Recensione

GTA: San Andreas

Avatar

a cura di Iori Yagami

Quando si parla di Rockstar nell’ambiente videoludico viene in mente un solo ed unico gioco: Grand Theft Auto (abbreviato in GTA). Una lunga serie che ha avuto inizio nel non troppo lontano 1997 e che ha saputo conquistarsi le simpatie dei videogiocatori di tutto il mondo grazie alle sue indubbie qualità. GTA è ormai una serie conosciuta da tutti, naturale che la Rockstar abbia realizzato numerosi sequel del gioco. E l’ultimo titolo della serie arrivato sugli scaffali dei negozi è GTA San Andreas in versione PC, dopo aver ricevuto i meritati consensi nelle versioni PS2 ed Xbox. Vediamo un po’ cosa ci ha preparato stavolta la Rockstar con questo ennesimo capitolo della sua amata e coccolata serie…

Black or White?Abbandonato il buon Tommy Vercetti, questa volta ci ritroveremo ai giorni nostri in una metropoli del calibro di Los Angeles. La città è riprodotta ottimamente, con la sua tipica conformazione urbana e la popolazione mista (bianchi, neri e messicani).Nei panni di un uomo di colore di nome Carl Johnson (CJ per gli amici) ci aggireremo per i sobborghi di un quartiere degradato dove le guerre tra gang sono all’ordine del giorno e scopriremo quanto è difficile essere neri in un luogo simile!Tornato da un esilio volontario durato cinque anni a Liberty City, CJ si rende conto che tutto attorno a lui sta cambiando ed è caduto in malora. Gli amici di un tempo non lo rispettano e lo chiamano “codardo” a causa della sua fuga di ciqnue anni prima. Una situazione non facile quella di Carl “CJ”, soprattutto quando viene a sapere della morte di sua madre in circostanze a dir poco misteriose. CJ allora si mette d’impegno per farsi rispettare da tutte le gang del quartiere. Per prima cosa faremo di tutto per far sì che la nostra banda primeggi sulle altre, in modo da divenire un gangster temuto e rispettato da tutti…

Black is better!GTA San Andreas propone una formula di gioco vincente, un gameplay già ampliamente collaudato che ne hanno fatto l’ennesimo capolavoro di casa Rockstar. E il motto di GTA è da sempre “libertà e violenza”. Un binomio che non cambia e che conserva e potenzia il fascino di un titolo divenuto ormai una leggenda tra i videogiocatori.Potremo quindi girare liberamente per la città e compiere tutte le azioni a noi più congeniali nel raggiungimento dell’obiettivo. La Rockstar a conti fatti è stata bene attenta a non stravolgere o modificare troppo il gameplay collaudato che aveva fatto di GTA 3 un capolavoro assoluto. I programmatori hanno cercato invece di inserire nuove opzioni a quelle già disponibili in precedenza proprio per potenziare quanto di buono avevano già fatto.Rubare una macchina, guidare un taxi o qualsiasi altro mezzo, colpire un ignaro passante e farsi inseguire dalla polizia, sparare sulla folla, incendiare auto, piazzare bombe e molto altro ancora. Tutto questo era possibile in GTA 3 e lo stesso vale per il nuovo San Andreas.Il look di gioco “bello e maledetto” continua dunque a perseguitare (diciamo così) il pupillo di casa Rockstar e così ci accingiamo per l’ennesima volta a farci una bella scorpacciata di “libertà e violenza” videoludica. San Andreas è una versione più vasta e ricca di Vice City, dove le opzioni sono davvero cospicue. Le novità di questo nuovo capitolo della fortunata serie prevede infatti alcune aggiunte. Queste novità riguardano principalmente il personaggio, riguardo al quale ora dovremo fare attenzione a parecchi dettagli prima insignificanti. Ad esempio, se prima per curarsi bastava un medikit ora è invece obbligatorio acquistare del cibo e mangiare! Può andar bene qualsiasi cosa, l’importante è che il nostro personaggio abbia la forza necessaria per ripristinare la propria energia vitale. Purtroppo non tutte le ciambelle riescono con il buco e così se lo faremo mangiare troppo il nostro alter ego virtuale ingrasserà, divenendo quindi lento ed impacciato nei movimenti. Sarà possibile dimagrire e riacquistare la vecchia forma andando in palestra. Qui potremo anche imparare nuove combo da utilizzare negli scontri. Potremo inoltre cambiare pettinatura o taglio di capelli, variare il nostro abbigliamento, ecc. Il nostro personaggio acquisirà maggiore destrezza alla guida delle vetture man mano che guiderà i vari mezzi. Importante è pure la variabile del “rispetto” all’interno del nostro quartiere, che migliorerà man mano che porteremo a buon fine le varie missioni criminali. Tutte queste caratteristiche da pseudo RPG alla lunga frastornano il giocatore, anche se fortunatamente non portano mai alla noia o alla frustrazione.Altra novità è il gran numero di mezzi inseriti nel gioco, il cui numero è davvero spropositato. Tra queste citiamo le normali auto, bici, moto, aerei e mezzi navali. L’approccio durante la guida è sempre arcade, anche se non manca la solita attezione per un perfetto controllo dei mezzi. Il sistema dei danni alle vetture è rimasto invariato, anche se mostrano (almeno a livello tecnico) un maggiore dettaglio nei danneggiamenti.In San Andreas non ci sono solo più vetture, ma anche più citta da visitare. Le mappe sono davvero vastissime e ci vorrà molto tempo per vederle tutte e quindi completare pure le missioni secondarie. Le tre città disponibili fanno il verso a Los Angeles, San Francisco e Las Vegas (con nomi leggermente storpiati) e presentano tutte le caratteristiche delle controparti reali.Altra novità è la guerra tra bande rivali per la conquista del territorio. Basterà eliminare i personaggi “cattivi” che ci capiteranno a tiro e prenderemo il controllo del quartiere. Naturalmente in questi casi non dovremo solo attaccare ma dovremo pure pensare a difenderci. L’IA dei nostri compagni è appena sufficiente e poteva essere implementata maggiormente, in modo da rendere più profonda l’esperienza di gioco.Una novità abbastanza carina di San Andreas è la possibilità di rispondere direttamente alle domande che alcuni personaggi ci rivolgeranno. Ci verranno proposte sfide, corse, affari e molto altro ancora. Agendo sulla croce direzionale potremo scegliere se accettare tali proposte oppure rifiutare.

La grafica non è tutto…… ma se un gioco è anche bello visivamente non può che far piacere ai nostri occhi. D’altra parte il buon vecchio proverbio parla chiaro: anche l’occhio vuole la sua parte. Ok, tagliamo corto e diciamo subito che San Andreas è basato sullo stesso motore grafico di GTA 3 e Vice City, ovvero il ben noto RenderWare.Questo significa che i programmatori hanno deciso di andare sul sicuro, anche se le differenze con i precedenti due capitoli della serie sono abbastanza evidenti. Graficamente San Andreas si presenta con uno scenario maggiormente realistico, mentre GTA 3 e Vice City avevano un look più fumettoso. Se da una parte il cambiamento di stile ha giovato all’atmosfera generale del gioco, non possiamo però dimenticare che si tratta pur sempre di un motore grafico ormai vecchiotto e che già in passato con i precedenti capitoli di GTA non aveva fatto faville. Fortunatamente “la gallina vecchia fa buon brodo” e la situazione non è poi così malvagia come sembra. Il realismo dello scenario è infatti reso bene da una buona qualità delle texture. Peccato che i primi piani dei personaggi principali siano un pò sottotono. Non mancano poi alcuni rallentamenti nei momenti più concitati e un clipping abbastanza fastidioso da vedere. Bella invece la ricostruzione della città, immensa e ricca di particolari tutti da ammirare.La parte migliore del gioco è come sempre la colonna sonora. Una OST davvero sublime che non ha bisogno di presentazioni, dove troveremo tutti i brani più famosi ascoltati nelle radio! Ora le radio sono aumentate e alcune di queste si potranno ascoltare solo in determinate zone. Altre radio invece cambieranno a seconda dei nostri progressi.Anche San Andreas, come i predecessori, propone i sottotitoli in italiano mentre la lingua è rimasta in inglese. Va detto che tale scelta permette di calarsi perfettamente nell’atmosfera (americana) del gioco, ma di sicuro non andrà bene a chi non mastica alla grande la lingua anglosassone. I sottotitoli sono sicuramente scomodi per tutti e poi sono presenti solo nelle missioni. Ad ogni mod la qualità del doppiaggio originale è ottima quindi non c’è da lamentarsi troppo. Tutto è perfetto, dalle voci agli FX!

Give me Respect!La giocabilità di San Andreas è qualcosa di immenso, di indescrivibile, la cui essenza potrà essere carpita unicamente da chi prova il gioco. Va detto che le aggiunte del gioco servono solo a migliorare il vecchio impianto di gioco e che Rockstar non ha cambiato proprio nulla ma si è limitata unicamente a rafforzare il concetto. Un concetto semplice e diretto, ormai chiaro a tutti: libertà e violenza digitale. Il tipico mix di generi ludici uniti in un’unico game: ormai Rockstar conosce la ricetta per realizzare un titolo d’alta classe. Il gameplay non è diverso quindi dai suoi predecessori, ma anzi è stato migliorato grazie alle novità inserite nel gioco. Le tre città sono davvero immense da esplorare e le vetture a nostra disposizione sono tante, il cui classico imbarazzo della scelta non manca!Forse si poteva fare sicuramente qualcosa di più per quanto concerne l’IA della popolazione che ci circonda, cosa che avrebbe reso l’esperienza di gioco maggiormente appagante. Fortuna che San Andreas può contare su uno scenario abbastanza realistico, migliorando nettamente i trascorsi fumettosi di GTA 3 e Vice City.Rockstar ha puntato sul sicuro rimanendo inalterata la sua struttura di gioco principale e a giovarne è stato sicuramente l’appeal che il titolo esercita sul giocatore. Diciamo che giocare a San Andreas, nonostante le aggiunte e migliorie, fa sentire a proprio agio chiunque abbia già giocato ai precedenti due capitoli della serie. Questo non è un male, ma verrà il giorno in cui ci aspetteremo “davvero” qualcosa in più da GTA e Rockstar avrà l’arduo compito di stravolgere la sua preziosa creatura. Ma, al momento, la scelta perpetrata dagli sviluppatori sembra dare loro ragione: San Andreas è un capolavoro di giocabilità e il divertimento è sempre costante.Il fattore longevità può beneficiare dell’incredibile vastità delle locazioni e delle tante missioni inserite nel gioco. L’aumento delle vetture e le abilità in stile RPG sono carte vincenti, che spingono il giocatore a rigiocarlo continuamente. Per questa volta possiamo chiudere un’occhio sul gameplay vecchio e ritrito dei precedenti capitoli, ma Rockstar è avvisata: niente più minestrine riscaldate al prossimo GTA… Ok, ora non pensiamo al futuro e godiamoci questo ennesimo successo targato “R*”!

HARDWARE

Requisiti consigliati: Windows 2000/XP, Intel Pentium 4 o AMD Athlon XP Processor 384MB of RAM, 4.7GB di spazio libero su disco (full install), scheda video 128 MB (Geforce 6 Series Recommended), DirectX 9 compatibile, scheda audio (Sound Blaster Audigy 2 consigliata) compatibile DirectX 9, gamepad (consigliato), oppure mouse e tastiera.

MULTIPLAYER

Assente.

– Solito mix di generi ludici

– Libertà e violenza a go-go

– Interessanti le nuove aggiunte

– Longevo e assurdamente accattivante!

– Frame-rate incostante

– Non ci sono grandi innovazioni a livello strutturale

9.0

La serie di Grand Theft Auto è il cavallo di battaglia di Rockstar, il suo fiore all’occhiello, naturale che le nostre aspettative fossero alte. E la grande “R” non ci ha deluso con San Andreas, nuovo capitolo della serie che si arricchisce di inediti spunti da RPG e aumenta in maniera considerevole il suo parco vetture, senza dimenticare le tre immense città da esplorare.

A parte questi miglioramenti, le caratteristiche ludiche rimangono quelle di sempre che abbiamo già apprezzato in passato, ovvero il tipico mix di generi ludici uniti in un’unico ed entusiasmante gioco. Rockstar ha insomma puntato su un gameplay già collaudato senza stravolgerne i contenuti. Forse sarebbe il caso di proporre qualcosa di realmente innovativo, ma di fronte ad un gioco divertente e vario come San Andreas per questa volta possiamo chiudere un’occhio…

Difficile invece sorvolare sulla realizzazione tecnica che, sebbene sia stata migliorata rispetto al suo predecessore, poteva essere di gran lunga superiore. La versione PC non si discosta molto dalle controparti console e ne ha ereditato sia i pregi (maggiore realismo nello stile grafico) che i difetti (frame-rate incostante). Grande come sempre è il comparto sonoro, con FX da antologia ed una OST con i migliori brani degli anni ’90. Ottimo infine il doppiaggio originale, che permette di calarsi alla perfezione nei luoghi in cui è ambientato il gioco (tutti i vari slang sono perfettamente caratterizzati dai doppiatori!).

In definitiva GTA San Andreas, pur non presentando grandi innovazioni nella struttura di gioco, è un titolo longevo e molto vario, caratterizzato da una giocabilità notevole. Se amate il genere non perdetelo. Sarebbe un vero delitto…

Voto Recensione di GTA: San Andreas - Recensione


9

Leggi altri articoli