, le immagini sono letteralmente taglienti tanto che sono nitide, è ovvio che non basta questo per farne un titolo tecnicamente all’avanguardia.Il sonoro è ben fatto e per la versione americana sono stati anche assoldati degli attori noti, noi ci accontentiamo di un’ ottima localizzazione e di un Dolby Digital 5.1 che riesce a restituire fedelmente musiche ed effetti sonori che fanno immergere di più nella storia.

– Trama affascinante

– Sparatorie divertenti

– Gameplay datato

– Longevita’ ridotta

7.0

Il primo titolo “oltre Tony Hawk” dei ragazzi di Neversoft non sarà certo da ricordare come una pietra miliare, ma lascia intuire che ci potrebbero essere sviluppi interessanti. Il gameplay non è innovativo ma si lascia fruire in maniera piacevole e spensierata ponendo l’accento sulla libertà di azione e sulle sparatorie che risultano ben fatte e coinvolgenti. Tecnicamente, considerando il sistema su cui gira, siamo ben al di sotto di quello che è lecito aspettarsi e l’unica vera fonte di attrazione è l’alta definizione che pero’ è caratteristica di tutti i giochi per la nuova console Microsoft.

Anche dal punto di vista della longevità siamo appena alla sufficenza, con circa dieci ore di gioco, considerando di portare a termine tutte le missioni secondarie, altrimenti un giocatore smaliziato lo potrebbe terminare in molto meno.

La storia risulta invece ben fatta e riesce a coinvolgere il giocatore e accompagnarlo letteralmente sino alla fine dell’avventura con una serie di cut-scene realizzate con una cura ed una regia veramente buona.

Insomma, un gioco che non presenta difetti di sorta ma che non brilla particolarmente specialmente considerando il sistema su cui gira.

Voto Recensione di GUN - Recensione


7

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